Correlazioni tra sviluppo della motricità, schemi d'azione e sviluppo cognitivo - Rilevazioni negli asili nido: Osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo, Presentazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali, Analisi dei dati, Risultati

PRESENTAZIONE DEL LAVORO E DEI RISULTATI OTTENUTI

ELABORAZIONE DEI RISULTATI OTTENUTI

INDICE PRINCIPALE

INDICE

PRESENTAZIONE DEL LAVORO E DEI RISULTATI OTTENUTI

Nel capitolo precedente è stata introdotta la metodologia di lavoro adottata; in particolare, sono stati presentati gli strumenti, gli ambienti e i soggetti sui quali è stato strutturato il lavoro. Verranno ora presentate, per ogni gruppo di soggetti del primo campione e per ogni soggetto del secondo campione, le rilevazioni ricavate dall'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo e i risultati della presentazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali di sviluppo psicologico Uzgiris-Hunt. È bene precisare che i seguenti strumenti sono stati applicati singolarmente ad ogni bambino; la scelta di raccogliere i bambini del primo campione in sottogruppi e presentare i risultati generali di ciascuno di questi sottogruppi risponde alle seguenti caratteristiche: l'ampiezza del campione; la sostanziale uguaglianza di risultati all'interno dei sottogruppi. In allegato è possibile prendere visione delle rilevazioni raccolte per ciascun bambino (allegato D).

Si è trattato di uno studio che ha richiesto tempo e sistematicità; l'organizzazione data al lavoro ha previsto un iniziale periodo dedicato esclusivamente all'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo: questo periodo ha avuto una durata di 3-4 incontri per ciascuno dei tre asili nido e di 2 incontri per tre dei quattro bambini del secondo campione. Negli asili nido gli incontri hanno avuto la durata di un'ora e mezza circa, si sono svolti sempre durante la mattina e in ciascuno di questi venivano scelti ed osservati 3-4 bambini. Nei servizi riabilitativi gli incontri hanno avuto la durata di una classica seduta di terapia psicomotoria di 45 minuti e si sono svolti nell'orario in cui il paziente era solito frequentare il servizio. Terminato questo periodo di sola osservazione, è iniziata la somministrazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali Uzgiris-Hunt; questa parte del lavoro presenta sostanziali differenze, in termini di tempistiche richieste, per quanto riguarda i due campioni: si sono resi necessari infatti 3 incontri per tre dei quattro bambini del secondo campione, per un totale di oltre 2 ore ciascuno; i tempi richiesti per il primo campione variavano dai 30 ai 60 minuti, a seconda dell'età e del livello di collaborazione ed affaticabilità di ciascuno.

Una volta raccolti, i dati, per ciascuno dei due campioni, sono stati elaborati nei seguenti modi. Per le scale ordinali di sviluppo psicologico Uzgiris-Hunt si è fatto riferimento alle tabelle inserite dagli stessi autori delle scale all'interno del manuale (Uzgiris, Hunt, 1979) e riportate in allegato di questo lavoro (vedi ALLEGATO B). Da queste tabelle è possibile ricavare due dati:

  • una tappa di sviluppo rispetto alla prestazione migliore ottenuta dal bambino;
  • un'età corrispondente alla tappa di sviluppo.

Trattasi, quest'ultimo, di un dato puramente indicativo che "non intende avere alcun valore normativo" (Uzgiris, Hunt, 1979).

Per quanto riguarda le annotazioni delle osservazioni, sono state confrontate con i marcatori dello sviluppo psicomotorio riportati nel Manuale di terapia psicomotoria dell'età evolutiva (Wille, Ambrosini, 2010), che prende in considerazione 4 categorie di marcatori (I- postura e dinamicità posturale, II- cambi posturali e spostamenti, III- coordinazioni oculo-manuali e altre funzioni motorio-percettive, IV- espressione corporea), per l'età d'interesse.

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Rilevazioni negli asili nido

Vengono presentate per ciascun gruppo le osservazioni effettuate e i risultati delle prove delle scale ordinali. Sono stati esclusi da questi raggruppamenti due bambini, di 14 e 20 mesi in quanto le loro prestazioni motorie e cognitive non sono risultate in linea con quanto atteso per età cronologica. A loro sono riservati due paragrafi, in quanto rappresentano dei casi interessanti per avvalorare questa metodologia di lavoro come strumento preventivo.

La presentazione dell'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo è strutturata avendo come guida il modello presentato nei capitoli precedenti (cfr. figura 1).

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Sottogruppo A, bambini di 14 mesi (2)[1]

Osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo

MP: hanno acquisito tutte le principali posture e sono in grado di passare per lo più agevolmente da una all'altra; il passaggio dalla postura seduta a quella in piedi senza appoggi risulta essere il movimento più difficoltoso e vede talvolta la perdita dell'equilibrio, oltre ad una generale lentezza nell'esecuzione. Sono in grado di stare seduti sia a terra che su sedie, prediligendo però la prima situazione; da terra, il controllo del capo è buono e permette l'utilizzo degli arti inferiori per afferrare e manipolare oggetti. L'avvicinamento dell'arto all'oggetto è per lo più ben modulato sia in termini di orientamento che velocità, la mano è aperta sempre prima del contatto con l'oggetto. La prensione vera e propria è talvolta eseguita con una pinza superiore, talvolta inferiore.

MS: hanno acquisito il cammino che utilizzano come modalità di spostamento privilegiata in giardino. In ambienti chiusi, come il salone dei giochi, è prevalente l'uso del gattonamento. La deambulazione è ancora immatura, con base allargata, disequilibrio nei dislivelli e su superfici instabili, mancanza di movimenti pendolari delle braccia, tenute in guarda medio-alta. Si evidenza immaturità anche nei parametri della scioltezza e della regolarità. All'aperto si muovono spesso su giocattoli che prevedono una spinta a terra con i piedi. Non sono presenti coordinazioni cinetiche complesse.

Si registra un maggiore investimento nella MS.

ATTI MANUALI: non è stato possibile evidenziare una preferenza di lato. L'avvicinamento all'oggetto è adeguato sia per velocità che per orientazione; la mano viene sempre aperta prima del contatto, la prensione vera e propria si configura come pinza, talvolta superiore, talvolta inferiore. È buona la dissociazione degli arti e anche il loro utilizzo contemporaneo qualora necessario.

SCHEMI D'AZIONE: il repertorio degli schemi d'azione è abbastanza vario. Sono presenti tutti gli schemi d'azione semplici, così come quelli complessi. Gli oggetti legati al cibo e alla cucina vengono inoltre riconosciuti e utilizzati nel loro significato sociale: il bicchiere usato per bere, il piatto per mangiare, ecc. Gli oggetti vengono spesso mostrati all'osservatore, ma non nominati. È presente il lancio di piccoli oggetti con una mano sola.

