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  • Denver Model

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  • Diagnosi Differenziale

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  • Diagnosi Precoce

    La diagnosi precoce in età evolutiva consiste nell'individuare un disturbo o una patologia in un bambino o un adolescente in una fase iniziale, prima che si manifestino sintomi evidenti. La diagnosi precoce in età evolutiva può essere utile per prevenire il peggioramento del disturbo e per garantire un intervento terapeutico tempestivo e mirato.

    La diagnosi precoce in età evolutiva può essere effettuata attraverso diversi metodi, tra cui:

    • Esame fisico: un esame fisico completo può rilevare anomalie fisiche o comportamentali che possono suggerire la presenza di un disturbo.
    • Esami di laboratorio: esami del sangue, delle urine o delle feci possono fornire informazioni sul funzionamento dei vari organi del corpo.
    • Imaging: tecniche di imaging come la radiografia, l'ecografia, la tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica (MRI) possono rilevare alterazioni nei tessuti e nei organi del corpo.
    • Test neuropsicologici: test che valutano le funzioni cognitive e neuropsicologiche, come la memoria, l'attenzione, il linguaggio e le abilità motorie.
    • Test genetici: test che analizzano il DNA per individuare mutazioni genetiche che possono causare malattie.

    La diagnosi precoce in età evolutiva può essere particolarmente importante per alcune patologie, come i disturbi dello spettro autistico, la dislessia, la disprassia, la sindrome di Down e le malattie metaboliche congenite. In questi casi, la diagnosi precoce può permettere un intervento terapeutico tempestivo e mirato, che può migliorare la qualità della vita del bambino e delle sue famiglie.

    Tuttavia, la diagnosi precoce in età evolutiva può anche comportare alcuni rischi, come l'etichettamento precoce, ovvero la diagnosi di un disturbo che potrebbe non manifestarsi in modo evidente in futuro, causando ansia e stress inutile alle famiglie. Inoltre, la diagnosi precoce può comportare esami invasivi e costosi, che possono essere sgradevoli per il bambino.

    La diagnosi precoce in età evolutiva richiede una buona conoscenza dei disturbi e delle patologie che possono interessare i bambini e gli adolescenti, nonché una buona comunicazione tra il medico, i genitori e il bambino stesso. Inoltre, la diagnosi precoce in età evolutiva richiede un sistema di sanità pubblica ben organizzato, con programmi di screening e di prevenzione adeguati.

    In sintesi, la diagnosi precoce in età evolutiva consiste nell'individuare un disturbo o una patologia in un bambino o un adolescente in una fase iniziale, prima che si manifestino sintomi evidenti. La diagnosi precoce in età evolutiva può essere effettuata attraverso diversi metodi, come esami di laboratorio, imaging, test neuropsicologici e genetici. La diagnosi precoce in età evolutiva può essere particolarmente importante per alcune patologie, ma può comportare anche alcuni rischi, come l'etichettamento precoce e gli esami invasivi e costosi. La diagnosi precoce in età evolutiva richiede una buona conoscenza dei disturbi e delle patologie, una buona comunicazione tra il medico, i genitori e il bambino stesso e un sistema di sanità pubblica ben organizzato.

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  • Dialogo Tonico

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  • Difficoltà visuo-spaziali

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  • Dinamica dei gruppi

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  • Diplegia

    La diplegia è una forma di paralisi cerebrale che coinvolge principalmente le gambe, ma può anche coinvolgere le braccia e altre parti del corpo. Si verifica a causa di un danno cerebrale precoce, spesso durante la fase prenatale, durante il parto o nei primi anni di vita.

    La diplegia si manifesta con una debole o assente funzione muscolare nella zona colpita, causando difficoltà nella mobilità e nel controllo dei movimenti. Le persone affette da diplegia possono avere difficoltà a camminare, a mantenere l'equilibrio e a coordinare i movimenti del corpo. Può anche essere difficile per loro compiere attività quotidiane come vestirsi e lavarsi.

    La diplegia può essere classificata in due tipi: la diplegia spastica e la diplegia atassica.

    La diplegia spastica è caratterizzata da una maggiore rigidità muscolare, spasticità e contrazioni muscolari involontarie. Questi sintomi sono spesso più evidenti nelle gambe, rendendo difficile la camminata e la mobilità.

    La diplegia atassica si manifesta con un controllo muscolare debole e impreciso, che può causare movimenti mal coordinati e difficoltà nel mantenere l'equilibrio. Questo tipo di diplegia può anche causare tremori e difficoltà nel controllo della testa e del collo.

    Il trattamento della diplegia dipende dalle esigenze individuali della persona e può includere una combinazione di terapie e interventi. La terapia fisica può aiutare a migliorare la forza muscolare, la flessibilità e la mobilità, mentre la terapia neuropsicomotoria può aiutare a sviluppare le abilità quotidiane come l'igiene personale e la vita indipendente. In alcuni casi, la terapia del linguaggio può essere necessaria per migliorare la comunicazione.

