Riflesso di estensione crociata

Riflesso di estensione crociata. E’ stato descritto per la prima volta da Frensberg nel 1874. Saint-Anne Dargassies ne precisò la tecnica esecutiva e le quattro fasi di risposta. Si esegue a bambino  supino; dopo aver fissato in estensione un ginocchio con la mano dell’esaminatore, si stimola in senso calcaneo-digitale la pianta del piede dell’arto bloccato; la risposta motoria dell’arto controlaterale libero è complessa e in sequenza realizza la flesso-abduzione dell’arto, estensione, adduzione dell’arto verso il  punto stimolato. Se si insiste nella stimolazione plantare, alla terza fase segue una quarta, costituita da elevazione del piede libero con sovrapposizione sul piede fissato. Nella terza e quarta fase spesso compare ventaglio delle dita del piede libero. Saint-Anne Dargassies dà importanza alla terza fase che considera il completamento funzionale del riflesso e ne ha dimostrato il lento e progressivo strutturarsi nell’ultimo mese di gestazione. Tutti gli autori sono d’accordo sulla funzione di difesa di un arto da uno stimolo nocicettivo cutaneo portato alla pianta del piede. Le zone plantari sono molto sensibili alla ricezione di stimoli e provocano schemi difensivi da cui si organizzerà poi un sistema difensivo più complesso ed elaborato.

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