Ippoterapia - Esperienza presso il Centro di Riabilitazione Geo Agriturismo
In questo capitolo riporterò la mia esperienza personale, presso il Centro “Geo Agriturmo” di Caltanissetta, iniziata a Marzo 2010. Ho avuto l’occasione, e ringrazio per questo tutti coloro fanno parte del Centro, di approfondire le conoscenze su questa nuova realtà riabilitativa e di vedere da vicino i risultati che si possono ottenere con questa terapia. Di seguito riporto le caratteristiche del maneggio, le attività svolte dalla Cooperativa, l’equipe che partecipa alle sedute di Ippoterapia e non, ed infine descriverò una tipica seduta riabilitativa.
LA STRUTTURA
Fig.1 Maneggio coperto
Fig.2 Maneggio all’aperto
La struttura mira all'integrazione lavorativa di persone svantaggiate. Le attività vengono svolte sia in un maneggio coperto che nel maneggio all'aperto. Nel centro si trova anche una mini fattoria con asinelli, capre, galline ed altri volatili che vengono “utilizzati” nel programma “Fattoria didattica.
Fig.3 Animali presenti all’interno della struttura
I maneggi sono di forma rettangolare e chiaramente delimitati. All’interno del maneggio coperto sono presenti dei punti di riferimento costanti e ben visibili: numeri, cartelloni con disegni raffiguranti figure geometriche di diverso colore, grandi coni colorati ed ostacoli di legno al suolo per segnalare gli angoli ed altri percorsi significativi.
Fig.4 Volatili utilizzati nel programma di “Fattoria didattica”
LE ATTIVITA’ SVOLTE
Le principali attività svolte dal Centro sono:
Riabilitazione Equestre, rivolta a persone con svantaggio fisico, psicointellettivo, sensoriale, tossicodipendenti, alcooldipendenti, minori a rischio, persone recluse o minori dell'area pedonale, malati mentali. Pet therapy;
Pre sport, rivolto ai soggetti di cui sopra i quali hanno acquisito utili elementi per svolgere azioni che mirano allo sviluppo dell'autonomia;
Sport, rivolto alle persone che hanno acquisito tutte le capacità atte allo svolgimento di attività agonistiche;
Terapia Occupazionale, consiste nell'accudimento di tutto cio' che si trova nel maneggio: cavalli, verde, impianti, attrezzature, alimentazione, ecc...;
I soggetti più grandi, in base alle loro attitudini, possono svolgere, inoltre, attività che li aiutino nell'inserimento nel mondo del lavoro.
L’EQUIPE
La struttura e l’ambiente,che fanno già del maneggio un luogo tranquillo e rasserenante, sono avvalorati dall’equipe che collabora per far sì che il centro funzioni alla perfezione:
- Un agronomo, presidente del Centro.
- Due neuropsicomotriciste specializzate in Riabilitazione Equestre (R.E.) attraverso un corso di formazione ANIRE a Milano.
- Una psicologa specializzata in Riabilitazione Equestre (R.E.) attraverso un corso di specializzazione per medici e psicologi sul “metodo di riabilitazione a mezzo del cavallo” (MRGC) presso la ANIRE.
Ed inoltre:
- 1 medico veterinario
- 1 assistente sociale
- 2 ausiliari specializzati A.N.I.R.E.
- Operatori e volontari
COME SI SVOLGE UNA SEDUTA
Le sedute di Riabilitazione Equestre sono suddivise in due fasi principali: terapia a terra e terapia a cavallo.
Terapia a terra
E’ molto flessibile. Si può svolgere prima o dopo la terapia a cavallo, dipende se il bambino rispetta gli orari a lui assegnati oppure arriva in anticipo. Anche la durata è variabile e dipende da quanto tempo il bambino si può fermare al centro dopo la seduta a cavallo. Il lavoro si svolge con la supervisione e l’aiuto dei volontari.
I bambini vengono fatti sedere attorno ad un tavolo e tagliano carote, mele, o pane che poi serviranno per dare da mangiare ai cavalli. Durante la bella stagione possono anche occuparsi del box del cavallo a loro assegnato, pulendolo e aggiungendo il fieno dove fosse necessario.
A volte si occupano anche del cavallo aiutando gli assistenti nella pulitura dello stesso e dei finimenti.
Terapia a cavallo
La durata di questa fase è di circa 30 minuti, che vengono suddivisi in momenti diversi. Si può svolgere nel maneggio coperto oppure all’aperto, a seconda della stagione. Per prima cosa il bambino deve preparare il cavallo per la seduta prendendo tutto il necessario (sella, briglie, finimenti..).
Una volta portato a termine questo compito, viene fatto salire a cavallo e ha inizio la terapia. Anche in questa fase, però, le situazioni sono diverse a seconda della disabilità: i bambini molto piccoli, durante le prime sedute, o i pazienti che presentano difficoltà a mantenere la stazione eretta sono a cavallo insieme alla terapista, mentre gli altri sono in sella da soli.