    Gli interventi chirurgici possono essere utilizzati in casi particolarmente gravi di diplegia spastica per ridurre la spasticità e migliorare la mobilità. Le ortesi, come gli apparecchi ortopedici e le calzature speciali, possono essere utilizzate per aiutare a sostenere le gambe e migliorare la postura.

    In generale, la diplegia richiede un approccio multidisciplinare e un team di professionisti che lavorino insieme per sviluppare un piano di trattamento adatto alle esigenze individuali della persona. Con il supporto adeguato, le persone affette da diplegia possono raggiungere un livello di funzionamento più elevato e godere di una maggiore qualità della vita.

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  • DIR (Development Individual Relationship)

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  • Disabilità

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  • Disabilità Complessa

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  • Disabilità Intellettiva

    La disabilità intellettiva è una condizione che si verifica quando una persona ha una limitata capacità di apprendimento e di comprensione. Questa condizione è caratterizzata da un'incapacità di acquisire e applicare le conoscenze e le abilità necessarie per svolgere le attività quotidiane.

    Le persone con disabilità intellettiva possono avere difficoltà nel comprendere le istruzioni, nel risolvere i problemi e nel prendere decisioni. Possono anche avere difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale, nella capacità di giudizio, nella memoria a breve e a lungo termine, nella capacità di ragionamento e nell'attenzione.

    La disabilità intellettiva può essere causata da diverse condizioni, tra cui malattie genetiche, traumi cerebrali, esposizione a sostanze tossiche o carenze nutrizionali. In alcuni casi, la causa della disabilità intellettiva può essere sconosciuta.

    La disabilità intellettiva può essere diagnosticata attraverso una valutazione clinica che include test di intelligenza, valutazioni comportamentali e valutazioni mediche. La gravità della disabilità intellettiva varia da persona a persona, con alcune persone che presentano solo lievi difficoltà e altre che hanno bisogno di assistenza costante per svolgere le attività quotidiane.

    Le persone con disabilità intellettiva possono beneficiare di interventi terapeutici e di supporto per aiutarle a sviluppare le abilità necessarie per svolgere le attività quotidiane e per migliorare la loro qualità di vita. Questi interventi possono includere la terapia del linguaggio, la terapia neuropsicomotoria, la terapia comportamentale e la terapia farmacologica.

    Inoltre, le persone con disabilità intellettiva possono beneficiare di programmi educativi e di supporto sociale che li aiutino a sviluppare abilità sociali e di vita indipendente. Questi programmi possono includere l'istruzione speciale, le attività extrascolastiche, i programmi di lavoro e di volontariato, e i servizi di assistenza domiciliare.

    In sintesi, la disabilità intellettiva è una condizione che si verifica quando una persona ha una limitata capacità di apprendimento e di comprensione. Questa condizione può essere causata da diverse condizioni e può essere diagnosticata attraverso una valutazione clinica. Le persone con disabilità intellettiva possono beneficiare di interventi terapeutici e di supporto per migliorare la loro qualità di vita e sviluppare abilità sociali e di vita indipendente.

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  • Disabilità Visiva (cecità o ipovisione)

    La disabilità visiva si riferisce alla perdita totale o parziale della vista. Ci sono due principali tipi di disabilità visiva: la cecità e l'ipovisione.

    La cecità si verifica quando una persona non è in grado di vedere nulla o quasi nulla. Questa condizione può essere congenita o acquisita a causa di malattie oculari o di traumi.

    L'ipovisione si verifica quando una persona ha una visione limitata o insufficiente, che non può essere corretta con gli occhiali. Le cause dell'ipovisione possono essere congenite o acquisite a causa di malattie oculari o di traumi.

    La disabilità visiva può influire sullo sviluppo e sul benessere dei bambini. I bambini con disabilità visiva possono avere difficoltà nell'apprendimento, nella socializzazione e nella partecipazione alle attività quotidiane. Tuttavia, con il supporto adeguato, i bambini con disabilità visiva possono raggiungere un alto livello di successo e di indipendenza.

    Per aiutare i bambini con disabilità visiva, possono essere utilizzati strumenti e tecnologie assistive come gli occhiali speciali, i dispositivi di ingrandimento, i computer con sintesi vocale, i libri in Braille e altri strumenti di accesso all'informazione. Inoltre, può essere fornito supporto educativo e terapeutico, come la riabilitazione visiva, la terapia neuropsicomotoria e la terapia psicologica.

    È importante notare che i bambini con disabilità visiva possono avere anche altre disabilità o difficoltà, come ad esempio la disabilità uditiva o la disabilità intellettiva. In questi casi, è importante fornire un supporto integrato e personalizzato per soddisfare le esigenze specifiche del bambino.

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  • Dislessia

    La dislessia è un disturbo dell'apprendimento che riguarda la capacità di leggere, scrivere e comprendere il testo scritto. La dislessia può influenzare la capacità di decodificare le parole, di comprendere il significato delle parole e di mantenere l'attenzione durante la lettura.

