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Schema Corporeo

Lo schema corporeo si riferisce alla rappresentazione mentale del proprio corpo, che comprende le dimensioni, la forma, la posizione delle parti del corpo e le capacità motorie. Lo schema corporeo è una componente importante della percezione sensoriale e della consapevolezza corporea.

Lo sviluppo dello schema corporeo inizia fin dall'infanzia e continua durante tutta la vita. Durante l'infanzia, i bambini sviluppano un'immagine mentale del proprio corpo attraverso l'esplorazione sensoriale e motoria. In particolare, i bambini apprendono a riconoscere le parti del corpo, a muoversi e a percepire le sensazioni tattili e proprioceptive.

Lo schema corporeo è influenzato da diversi fattori, tra cui l'età, l'esperienza di vita e l'ambiente circostante. Ad esempio, l'esposizione a una varietà di attività motorie e sensoriali può contribuire allo sviluppo di uno schema corporeo più preciso e accurato.

Lo schema corporeo può essere valutato attraverso diversi strumenti, tra cui i task di localizzazione corporea, i task di discriminazione corporea e i task di immagine corporea. Questi task richiedono al soggetto di identificare o di descrivere la posizione o la forma di diverse parti del corpo.

La promozione della consapevolezza corporea e dello sviluppo dello schema corporeo può essere utile per migliorare l'apprendimento motorio, la salute mentale e il benessere emotivo e sociale. La promozione della consapevolezza corporea può essere effettuata attraverso diversi metodi, tra cui la promozione di attività motorie e sensoriali, la promozione di programmi di educazione motoria e la promozione di programmi di mindfulness.

In sintesi, lo schema corporeo si riferisce alla rappresentazione mentale del proprio corpo, che comprende le dimensioni, la forma, la posizione delle parti del corpo e le capacità motorie. Lo schema corporeo è influenzato da diversi fattori e può essere valutato attraverso diversi strumenti. La promozione della consapevolezza corporea e dello sviluppo dello schema corporeo può essere utile per migliorare l'apprendimento motorio, la salute mentale e il benessere emotivo e sociale.

  • I DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL’ALIMENTAZIONE (DNA)

    1. I DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL’ALIMENTAZIONE (DAN)
      1. Classificazione
      2. Fattori di rischio
      3. Il trattamento
        1. Terapia cognitivo comportamentale
        2. Terapia
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  • Valutazione e Trattamento dello Schema Corporeo

    La Valutazione dello Schema Corporeo in Neuro e Psicomotricità

    Come già affermato in precedenza non esiste una vera e propria batteria di test per la valutazione dello schema corporeo, risulta essere quindi necessario avvalersi di più test di valutazione, di singole scale di test più completi o di un'osservazione approfondita del paziente.

    Per quanto riguarda l'osservazione

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  • Paralisi Cerebrale Infantile (PCI) e Schema Corporeo

    Paralisi Cerebrale Infantile (PCI) 

     

    Definizione e classificazioni

    Negli anni sono state date diverse definizioni per questo tipo di patologia; ad oggi la più condivisa a livello globale definisce la paralisi cerebrale infantile come “turba persistente (ma non immutabile) della postura e del movimento, dovuta ad alterazioni della funzione cerebrale durante le

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  • Schema Corporeo

    Evoluzione storica del concetto

    Innanzitutto va specificato che in passato si distinguevano: l'immagine corporea definita come rappresentazione mentale del proprio corpo, arricchita delle percezioni del vissuto, e lo schema corporeo concepito come rappresentazione mentale del corpo ovvero come entità spaziale, costituita sulle basi cognitive delle sensazioni somestesiche.

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  • INTRODUZIONE - L'importanza della Valutazione e del Trattamento Neuro e Psicomotorio dello Schema Corporeo nel bambino con Paralisi Cerebrale Infantile

    L'importanza della Valutazione e del Trattamento Neuro e Psicomotorio dello Schema Corporeo nel bambino con Paralisi Cerebrale Infantile - di Marta SALVIO - Università degli studi di Genova

    Il concetto di

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  • Il caso clinico - dall'imitazione all'apprendimento

    Presentazione

    Il caso clinico affrontato all’interno della presente tesi è un bambino di cinque anni che presenta un ritardo psicomotorio generale con particolare compromissione della competenza imitativa, comunicativa ed emotiva, associata a un marcato deficit delle abilità visuo-percettive.

    Il bambino, infatti, non è in grado di imitare su richiesta esplicita dell’altra

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  • LE CEREBROLESIONI ACQUISITE

    Cosa sono

    Con il termine “cerebrolesione acquisita” si intende una patologia cerebrale acuta avvenuta in epoca postnatale. Nei casi più gravi provoca uno stato di coma rilevato dalla scala di valutazione Glasgow Coma Scale (GCS) < 8 per una lasso di tempo superiore a 24 ore. Proprio la compromissione dello stato di coscienza costituisce un indice di gravità e di severità

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  • La costruzione dell’io Corporeo e delle capacità di apprendimento

     

    “ Non si accede al mondo se non percorrendo quello spazio che il corpo dispiega attorno a sé nella forma della prossimità o della distanza dalle cose”.

    (Umberto Galimberti – Il corpo pag. 73)

    “Lo sviluppo delle abilità della mano va di pari passo con lo sviluppo dell’intelligenza: la mano è così l’organo di prolungamento dell’intelligenza”.