SGUARDO: è utilizzato in maniera funzionale all'azione, diretto all'oggetto utilizzato o alla persona con cui sono in comunicazione. Raramente è rivolto a parti del corpo, a meno che non venga posta l'attenzione da un'altra persona. La durata dello sguardo è sempre funzionale ed adeguata. È presente la triangolazione. Per quanto riguarda il linguaggio, producono alcune semplici parole, utilizzate in maniera contestuale; è buona la comprensione del linguaggio in entrata. Riproducono inoltre con approssimazione graduale suoni nuovi proposti, ad esempio, durante le canzoni.

Presentazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali

Scala I: permanenza dell'oggetto

Tappa di sviluppo 12: cercano un oggetto nascosto sotto uno dei tre schermi mediante uno spostamento invisibile, prima nella scatola e poi direttamente sotto lo schermo giusto. La capacità di dedurre la collocazione di un oggetto dall'osservazione dello spostamento spaziale di un contenitore in cui l'oggetto è posto in un gran numero di posizioni diverse nello spazio implica il controllo del comportamento da parte di costruzioni stabili di oggetti differenziate dalle rispettive collocazioni spaziali. Età corrispondente: 14 mesi.

Scala II: sviluppo di mezzi per ottenere eventi ambientali desiderati

Tappa di sviluppo 10: sono in grado di utilizzare un prolungamento dell'oggetto come mezzo mentre l'oggetto non è direttamente visibile: il riferimento è all'utilizzo verticale della cordicella. L'età corrispondente a questa decima tappa è 13 mesi.

Scala IIIa: imitazione vocale

Tappa di sviluppo 7: vocalizzano, mediante approssimazioni graduali, suoni simili a quelli nuovi che gli sono stati presentati. La riproduzione approssimativa di suoni mediante tentativi ripetuti implica un certo accomodamento a modelli sonori nuovi. Età corrispondente: 12-14 mesi.

Scala IIIb: imitazione gestuale

Tappa di sviluppo 7: rispondono con qualche movimento, ma non riescono ad imitare un gesto facciale. L'incapacità a riprodurre gesti "invisibili" implica l'incapacità di accomodarsi a nuovi movimenti del corpo che richiedono la rappresentazione di parti del proprio corpo. Età corrispondente: 14 mesi

Scala IV: causalità operazionale

Tappa di sviluppo 5: porgono un giocattolo meccanico ad una persona, dopo che si è fermato, perché venga messo di nuovo in funzione. Questo implica un apprezzamento di centri esterni di causalità. Età corrispondente: 12-15 mesi

Scala V: relazioni spaziali tra gli oggetti

Tappa di sviluppo 9: costruiscono una torre ponendo due cubi in equilibrio l'uno sull'altro. L'anticipazione di forze naturali (gravità) che agiscono sugli oggetti implica una maggiore costruzione delle interrelazioni spaziali tra di essi. Età corrispondente: 15 mesi

Scala VI: schemi di relazioni con gli oggetti

Tappa di sviluppo 9: mostrano oggetti. Il riferimento ad oggetti in una interazione reciproca implica l'inizio della loro rappresentazione. Età corrispondente: 14 mesi

Analisi dei dati

Dal confronto con i marcatori dello sviluppo psicomotorio tratti dalla metodologia Ambrosini-Wille, i due bambini possiedono le competenze previste per la loro fascia d'età; queste prevedono infatti:

  1. Le posture acquisiscono un minor significato […]; l'uso dinamico delle posture è un segnale di salute.
  2. Dopo l'acquisizione del cammino è indispensabile il suo utilizzo come coordinazione cinetica della MS privilegiata, non unica però […]
  3. Schemi d'azione manuali diretti all'oggetto e alla scoperta delle sue caratteristiche fisiche, schemi d'azione manuali ripetuti e aperti alle variabili
  4. Capacità di interagire con l'altro e rispondere alle sollecitazioni dell'altro, suoni vocali significanti nel contesto ambientale in cui il bambino si trova.

I marcatori della seguente fascia d'età, sottolineati nella descrizione, sono dunque:

  • Cammino autonomo
  • Cambiamenti posturali
  • Coordinazioni cinetiche della MS non in postura eretta
  • Ripetizioni e variabilità degli schemi d'azione manuali

Queste acquisizioni non risultano comunque completamente consolidate; infatti, il cammino è ancora instabile in alcune occasioni, così come i passaggi posturali a volte sono eseguiti con difficoltà. Si tratta però di un dato coerente con l'età dei bambini, in quanto a 14 mesi rientrano in una fascia d'età che prevede competenze acquisibili e consolidabili in un range ampio 6 mesi.

Anche i risultati ottenuti dalla somministrazione delle prove sono coerenti con l'età anagrafica di questi bambini. I risultati si collocano infatti in un range che va dai 12 ai 15 mesi, perfettamente in linea quindi con i 14 mesi dei due bambini.

Risultati

I risultati sono in linea con l'età anagrafica dei bambini, sia per quanto riguarda l'osservazione psicomotoria che la somministrazione delle scale. I due risultati sono pertanto coerenti tra loro. I profili di questi bambini risultano essere omogenei, collocabili in due range simili. Una coerenza dal punto di vista psicomotorio e cognitivo risulta essere un dato indice di uno sviluppo nella norma, che quindi avvalla l'utilizzo di questa scala in termini preventivi.

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Sottogruppo B, bambini di 16 mesi (1)[2]

Osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo

MP: sono acquisite tutte le principali posture e sono eseguiti con discreta sicurezza tutti i passaggi posturali; risulta ancora difficoltoso, talvolta, il passaggio da seduto a in piedi senza sostegno a causa di una perdita dell'equilibrio. Dalla postura seduta, è completamente acquisito il controllo del capo e questo lascia libertà nell'utilizzare gli arti superiori per afferrare e manipolare oggetti.

MS: la deambulazione autonoma è acquisita ed utilizzata con discreta sicurezza. Non sono presenti i movimenti pendolari delle braccia; sono discreti i parametri di equilibrio e regolarità, meno quello della scioltezza. Investe ancora nel movimento a carponi, specie in ambienti chiusi e quando deve raggiungere un oggetto mentre si trova a terra. Talvolta si sposta anche strisciando sui glutei, sempre per raggiungere oggetti. Non sono presenti coordinazioni cinetiche complesse, tuttavia è in grado di salire e scendere da una superficie sopraelevata. Utilizza talvolta giocattoli che prevedono una spinta a terra con i piedi per essere messi in movimento.

Si registra un maggiore investimento nella MP.

ATTI MANUALI: c'è una leggera preferenza di lato a destra, che si rende evidente in attività in MP come i travasi. Questi vengono effettuati con materiali come sabbia o acqua che vengono travasati da un contenitore ad un altro per mezzo di bicchieri. La prensione si caratterizza per un avvicinamento all'oggetto adeguato sia per velocità che per orientazione; la mano viene sempre aperta prima del contatto, la prensione vera e propria si configura come pinza superiore la maggior parte delle volte. Buona la dissociazione degli arti.