    La dislessia è un disturbo neurobiologico che può essere ereditario. È stato dimostrato che la dislessia è causata da una disfunzione nella regione del cervello che controlla la lettura. Questa disfunzione può influenzare la capacità di elaborare le informazioni visive e di collegare le lettere alle parole.

    I sintomi della dislessia possono variare da persona a persona e possono includere difficoltà nella lettura e nella decodifica delle parole, difficoltà nella comprensione del testo scritto, difficoltà nella scrittura e nella grammatica, e difficoltà nell'ortografia. I bambini con dislessia possono anche avere difficoltà nell'organizzazione e nella pianificazione, oltre che nella memorizzazione di informazioni.

    La dislessia può essere diagnosticata attraverso una valutazione clinica che include test di lettura, di scrittura e di comprensione del testo scritto. La diagnosi può essere fatta anche attraverso l'osservazione del comportamento del bambino durante le interazioni sociali e le attività quotidiane.

    Il trattamento per la dislessia dipende dalle necessità specifiche del paziente. La terapia del linguaggio, la terapia neuropsicomotoria e la terapia cognitivo-comportamentale possono essere utili per migliorare le abilità di lettura e di scrittura del paziente. Inoltre, l'utilizzo di tecniche di apprendimento multisensoriale può aiutare il paziente a imparare in modo più efficace.

    I genitori e gli insegnanti possono anche svolgere un ruolo importante nel supportare i bambini con dislessia. L'utilizzo di strumenti di assistenza, come l'uso di testi audiolibri o il supporto di un tutor, può essere utile per migliorare le abilità di lettura e di scrittura del bambino. Inoltre, l'adozione di strategie di insegnamento personalizzate, come l'uso di tecniche di apprendimento multisensoriale, può aiutare il bambino a imparare in modo più efficace.

    In sintesi, la dislessia è un disturbo dell'apprendimento che riguarda la capacità di leggere, scrivere e comprendere il testo scritto. Questo disturbo è causato da una disfunzione nella regione del cervello che controlla la lettura e può influenzare la capacità di elaborare le informazioni visive e di collegare le lettere alle parole. Il trattamento per la dislessia dipende dalle necessità specifiche del paziente e può includere la terapia del linguaggio, la terapia neuropsicomotoria e la terapia cognitivo-comportamentale.

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  • Dislessia Evolutiva

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  • Disordini Motori

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  • Disortografia

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  • Disprassia

    La disprassia in età evolutiva è un disturbo dello sviluppo motorio che influisce sulla capacità del bambino di coordinare i movimenti e di eseguire compiti motori complessi. Questo disturbo è spesso associato a difficoltà di apprendimento e di comunicazione.

    I bambini con disprassia possono avere difficoltà nella pianificazione e nell'esecuzione dei movimenti, nella percezione spaziale e nella coordinazione degli arti. Ciò può influire sulla capacità del bambino di svolgere attività quotidiane come vestirsi, mangiare e scrivere.

    La disprassia non è causata da problemi di forza o di tono muscolare, ma piuttosto da una difficoltà nel coordinare i movimenti muscolari e nel pianificare le sequenze di movimento necessarie per eseguire compiti motori complessi. Questo disturbo può essere presente sin dalla nascita, ma spesso viene diagnosticato solo quando il bambino inizia a frequentare la scuola.

    La disprassia può influire sulla capacità del bambino di partecipare alle attività scolastiche e sociali, portando a problemi di autostima e di isolamento sociale. I bambini con disprassia possono avere difficoltà a leggere, a scrivere e a eseguire compiti matematici complessi, poiché questi compiti richiedono una buona coordinazione degli arti e una buona percezione spaziale.

    Il trattamento della disprassia può includere la terapia neuropsicomotoria, la terapia del linguaggio e la terapia motoria. La terapia neuropsicomotoria può aiutare i bambini a sviluppare le abilità motorie e di coordinazione necessarie per svolgere le attività quotidiane. La terapia del linguaggio può aiutare i bambini a sviluppare le abilità di comunicazione e di apprendimento necessarie per affrontare le sfide scolastiche. La terapia motoria può aiutare i bambini a sviluppare la coordinazione degli arti e la percezione spaziale.

    In sintesi, la disprassia in età evolutiva è un disturbo dello sviluppo motorio che influisce sulla capacità del bambino di coordinare i movimenti e di eseguire compiti motori complessi. Questo disturbo può influire sulla capacità del bambino di partecipare alle attività scolastiche e sociali e può portare a problemi di autostima e di isolamento sociale. Il trattamento della disprassia può includere la terapia neuropsicomotoria, la terapia del linguaggio e la terapia motoria.