    (Maria Montessori

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  • La relazione Tonico - Emotiva precoce

    “Il lattante è qualcosa che non esiste: se mi mostri un bambino, certamente mi mostrerai anche qualcuno che si prende cura di lui, o almeno una carrozzina cui qualcuno tende occhi e orecchi…” (Donald Woods Winnicott 1896-1971).

    L’ipotesi di lavoro che vado ad affrontare è forse così sintetizzabile: il corpo, l’azione, l’interazione, quindi l’esperienza non verbale e le interazioni

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  • Mosse del terapista nella pratica neuro psicomotoria e nell’Early Start Denver Model

    Dopo aver presentato in modo analitico l’Early Start Denver Model, ritengo ora importante metterlo a confronto con l’approccio neuropsicomotorio e il ruolo del TNPEE. 

    Saranno evidenziate le caratteristiche, le affinità e le differenze, mettendo in luce come la metodologia ESDM sia

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  • Difficoltà e deficit visuo-spaziali

    Difficoltà e deficit visuo-spaziali

    I deficit visuo-spaziali possono essere definiti come disordini che determinano un'erronea stima degli aspetti spaziali fra diversi oggetti, che riguardano il rapporto tra la persona e

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  • Disturbi da Dipendenza Tecnologica - L'intervento Neuropsicomotorio: Proposte Riabilitative

    Disturbi da Dipendenza Tecnologica

    "Campanellino, perché non riesco a volare?" "Peter Pan, per volare hai bisogno di ritrovare i tuoi pensieri felici." J. Barrie

    Si può parlare di

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  • LO SVILUPPO COMUNICATIVO - SOCIALE: strumenti di screening e criteri semeiologici nel corso dei primi tre anni di vita.

    LO SVILUPPO COMUNICATIVO-SOCIALE

    Con il termine di sviluppo comunicativo-sociale viene indicato il processo mediante il quale il bambino acquisisce progressivamente quelle competenze che gli permettono di “capire” e di

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  • Sindrome di Down - Metodologie riabilitative, Modello di Training e Strumenti di valutazione

    Metodologie riabilitative: TNPEE, specificità ed integrazioni

    Modello di Training e Strumenti di valutazione

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  • Sindrome di Down e Capacità Rappresentative: un intervento di Terapia Neuropsicomotoria a partire dai pre-requisiti dello Schema Corporeo con l’integrazione di formati visivi differenziati

    Sindrome di Down e Capacità Rappresentative: un intervento di Terapia Neuropsicomotoria a partire dai pre-requisiti dello Schema Corporeo con l’integrazione di formati visivi differenziati - Francesca FERRARA...

  • Progettazione ed attuazione dello studio - Ipotesi di individuazione di linee guida per l’utilizzo di Strumenti di Osservazione e Valutazione del Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva

    Scopo dello studio

    Questo studio può essere considerato come il primo passo per confrontare le metodologie utilizzate con le conoscenze che derivano dalla metodologia della ricerca e dalla pratica basata sulle prove di efficacia (Evidence Based Medicine), definita nei riferimenti internazionali e nazionali come la costante integrazione della migliore ricerca disponibile, con

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  • Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva - INQUADRAMENTO TEORICO

    Core Competence

    Indice

    Il Core Competence del Corso di Laurea in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva è stato costruito a partire dalle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle Linee Guida Nazionali inerenti la Professione, proponendo

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  • Caso Clinico - Le Mucopolisaccaridosi

    A.M. È un paziente affetto da Mucopolisaccaridosi I, nello specifico sindrome di Hurler.

    Nato il 07/05/2007 alla 38esima settimana di gestazione da parto cesareo con un peso di 3,150 kg, aveva già ricevuto diagnosi di piede torto bilaterale al quinto mese di gravidanza, risoltasi alla nascita con l'ausilio di plantari. I genitori hanno riferito che le tappe dello sviluppo psicomotorio

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  • Prospettive di trattamento - Imitazione e Autismo

    Progettare interventi è un lavoro interessante e difficile, in quanto è necessario prendere in considerazione molti fattori e c’è anche il rischio di fallimento. Innanzitutto qualsiasi intervento dovrebbe basarsi su un’attenta valutazione dei limiti mostrati dalla persona, ma soprattutto delle sue potenzialità perché è solo attraverso un riconoscimento di queste che la persona si sentirà

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  • Strumenti di valutazione - Imitazione e Autismo

    Vado di seguito a spiegare gli strumenti di valutazione che sono stati utilizzati per valutare i quattro casi clinici, di sotto riportati. In particolar modo mi soffermerò:

    • sull’SCQ, in quanto, è lo strumento che ci aiuta a capire il grado di interazione sociale dei bambini;
    • e sul Berges e Lezine, che ci aiuta, invece, a capire il grado di imitazione dei
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  • Il bambino Prematuro o Pretermine

    17 novembre - Giornata mondiale dei nati prematuri

    Il termine prematurità, è un termine molto generico, e si riferisce a tutte le condizioni che indicano una nascita avvenuta prima del termine completo della 37ª settimana di gestazione.

    La nascita

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  • Sviluppo dell’Integrazione Sensoriale

    Risultati immagini per integrazione sensorialeIl processo dell'Integrazione Sensoriale, come è già stato detto, incomincia nelle prime settimane di vita fetale e il suo sviluppo più intenso dura fino alla prima fase

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  • Ipotesi Riabilitativa nelle Epilessia Mioclonica Severa dell'Infanzia (EMSI) - Sindrome di Dravet

    Perché la riabilitazione?