SCHEMI D'AZIONE MANUALI: si tratta di un repertorio vario, che vede la presenza di schemi d'azione semplici, complessi e socialmente motivati. Questi ultimi sono legati soprattutto all'ambiente della cucina e del cibo. È presente il lancio, per lo più afinalistico, eseguito con una mano sola. È in grado di compiere travasi per mezzo di un bicchiere di materiali fluidi come acqua, sabbia o farina. Durante il trasporto è abile nel mantenere dritto il contenitore senza farne uscire il contenuto.

SGUARDO: sempre funzionale all'azione, diretto all'oggetto utilizzato o alla persona con cui comunica. Quasi mai rivolto a parti del proprio corpo, a meno che non venga posta l'attenzione da qualcuno; durante i balli di gruppo è molto attento nel guardare le educatrici per provare ad imitare semplici gesti. È in grado di triangolare lo sguardo. A livello linguistico, investe poco nella produzione di suoni e parole, che comunque è in grado di utilizzare in modo contestuale ma comunque con un repertorio ristretto.

Presentazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali

Scala I: permanenza dell'oggetto

Tappa di sviluppo 12: cerca un oggetto nascosto sotto uno dei tre schermi mediante uno spostamento invisibile, prima nella scatola e poi direttamente sotto lo schermo giusto. La capacità di dedurre la collocazione di un oggetto dall'osservazione dello spostamento spaziale di un contenitore in cui l'oggetto è posto in un gran numero di posizioni diverse nello spazio implica il controllo del comportamento da parte di costruzioni stabili di oggetti differenziate dalle rispettive collocazioni spaziali. Età corrispondente: 14 mesi.

Scala II: sviluppo di mezzi per ottenere eventi ambientali desiderati

Tappa di sviluppo 11: si serve di un bastone per ottenere su di una superficie orizzontale un giocattolo fuori dalla sua portata dopo che gli venga mostrato come si fa. L'utilizzazione di altri oggetti come prolungamenti del proprio corpo implica un ulteriore progresso nella costruzione anticipatoria dei mezzi adatti ad uno scopo. Età corrispondente: 15-18 mesi.

Scala IIIa: imitazione vocale

Tappa di sviluppo 8: vocalizza direttamente modelli sonori nuovi. La riproduzione di suoni nuovi senza un manifesto andare per tentativi implica una certa plasticità dello schema della vocalizzazione. Età corrispondente: 14 mesi.

Scala IIIb: imitazione gestuale

Tappa di sviluppo 8: imita almeno un gesto facciale. L'imitazione di un gesto "invisibile" implica la rappresentazione di parti del proprio corpo. Età corrispondente: 14-17 mesi.

Scala IV: causalità operazionale

Tappa di sviluppo 5: porge un giocattolo meccanico ad una persona, dopo che si è fermato, perché venga messo di nuovo in funzione. Questo implica un apprezzamento di centri esterni di causalità. Età corrispondente: 12-15 mesi

Scala V: relazioni spaziali tra gli oggetti

Tappa di sviluppo 10: agisce valutando la forza di gravità. L'anticipazione, a livello di comportamento, di effetti di forze naturali che agiscono sullo spazio circostante implica una ulteriore costruzione di quest'ultimo. Età corrispondente: 15 mesi.

Scala VI: schemi di relazione con gli oggetti

Tappa di sviluppo 10: nomina. L'espressione verbale del riconoscimento implica la rappresentazione degli oggetti in un sistema simbolico. Età corrispondente: 18 mesi.

Analisi dei dati

Come i bambini del sottogruppo A, anche l'unico soggetto di 16 mesi rientra nella fascia d'età 13-18 mesi. Le competenze che dimostra aver acquisito sono le stesse e coincidono con quelle previste dai marcatori psicomotori per l'età considerata. A differenza dei bambini di 14 mesi, alcune abilità risultano essere maggiormente consolidate; ad esempio, la deambulazione autonoma e i passaggi posturali, seppur non completamente maturi, sono eseguiti con maggior sicurezza.

Rispetto alle scale Uzgiris-Hunt, le competenze mostrate abbracciano un range che va dai 14 ai 18 mesi.

Risultati

È possibile fare alcune considerazioni rispetto ai dati sopra riportati:

  • il bambino rientra perfettamente nei parametri psicomotori e cognitivi previsti per la sua età; questo risultato avvalora l'impiego di questo metodo di lavoro come strumento preventivo, andando a confermare uno sviluppo tipico in un bambino per il quale non ci sono mai state segnalazioni.
  • Rispetto ai bambini del gruppo precedente, di 14 mesi, è evidente la differenza dal punto di vista cognitivo, meno dal punto di vista psicomotorio. Questo è un risultato interessante, in parte giustificato dalla precisione degli strumenti utilizzati: le scale Uzgiris-Hunt prevedono infatti differenze anche di un solo mese tra un risultato e l'altro, mentre i marcatori psicomotori sono divisi in range più ampi.
  • Risulta uno sviluppo armonico, con una sostanziale coincidenza tra la fascia d'età in cui rientra il bambino dal punto di vista psicomotorio e il range che abbraccia rispetto ai risultati delle prove Uzgiris-Hunt.

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Sottogruppo C, bambini di 18 mesi (6)[3]

Osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo

MP: hanno acquisito tutte le principali posture e passano agevolmente da una all'altra. È stabile la postura seduta, sia a terra che su sedie e questo permette la manipolazione degli oggetti e l'esecuzione di travasi di sabbia e farina per mezzo di un cucchiaio. Alcuni di questi bambini (2) sono in grado di mantenere stabilmente la postura eretta anche su superfici ridotte (in piedi sulla sedia).

MS: la deambulazione autonoma è ormai acquisita con sicurezza ed è la modalità di spostamento privilegiata. Non sono scomparse però altre modalità, specialmente durante il gioco a terra, come il gattonamento e lo striscio sui glutei. Due di loro, gli stessi distinti nelle competenze in MP, giocano spesso con bambini più grandi a salire le scale dello scivolo: è una coordinazione cinetica eseguita con sicurezza e ben organizzata dal punto di vista motorio. All'aperto si muovono con giocattoli con spinta a terra, come i tricicli senza pedali.

MS e MP risultano in equilibrio tra loro.

ATTI MANUALI: è presente una preferenza di lato a destra per 5 di loro, evidente in attività in MP che prevedono l'impiego di un arto solo (travasi). È presente una buona dissociazione a livello di arti superiori ed è acquisita la pinza superiore. La prensione è funzionale ed adeguata in ciascuna delle sue fasi.

SCHEMI D'AZIONE MANUALI: repertorio vario, che comprende schemi d'azione semplici, complessi e socialmente motivati. Durante le canzoni riproducono i gesti previsti dal testo, talvolta a memoria, talvolta imitando l'educatrice. Eseguono travasi di sabbia e farina tramite l'impiego di un mezzo come il cucchiaio, avendo cura di non far cadere il contenuto.