Nei soggetti con patologia psichica, soprattutto le prime volte, la seduta può essere di durata inferiore in quanto l’esperienza a cavallo è molto coinvolgente e rende spesso necessario un approccio graduale.
Dopo la salita a cavallo, che può avvenire direttamente da terra o con l’ausilio di una panca, a seconda delle condizioni, si lavora al passo così che i primi giri siano utili per rilassarsi e per la preparazione al lavoro che verrà svolto in campo; Il cavallo inizia a muoversi tenuto per le briglie da un assistente in Riabilitazione Equestre Durante i primi giri il bambino è seduto a cavallo in modo rilassato e non si fanno esercizi. Trascorsi i primi minuti, si possono iniziare le figure di maneggio e gli esercizi di ginnastica a cavallo.
Trascorsi questi minuti iniziali, si inizia con gli esercizi per le braccia: rotazione, stiramento, allungamento. A questo punto si entra nel vivo della seduta. Il bambino, servendosi delle briglie o semplicemente dando indicazioni con le braccia, guida il cavallo che comunque viene sempre tenuto da un assistente, e seguendo le indicazioni della terapista inizia a fare gli esercizi che consistono in figure di maneggio.
Alcuni bambini, che hanno ormai assunto un buon grado di autonomia e capacità con il cavallo, conducono autonomamente.
Gli ultimi giri sono dedicati al rilassamento: il bambino lascia le redini, toglie le staffe e si lascia portare dal cavallo, guidato da un assistente.
Prima del termine della lezione è buona norma effettuare esercizi senza staffe in modo da rilassare i muscoli degli arti inferiori ed impostare la posizione della discesa.
Non bisogna mai dimenticare che il cavallo ha bisogno di un determinato tempo per riscaldare i muscoli, tempo che va sempre rispettato affinché l’animale si trovi nelle condizioni migliori per svolgere un lavoro impegnativo e stressante quale quello richiesto in Riabilitazione Equestre Fatto ciò, dal momento che il centro è una piccola fattoria immersa nel verde, se il bambino non ha altri impegni spesso si ferma per aiutare a pulire i box, preparare da mangiare ai cavalli, svolgere qualche altro lavoretto, oppure semplicemente per giocare con qualche altro paziente.
Fig. 5 : Esercizi di Ippoterapia: La gingana
Fig.6: Punti di riferimento all’interno del campo (immagini,numeri)
Fig. 7 : Esercizi di Ippoterapia: Raggiungere il centro del campo passando tra le barre a terra
Fig. 8 Ragazzo che si orienta da solo in campo
Fig.9 Fase di discesa:la ragazza è aiutata dalla terapista
Fig. 10: Esercizi con il bastone per l’equilibrio mentre il cavallo è tenuto dall’operatore
L’ANFFAS ONLUS
Presso il centro “Geo Agriturismo” ho avuto il piacere di conoscere alcuni ragazzi facenti parte di un’associazione di importanza nazionale e che, a mio avviso, svolge un ruolo davvero interessante. L’ Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali di Caltanissetta, operante da più di vent’anni, è costituita dai familiari di ragazzi disabili e da amici che aderiscono e condividono i fini sociali.
Lo scopo principale, oltre a promuovere e tutelare i diritti dei disabili e delle loro famiglie, e sostenere risposte adeguate alle aspettative a ai bisogni, è quello di migliorare la qualità della vita di questi ragazzi. I giovani che fanno parte del centro socio- educativo, si incontrano presso questa struttura tutti i pomeriggi e qui svolgono varie attività in laboratori che mirano al raggiungimento dell’autonomia personale e sociale.
I laboratori vanno intesi come spazi fisici per l’acquisizione di abilità manuali e cognitive.
Sono programmate esperienze volte all’acquisizione della coscienza di sé, alla costruzione di una propria identità e di rapporti relazionali positivi con gli altri e la società.
Ciò che i ragazzi imparano deve essere spendibile anche in situazioni di vita quotidiana.
Esistono all’interno della struttura: un laboratorio pedagogico- didattico, che potenzia ed arricchisce la mente con l’assimilazione e l’elaborazione delle informazioni per sviluppare nuove conoscenze; un laboratorio affettivo- relazionale che promuove lo sviluppo ed il miglioramento delle abilità relazionali ed affettive dei disabili, con particolare attenzione alla loro socialità; un laboratorio creativo che stimola la fantasia dei ragazzi attraverso la creazione di piccoli “oggetti d’arte” e potenzia le attitudini professionali per un futuro lavorativo; un laboratorio di autonomia che favorisce la crescita personale e l’indipendenza dai propri genitori attraverso lo svolgimento di attività mirate; un laboratorio di orticoltura che prevede lo svolgimento di semplici operazioni di giardinaggio e orticoltura come metodo operativo per la crescita di capacità personali.
Indice |
INTRODUZIONE |
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CONCLUSIONI |
BIBLIOGRAFIA |
Tesi di Laurea di: Giulia Maria FRANGIAMONE |