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  • Disprassia Verbale

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  • Distraibilità

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  • Disturbi da Dipendenza Tecnologica

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  • Disturbi del Comportamento

    I disturbi del comportamento in età evolutiva si riferiscono a una serie di problemi comportamentali che possono manifestarsi durante lo sviluppo, dalla prima infanzia all'adolescenza. Questi disturbi possono assumere diverse forme e possono essere influenzati da molteplici fattori, tra cui la genetica, l'ambiente familiare, la cultura e l'esperienza di vita.

    Alcuni dei disturbi del comportamento più comuni in età evolutiva includono:

    • Disturbo oppositivo-provocatorio (DOP): si manifesta attraverso comportamenti di sfida, disobbedienza, ostilità e irritabilità, spesso accompagnati da problemi di relazione con gli altri.
    • Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD): si manifesta attraverso sintomi come l'iperattività, l'impulsività e la difficoltà di concentrazione, che possono interferire con il normale funzionamento quotidiano del bambino.
    • Disturbo dello spettro autistico (ASD): si manifesta attraverso sintomi come la difficoltà di interazione sociale, la ripetizione di comportamenti e interessi, e la difficoltà di comunicazione.
    • Disturbo di condotta (CD): si manifesta attraverso comportamenti aggressivi, antisociali e criminali, che possono essere associati a problemi di relazione con gli altri e a comportamenti auto-distruttivi.
    • Disturbo d'ansia: si manifesta attraverso sintomi come la preoccupazione eccessiva, la paura e l'evitamento di situazioni sociali o di altre attività.
    • Depressione: si manifesta attraverso sintomi come la tristezza, la perdita di interesse e la scarsa energia.

    Per affrontare i disturbi del comportamento in età evolutiva, è importante adottare un approccio individuale e personalizzato, che tenga conto delle specifiche esigenze e delle caratteristiche del bambino. In molti casi, può essere necessario un intervento medico o psicologico, come l'uso di farmaci o la terapia cognitivo-comportamentale.

    Inoltre, è importante fornire al bambino un ambiente sicuro e protetto, che gli permetta di esprimere i propri sentimenti e di sviluppare abilità sociali e di auto-regolazione. Ad esempio, l'adozione di strategie di gestione del comportamento, come la modellizzazione, la ricompensa e il rinforzo positivo, può aiutare il bambino a sviluppare abilità sociali e comportamentali positive. Infine, è importante coinvolgere la famiglia e gli insegnanti nella gestione del disturbo, attraverso la collaborazione e la comunicazione efficace.

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  • Disturbi del Neurosviluppo

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  • Disturbi della Comunicazione (F80)

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  • Disturbi della memoria

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  • Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)

    I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) sono disturbi neuroevolutivi che compromettono la capacità di apprendimento di un individuo in una o più aree specifiche, nonostante un’intelligenza normale, un’adeguata istruzione e opportunità di apprendimento.

    I DSA sono caratterizzati da difficoltà persistenti e significative nella lettura (dislessia), nella scrittura (disgrafia) o nel calcolo (discalculia). Queste difficoltà possono manifestarsi in vari modi e con diversi livelli di gravità.

    Ad esempio, nella dislessia, il soggetto può avere difficoltà nella decodifica del linguaggio scritto, nella lettura fluente e nella comprensione del testo. Nella disgrafia, il soggetto può avere difficoltà nella scrittura, nella grafia e nell'organizzazione del testo scritto. Nella discalculia, il soggetto può avere difficoltà nella comprensione dei numeri, nell'elaborazione delle operazioni matematiche e nella risoluzione dei problemi.

    I DSA sono causati da una serie di fattori, tra cui problemi neurologici, genetici e ambientali. I DSA sono comunemente diagnosticati durante l'infanzia, ma possono persistere nell'età adulta. Tuttavia, con il giusto supporto e trattamento, molte persone con DSA possono imparare a gestire le loro difficoltà e avere successo nella vita accademica e professionale.

    Il trattamento dei DSA dipende dalle esigenze specifiche dell'individuo. La terapia comportamentale può essere utile per aiutare il soggetto a sviluppare le competenze necessarie per gestire le proprie difficoltà. Inoltre, l'utilizzo di strumenti di supporto, come i programmi di lettura assistita, i programmi di calcolo assistito e gli strumenti di correzione ortografica, può aiutare il soggetto a compensare le proprie difficoltà.

    In sintesi, i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) sono disturbi neuroevolutivi che compromettono la capacità di apprendimento di un individuo in una o più aree specifiche, come la lettura, la scrittura o il calcolo, nonostante un’intelligenza normale, un’adeguata istruzione e opportunità di apprendimento. I DSA sono causati da una serie di fattori e possono essere diagnosticati durante l'infanzia o l'età adulta. Il trattamento dei DSA dipende dalle esigenze specifiche dell'individuo e può includere terapia comportamentale e l'utilizzo di strumenti di supporto.