    In assenza di una concreta possibilità di controllare l’epilessia né di comprendere –e conseguentemente correggere- lo specifico meccanismo alla base dell’encefalopatia di Dravet, a causa dei disturbi Neurosensoriali, Neuromotori, Neuropsicologici e Neurocognitivi che frequentemente si associano alla Sindrome, si devono necessariamente aprire le frontiere

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  • Sindrome di Dravet - Esperimento Clinico: applicabilita’ dell’ipotesi

    Applicabilita’ dell’ipotesi

    Quanto espresso nei capitoli precedenti è frutto di un attento studio della letteratura scientifica, rielaborato creativamente in relazione alla maggiore esperienza Neuropsicomotoria. Secondo il metodo scientifico, però, ad ogni ipotesi deve seguire un esperimento riproducibile ed infine una tesi conclusiva, in modo che il risultato sia provato,

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  • INTRODUZIONE - I Disordini Neurosensoriali nelle Encefalopatie Epilettiche: intervento riabilitativo nelle epilessie miocloniche severe (Sindrome di Dravet)

    I Disordini Neurosensoriali nelle Encefalopatie Epilettiche: intervento riabilitativo nelle epilessie miocloniche severe (Sindrome di Dravet) - Francesca ORSINI

    La Sindrome di Dravet non può essere considerata, come in

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  • Le caratteristiche della Sindrome di Dravet

    Nonostante la scarsità di materiale scientifico riguardante l’aspetto clinico della Sindrome di Dravet, è comunque possibile individuare in letteratura i punti di debolezza e i punti di forza che stabilmente si trovano in questo tipo di pazienti e che è fondamentale conoscere prima di intraprendere un percorso Riabilitativo. Come il Medico infatti deve sapere cosa aspettarsi dal paziente

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  • Orientamento al contesto - la Clnica di Oncoematlogia Pediatrica

    La struttura

    La Clinica di Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Padova è un centro avanzato per la diagnosi e la cura delle malattie emato-oncologiche dell’infanzia. Si tratta di una struttura facente parte del Dipartimento Strutturale Aziendale Salute della Donna e del Bambino; non solo prende in cura i pazienti affetti da patologie emato-oncologiche per il periodo

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  • Lo spazio come medium

    E’ alla base della neuropsicomotricità che mente e corpo non sono due entità distinte e che ogni conoscenza non può prescindere dall’esperienza corporea; questo è stato recentemente confermato dalle nuove scoperte neuroscientifiche, quali i neuroni specchio e canonici ( I ), e la conseguente teoria dell’embodied cognition.  Infatti la conoscenza che abbiamo del mondo reale, anche quella che

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  • Il Disturbo dell'Apprendimento Non Verbale (DANV o NLD)

    Cos’è

    Il disturbo dell’apprendimento non verbale, DANV, si caratterizza per cadute specifiche in compiti di natura visuospaziale, associate a prestazioni sufficienti in compiti verbali. La sua incidenza, secondo recenti studi, è di circa uno su mille ( i ). Nel DSM IV, V e nell’ICD 10 questo disturbo non è contemplato, vengono citate alcune caratteristiche ma non sono considerate

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  • Metodo Sense and Mind (SaM®)

    Cos’è

    Il metodo S.a.M. è un metodo riabilitativo che vuole accompagnare l’individuo ad appropriarsi, o riappropriarsi, consapevolmente della propria organizzazione spaziale usando il corpo come primo motore della conoscenza.

    Si rivolge a bambini e adulti con disarmonia nell’integrazione percettivo-motoria, difficoltà di costruzione e di utilizzo delle immagini mentali,

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  • Il DANV e il Metodo S.a.M: presentazione di un caso clinico

    Introduzione

    In questo capitolo vorrei approfondire le modalità di valutazione ed impostazione del trattamento del disturbo di apprendimento non verbale con il metodo S.a.M. Presenterò quindi un caso clinico osservato durante il mio tirocinio presso il centro riabilitativo Ronzoni-Villa di Seregno della Fondazione Don Carlo Gnocchi

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  • Ippoterapia e riabilitazione equestre: La relazione Paziente - Cavallo - Terapista

    La terapia psicomotoria si basa su tecniche di comunicazione non verbale che favoriscono l’espressione del corpo, in quanto le sue posizioni, i suoi movimenti, le sue tensioni e la sua mimica possono costruire un linguaggio innato, immediatamente compreso dall’altro che può aiutare il soggetto ad esprimersi. Si cerca quindi di migliorare l’interazione tra il corpo e le attività mentali ed

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  • Ippoterapia: Benefici, Indicazioni e controindicazioni

    Nel parlare di benefici, indicazioni e controindicazioni si deve tener conto di due vasti campi d’interesse neuropsicomotorio : effetti a livello fisico ed effetti a livello psicologico e relazionale.