SGUARDO: impiegato in maniera funzionale all'azione svolta, diretto all'oggetto utilizzato o alla persona con cui sono in comunicazione. Il tempo di permanenza è adeguato ed è presente la triangolazione. A livello linguistico c'è la produzione di alcune parole, in generale un investimento ridotto. Si divertono però nel ripetere parole nuove pronunciate dagli adulti.

Presentazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali

Scala I: permanenza dell'oggetto

Tappa di sviluppo 13: trovano un oggetto nascosto mediante una serie di successivi spostamenti invisibili seguendo lo stesso itinerario che è stato visto percorrere dal contenitore in cui è posto l'oggetto. Un controllo continuo del comportamento da parte di queste costruzioni in presenza di numerosi spostamenti successivi di un oggetto all'interno di un contenitore, quando è visibile lo spostamento del solo contenitore ed i concomitanti spostamenti dell'oggetto devono essere inferiti, implica una ancor maggiore persistenza delle costruzioni differenziate degli oggetti. Età corrispondente: 17 mesi.

Scala II: sviluppo di mezzi per ottenere eventi ambientali desiderati

Tappa di sviluppo 11: si servono di un bastone per ottenere su di una superficie orizzontale un giocattolo fuori dalla loro portata dopo che venga loro mostrato come si fa. L'utilizzazione di altri oggetti come prolungamenti del proprio corpo implica un ulteriore progresso nella costruzione anticipatoria dei mezzi adatti ad uno scopo. Età corrispondente: 15-18 mesi.

Scala IIIa: imitazione vocale

Tappa di sviluppo 9: ripetono le parole nuove più semplici. La diretta ripetizione di parole nuove implica una plasticità dello schema della vocalizzazione. Età corrispondente: 14-17 mesi.

Scala IIIb: imitazione gestuale

Tappa di sviluppo 8: imitano almeno un gesto facciale. L'imitazione di un gesto "invisibile" implica la rappresentazione di parti del proprio corpo. Età corrispondente: 14-17 mesi.

Scala IV: causalità operazionale

Tappa di sviluppo 6: cercano di attivare un giocattolo meccanico da soli dopo che è stato fatto loro vedere come si fa. Un comportamento che rivela il riconoscimento di metodi diretti di attivazione degli oggetti implica una maggiore oggettivazione della causalità. Età corrispondente: 18 mesi.

Scala V: relazioni spaziali tra gli oggetti

Tappa di sviluppo 11: mostrano di conoscere i luoghi in cui si trovano normalmente persone famigliari e riconoscono la loro assenza al momento. La memoria del luogo dove normalmente si trovano persone o oggetti implica una rappresentazione dello spazio famigliare. Età corrispondente: 18 mesi.

Scala VI: schemi di relazioni con gli oggetti

Tappa di sviluppo 10: nominano. L'espressione verbale del riconoscimento implica la rappresentazione degli oggetti in un sistema simbolico. Età corrispondente: 18 mesi.

Analisi dei dati

Le competenze previste dai marcatori psicomotori per la fascia d'età 13-18 mesi sono completamente acquisite dai bambini di questo gruppo. Alcuni di loro mostrano di possedere anche abilità che si trovano nella fascia d'età successiva, quella dei 18-24 mesi. In particolare, si evidenziano i seguenti:

  1. la MP come controllo posturale si estende a sostegni diversi e con superfici limitate; in queste situazioni il bambino non perde la capacità dinamica della postura;
  2. divengono importanti i superamenti dei dislivelli, i cambi posturali da seduto a in piedi senza sostegno, la stabilità del cammino, l'invenzione dei tragitti.

Quanto emerge dalla presentazione delle situazioni stimolo sono competenze che rientrano in un range d'età tra i 14 e i 18 mesi.

Risultati

I profili che emergono dall'analisi di questi dati risultano perfettamente in linea con l'età anagrafica dei bambini, sia dal punto di vista psicomotorio che cognitivo. Abbracciano infatti in entrambi i casi un range abbastanza ridotto, coerente con i loro 18 mesi. Inoltre, i risultati dell'osservazione e della somministrazione degli item sono molto simili tra loro: si tratta quindi di profili omogenei, segno di uno sviluppo armonico.

In alcuni bambini, particolarmente competenti, iniziano ad emergere anche abilità psicomotorie che rientrano nella fascia d'età successiva, quella dei 18-24 mesi.

Le scale in cui non raggiungono l'età coincidente con quella anagrafica sono le scale I, IIIa, IIIb. Per quanto riguarda la scala IIIa, la tappa di sviluppo 9, corrispondente ad un'età di 14-17 mesi è la più alta prevista per la scala di imitazione vocale; per quanto riguarda le altre due scale, si tratta della penultima tappa di sviluppo prevista. Tuttavia, la successiva ha uno scarto di diversi mesi, che va oltre l'età anagrafica stessa dei bambini (21-22 mesi per la scala I; 14-20 mesi per la scala IIIb).

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Sottogruppo D, bambini di 20 mesi (4)[4]

Osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo

MP: tutte le posture e i passaggi posturali sono acquisiti ed eseguiti con sicurezza. Anche il passaggio da seduti a in piedi senza appoggi è consolidato. Mantengono la postura seduta sia a terra che sulla sedia e in entrambi i casi impiegano le mani in attività di prensione, manipolazione, travasi, costruzione. Le attività in MP sono in genere eseguite con un buon controllo posturale e un'adeguata modulazione della forza e della velocità nell'avvicinamento agli oggetti. Mantengono la postura eretta anche su superfici limitate (es, la sedia).

MS: è acquisita la deambulazione autonoma, modalità di spostamento privilegiata. Permangono comunque altre coordinazioni cinetiche in MS, specialmente lo spostamento a carponi, per raggiungere oggetti da terra. Salgono e scendono dallo scivolo con una discreta OM. Salgono e scendono da superfici a livelli differenti, riuscendo a mantenere un buon equilibrio. Si spostano spesso su tricicli senza pedali, giocando talvolta a seguire i più grandi.

Prediligono la MS.

ATTI MANUALI: emerge una preferenza di lato a destra, mano con cui impugnano pastelli e strumenti per i travasi. L'avvicinamento dell'arto agli oggetti da prendere è sempre ben modulato ed orientato, l'apertura della mano avviene prima del contatto con l'oggetto. Presenta la pinza superiore.

SCHEMI D'AZIONE MANUALI: il repertorio di schemi d'azione è abbastanza vario e ampio; sono presenti schemi d'azione semplici, complessi e socialmente motivati. Durante i balli di gruppo eseguono la maggior parte dei gesti a memoria; l'imitazione di gesti nuovi è quasi immediata. Svolgono attività di travasi usando un cucchiaio come mezzo per spostare sassolini o chicchi di riso da un recipiente ad un altro. Durante queste azioni c'è un buon controllo del gesto motorio con una cura particolare nel non far cadere il contenuto.