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  • Disturbo Autistico

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  • Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder)

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  • Disturbo da Comportamento Dirompente, del Controllo degli Impulsi e della Condotta (F91)

    Il Disturbo da Comportamento Dirompente, del Controllo degli Impulsi e della Condotta (F91) è una categoria di disturbi del comportamento in età evolutiva che comprende il Disturbo Oppositivo-Provocatorio (DOP) e il Disturbo di Condotta (CD).

    Il DOP è caratterizzato da comportamenti di sfida, disobbedienza, ostilità e irritabilità, spesso accompagnati da problemi di relazione con gli altri. I bambini con DOP possono essere difficili da gestire e possono causare problemi in famiglia, a scuola e in altri contesti sociali.

    Il CD, invece, è caratterizzato da comportamenti aggressivi, antisociali e criminali, che possono essere associati a problemi di relazione con gli altri e a comportamenti auto-distruttivi. I bambini con CD possono manifestare comportamenti come il bullismo, la violenza, il furto e la vandalizzazione.

    Entrambi questi disturbi possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita del bambino e della sua famiglia, oltre a poter causare problemi a lungo termine, come la delinquenza, i problemi di salute mentale e le difficoltà di adattamento sociale.

    La causa dei disturbi del comportamento in età evolutiva non è ancora completamente compresa, ma si ritiene che siano influenzati da molteplici fattori, tra cui la genetica, l'ambiente familiare, la cultura e l'esperienza di vita.

    Il trattamento dei disturbi del comportamento in età evolutiva può includere l'uso di farmaci, come gli antidepressivi o gli antipsicotici, e la terapia cognitivo-comportamentale. In molti casi, può essere utile coinvolgere la famiglia e gli insegnanti nella gestione del disturbo, attraverso la collaborazione e la comunicazione efficace.

    Inoltre, è importante fornire al bambino un ambiente sicuro e protetto, che gli permetta di esprimere i propri sentimenti e di sviluppare abilità sociali e di auto-regolazione. Ad esempio, l'adozione di strategie di gestione del comportamento, come la modellizzazione, la ricompensa e il rinforzo positivo, può aiutare il bambino a sviluppare abilità sociali e comportamentali positive.

    In sintesi, il Disturbo da Comportamento Dirompente, del Controllo degli Impulsi e della Condotta (F91) comprende il Disturbo Oppositivo-Provocatorio (DOP) e il Disturbo di Condotta (CD), due disturbi del comportamento in età evolutiva che possono causare problemi significativi nella vita del bambino e della sua famiglia. Il trattamento può includere l'uso di farmaci e la terapia cognitivo-comportamentale, oltre all'adozione di strategie di gestione del comportamento e alla collaborazione con la famiglia e gli insegnanti.

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  • Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività (ADHD)

    Il Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività (ADHD, dall'inglese Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è un disturbo neurobiologico del comportamento che colpisce circa il 5-10% dei bambini in età scolare e il 2-5% degli adulti. L'ADHD si caratterizza per l'incapacità di mantenere l'attenzione su un compito specifico per un periodo prolungato di tempo, per l'iperattività e per l'impulsività.

    L'ADHD può manifestarsi in diversi modi, a seconda dei sintomi predominanti. Nel tipo a predominanza di deficit di attenzione, il bambino o l'adulto può avere difficoltà a mantenere l'attenzione su un compito specifico, a seguire le istruzioni, a organizzare le attività e a completare i compiti. Nel tipo a predominanza di iperattività, il bambino o l'adulto può essere inquieto, agitato e incapace di stare seduto per un periodo prolungato di tempo. Nel tipo combinato, il bambino o l'adulto presenta sia sintomi di deficit di attenzione che di iperattività.

    L'ADHD può avere un impatto significativo sulla vita del bambino o dell'adulto che ne soffre, causando difficoltà a livello scolastico, lavorativo e sociale. Ad esempio, il bambino con ADHD può avere difficoltà a concentrarsi in classe, a seguire le istruzioni e a completare i compiti, mentre l'adulto con ADHD può avere difficoltà a mantenere un lavoro stabile e a relazionarsi con gli altri.

    L'ADHD è una condizione neurobiologica che sembra essere causata da una combinazione di fattori genetici e ambientali. Alcuni studi hanno evidenziato che l'ADHD è associato a una disfunzione del sistema dopaminergico nel cervello, che regola la motivazione, l'attenzione e l'impulso. Altri fattori di rischio includono la prematurità, il basso peso alla nascita, l'esposizione a sostanze chimiche durante la gravidanza e l'infanzia e l'esperienza di traumi.

    Il trattamento dell'ADHD prevede un approccio multidisciplinare che coinvolge medici, psicologi, educatori e familiari. Il trattamento può includere la terapia comportamentale, la terapia farmacologica e l'intervento educativo. La terapia comportamentale mira a migliorare le abilità sociali, a promuovere l'autocontrollo e a ridurre i comportamenti problematici. La terapia farmacologica prevede l'uso di farmaci stimolanti, che agiscono sul sistema dopaminergico e migliorano la concentrazione e l'attenzione. L'intervento educativo prevede l'adattamento dell'ambiente scolastico e lavorativo alle esigenze del bambino o dell'adulto con ADHD, ad esempio attraverso l'utilizzo di tecniche di apprendimento specifiche.