    Benefici fisici

    L’assetto del cavaliere

    Se vogliamo analizzare quali sono i benefici che un paziente può ottenere dalla Riabilitazione Equestre. è importante, per

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  • Ippoterapia - Il punto di vista delle terapiste

     

    Grazie all’esperienza, quasi annuale, svolta presso il Centro “Geo Agriturmo” è stato possibile osservare i possibili benefici della Riabilitazione Equestre da un punto di vista più professionale. Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione e l’aiuto di Giusy e Dalila, due Psicomotriciste, e Giusy, una Psicologa, tutte e tre specializzate in Riabilitazione equestre tramite i

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  • Profili di Sviluppo Motorio nello Sviluppo Atipico

    Disturbi dello Spettro dell’Autismo

    Definizione

    “L’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita. Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative alla comunicazione sociale, all’interazione sociale reciproca e al gioco funzionale e simbolico”. (ISS-SNLG,

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  • Trattamento neuropsicomotorio: Introduzione - Dalla valutazione del profilo motorio all’intervento neuropsicomotorio

    Le capacità coordinative sono influenzate da condizioni neurologiche, ambientali e psicologiche, da qui la necessità di offrire al bambino tutti gli stimoli necessari affinché si verifichi un buon funzionamento del sistema nervoso e in particolare dell’apparato senso-motorio e un’adeguata integrazione delle informazioni dei diversi sistemi percettivi. Ciò si traduce attraverso un’educazione

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  • Corporea-Mente in relazione

    La nascita di un’idea

    Ho sempre pensato sin dall’inizio del percorso di tirocinio universitario che, indipendentemente dal quadro clinico a carico del bambino considerato, tutto quello che accade nella sala di neuropsicomotricità non può e non dove prescindere dal contesto esterno, quello familiare e quello sociale in particolare.

    Mi spiego: il bambino in sala deve avere la

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  • AGGRESSIVITÀ - Introduzione Teorica

    Definizioni a confronto

    Il concetto di aggressività è stato da sempre oggetto di studio nei più svariati campi della ricerca. A livello semantico il termine include un ampio insieme di idee e una vasta gamma di fenomeni che a loro volta riflettono gli orientamenti,  talvolta contrastanti dei vari ricercatori. Definirla come mero comportamento caratterizzato da

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  • Aspetti percettivo-prassici e comunicazione: MATERIALI E METODI

    Nello studio sono stati inclusi 8 bambini con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico di età compresa tra i 3 e i 5 anni, presi in carico nel centro “Boggiano Pico” di Genova, nel periodo da settembre 2015 a marzo 2016. Tutti utilizzano il sistema PECS per comunicare essendo totalmente o parzialmente non vocali.

    Lo studio è iniziato a settembre 2015 e personalmente ho creato

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  • Trattamento neuro e psicomotorio del bambino con disabilità intellettiva

    "Si fa presto a dire che bisogna sviluppare le funzioni, tutti lo fanno, ma il problema diventa più difficile quando bisogna dire quale funzione sviluppare e come. Vi suggerisco di tenere sempre presente che la persona nella sua globalità è fatta di funzioni diverse che interferiscono fra loro, per questo la strategia funzionale favorisce le iniziative che conducono a mettere in atto un

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  • Disprassia e disabilità intellettiva

    Introduzione: prassia e disprassia

    Prima di poter parlare di disprassia è necessario introdurre il termine "prassia".

    Secondo la definizione di Piaget, ripresa successivamente da altri autori come Ajuriaguerra e Stamback, "le prassie non sono semplicemente movimenti, ma sistemi di movimenti coordinati in funzione di un'interazione e di un risultato." Gli autori francesi

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  • Lo sviluppo del bambino da 0 a 3 anni nella letteratura scientifica in relazione a diversi autori

    Lo sviluppo del bambino da 0 a 3 anni

    Prima della nascita della Psicologia dello sviluppo l’infanzia non era pensata come una fase autonoma dell’età evolutiva e i bambini venivano considerati degli adulti

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  • La prevenzione in psicomotricità

    Secondo la Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la salute viene definita come“stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia", pertanto nell’ambito della sanità viene considerato come prevenzione ciascun atto volto

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  • Ricerca - azione, gruppo preventivo 0 - 3 anni

    Conduzione del gruppo: metodologia e setting

    Entriamo ora nel merito della questione andando ad analizzare il funzionamento e lo svolgimento di un progetto di prevenzione psicomotoria nella fascia 0-3 anni.

    Il progetto si colloca all’interno di un pensiero sulla prevenzione così come è stato presentato nei capitoli precedenti; punto di partenza l’accoglienza del bambino e

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  • IL CASO DI G. - Oltre la diagnosi

    Anamnesi

    Il caso di G. viene sottoposto all'attenzione di Davide e Golia Onlus nel Settembre 2011, su indicazione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e della Neuropsichiatria Infantile di Firenze. I motivi dell'invio riguardano la presenza di un ritardo psicomotorio nel contesto della Sindrome di Sturge Weber (SSW), associata a sospetta Sindrome di Klippel

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  • Il trattamento neuropsicomotorio di G.

    Perseguire l'integrazione

    Chi è G., dunque, a cavallo tra Marzo e Aprile 2013? Di fronte a questo interrogativo, apparentemente elementare e già risolto dalle informazioni riportate nel capitolo precedente, ci sembra tuttavia opportuno reintegrare in un tutto coerente e sintetico ciò che altrimenti rischierebbe di rimanere frammentario e disincarnato. G. non è una sequenza di parole

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  • CONCLUSIONI - Oltre la diagnosi: il circolo virtuoso del gioco

    Precisazioni metodologiche

    Per sette mesi ho assistito e partecipato alla terapia neuropsicomotoria individuale di G., condividendone i progressi, le regressioni transitorie, lo spazio e il tempo della seduta. Ho cercato di cogliere, con occhio vigile e mente attenta, ogni cambiamento intervenuto, di carpire i dettagli del processo che andava definendosi e dispiegandosi. Se,

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  • Caso clinico - Coinvolgimento della famiglia nel Progetto Riabilitativo del bambino con danno neurologico

    Introduzione

    Durante la mia esperienza di tirocinio presso il polo territoriale dell’U.O.N.P.I.A. dell’A.O. San Gerardo di Monza ho avuto l’occasione di seguire il percorso terapeutico di una bambina con diagnosi di paralisi cerebrale infantile.