SGUARDO: impiegato in maniera corretta, rivolto agli oggetti usati e alle persone con cui entrano in comunicazione e mantenuto per un tempo adeguato. Durante le attività di travaso c'è un buon controllo visivo costante dell'azione. Tendono a giocare e passare il tempo con i più grandi. Si rivolgono agli adulti in caso di bisogno. A livello linguistico, producono alcune parole e semplici frasi. Le 2 bambine investono molto più nel parlato rispetto ai maschi. Il livello di comprensione del linguaggio in entrata è buono. 

Presentazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali

Scala I: permanenza dell'oggetto

Tappa di sviluppo 13 (2 bambini): trovano un oggetto nascosto mediante una serie di successivi spostamenti invisibili seguendo lo stesso itinerario che è stato visto percorrere dal contenitore in cui è posto l'oggetto. Un controllo continuo del comportamento da parte di queste costruzioni in presenza di numerosi spostamenti successivi di un oggetto all'interno di un contenitore, quando è visibile lo spostamento del solo contenitore ed i concomitanti spostamenti dell'oggetto devono essere inferiti, implica una ancor maggiore persistenza delle costruzioni differenziate degli oggetti. Età corrispondente: 17 mesi.

Tappa di sviluppo 14 (2 bambini): trovano un oggetto nascosto mediante una serie di successivi spostamenti invisibili cominciando la ricerca dall'ultimo schermo e ripercorrendo all'indietro l'itinerario seguito dal contenitore. La capacità di inferire gli spostamenti spaziali di un oggetto nascosto in un contenitore nell'ordine inverso a quello in cui sono stati osservati gli spostamenti stessi implica la persistenza della costruzione degli oggetti e la loro mobilità. Età corrispondente: 22 mesi.

Scala II: sviluppo di mezzi per ottenere eventi ambientali desiderati

Tappa di sviluppo 12: di fronte al problema di mettere una lunga collana dentro un contenitore alto, prevedono la probabile caduta del contenitore ed adottano sin dall'inizio l'approccio corretto. Un comportamento chiaramente anticipatorio in presenza di una situazione problematica implica un coordinamento anticipatorio tra uno scopo ed i mezzi adatti a conseguirlo. Età corrispondente: 19-20 mesi.

Scala IIIa: imitazione vocale

Tappa di sviluppo 9: ripetono le parole nuove più semplici. La diretta ripetizione di parole nuove implica una plasticità dello schema della vocalizzazione. Età corrispondente: 14-17 mesi.

Scala IIIb: imitazione gestuale

Tappa di sviluppo 9: imitano più di un gesto facciale. L'imitazione immediata di gesti "invisibili" implica una facilità di accomodamento a nuovi movimenti del corpo e di rappresentazione di parti del corpo. Età corrispondente: 20 mesi.

Scala IV: causalità operazionale

Tappa di sviluppo 6 (1 bambino): cerca di attivare un giocattolo meccanico da solo dopo che gli è stato fatto vedere come si fa. Un comportamento che rivela il riconoscimento di metodi diretti di attivazione degli oggetti implica una maggiore oggettivazione della causalità. Età corrispondente: 18 mesi.

Tappa di sviluppo 7 (3 bambini): tentano di attivare direttamente un giocattolo meccanico. Un comportamento di costruzione spontanea di metodi diretti per attivare gli oggetti implica una elevata oggettivazione della causalità. Età corrispondente: 21 mesi.

Scala V: relazioni spaziali tra gli oggetti

Tappa di sviluppo 11: mostrano di conoscere i luoghi in cui si trovano normalmente persone famigliari e riconoscono la loro assenza al momento. La memoria del luogo dove normalmente si trovano persone o oggetti implica una rappresentazione dello spazio famigliare. Età corrispondente: 18 mesi.

Scala VI: schemi di relazioni con gli oggetti

Tappa di sviluppo 10: nominano. L'espressione verbale del riconoscimento implica la rappresentazione degli oggetti in un sistema simbolico. Età corrispondente: 18 mesi.

Analisi dei dati

Le competenze emerse dall'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo vengono confrontate con le abilità previste per la fascia d'età 18-24 mesi:

  1. La MP come controllo posturale si estende a sostegni diversi e con superfici limitate; in queste situazioni il bambino non perde la capacità dinamica della postura.
  2. Divengono importanti i superamenti dei dislivelli, i cambi posturali da seduto a in piedi senza sostegno, la stabilità del cammino, l'invenzione dei tragitti
  3. Gli schemi manuali procedono per invenzione, è nella capacità di risoluzione dei compiti motori che troviamo un marcatore importante di questo periodo
  4. Si affina l'espressività spontanea e gli stati interiori del bambino hanno svariate sfumatura corporee

I marcatori fondamentali per questa fascia d'età sono quindi:

  • Controllo posturale stabile su superfici ridotte.
  • Coordinazioni cinetiche della MS per arrampichi e discese; queste ultime non sono state osservate in quanto ai bambini viene permesso di salire sulle scale dello scivolo e scendere dal piano inclinato, non viceversa.
  • Schemi d'azione nuovi.
  • Flessibilità nell'interazione sociale.

Come emerge dalla abilità sottolineate nell'osservazione, i 4 bambini di questo gruppo rientrano nella fascia d'età di loro competenza, mostrando abilità consolidate.

Dalla somministrazione delle scale Uzgiris-Hunt, risultano rientrare in un range che va dai 17 ai 22 mesi.

Risultati

Sono necessarie alcune puntualizzazioni rispetto ai risultati delle scale. Innanzitutto, non tutti e 4 i bambini hanno esibito la stessa performance. Nella scala I, due bambini hanno mostrato competenze della 13° tappa, due della 14°. Così come nella scala IV, un bambino arriva alla tappa 6, tre alla tappa 7.

Oltre a questo, i risultati appaiono comunque poco omogenei tra le varie scale. In particolare, si trova nella scala IIIa un livello di competenze corrispondente ai 14-17 mesi: questa è però la tappa di sviluppo più alta prevista dalla scala stessa. Stesso discorso valido per le scale V e VI.

Fatte queste precisazioni si possono comunque considerare i risultati come indici di uno sviluppo armonico, oltre a riscontrare una coerenza tra lo sviluppo cognitivo e quello psicomotorio.

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Sottogruppo E, bambini di 24 mesi (15)[5]

Osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo

MP: hanno acquisito tutte le posture ed eseguono abilmente tutti i cambi posturali. La postura eretta è acquisita e mantenuta con sicurezza, anche su superfici instabili e/o ridotte. La prensione e la manipolazione degli oggetti è sempre adeguata, nella fase di avvicinamento, orientazione della mano e contatto. Si tratta di una manipolazione con uno scopo non più esplorativo ma funzionale. La MF, rispetto allo scopo funzionale, si regola di conseguenza: ad esempio, la prensione di una tazzina è differente quando viene utilizzata come contenitore per una pallina e quando viene afferrata dal manico per fingere di bere. Si registra una buona stabilità anche in ginocchio e accovacciati, tale da permettere la liberazione degli arti superiori anche in queste posture.

