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  • Teoria dell'Attaccamento

    La teoria dell'attaccamento si riferisce alla teoria psicologica che studia il legame emotivo che si instaura tra il bambino e la figura di attaccamento, solitamente la madre o il padre, ma anche altri caregiver. La teoria dell'attaccamento è stata sviluppata da John Bowlby e successivamente approfondita da Mary Ainsworth.

    Secondo la teoria dell'attaccamento, il bambino sviluppa un legame emotivo con la figura di attaccamento come risultato della sua necessità di sicurezza e protezione. Inoltre, la figura di attaccamento fornisce al bambino un modello di comportamento che influenzerà il suo modo di relazionarsi con gli altri nel corso della vita.

    La teoria dell'attaccamento identifica quattro tipi di attaccamento: sicuro, insicuro-ansioso, insicuro-evitante e disorganizzato. I bambini con un attaccamento sicuro sviluppano una relazione stabile e sicura con la figura di attaccamento, mentre i bambini con un attaccamento insicuro-ansioso tendono a manifestare ansia e preoccupazione nei confronti della separazione dalla figura di attaccamento. I bambini con un attaccamento insicuro-evitante tendono a evitare la relazione con la figura di attaccamento, mentre i bambini con un attaccamento disorganizzato manifestano comportamenti contraddittori e incoerenti nei confronti della figura di attaccamento.

    La teoria dell'attaccamento ha importanti implicazioni per lo sviluppo emotivo e sociale dei bambini e degli adulti. Ad esempio, i bambini con un attaccamento sicuro tendono ad essere più sicuri di sé, a essere più autonomi e a sviluppare relazioni interpersonali più positive. Al contrario, i bambini con un attaccamento insicuro tendono ad avere più difficoltà nel relazionarsi con gli altri, a manifestare comportamenti problematici e a sviluppare problemi emotivi e comportamentali.

    La teoria dell'attaccamento ha anche importanti implicazioni per la pratica clinica e la terapia. Ad esempio, la terapia dell'attaccamento mira a migliorare la relazione tra il paziente e la figura di attaccamento, promuovendo la sicurezza emotiva e la capacità di regolazione emotiva.

    In sintesi, la teoria dell'attaccamento si riferisce alla teoria psicologica che studia il legame emotivo che si instaura tra il bambino e la figura di attaccamento. La teoria dell'attaccamento identifica quattro tipi di attaccamento e ha importanti implicazioni per lo sviluppo emotivo e sociale dei bambini e degli adulti, nonché per la pratica clinica e la terapia.

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  • Teoria della Debole Coerenza Centrale

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  • Teoria della Mente

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  • Test delle Campanelle

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  • Test di BENDER

    Il test di Bender è uno strumento di valutazione psicologica utilizzato per valutare la maturità visuomotoria dei bambini e degli adulti. Il test è stato sviluppato da Lauretta Bender nel 1938 e consiste nella riproduzione di una serie di figure geometriche su un foglio di carta.

    Il test di Bender è stato utilizzato per valutare la maturità visuomotoria in diverse popolazioni, tra cui bambini con disturbi del neurosviluppo come l'autismo, la sindrome di Down e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Il test è anche stato utilizzato per valutare la presenza di lesioni cerebrali o altre disfunzioni neuropsicologiche.

    Il test di Bender prevede la riproduzione di nove figure geometriche sul foglio di carta. Il test è composto da due parti: nella prima parte, il soggetto deve copiare le figure mentre le osserva, mentre nella seconda parte, il soggetto deve riprodurre le stesse figure di memoria, dopo che gli è stato chiesto di ripetere la serie.

    La valutazione delle riproduzioni delle figure viene eseguita da un professionista qualificato, che valuta la precisione, la posizione e l'orientamento delle figure riprodotte dal soggetto. Sono prese in considerazione anche altre caratteristiche come la pressione del tratto, la velocità e la frequenza degli errori.

    Il test di Bender è stato utilizzato come strumento di screening per valutare la presenza di disfunzioni neuropsicologiche, ma non fornisce informazioni dettagliate sulla natura o la causa della disfunzione. È importante notare che il test di Bender non è un test di intelligenza, ma piuttosto una valutazione delle abilità visuomotorie e delle disfunzioni neuropsicologiche.

    Il test di Bender è stato utilizzato in molte ricerche per valutare le abilità visuomotorie e per identificare eventuali disfunzioni neuropsicologiche, ma è stato anche criticato per la mancanza di standardizzazione e per la dipendenza dall'interpretazione soggettiva del valutatore. Per questo motivo, il test di Bender è stato spesso utilizzato in combinazione con altri strumenti di valutazione per fornire una valutazione più completa del funzionamento cognitivo e neuropsicologico del soggetto.

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  • Test di Cancellazione (Benso & Bracco, 2006)

    Il test di Cancellazione, sviluppato da Benso e Bracco nel 2006, è uno strumento neuropsicologico utilizzato per valutare la capacità di attenzione selettiva e di controllo impulsivo. Questo test consiste in una griglia di 60 caselle, ognuna contenente un simbolo diverso. L'obiettivo del test è quello di cancellare tutti i simboli tranne quelli che l'osservatore deve individuare.

    La griglia è composta da quattro righe da 15 caselle ciascuna. Il test può essere utilizzato con diverse varianti, a seconda degli obiettivi specifici della valutazione. Ad esempio, è possibile utilizzare simboli diversi per ogni riga, o utilizzare simboli ripetuti in modo casuale su tutta la griglia.