    In sintesi, l'ADHD è un disturbo neurobiologico del comportamento che colpisce circa il 5-10% dei bambini in età scolare e il 2-5% degli adulti. L'ADHD si caratterizza per l'incapacità di mantenere l'attenzione su un compito specifico per un periodo prolungato di tempo, per l'iperattività e per l'impulsività. L'ADHD può avere un impatto significativo sulla vita del bambino o dell'adulto che ne soffre e richiede un approccio multidisciplinare per il trattamento.

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  • Disturbo del linguaggio espressivo

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  • Disturbo del linguaggio recettivo

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  • Disturbo dell'Apprendimento Non Verbale - DANV

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  • Disturbo dell'Integrazione Sensoriale

    Il Disturbo dell'Integrazione Sensoriale è una condizione neurologica che si verifica quando il sistema nervoso centrale non elabora correttamente le informazioni sensoriali provenienti dal mondo esterno, causando difficoltà nella percezione, nell'elaborazione e nell'utilizzo delle informazioni sensoriali da parte del bambino. Il Disturbo dell'Integrazione Sensoriale è spesso presente in età evolutiva, ma può persistere anche in età adulta.

    I bambini con Disturbo dell'Integrazione Sensoriale possono manifestare una serie di sintomi, tra cui ipersensibilità o iposensibilità a determinati stimoli sensoriali, difficoltà nell'elaborazione e nell'integrazione delle informazioni sensoriali, difficoltà nella regolazione delle emozioni e del comportamento in risposta ai diversi stimoli sensoriali, e difficoltà nella coordinazione motoria e nell'abilità di eseguire attività quotidiane.

    Il Disturbo dell'Integrazione Sensoriale può influire negativamente sullo sviluppo cognitivo, motorio e comportamentale del bambino, e può portare a problemi di apprendimento, difficoltà sociali e comportamentali, e problemi di autoregolazione emotiva.

    Il Disturbo dell'Integrazione Sensoriale può essere causato da diverse condizioni, tra cui anomalie genetiche, disturbi dello sviluppo del sistema nervoso, lesioni cerebrali, eccessiva esposizione a determinati stimoli sensoriali, tra gli altri.

    Per diagnosticare il Disturbo dell'Integrazione Sensoriale, è necessario una valutazione completa della storia clinica del bambino e dei suoi sintomi, nonché una valutazione dell'abilità del bambino nel processare e integrare le informazioni sensoriali. Questa valutazione può essere condotta da professionisti qualificati, come neurologi, terapisti occupazionali e psicologi.

    Il trattamento del Disturbo dell'Integrazione Sensoriale si basa sulla terapia occupazionale e sulla terapia dell'integrazione sensoriale, che mirano a migliorare l'abilità del bambino nel processare e integrare le informazioni sensoriali. La terapia dell'integrazione sensoriale si basa sull'utilizzo di attività sensoriali strutturate per stimolare il sistema nervoso centrale del bambino e migliorare l'integrazione sensoriale. La terapia occupazionale, invece, si concentra sull'aiutare il bambino a sviluppare le abilità motorie e cognitive necessarie per svolgere le attività quotidiane.

    È importante sottolineare che il Disturbo dell'Integrazione Sensoriale è una condizione complessa e multidimensionale, il cui trattamento richiede un approccio personalizzato e un team di professionisti qualificati. Con il trattamento adeguato, i bambini con Disturbo dell'Integrazione Sensoriale possono migliorare significativamente la loro abilità di elaborare e integrare le informazioni sensoriali e migliorare la loro qualità di vita.

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  • Disturbo della Condotta

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  • Disturbo della coordinazione motoria

    Il disturbo della coordinazione motoria è una condizione che si verifica quando una persona ha difficoltà a controllare i movimenti del proprio corpo in modo fluido e coordinato. Questo disturbo può influenzare la capacità di camminare, di correre, di saltare, di scrivere e di svolgere altre attività motorie.

    Il disturbo della coordinazione motoria è spesso associato ad altre condizioni, come la disprassia, il disturbo dell'attenzione e l'iperattività, il disturbo dello spettro autistico e la sindrome di Down. Tuttavia, in alcuni casi, il disturbo della coordinazione motoria può essere idiopatico, ossia non avere una causa nota.

    I sintomi del disturbo della coordinazione motoria possono variare da persona a persona e possono includere difficoltà nel controllare i movimenti delle braccia, delle gambe e del tronco, difficoltà nel coordinare i movimenti degli occhi e delle mani, difficoltà nel mantenere l'equilibrio e la postura, difficoltà nella scrittura e nella lettura, e difficoltà nella coordinazione del linguaggio e della respirazione.