MS: la deambulazione è acquisita con sicurezza e mantenuta stabile anche nel passaggio da una superficie ad un'altra e da piani di altezza differente, sia crescente che decrescente; i movimenti pendolari delle braccia sono solamente accennati. Il cammino può essere variato in termini di velocità senza che diventi però mai una corsa. Salgono e scendono da giocattoli quali tricicli con una discreta abilità e senza perdere l'equilibrio. Si registra una buona OM nel sedersi, sia a terra che su sedie e nelle fasi di arrampicamento sulla scala di uno scivolo: fatta eccezione per due bambini, questa avviene eseguendo uno scalino per volta e poggiando entrambi i piedi su ciascuno. La coordinazione oculo motoria generale è discreta: percepiscono ostacoli e li evitano anche quando camminano velocemente. La coordinazione cinetica complessa del salto è solamente accennata in situazioni di balli di gruppo e non in tutti i bambini (8). Coordinazione oculo-manuale e occhio-piede sono discrete nel lancio e calcio della palla. Il lancio spontaneamente avviene dal basso verso l'alto, su imitazione anche al contrario.

MS e MP sono generalmente in equilibrio.

ATTI MANUALI: si registrano delle preferenze di lato (14 a destra e 1 a sinistra). La prensione è adeguata in tutte le sue fasi. È consolidata la pinza superiore. Si registra inoltre un buon controllo degli oggetti tenuti in mano: sono in grado di fare travasi di sabbia per mezzo di un cucchiaio, in maniera per lo più precisa; alcuni più abili di altri. L'impugnatura dello strumento grafico è pluridigitale.

SCHEMI D'AZIONE: sono acquisiti tutti gli schemi d'azione semplici e gran parte di quelli complessi, come dondolare, strappare, strofinare. Non sono presenti atti parassiti di alcun tipo in nessun bambino. Durante il gioco compaiono anche schemi d'azione socialmente motivati, legati soprattutto all'ambito del cibo: fingere di bere, mangiare, con e senza oggetti che richiamino immediatamente tali schemi. Tutti i bambini mostrano e nominano gli oggetti.

SGUARDO: è utilizzato in maniera funzionale, rivolto all'oggetto utilizzato e alla persona con cui sono in comunicazione. È uno sguardo prevalentemente rivolto all'esterno, raramente a parti del corpo, se non sollecitato. Si rivolgono sia agli adulti che ai coetanei. Generalmente interagiscono più spesso con i bambini più piccoli piuttosto che con quelli più grandi, spesso intervenendo per aiutarli se in difficoltà. Le competenze linguistiche sono generalmente adeguate all'età: i vocaboli pronunciati sono intellegibili e si mostrano in grado di ripetere anche parole nuove pronunciate da adulti. Alcuni bambini raccontano anche esperienze autobiografiche in frasi strutturate.

Presentazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali

Tutti e 15 i bambini sono stati in grado di svolgere tutte le prove delle scale. Di conseguenza, si collocano nella tappa di sviluppo più alta, come illustrato di seguito.

Scala I: permanenza dell'oggetto

Tappa di sviluppo 14: trovano un oggetto nascosto mediante una serie di successivi spostamenti invisibili cominciando la ricerca dall'ultimo schermo e ripercorrendo all'indietro l'itinerario seguito dal contenitore. La capacità di inferire gli spostamenti spaziali di un oggetto nascosto in un contenitore nell'ordine inverso a quello in cui sono stati osservati gli spostamenti stessi implica la persistenza della costruzione degli oggetti e la loro mobilità. Età corrispondente: 22 mesi.

Scala II: sviluppo di mezzi per ottenere eventi ambientali desiderati

Tappa di sviluppo 13: non tentano di infilare su di un piolo un anello senza buco mescolato ad altri anelli. Il riconoscimento percettivo di ostacoli al raggiungimento di uno scopo implica la rappresentazione dello scopo, dei mezzi e dell'applicabilità di mezzi specifici. Età corrispondente: 22 mesi.

Scala IIIa: imitazione vocale

Tappa di sviluppo 9: ripetono parole nuove semplici. La diretta ripetizione di parole nuove implica una elevata plasticità. Età corrispondente: 17 mesi.

Scala IIIb: imitazione gestuale

Tappa di sviluppo 9: imitano più di un gesto facciale. L'imitazione immediata di gesti "invisibili" implica una facilità di accomodamento a nuovi movimenti del corpo e di rappresentazione di parti del corpo. Età corrispondente: 20 mesi.

Scala IV: causalità operazionale

Tappa di sviluppo 7: tentano di attivare direttamente un giocattolo meccanico. Un comportamento di costruzione spontanea di metodi diretti per attivare gli oggetti implica una elevata oggettivazione della causalità. Età corrispondente: 21 mesi.

Scala V: relazioni spaziali tra gli oggetti

Tappa di sviluppo 11: mostrano di conoscere i luoghi dove si trovano normalmente persone famigliari e riconoscono la loro assenza al momento. La memoria del luogo dove normalmente si trovano persone o oggetti implica una rappresentazione dello spazio famigliare. Età corrispondente: 18 mesi.

Scala VI: schemi di relazioni con gli oggetti

Tappa di sviluppo 10: nominano. L'espressione verbale del riconoscimento implica la rappresentazione degli oggetti in un sistema simbolico. Età corrispondente: 18 mesi.

Analisi dei dati

Quello che emerge è una netta correlazione tra lo sviluppo cognitivo e motorio nei bambini di 24 mesi presi in considerazione. Confrontando le osservazioni del comportamento spontaneo con i marcatori dello sviluppo psicomotorio riportati nel Manuale di terapia psicomotoria dell'età evolutiva (Wille, Ambrosini, 2010) per l'età d'interesse (18-24 mesi) si trovano:

  1. La MP come controllo posturale si estende a sostegni diversi e con superfici limitate; in queste situazioni il bambino non perde la capacità dinamica della postura.
  2. Divengono importanti i superamenti dei dislivelli, i cambi posturali da seduto a in piedi senza sostegno, la stabilità del cammino, l'invenzione dei tragitti
  3. Gli schemi manuali procedono per invenzione, è nella capacità di risoluzione dei compiti motori che troviamo un marcatore importante di questo periodo
  4. Si affina l'espressività spontanea e gli stati interiori del bambino hanno svariate sfumatura corporee

I marcatori fondamentali per questa fascia d'età sono quindi:

  • Controllo posturale stabile su superfici ridotte
  • Coordinazioni cinetiche della MS per arrampichi e discese; queste ultime non sono state osservate in quanto ai bambini viene permesso di salire sulle scale dello scivolo e scendere dal piano inclinato, non viceversa.
  • Schemi d'azione nuovi
  • Flessibilità nell'interazione sociale

Come è possibile notare dalle annotazioni sottolineate, tutti questi marcatori fondamentali per la fascia d'età 18-24 mesi si ritrovano nelle osservazioni compiute. Non solo, per alcuni bambini più abili, è possibile trovare anche alcuni marcatori fondamentali della fascia d'età successiva (24-36 mesi). Questi sono:

  • Controllo posturale in situazioni di disequilibrio
  • Corsa e salto
  • Schemi prassici manuali in MP e schemi prassici manuali e globali in MS
  • Espressività intenzionale
  • Presenza del gioco motorio e simbolico

Per quanto riguarda invece i dati ricavati dalla somministrazione delle prove delle scale Uzgiris-Hunt, tutti i bambini si collocano nella fascia d'età più alta che varia, a seconda della scala, da 17 a 22 mesi.

