Ippoterapia - Il punto di vista dei genitori
Parte 1: L'indagine statistica
La ricerca effettuata presso il Centro consiste in un'indagine finalizzata alla raccolta di dati statistici e fornire un quadro generale sui bambini che hanno scelto l’ippoterapia come intervento terapeutico.
Questa ricerca mira, inoltre, a capire quale sia il punto di vista dei genitori dei bambini disabili, cosa pensano a riguardo di questa nuova realtà riabilitativa, quanto sia utile per il proprio figlio e quanto questa, con il setting e l’utilizzo di un co- terapeuta del tutto innovativi, possa rendere la seduta maggiormente piacevole, soprattutto per i bambini più piccoli, rispetto ad una seduta in stanza o in ambulatorio.
Non esistendo, ad oggi, questionari standard che consentano tale valutazione, spinta dalla mia sensibilità sull'argomento e dal mio intuito, sostenuti dalla lettura di testi riguardanti la riabilitazione equestre, ho formulato il questionario sotto riportato.
Nel questionario appena riportato sono state inserite domande di diversa tipologia: domande a risposta multipla, domande a risposta aperta, domande chiuse, domande filtro, etc..
La classificazione è stata effettuata in riferimento ai seguenti parametri: comune di residenza, età, patologia, terapie finora effettuate per numero e correlazione tra esse, durata delle terapie, percezione dell’ippoterapia in termini di piacere ed utilità.
Parte 2: I risultati ottenuti
Ubicazione territoriale
Le famiglie dei bambini che scelgono il centro “Geo agriturismo” come luogo dove far realizzare l’ippoterapia ai propri figli sono abbastanza diffuse sul territorio nisseno. Come si evince dal grafico 1, le maggiori affluenze al centro si hanno da parte di famiglie provenienti da Caltanissetta e San Cataldo, che si trovano rispettivamente a 1,4 Km e 11,6 Km dal centro, rappresentando i due comuni più vicini. Sempre nel grafico è possibile osservare che le famiglie giungono al centro percorrendo anche notevoli distanze: 23 km da Santa Caterina, 34 km da Racalmuto, 48 km da Resuttano, fino ai 57 km da Butera.
Grafico 1. Cartogramma
Nota: cerca Un cartogramma è una carta geografica sulla quale vengono rappresentati dei dati statistici, con colori e simboli diversi a seconda dei valori del fenomeno osservato, relativi al territorio che la cartina rappresenta. I cartogrammi vengono utilizzati per dare una visione immediata del rapporto tra territorio e valori del fenomeno.
2 - Età
L’età dei bambini e dei ragazzi che frequentano il Centro varia da un minimo di quattro ad un massimo di trenta anni, con maggiore addensamento intorno alla classe di maggiore età della distribuzione. Per evidenziare questo effetto è stata costruita la variabile statistica divisa per intervalli e rappresentata dall’istogramma in figura (grafico 2) con classi aperte sia a sinistra (meno di tre anni) che a destra (più di diciotto anni).
Grafico 2. Istogramma della distribuzione dei bambini classificati per età
3 - Patologie
Per indagare la natura specifica della patologia di ciascun bambino, è stato inserito nel questionario un campo in bianco - 83 - liberamente compilabile. Le risposte sono, in seguito, state raccolte e classificate in una specifica distribuzione riportata nella tabella 1.
Tabella 1. Distribuzione dei bambini per patologia Patologia
Patologia |
Numerosità |
Patologia |
Numerosità |
Sindrome di Down |
3 |
Ritardo cognitivo |
1 |
Disturbo evolutivo misto |
1 |
Iperattività |
2 |
Autismo |
4 |
Disturbo dell’apprendimento e del linguaggio |
1 |
Sindrome di Rett |
1 |
Neurofibromatosi I |
1 |
Sindrome di Opitz |
1 |
Microcefalia e grave R.M. |
2 |
Ritardo neuro-psicomotorio |
1 |
Cerebropatia metabolica |
1 |
4 - Terapie effettuate
Tutti i genitori intervistati, come intuibile, hanno fatto praticare almeno una terapia al proprio figlio, visto che la compilazione del questionario è stata effettuata mentre attendevano la fine della seduta. Le terapie previste nel questionario sono la psicomotricità, la logopedia e la fisioterapia;a mio avviso, queste sono le più comuni terapie utilizzate per la riabilitazione di disturbi neuromotori, psichici, fisici e disturbi del linguaggio. Tuttavia, ho voluto inserire un campo in bianco per coloro i quali hanno scelto ulteriori tipologie di trattamento per il loro figlio. Nei due grafici che seguono, il grafico 3 ed il grafico 4, sono rappresentati i risultati inerenti, rispettivamente, il numero di terapie praticate da ciascun bambino e, nello specifico, le correlazioni esistenti tra esse. Infine è stata indagata la durata di ogni terapia, in termini di numero massimo, minimo e medio di anni; i risultati sono stati inseriti nella tabella 2, dalla quale si può evincere quanto le terapie siano spesso correlate tra loro, in particolar modo l’ippoterapia con la psicomotricità.
Grafico 3. Numero di terapie praticate da ciascun bambino
Grafico 4. Correlazioni tra le terapie effettuate
|
Ippoterapia |
Psicomotricità |
Logopedia |
Fisioterapia |
Ippoterapia |
|
73,68% |
47,37% |
21% |
Neuropsicomotricità |
73,68% |
|
42,1% |
21% |
Logopedia |
47,37% |
42,1% |
|
15,79% |
Fisioterapia |
21% |
21% |
15,79% |
|
Tabella 2. Durata delle terapie
Informazioni |
Ippoterapia |
Psicomotricità |
Logopedia |
Fisioterapia |
||||||||||
N° bambini |
19 |
13 |
8 |
3 |
||||||||||
Massimo periodo di terapia |
17,00 |
17,00 |
5,00 |
17,00 |
||||||||||
Minimo periodo terapia |
1,00 |
1,00 |
1,00 |
3,00 |
Percezione dell’ippoterapia in termini di piacere ed utilità
L’interesse da parte dei genitori dei bambini con handicap verso il trattamento ippoterapico è stato esaminato sotto due aspetti, quello del piacere e quello dell’utilità. Alla domanda Pensa che a suo figlio possa far piacere partecipare alle sedute di ippoterapia? le risposte dei genitori sono maggiormente concentrate sul piacere di andare a cavallo, sul fatto che questo possa essere motivo di divertimento e svago, o che l’ippoterapia susciterebbe nei bambini nuovi stimoli ed interessi; queste risposte sono date tra quelle presenti nel questionario, mentre tre genitori, alla stessa domanda, rispondono che l’ippoterapia aumenti la fiducia in sé stessi e nelle proprie possibilità; soltanto un genitore non risponde a questa domanda. I risultati sono rappresentati nel grafico 5.
Alla domanda Pensa che a suo figlio possa tornare utile partecipare alle sedute di ippoterapia? le risposte date dai genitori sono state più equamente distribuite sulle varie opzioni proposte; tutti i genitori rispondono, anche colui che alla prima domanda non aveva dato risposta. I risultati sono rappresentati nel grafico 6.
Grafico 5. Motivazioni del possibile piacere derivante da trattamenti di ippoterapia
Grafico 6. Motivazioni della possibile utilità derivante da trattamenti di ippoterapia
Indice |
INTRODUZIONE |
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CONCLUSIONI |
BIBLIOGRAFIA |
Tesi di Laurea di: Giulia Maria FRANGIAMONE |