    Il disturbo della coordinazione motoria può essere diagnosticato attraverso una valutazione clinica che include test di coordinazione motoria, test di percezione visiva e test di valutazione cognitiva. La diagnosi può essere fatta anche attraverso l'osservazione del paziente durante le attività quotidiane.

    Il trattamento per il disturbo della coordinazione motoria dipende dalla gravità della condizione e dalle necessità specifiche del paziente. Il trattamento può includere la terapia fisica, la terapia neuropsicomotoria e la terapia del linguaggio. La terapia fisica può aiutare il paziente a sviluppare la forza muscolare e la flessibilità, mentre la terapia neuropsicomotoria può aiutare il paziente a sviluppare le abilità necessarie per svolgere le attività quotidiane. La terapia del linguaggio può essere utile per migliorare la comunicazione verbale e non verbale.

    In sintesi, il disturbo della coordinazione motoria è una condizione che si verifica quando una persona ha difficoltà a controllare i movimenti del proprio corpo in modo fluido e coordinato. Questo disturbo può influenzare la capacità di svolgere le attività quotidiane e può essere associato ad altre condizioni. La diagnosi del disturbo della coordinazione motoria può essere fatta attraverso una valutazione clinica, e il trattamento dipende dalle necessità specifiche del paziente e dalla gravità della condizione.

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  • Disturbo della Regolazione

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  • Disturbo della Relazione e del Comportamento

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  • Disturbo dello Spettro dell’Autismo

    Il Disturbo dello Spettro dell'Autismo (ASD) è una condizione neurologica che si manifesta in modo diverso in ogni individuo. Solitamente, si manifesta nei primi anni di vita e può influire sulla capacità di comunicazione, interazione sociale, comportamento e interessi.

    Le persone con ASD possono avere difficoltà a comprendere le emozioni altrui e le sfumature della comunicazione sociale, e possono avere interessi ristretti e ripetitivi. Possono anche avere difficoltà nel mantenere l'attenzione, nel gioco simbolico e nella coordinazione motoria.

    Ci sono diversi tipi di ASD, come l'autismo ad alto funzionamento e la sindrome di Asperger. Non esiste una cura per l'ASD, ma ci sono trattamenti che possono aiutare a gestire i sintomi. La terapia comportamentale, come l'ABA (Applied Behavior Analysis), può aiutare a migliorare la comunicazione e l'interazione sociale. Inoltre, i farmaci possono essere utilizzati per gestire alcuni sintomi come l'ansia e l'iperattività.

    È importante che le famiglie con bambini con ASD ricevano supporto e informazioni utili per gestire la malattia. Anche l'educazione e la formazione degli insegnanti e degli operatori sanitari possono aiutare a migliorare la consapevolezza e l'assistenza per le persone con ASD.

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  • Disturbo dello sviluppo della coordinazione motoria (DCD)

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  • Disturbo di Asperger

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  • Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL)

    Il Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL) è una condizione che si verifica durante lo sviluppo del linguaggio in cui il bambino ha difficoltà a comprendere o a utilizzare il linguaggio parlato o scritto. Questo disturbo è presente fin dalla prima infanzia e può influire sulle abilità di comunicazione e di apprendimento del bambino.

    I sintomi del DSL includono difficoltà nell'acquisizione del vocabolario, delle regole grammaticali e della sintassi del linguaggio parlato, nonché difficoltà nell'elaborazione e nella comprensione del linguaggio scritto. I bambini con DSL possono anche avere difficoltà nella comprensione delle indicazioni verbali, nella comprensione delle domande e nella risposta a queste.

    Le cause del DSL non sono completamente comprese, ma si ritiene che possano essere influenzate da fattori genetici, neurologici e ambientali. Alcuni bambini con DSL possono avere una storia familiare di disturbi del linguaggio, mentre altri possono aver subito traumi o malattie che hanno influenzato lo sviluppo del loro linguaggio.

    Il trattamento del DSL prevede l'uso di tecniche specializzate di terapia del linguaggio e dell'apprendimento, come la terapia del linguaggio intensiva, la terapia comportamentale e la terapia del gioco. Queste tecniche aiutano il bambino a sviluppare le abilità di comunicazione e di apprendimento che sono state influenzate dal disturbo.

    Inoltre, gli insegnanti e i genitori possono fornire un ambiente di apprendimento positivo e stimolante che incoraggi il bambino a sviluppare le sue abilità di comunicazione e di apprendimento. Ciò può includere l'uso di tecniche di insegnamento specializzate, come la lettura ad alta voce, l'uso di immagini e la pratica del vocabolario.

    In sintesi, il Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL) è una condizione che si verifica durante lo sviluppo del linguaggio in cui il bambino ha difficoltà a comprendere o a utilizzare il linguaggio parlato o scritto. Il trattamento del DSL prevede l'uso di tecniche specializzate di terapia del linguaggio e dell'apprendimento, nonché l'uso di un ambiente di apprendimento positivo e stimolante per aiutare il bambino a sviluppare le sue abilità di comunicazione e di apprendimento.