Risultati

Dall'analisi dei dati emergono due considerazioni importanti: la prima, tutti i bambini sono linea con la loro età cronologica, sia per quanto riguarda lo sviluppo delle competenze motorie che per lo sviluppo delle competenze cognitive. Questo è un dato importante nell'ottica di un utilizzo di questa metodologia di lavoro come strumento preventivo.

La seconda considerazione riguarda la correlazione tra i dati ottenuti tramite i due strumenti: questa risulta essere netta. Tutti i bambini si collocano in una fascia di sviluppo 18-24 mesi per quanto riguarda le competenze psicomotorie e 17-22 mesi per quelle cognitive. Questo dato sottolinea uno sviluppo globale armonico in bambini che non hanno mai ricevuto segnalazioni di sviluppo atipico.

INDICE

Due casi particolari negli asili nido

Di seguito vengono presentati, con le stesse modalità utilizzate finora, i risultati ottenuti con due bambini in particolare. Questa scelta di dedicare loro un paragrafo specifico risponde a delle peculiari caratteristiche emerse; è bene specificare che si tratta di due bambini che non hanno ricevuto alcuna segnalazione di sviluppo atipico. In entrambi i casi, ricevono però un occhio di riguardo da parte delle educatrici degli asili nido in quanto manifestano in alcune occasioni delle difficoltà a livello motorio e/o linguistico. Queste "segnalazioni" delle educatrici sono state riferite in corso di svolgimento del lavoro, di conseguenza i dati raccolti non stati in alcun modo influenzati in questo senso. I risultati rappresentano un dato interessante nell'ipotesi di un impiego di questa metodologia di lavoro a scopo preventivo ed è per questo motivo, che, seppur privi di ogni valenza diagnostica, è stato scelto di inserirli in un paragrafo a sé.

Per ciascuno dei due bambini sarà presente una breve presentazione nella quale vengono riportate le impressioni riferite dalle educatrici degli asili nido; dati interessanti, questi, in un'ottica di lavoro in rete e approccio multidisciplinare allo sviluppo infantile.

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S., 14 mesi

S. è un bambino di 14 mesi con nessuna segnalazione di sviluppo atipico. Viene però descritto dalle educatrici come un bambino "goffo, pasticcione" dal punto di vista motorio. È anche riferita una difficoltà nella comprensione delle consegne, che necessitano, oltre che di una ripetizione, di un rinforzo concreto (ad es. l'indicazione precisa dell'oggetto da raccogliere o della scatola in cui riporlo; la semplice frase "raccogli la macchinina" non ha una risposta positiva da parte di S.); affermano, in particolare, che si tratti di un bambino a cui "piace distruggere e non costruire" in riferimento sia ai momenti di gioco liberi che a quelli strutturati.

Osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo

MP: ha acquisito tutte le principali posture, quella eretta però è mantenuta con una base molto allargata. È evidente un varismo a livello delle ginocchia. I passaggi posturali sono eseguiti in maniera funzionale, ad eccezione del passaggio dalla postura seduta a in piedi che vede spesso una perdita dell'equilibrio. Da seduto è in grado di afferrare e manipolare oggetti; talvolta, l'avvicinamento dell'arto è eseguito con troppa velocità e non garantisce l'apertura della mano prima del contatto. Viene utilizzata la pinza inferiore.

MS: è acquisita la deambulazione autonoma, eseguita però in maniera lenta, con una base molto allargata e braccia in guardia medio-alta. Durante la deambulazione risulta ancora più evidente il varismo. La mobilità degli arti inferiori durante la marcia è scarsa e il movimento sembra partire dalle anche. Nel passaggio ad una superficie lievemente sopraelevata perde l'equilibrio e cade. L'OM nel salire e scendere da una sedia e dai tricicli è scarsa e richiede spesso l'intervento di un adulto. Nonostante le difficoltà, il cammino è comunque la modalità di spostamento prediletta. Sono presenti comunque altre modalità di spostamento, ad esempio carponi.

Si rileva un maggior investimento nella MS.

ATTI MANUALI: non è presente una preferenza di lato. L'avvicinamento dell'arto superiore all'oggetto non è sempre ben regolato; talvolta è troppo rapido e non permette l'apertura della mano prima del contatto. È prevalente l'uso bimanuale degli arti sia nella prensione che nella manipolazione. La prensione è di tipo palmare.

SCHEMI D'AZIONE MANUALI: gli schemi d'azione utilizzati sono abbastanza ripetitivi. Sono presenti tutti gli schemi d'azione semplici. Spontaneamente mostra come unico schema d'azione complesso quello del far scorrere, presente quando tiene in mano delle macchinine. Raramente imita schemi d'azione nuovi. Presente il lancio con una sola mano.

SGUARDO: usato in maniera funzionale, rivolto all'azione svolta e alla persona con cui comunica. Il tempo di permanenza dello sguardo è adeguato ed è in grado di triangolarlo. A livello linguistico non viene invece prodotta alcuna parola; sono presenti solo alcune vocalizzazioni con le quali richiama l'attenzione degli adulti e che accompagna ai gesti. La comprensione delle richieste che gli vengono fatte non è sempre immediata e necessita di una ripetizione.

Presentazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali

Scala I: permanenza dell'oggetto

Tappa di sviluppo 8: trova un oggetto nascosto sotto una serie di schermi sovrapposti. Il perseverare nella ricerca di un oggetto attualmente non percepito, quando una singola azione non porta a trovarlo, implica una maggiore persistenza dei processi centrali relativi alla costruzione degli oggetti. Età corrispondente: 10 mesi.

Scala II: sviluppo di mezzi per ottenere eventi ambientali desiderati

Tappa di sviluppo 9: è presente una certa costruzione anticipatoria di mezzi alternativi per il conseguimento di un determinato scopo. Tira una cordicella per ottenere l'oggetto. Età corrispondente: 12 mesi.

Scala IIIa: imitazione vocale

Tappa di sviluppo 6: udendo suoni nuovi, vocalizza, ma non suoni simili. La vocalizzazione di suoni famigliari in risposta a suoni nuovi implica l'incapacità di accomodarsi a nuovi modelli sonori. Età corrispondente: 12 mesi.

Scala IIIb: imitazione gestuale

Tappa di sviluppo 5: imita direttamente lo sbattere due cubi l'uno contro l'altro. L'imitazione immediata di un movimento nuovo del corpo implica plasticità degli schemi motori. Età corrispondente: 10 mesi.

Scala IV: causalità operazionale

Tappa di sviluppo 5: porge un giocattolo meccanico ad una persona, dopo che si è fermato, perché venga messo di nuovo in funzione. Questo implica un apprezzamento di centri esterni di causalità. Età corrispondente: 12-15 mesi.