    Nel

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  • Storia e basi teoriche della "Clinica Transculturale"

    Il fenomeno della globalizzazione culturale

    Il fenomeno della globalizzazione, associato ai vari processi di produzione di beni e servizi su scala mondiale, porta ad una ineguale e talvolta irrazionale distribuzione delle ricchezze; questo fenomeno ha contribuito in maniera decisiva nella nascita e sviluppo del fenomeno più macroscopico dell'epoca moderna: la migrazione dai Paesi

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  • Il caso clinico di G. - L'impatto dell'utenza straniera nei servizi di Neuropsichiatria Infantile

    Presentazione del caso clinico

    E' sembrato interessante fornire un esempio concreto in cui si entra direttamente in contatto con la realtà transculturale in ambito Neuropsicomotorio. Si intende riportare il caso clinico di G, una bambina nata in Italia da genitori provenienti dalla Cina, che è attualmente in

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  • La Sindrome di Down

    Come abbiamo visto  la Sindrome  Down , definita anche trisomia 21, è la più frequente tra le anomalie cromosomiche autosomiche. Benché il quadro clinico sia conosciuto dalla metà del  XIX secolo (Seguin 1846), è dal 1959 che fu ricollegato da Turpin, Lejeune e Gauthier ad una anomalia cromosomica: cromosoma 21 supplementare (45XY). Nel 92% dei

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  • INTRODUZIONE - La Psicomotricità come unione inscindibile dell’affettività, della motricità e della cognitività

    copertina-tesi-maria-padovano

    L’età infantile rappresenta, senza dubbio, un periodo fondamentale

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  • Psicomotricità: educazione, rieducazione e terapia

    La psicomotricità è una disciplina poliedrica, ha varie accezioni, secondo le quali essa è ora Educazione, ora Rieducazione, ora Terapia psicomotoria. La sua evoluzione storica ha seguito due linee parallele, quella pedagogica, passante per l’ambito scolastico, e quella riabilitativa, che è stata tracciata nell’ambito neuropsichiatrico. 

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  • Lo schema corporeo

    Il primo oggetto che il bambino percepisce è il proprio corpo: benessere e dolore, attuazione di movimenti e di spostamenti, sensazioni visive e uditive ecc., e questo corpo è il mezzo dell’azione, della conoscenza e della relazione. 

    La costruzione dello schema corporeo, ossia l’organizzazione delle sensazioni

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  • Terzo stadio: dal nono al diciottesimo mese

    Il periodo dai nove ai diciotto mesi è dominato dall’acquisizione della deambulazione autonoma. Con questa viene definitivamente superata la “schiavitù della stasi”. Il bambino diventa padrone del suo corpo e della sua motricità e si lancia alla conquista dello spazio intorno a lui e anche più lontano. Finalmente il mondo circostante, perennemente tentatore e

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  • Quarto stadio: dal diciottesimo mese al terzo anno

    È il periodo in cui gli eventi fondamentali dello sviluppo del bambino, quelli che informeranno tutta la sua storia evolutiva, giungono al loro punto cruciale. 

    Piaget, grazie alle sue osservazioni sistematiche, afferma che l’imitazione propriamente detta, alla fine del diciottesimo mese di vita, marca l’inizio

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  • Motricità fine: dallo scarabocchio al grafema

    Classicamente, l’esercizio grafico ha innanzitutto, come finalità, la preparazione alle conoscenze scolastiche, più in particolare alla scrittura ed alla lettura. Tale supporto è uno degli aspetti dell’attività psicomotoria. Esso prolunga, sul piano della coordinazione motoria, ciò che già è stato sollecitato nell’esercizio di coordinazione globale. Le

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  • CONCLUSIONI - La Psicomotricità come unione inscindibile dell’affettività, della motricità e della cognitività

    La psicomotricità ha nei suoi codici fondamentali lo sviluppo della capacità empatica sia nella formazione del conduttore sia tra gli obiettivi per lo “star bene”, empatia per capire e farsi capire, per aiutare gli adulti a crescere e ad aiutare i bambini a fiorire. 

    In questo lavoro si è visto come la

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  • BIBLIOGRAFIA - La Psicomotricità come unione inscindibile dell’affettività, della motricità e della cognitività
    • ASSOCIAZIONE PERCORSI PER CRESCERE. Alla scoperta della scrittura. D. Morando. 
    • AMBROSINI, C. PELLEGATTA, S. (2012) Il gioco nello sviluppo e nella terapia psicomotoria. Centro Studi Erikson. 
    • AMBROSINI, C. DE PANFILIS, C. WILLE, A. M. La
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  • Corso di aggiornamento in Neuro Psicomotricità. Aree funzionali della Terapia Psicomotoria. Applicazione e Metodo - dal 16 marzo al 12 aprile 2014 - Monza

    2014-03-16-monza

     

    Corso di aggiornamento in Neuro Psicomotricità. Aree funzionali della Terapia Psicomotoria. Applicazione e Metodo

    Data Inizio: 16 03 2014

    Altre

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  • Le Paralisi Cerebrali Infantili