    Il test viene somministrato con un tempo limite che varia a seconda della variante utilizzata. Durante la somministrazione, il soggetto deve cancellare tutti i simboli tranne quelli specificati dall'osservatore. Il soggetto deve eseguire questa attività attenendosi a un preciso schema di ricerca, evitando di saltare i simboli da cancellare e di cancellare quelli sbagliati.

    Il punteggio viene assegnato in base al numero di simboli correttamente cancellati entro il tempo limite. Inoltre, il test fornisce informazioni sulla velocità di esecuzione e sulla capacità di mantenere l'attenzione per un periodo prolungato.

    Il test di Cancellazione è stato utilizzato in diversi contesti, tra cui la valutazione della funzione cognitiva in pazienti con disturbi neurologici, come l'ictus o la malattia di Parkinson, o in pazienti con disturbi psichiatrici, come la schizofrenia. È stato anche utilizzato nella valutazione delle capacità cognitive dei bambini, in particolare per la valutazione dell'attenzione selettiva.

    In sintesi, il test di Cancellazione è uno strumento neuropsicologico utilizzato per valutare l'attenzione selettiva e il controllo impulsivo. Il test consiste nella cancellazione di tutti i simboli tranne quelli specificati dall'osservatore entro un tempo limite. Il punteggio viene assegnato in base al numero di simboli cancellati correttamente. Il test è stato utilizzato in diversi contesti per la valutazione della funzione cognitiva in pazienti con disturbi neurologici o psichiatrici.

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  • Test di comprensione grammaticale per bambini (TCGB)

    Il Test di Comprensione Grammaticale per Bambini (TCGB) è un test standardizzato utilizzato per valutare la competenza grammaticale dei bambini in età scolare. Il test è progettato per valutare la comprensione della grammatica in bambini dai 4 ai 12 anni di età.

    Il TCGB valuta la comprensione grammaticale del bambino attraverso una serie di frasi incomplete, dove il bambino deve scegliere la parola o la frase che meglio completa la frase in modo grammaticalmente corretto. Il test si concentra sulla comprensione di categorie grammaticali come il plurale, il comparativo, il superlativo, il verbo, la preposizione e la congiunzione.

    Il test è diviso in quattro livelli di difficoltà crescente, con ogni livello che contiene 20 frasi da completare. Il punteggio totale del test è basato sul numero di risposte corrette date dal bambino.

    Il TCGB viene utilizzato da psicologi, logopedisti e insegnanti per valutare la competenza grammaticale dei bambini e per identificare eventuali difficoltà di apprendimento della grammatica. Il test può essere utilizzato anche per monitorare il progresso dei bambini nelle competenze grammaticali durante il loro percorso di apprendimento.

    Il TCGB è stato sviluppato sulla base di ricerche e studi sulla grammatica dei bambini. Il test è stato standardizzato su un campione rappresentativo di bambini di età compresa tra 4 e 12 anni, al fine di garantire la validità e l'affidabilità dei risultati del test.

    In sintesi, il Test di Comprensione Grammaticale per Bambini (TCGB) è un test standardizzato utilizzato per valutare la competenza grammaticale dei bambini in età scolare. Il test valuta la comprensione della grammatica attraverso una serie di frasi incomplete, ed è diviso in quattro livelli di difficoltà crescente. Il TCGB viene utilizzato da professionisti per valutare la competenza grammaticale dei bambini e per identificare eventuali difficoltà di apprendimento della grammatica.

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  • Valutazione Neuro-Cognitiva

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  • Valutazione Neuropsichiatrica

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  • Valutazione Neuropsicologica

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  • Valutazione Neuropsicomotoria

    La valutazione neuropsicomotoria è un esame che viene utilizzato per individuare e valutare eventuali problemi nel sistema nervoso centrale, nel sistema motorio e nel sistema cognitivo. Questa valutazione può essere effettuata in età evolutiva, ma viene spesso utilizzata per valutare i neonati e i bambini in età scolare.

    La valutazione neuropsicomotoria può includere una serie di test e valutazioni, a seconda delle esigenze del paziente. Queste valutazioni possono includere test di sviluppo motorio, test di equilibrio e coordinazione, test di valutazione cognitiva, test di valutazione della funzione sensoriale e test di valutazione della funzione visiva.

    Durante la valutazione neuropsicomotoria, il paziente viene esaminato da un team di professionisti sanitari, tra cui medici, terapisti della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva e psicologi. L'obiettivo della valutazione è quello di determinare la presenza di eventuali problemi neurologici, motori o cognitivi e di sviluppare un piano di trattamento per affrontare questi problemi.

    La valutazione neuropsicomotoria può essere utile per individuare e trattare una vasta gamma di condizioni, tra cui disturbi del movimento, disturbi dell'apprendimento, disturbi dell'attenzione, disturbi dello sviluppo, disturbi dell'autismo e disturbi dello spettro schizofrenico.

    La valutazione neuropsicomotoria può richiedere diverse ore o più visite per essere completata, a seconda della complessità della condizione del paziente e delle esigenze specifiche della valutazione. È importante che il paziente sia confortevole durante la valutazione, e che i professionisti sanitari siano attenti alle esigenze del paziente e alle sue reazioni.

    In sintesi, la valutazione neuropsicomotoria è un esame utilizzato per individuare e valutare eventuali problemi nel sistema nervoso centrale, nel sistema motorio e nel sistema cognitivo. Questa valutazione può essere effettuata su pazienti di tutte le età e può includere una serie di test e valutazioni, a seconda delle esigenze del paziente. La valutazione neuropsicomotoria viene utilizzata per individuare e trattare una vasta gamma di condizioni, e richiede una grande attenzione alle esigenze del paziente e alle sue reazioni.

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