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  • Disturbo specifico di articolazione dell’eloquio

    Il Disturbo Specifico di Articolazione dell'Eloquio (DSAE) è un disturbo del linguaggio che colpisce la capacità di una persona di pronunciare correttamente i suoni delle parole. Il disturbo può manifestarsi in età infantile e persistere in età adulta, e può causare difficoltà nella comunicazione verbale e nell'interazione sociale.

    Le persone con DSAE possono avere difficoltà a pronunciare correttamente i suoni, sostituendoli con suoni simili o rendendoli in modo impreciso. Ad esempio, potrebbero pronunciare "treno" come "dreno" o "gatto" come "cato". Possono anche avere difficoltà a combinare i suoni per formare parole complesse o frasi lunghe e complesse.

    Il DSAE può influire sulla capacità di una persona di comunicare efficacemente con gli altri e di partecipare alle attività sociali e lavorative. Le persone con DSAE possono sentirsi frustrate e imbarazzate per le loro difficoltà di linguaggio e possono sviluppare ansia sociale.

    La causa esatta del DSAE non è nota, ma è probabile che sia il risultato di una combinazione di fattori genetici e ambientali. Alcuni fattori di rischio per lo sviluppo del DSAE includono una storia familiare di disturbi del linguaggio, difficoltà di apprendimento o disturbi dello spettro autistico.

    Il trattamento del DSAE si concentra sulla correzione dei suoni della lingua parlata attraverso la terapia del linguaggio. La terapia del linguaggio può includere esercizi specifici per migliorare la produzione dei suoni, l'uso di feedback uditivo e visivo per aiutare la persona a comprendere e correggere i propri errori, e la pratica di conversazione e interazione sociale per migliorare la capacità di comunicare con gli altri.

    L'intervento precoce è importante per il trattamento del DSAE. Se non trattato, il disturbo può avere un impatto negativo sulla vita della persona e sulla sua capacità di apprendere e svilupparsi. Tuttavia, con il trattamento appropriato, molte persone con DSAE possono migliorare significativamente la loro capacità di comunicare e partecipare alle attività quotidiane.

    In sintesi, il Disturbo Specifico di Articolazione dell'Eloquio (DSAE) è un disturbo del linguaggio che colpisce la capacità di una persona di pronunciare correttamente i suoni delle parole. Il trattamento si concentra sulla correzione dei suoni attraverso la terapia del linguaggio e l'intervento precoce è importante per migliorare la capacità di comunicare e partecipare alle attività quotidiane.

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  • Donald Woods Winnicott

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  • DSM-IV

    Il DSM-IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) è una classificazione dei disturbi mentali pubblicata dall'American Psychiatric Association (APA) nel 1994. È stato utilizzato come strumento diagnostico da professionisti sanitari in tutto il mondo.

    Il DSM-IV è stato sviluppato per fornire una descrizione standardizzata dei disturbi mentali e per aiutare i professionisti sanitari a diagnosticare e trattare i pazienti. Il manuale include una lista di tutti i disturbi mentali riconosciuti, insieme a una descrizione dei sintomi e dei criteri diagnostici associati a ciascun disturbo.

    I disturbi mentali elencati nel DSM-IV sono stati organizzati in categorie che includono disturbi dell'umore, disturbi d'ansia, disturbi psicotici, disturbi dissociativi, disturbi alimentari, disturbi del sonno, disturbi sessuali e disturbi della personalità.

    Per ogni disturbo, il DSM-IV fornisce una descrizione dettagliata dei sintomi, dei criteri diagnostici e delle caratteristiche che devono essere presenti per fare una diagnosi. Il manuale include anche una descrizione delle possibili cause e dei fattori di rischio associati a ciascun disturbo.

    Il DSM-IV ha subito alcune critiche per essere troppo limitato e per non essere abbastanza specifico nella descrizione dei disturbi mentali. Inoltre, il manuale è stato criticato per la sua tendenza a enfatizzare la diagnosi basata sui sintomi piuttosto che sulla causa sottostante del disturbo.

    Nel 2013, l'APA ha pubblicato il DSM-5, una versione aggiornata del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Il DSM-5 ha apportato alcune modifiche importanti alla classificazione dei disturbi mentali, tra cui l'inclusione di nuovi disturbi e la modifica dei criteri diagnostici per alcuni disturbi esistenti.

    In sintesi, il DSM-IV è un manuale diagnostico utilizzato da professionisti sanitari per diagnosticare e trattare i disturbi mentali. Il manuale fornisce una descrizione dettagliata dei sintomi, dei criteri diagnostici e delle caratteristiche associate a ciascun disturbo. Il DSM-IV è stato criticato per essere limitato e per enfatizzare la diagnosi basata sui sintomi piuttosto che sulla causa sottostante del disturbo.

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  • EdiAcademy

    EdiAcademy

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