    Cenni storici

    Un chirurgo ortopedico inglese, William John Little, in un suo lavoro del 1862 presentato all'Ostetrical Society of London ha fornito la prima descrizione di Paralisi Cerebrale Infantile:“rigidità spastica tipo tetano e una distorsione delle gambe del neonato” [1]. Successivamente Sigmund Freud nel suo “Die infantile cerebrallahmung” nel 1897 descrive i possibili

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  • INTRODUZIONE - Il dialogo tonico e il dialogo sonoro

    copertina-tesi-maria-vittoria-berno

    Il non-verbale espresso dal linguaggio del corpo e il non verbale espresso dagli aspetti prosodici del

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  • Obiettivi del trattamento - Il dialogo tonico e il dialogo sonoro

    L’osservazione e l’interazione con i bambini durante il tirocinio ha fatto emergere quali siano gli obiettivi principali nel trattamento neuro e psicomotorio di cui, indipendentemente dalla diagnosi e dalla patologia del paziente, si cerca di promuovere il raggiungimento.

    Quando ho avuto la possibilità di inserirmi direttamente nel trattamento di questi bambini, ho concentrato la mia

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  • CONCLUSIONI - Il dialogo tonico e il dialogo sonoro

    Al termine di questo percorso sembra opportuno ripercorrere brevemente il cammino svolto.

    La prima parte del lavoro è stata dedicata ad approfondire lo sviluppo della voce.

    E’ emerso in questo modo come la voce sia connessa allo sviluppo emozionale, relazionale e dialogico fin dalla fase gestazionale. La diade madre-bambino si struttura sul contatto corporeo, sul

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  • Centro Psicologia - Gorgonzola - Milano

     centro-psicologia

     


    Sede Lavorativa: Lombardia, Milano, Gorgonzola, 20064, Via Cantoni 8

    Contatti:

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  • II Caso - Iperattività o ADHD - Presa in carico e colloqui con la famiglia

    Inizialmente V. aveva problemi di separazione dalla madre, la quale entrava in terapia accompagnandolo e poi usciva.

    Questo durava per poche sedute, dopo aver instaurato un discreto approccio relazionale V. accettava l'entrata in terapia e si toglieva le scarpe (questo momento segnava l'inizio e la fine della seduta).

    Nelle sedute iniziali il bambino mostrava un comportamento

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  • I Caso - Iperattività o ADHD - Verifica degli obiettivi e dimissioni

    In ogni caso nel setting terapeutico G. aveva un comportamento più responsabile. Intanto la sintomatologia epilettica era scomparsa, continuava il controllo dell'epilessia con CBZ.

    Dai colloqui con la madre, la signora riferiva che anche a casa il bambino si era calmato.Iniziavano esercizi specifici per l'orientamento temporale (giorni della settimana, mesi dell'anno, le

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  • I Caso - Iperattività o ADHD - Presa in carico e colloqui con la famiglia

    Dopo la presentazione iniziale della sala di psicomotricità, quindi degli oggetti che poteva trovare, G. presentava incordinazione motoria poiché saltava sui materassi in continuazione, si muoveva da un posto all'altro facendo capriole. Il suo era un agire molto velocizzato, caratterizzato da difficoltà d'attenzione e mancanza di contatto visivo con la terapista.

    G. mostrava buone

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  • Psicomotricità in acqua

    Utilizzare l’ambiente acquatico in riabilitazione può aprire grandi possibilità ad un terapista. Il corpo immerso in acqua è sottoposto sia alla forza di gravità sia alla spinta idrostatica: questo aspetto peculiare indice una riorganizzazione del sistema nervoso centrale ai fini del controllo motorio e della decodifica sensoriale.

    Alcuni degli effetti dell’immersione sono la

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  • Eleonora Patrizi - Studio Privato di Neuropsicomotricità - Olevano Romano - Roma

    eleonora_patrizi

     


    Sede Lavorativa: Lazio,00035 Olevano Romano, via 6 Giugno 254, (Rm)

    Contatti -  Eleonora

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  • Plasticità delle mappe corticali

    La plasticità è estesa ad intere aree corticali e si fonda sul fatto che la “mappatura” di alcune aree non è stabile ma in continua modificazione. Già dalla metà dell’800 si evidenziò che le cortecce cerebrali motorie e sensoriali sono divise in aree somatotopiche, ognuna delle quali corrisponde ad una precisa parte del corpo. I primi studi sull’organizzazione della corteccia cerebrale umana

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  • Schema corporeo, immagine corporea e malattia

    Lo schema corporeo e l’immagine corporea sono concetti che nascono dall’unione di aspetti fisiologici e psicologici importanti e sono alla base dell’approccio psicomotorio.

    Sono direttamente coinvolti nella terapia di  tutte le patologie ove il corpo resti gravemente offeso, ed hanno giovato delle recenti teorie sulla plasticità cerebrale come possibilità di migliorare/ottimizzare le

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  • Lateralità

    Un aspetto che assume particolare  importanza nell’approccio psicomotorio inserito in un ambiente riabilitativo è la lateralità,  in tutte le sue forme di espressione.

    Con lateralità s’ intende la predominanza funzionale di un  emilato del corpo rispetto all’altro sia a livello periferico (mani e piedi) che assiale (occhi, orecchie) (Boscaini, 2010).

    Si distingue la

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  • L'approccio psicomotorio

    In un contesto così complesso in cui si intersecano sistema nervoso, sistema immunitario e sistema endocrino, l’uomo soddisfa i propri bisogni attraverso il movimento del corpo nello spazio.

