RIASSUNTO - PREMESSA - Motricità, schemi d'azione e sviluppo cognitivo: correlazioni nella fascia d'età 0-24 mesi

Tesi di Laurea di: Simone FIORE - Motricità, schemi d'azione e sviluppo cognitivo: correlazioni nella fascia d'età 0-24 mesi - Università degli Studi di Milano- Anno Accademico 2017-2018.

RIASSUNTO

Motricità, schemi d'azione e cognitivo sono tre aspetti fondamentali dello sviluppo psicomotorio del bambino, reciprocamente influenzabili e prerogativa di analisi nella valutazione eseguita dal terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva. La scelta di realizzare un lavoro che indaghi la presenza e il tipo di correlazione tra sviluppo della motricità e sviluppo cognitivo nasce dal forte interesse maturato per le teorie di Jean Piaget e per l'ambito, fondamentale per la professione, di osservazione e valutazione del comportamento infantile.

Per lo svolgimento di questa indagine sono stati impiegati due strumenti: l'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo (Wille, Ambrosini, 2010) e le scale ordinali di sviluppo psicologico Uzgiris-Hunt. La loro scelta è da ricondurre appunto alla base teorica condivisa, ovvero le teorie sullo sviluppo di Jean Piaget; in secondo luogo, e in parte conseguenza di questa motivazione, le scale Uzgiris-Hunt rappresentano uno strumento di valutazione psicologica in stretta relazione con lo sviluppo della motricità e degli schemi d'azione.

Gli obiettivi del lavoro sono stati due: indagare la presenza di correlazioni tra lo sviluppo della motricità, degli schemi d'azione e lo sviluppo cognitivo; costruire lo scheletro di una metodologia di lavoro che risulti essere valida in due ambiti di intervento propri del terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva: clinico e preventivo.

Il campione è così costituito: 30 bambini con sviluppo tipico di età compresa tra i 14 e i 24 mesi, valutati all'interno delle scuole dell'infanzia frequentate; 4 bambini con atipie nello sviluppo di età compresa tra 14 e 36 mesi, valutati durante le sedute di terapia neuropsicomotoria.

Per ciascuno di questi bambini, con tempistiche molto differenti a seconda del campione, è stata eseguita una valutazione delle competenze psicomotorie basata sull'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo; successivamente, sono state presentate le situazioni stimolo delle scale Uzgiris-Hunt. Una volta raccolti, i dati sono stati quantificati in modo da renderli meglio confrontabili; le competenze dimostrate acquisite nel comportamento spontaneo sono state confrontate con i marcatori dello sviluppo psicomotorio della metodologia Wille-Ambrosini (2010): da questo confronto è stato possibile ricavare una fascia d'età in cui collocare le abilità dei bambini. Dalle risposte fornite alle situazioni stimolo presentate è stato possibile ricavare una tappa di sviluppo ed un'età ad essa corrispondente, tramite l'utilizzo delle tabelle costruite dagli stessi autori. 

I dati così elaborati sono stati quindi confrontati tra loro. Per quanto riguarda il primo campione ciò che è emerso è stata una sostanziale coincidenza tra il livello di sviluppo cognitivo e motorio, dunque una loro correlazione diretta. Tra i 30 bambini ne sono stati individuati 2 definiti "profili a rischio": bambini senza alcuna segnalazione di atipie nello sviluppo, per i quali l'utilizzo di questa metodologia di lavoro ha permesso però di individuare alcuni punti di debolezza.

Anche per il secondo campione la correlazione è risultata essere diretta. I profili di questi bambini sono stati ulteriormente messi a confronto con quelli del primo campione della stessa età in modo da poter evidenziare punti di forza e debolezza ed approfondire quali aspetti dello sviluppo della motricità risultassero legati alla sfera cognitiva in modo tale da suggerirne un approfondimento. Essi sono risultati essere due: gli schemi d'azione manuali in termini qualitativi e quantitativi; la motricità fine.

Questo ha permesso di considerare raggiunto il primo obiettivo posto in partenza: la correlazione tra sviluppo della motricità, degli schemi d'azione e sviluppo cognitivo è risultata essere diretta.

Infine, è stata eseguita una valutazione critica degli strumenti utilizzati, ed in particolare delle scale Uzgiris-Hunt e del loro utilizzo combinato al fine di individuare vantaggi e svantaggi di questa nuova metodologia di lavoro che è risultata essere valida sia in ambito terapeutico che preventivo. 