    L’attività motoria (Cottini, 2003) costituisce un aspetto fondamentale dello sviluppo dell’essere umano che assume particolare rilevanza durante l’infanzia, in quanto mezzo attraverso cui il

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  • NEURO e PSICOMOTRICITÀ come tecnica terapeutica

    La PSICOMOTRICITÀ (Toni e Giovanardi, 2011) nasce dall’esigenza di trovare risposta ad alcuni disturbi dell’infanzia che non trovano una diagnosi esaustiva  in ambito medico e psicologico. Si sviluppa inizialmente in Francia, dove nel 1966 viene fondata la Società Francese di Educazione e Rieducazione Psicomotoria (SFERPM); il movimento, che pone al centro della propria

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  • Le attività

    Nel metodo Soubirain, come in tutti gli altri metodi psicomotori, lo strumento fondamentale di valutazione nella pratica è il gioco spontaneo che si sviluppa all’interno del setting.

    Il gioco nasce come libera espressione   del paziente, che deve  poter interagire con gli attrezzi posizionati negli spazi elencati sopra,  facendone l’utilizzo che meglio crede; sarà accortezza dello

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  • Gli strumenti di valutazione

    La valutazione in psicomotricità è necessaria per quantificare l’incidenza delle attività svolte durante il percorso e poter condividere l’esperienza con gli altri professionisti con i quali lo psicomotricista collabora nella pratica, siano essi insegnanti, psicologi o neuropsichiatri; in riferimento al metodo Soubirain, Giacomazzi (2010) propone dei tests che, suddivisi in

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  • Il progetto terapeutico

    La presa in carico di K. avviene quando la ragazza ha compiuto 14 anni ed  ha potuto realizzarsi solo attraverso la creazione di un’alleanza terapeutica con lei ed i suoi genitori, consolidata sulla base di una serie di incontri effettuati tra loro, lo psicomotricista e la fisioterapista che l’aveva seguita per due anni. In uno di questi incontri è emerso che K. aveva rifiutato l’aiuto dello

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  • CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

    Il motivo per il quale si parla di tecniche a mediazione corporea in ambito oncologico è dettato dalla necessità di trovare un linguaggio terapeutico che consenta al  soggetto di mettere in contatto i bisogni bio-psico-sociali con la specifica rappresentazione che i pazienti oncologici hanno del loro corpo (Spano e Vigorelli, 2007). La  rappresentazione del corpo nel paziente oncologico

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  • BIBLIOGRAFIA - Approccio psicomotorio integrato: possibili applicazioni in un caso di medulloblastoma

    AA.VV. (2002). Manuale di psiconcologia. Milano: Masson.
    Damasio, A.R. (2009). L’errore di Cartesio. Emozioni Ragione e Cervello Umano .
    Milano: Adelphi.
    Bergès, J., & Bounes, M.(1974). La relaxation thérapeutique chez l’enfant. Parigi :
    Masson.
    Boscaini, F. (2007). Le emozioni nella relazione psicomotoria. Parigi: Relazione
    presentata alla XXVI Università

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  • Bando per il reclutamento di esperti per l’attuazione del progetto di psicomotricità a.s. 2012/13 - scad. 27/12/2012 - Udine

    scad. 27/12/2012 - Udine -

    Avviso per la selezione di:

    1. docenti esperti di altre Istituzioni scolastiche;
    2. esperti esterni all’Amministrazione in possesso di titoli o/ certificazioni validi per la realizzazione dei progetti di cui al presente bando;

    DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI:

    Laboratorio di

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  • Studi Professionali per l'Età Evolutiva e la Famiglia - Veneto - Verona - Legnago

    etaevolutivaefamiglia

     


    Sede Lavorativa: Veneto - Verona - Legnago fraz. Porto 37045 - Piazza della Costituzione,

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  • LA RELAXATION PSICOSOMATICA-metodo G.B.SOUBIRAN - Corso pratico-livello informativo – ottobre 2012 / marzo 2013 - Milano

    2012-10-21-milano

     

    CORSO PRATICO DI FORMAZIONE PERSONALE PER LA COSTRUZIONE DEL RUOLO TERAPEUTICO PSICOMOTORIO-PRIMO

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  • Psicomotricità esercizi pratici

    Psicomotricità esercizi pratici

    La psicomotricità,nella pratica si realizza attraverso questi

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  • La terapia neuropsicomotoria in acqua come intervento di supporto nei piani di trattamento per le patologie dell’eta’ evolutiva - 26 maggio 2012 - Roma

    2012-05-26-romaTitolo del corso:La terapia neuropsicomotoria in acqua come intervento di supporto nei piani di trattamento per le patologie dell’eta’ evolutiva

    Data Inizio: 26 05

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  • Corso intensivo teorico-pratico sulla Neuropsicomotricita: “Dalla sfera corporea a quella cognitiva-affettiva-relazionale” - 23 giugno 2012 - Roma

    2012-06-23-roma[Titolo del corso] Corso intensivo teorico-pratico sulla Neuropsicomotricita: “Dalla sfera corporea a quella cognitiva-affettiva-relazionale”

    [Data Inizio]23 giugno

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  • Valutazione Psicomotoria. Protocollo di osservazione, di valutazione

    Oltre alle competenze del neuropsichiatria infantile e dello psicologo è, ormai da più di 30 anni, entrata nell'iter diagnostico la figura dello psicomotricista. proveniente da Scuole di Formazione Psicomotoria spesso con impostazione professionale marcatamente differenziate. La realtà del bambino e dell'adolescente, essendo frutto di un lungo e complesso evolvere segnato dal vissuto di