PREMESSA

Questo lavoro è frutto di diversi interessi maturati nel corso di questi anni di studio:

  • la valutazione psicomotoria, intesa come strumento che indaghi i vari aspetti dello sviluppo del bambino;
  • le teorie di Jean Piaget rispetto alla successione delle tappe di sviluppo;
  • la prima infanzia.

Lo sviluppo del bambino è argomento complesso, molto ampio e che per queste caratteristiche viene affrontato suddiviso in diversi settori: si distingue uno sviluppo fisico e motorio, percettivo, cognitivo, sociale ed emotivo. Si tratta di una scelta utile dal punto di vista didattico ma che non rispecchia certamente il reale sviluppo infantile, specialmente quando considerato nell'ottica neuropsicomotoria.  La finalità di questo lavoro è stata quindi di elaborare un risultato quanto più possibile armonico ed esaustivo rispetto allo sviluppo nella sua interezza, andando ad indagare le correlazioni possibili tra motricità, schemi d'azione e sviluppo cognitivo, sia in situazioni di sviluppo tipico che atipico; rispetto a ciò, è importante sottolineare quanto siano delle peculiarità del terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva un approccio ed una visione di questo tipo.

Il focus è stata la fascia d'età 0-24 mesi, scelta che trova le seguenti giustificazioni:

  • la volontà di approfondire un periodo dello sviluppo del bambino affrontato quasi esclusivamente in linea teorica; sono state poche le occasioni in cui confrontarsi durante i tirocini con pazienti così piccoli;
  • la consapevolezza dell'interesse per la prima infanzia maturata durante le esperienze di tirocinio e tramite esperienze lavorative personali;
  • l'adattabilità degli strumenti scelti per l'indagine.

Terzo tema principale a cui si rifà questo lavoro è Jean Piaget e l'impalcatura teorica da lui costruita. Si tratta di un autore cardine nelle teorie dello sviluppo dell'infanzia, che fornisce un immenso patrimonio da cui un professionista quale il TNPEE ha molto da attingere. I suoi studi sono stati ripresi e approfonditi più volte nel corso degli anni e hanno contribuito alla costruzione dei due strumenti che sono stati adottati per le indagini di questo lavoro.

L'obiettivo del lavoro è stato quello di indagare la presenza di correlazioni tra lo sviluppo motorio, e più precisamente della motricità e degli schemi d'azione, e lo sviluppo cognitivo. L'indagine è stata svolta su un campione costituito da 30 bambini nella norma e 3 bambini con uno sviluppo atipico, attraverso due strumenti: l'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo (Wille, Ambrosini, 2010) e le scale ordinali dello sviluppo Uzgiris-Hunt.

La combinazione di questi strumenti ha inoltre permesso di porre un secondo obiettivo: costruire lo scheletro di una metodologia di lavoro che risulti essere valida in due ambiti propri del terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva:

  • preventivo: per l'individuazione di profili potenzialmente a rischio nei quali, pur non essendo presenti segnalazioni di sviluppo atipico, emergono difficoltà che suggerirebbero approfondimenti;
  • terapeutico: per definire in fase di valutazione profili più completi e che associno alla valutazione classica del TNPEE indagini cognitive più approfondite.

Il lavoro qui presentato è un lavoro originale in quanto non sono presenti nella letteratura scientifica indagini di questo tipo. Gli strumenti che sono stati impiegati sono: l'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo, di diffuso impiego in ambito clinico-valutativo e preventivo; le scale ordinali dello sviluppo psicologico Uzgiris-Hunt, personalmente mai incontrate in nessuno degli ambiti sopra citati. Trattasi comunque di uno strumento prezioso, con il quale sono stati svolti diversi lavori, specialmente di definizione di profili cognitivi patologici infantili, dallo spettro autistico (Bernabei, Fenton, Fabrizi, Camaioni, Perucchini, 2003), all'effetto di agenti teratogeni (Thyssen Van Beveren, Little, Spence, 2000), passando per le paralisi cerebrali infantili (Cioni, Paolicelli, Sordi, Vinter, 1993). Fedrizzi (2009) indica inoltre le scale Uzgiris-Hunt tra gli strumenti di valutazione dello sviluppo cognitivo per bambini con disordini dello sviluppo motorio.

L'originalità del lavoro consiste nell'utilizzo combinato di questo strumento con l'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo, impiegando in tal modo una scala di sviluppo cognitivo in stretta relazione con gli schemi d'azione manuali e lo sviluppo della Motricità di Spostamento e della Motricità di Posizione (Ambrosini, 2010).

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