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  • Società di formazione di Vigevano, cerca docente per corso di PSICOMOTRICITA' di 14 ore

    Società di formazione di Vigevano, cerca docente per corso di PSICOMOTRICITA' di 14 ore.
    Il corso si terrà a Zelo Surrigone (MI) il mercoledì dalle 17,30 alle 19,30. Partenza 29 febbraio e termine 11 aprile.
    nel dettagli il/la docente si occuperà di:

    • La psicomotricità: definizione - breve storia
    • Dalla motricità alla psicomotricità
    • Il
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  • MOVIMENTO E SVILUPPO DELLA PERSONA - Introduzione alla Psicomotricità Funzionale - 20 e 27 febbraio 2012 - Milano

    2012-02-20-milano

     

    MOVIMENTO E SVILUPPO DELLA PERSONA - Introduzione alla Psicomotricità Funzionale

    20 e 27 febbraio 2012 - Milano

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  • Immagine del corpo e autonomia personale - 31 marzo 2012 - Reggio Calabria

    2012-03-31-reggio-calabriaTitolo del corso: Immagine del corpo e autonomia personale

    Data Inizio: 31 03 2012

    Altre Date: 01 Aprile 2012

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  • Riabilitazione bambini - Dott.ssa Cristina Fratangeli

    riabilitazionebambini

     


    Sede Lavorativa: Lazio - Frosinone - 03100 - Via Castagnola 135

    Contatti -Dott.ssa

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  • Psicomotricità e Comunicazione. Efficacia della terapia psicomotoria nel trattamento della triade sintomatologica dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo

    Psicomotricità e Comunicazione. Efficacia della terapia psicomotoria nel trattamento della triade sintomatologica dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo

    Carmela Giordano, Psicomotricista, TNPEE

    Premessa

    Un argomento come la comunicazione, studiato ed approfondito da diverse discipline, racchiude in sé il desiderio e la volontà dell’essere umano di

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  • Abilitazione neuropsicomotoria

    L'abilitazione neuropsicomotoria ha un posto di primo piano nel trattamento del bambino con handicap connatali (lesioni e patologie del s.n.c. e periferico), e disordini neuropsicomotori, rappresentati da:

    • Disturbi posturali e di asimmetrie;
    • Disturbi della coordinazione
    • Disturbi del movimento
    • Persistenza dei riflessi arcaici;
    • Alterazione
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  • L’immagine soggettiva del corpo negli ipovedenti: la stima delle sue dimensioni

    Lo schema corporeo  è l’immagine tridimensionale che ciascuno ha di sé e cioè il modo in cui il corpo appare a noi stessi.

    Gli psicoanalisti tendono ad identificare lo schema corporeo con l’ “IO corporeo”, interpretandolo come il primo organizzatore intorno al quale si sviluppa l’IO psichico dell’individuo.

    Lo schema corporeo degli ipovedenti è disorganico. I diversi dettagli

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  • Scala A.P.Mt®.: La valutazione psicomotoria in acqua

    La Cooperativa Colisseum

    organizza il corso

    Scala A.P.Mt®.: La valutazione psicomotoria in

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  • Sviluppo delle funzioni esecutive. Prassie. Schema Corporeo. Architetture Funzionali della scrittura - 03/02/2010 - Lodi

    Sviluppo delle funzioni esecutive. Prassie. Schema Corporeo. Architetture Funzionali della scrittura

    [Data Inizio]
    03/02/2010

    [Obiettivi]
    Corso di aggiornamento

    [Programma]

    • 9-11
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  • BIBLIOGRAFIA - "Immagine di sè e schema corporeo"
    • Ajuriaguerra J.de. (1973) Manuale di psichiatria del bambino. Masson, Paris.
    • Bick E. (1968) “L’esperienza della pelle nelle prime relazioni oggettuali del bambino”. International Journal of Psychoanalysis, vol. 49, pags. 484-486.
    • Bonnier P. (1905) L’Aschematie.Revue neurologique, 13,
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  • CONCLUSIONE - "Immagine di sè e schema corporeo"

    Da tutto quanto detto finora si deduce che l’acquisizione dello schema corporeo, nello sviluppo di un bambino, è una pietra angolare senza la quale saranno ostacolati tutti gli altri apprendimenti, è il fondamento indispensabile di qualsiasi altro passo avanti: la conoscenza della realtà, a quanto pare, inizia a partire dalla conoscenza del proprio corpo. Questo avviene lungo un percorso

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  • TERAPIA PSICOMOTORIA - Schema corporeo: trattamento

    Un certo complesso di tecniche usate in psicomotricità svolge un ruolo importante  nell’integrazione dello schema corporeo. Bisogna sottolineare l’importanza della relazione che si instaura tra paziente ed operatore. Il bambino va scoprendo una propria identità, e questo avviene quando riesce ad integrare il corpo come parte di sè, lo accetta e gli dà significato. Ciò può verificarsi solo in

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  • DIVERSI APPROCCI TERAPEUTICI - Schema corporeo: trattamento

    Le stimolazioni di cui abbisogna il soggetto con insufficiente schema corporeo possono essere ritrovate all’interno di varie tipologie terapeutiche.

    Una di queste, per molti aspetti, è senz’altro l’IPPOTERAPIA.

    Il cavallo già di per sè rappresenta una presenza viva che è in grado di sollecitare sentimenti ed emozioni intense quali gioia, serenità, paura,

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