Scala V: relazioni spaziali tra gli oggetti

Tappa di sviluppo 8: si serve di un oggetto come contenitore di un altro. L'utilizzazione di interrelazioni spaziali tra gli oggetti implica la costruzione di tali interrelazioni. Età corrispondente: 9 mesi.

Scala VI: schemi di relazione tra gli oggetti

Tappa di sviluppo 7: fa cadere e lancia. Età corrispondente: 8-9 mesi.

Analisi dei dati

Confrontando le osservazioni del comportamento spontaneo con i marcatori dello sviluppo psicomotorio riportati nel Manuale di terapia psicomotoria dell'età evolutiva (Wille, Ambrosini, 2010) per l'età d'interesse (12/13-18 mesi) si trovano:

  1. Le posture acquisiscono un minor significato […]; l'uso dinamico delle posture è un segnale di salute.
  2. Dopo l'acquisizione del cammino è indispensabile il suo utilizzo come coordinazione cinetica della MS privilegiata, non unica però […]
  3. Schemi d'azione manuali diretti all'oggetto e alla scoperta delle sue caratteristiche fisiche, schemi d'azione manuali ripetuti e aperti alle variabili
  4. Capacità di interagire con l'altro e rispondere alle sollecitazioni dell'altro, suoni vocali significanti nel contesto ambientale in cui il bambino si trova.

I marcatori della seguente fascia d'età, sottolineati nella descrizione, sono dunque:

  • Cammino autonomo
  • Cambiamenti posturali
  • Coordinazioni cinetiche della MS non in postura eretta
  • Ripetizioni e variabilità degli schemi d'azione manuali

Le abilità previste dai marcatori di questa fascia d'età sono dunque presenti, ma non consolidate.

I risultati della somministrazione delle scale collocano S. in un range compreso tra 8/9 e 12/15 mesi.

Risultati

Dall'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo risultano presenti le abilità previste per la fascia d'età in cui rientra S., ossia 12/13-18 mesi. Queste abilità non sono però consolidate e di conseguenza impiegate con scarsa sicurezza; il cammino è molto immaturo, si verificano delle cadute, i passaggi posturali sono lenti e poco funzionali. Gli schemi d'azione sono poco aperti alle variabili e anche su imitazione raramente ne compaiono di nuovi. È comunque da sottolineare il fatto che, all'età di 14 mesi, S. si collochi all'inizio di questo range di età di 6 mesi. In generale risulta però un bambino in difficoltà nel movimento e nella gestione ed organizzazione del proprio corpo.

Dalla somministrazione delle scale risulta invece al di sotto dei risultati previsti per la sua età anagrafica; si colloca infatti in un range che va dagli 8/9 mesi ai 12/15 mesi. La scala con la prestazione più bassa è la VI, lo sviluppo di schemi di relazione tra gli oggetti. Questo dato rispecchia le difficoltà emerse nell'osservazione a livello di motricità fine, prensione e manipolazione.

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A., 20 mesi

A. è un bambino di 20 mesi con nessuna segnalazione di sviluppo atipico. Le educatrici però riferiscono di "un lieve ritardo" del bambino, dal punto di vista motorio, di comprensione delle consegne e soprattutto linguistico. Viene descritto come un bambino impacciato dal punto di vista motorio, che talvolta perde l'equilibrio durante la deambulazione, timoroso nel salire le scale dello scivolo, goffo nel fare i travasi. Viene riferita la necessità di enfatizzare con gesti le consegne verbali, anche semplici e soprattutto la grande difficoltà nella produzione verbale: A. non pronuncia nessuna parola, anche se i genitori riferiscono l'utilizzo di "mamma" e "papà" nei contesti domestici.

Osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo

MP: ha acquisito le principali posture sdraiato, seduto e in stazione eretta. La postura eretta su superfici instabili o ridotte si caratterizza per una perdita dell'equilibrio che viene però quasi sempre compensata correttamente. Prende e manipola oggetti, con una buona modulazione e controllo di tutte le fasi: orienta la mano e la apre prima del contatto con gli oggetti. All'occorrenza utilizza entrambi gli arti. Il cambio posturale da seduto in piedi non è acquisito con sicurezza e risulta deficitario nel mantenimento dell'equilibrio quando è eseguito senza supporto degli arti superiori. Sono acquisiti tutti gli altri passaggi posturali. Spesso A. ripete più volte questo cambio posturale, anche senza finalità: si alza senza usare le mani, si risiede e poi ripete la sequenza.

MS: ha acquisito la deambulazione che però risulta immatura rispetto all'età: non sono presenti movimenti pendolari delle braccia e la base è leggermente allargata. A livello qualitativo è inficiato soprattutto l'equilibrio dinamico, specie nel passaggio ad una superficie lievemente sopraelevata: lo stacco del piede da terra è minimo ed eseguito molto rapidamente e le braccia sono tenute in guardia medio-alta. Spontaneamente non si muove molto, preferisce spostarsi con giocattoli quali tricicli e macchine, sulle quali sale con un movimento discretamente organizzato. Quando sta svolgendo un'attività a terra si sposta carponi. Fatica però a sedersi autonomamente su una sedia alta circa 30 cm: nel tentativo spontaneo cerca di salire prima in piedi per poi accovacciarsi e quasi sempre fallisce. Non utilizza spontaneamente lo scivolo presente in giardino: quando sollecitato sale le scale molto lentamente, un gradino per volta, e una volta arrivato in cima si evidenziano gli stessi problemi di organizzazione motoria osservati sulla sedia: più volte si siede sull'ultimo gradino, rimanendo incastrato, anziché sulla base da cui parte poi il piano inclinato dello scivolo. Si mostra inoltre intimorito a scendere e piange se qualcuno non si avvicina.

Predilige la MP.

ATTI MANUALI: è presente una preferenza di lato sinistra, mano con cui impugna i pastelli e il cucchiaio per i travasi. L'impugnatura è palmare e nelle attività di travaso non orientata (impugna il cucchiaio allo stesso modo del pastello, quindi con la paletta concava verso il basso). Di conseguenza l'attività è svolta in maniera grossolana e spesso non portata a termine. La pinza superiore è presente ma vede il coinvolgimento di pollice, indice e medio.

SCHEMI D'AZIONE: sono acquisiti tutti gli schemi d'azione semplici e alcuni di quelli complessi: strofinare, far scorrere. Non sono presenti atti parassiti. In generale, gli schemi d'azione non sono molto vari e abbastanza ripetitivi, specie se non sollecitati dall'esterno. Talvolta mostra l'oggetto che ha in mano, mentre non si registrano atti socialmente motivati.

SGUARDO: lo sguardo è orientato prevalentemente alle persone. Ricerca, in particolar modo, uno sguardo d'approvazione quando sta svolgendo qualche azione. Sia con gli adulti che con i pari, quando impegnato in attività che prevedono l'utilizzo di un oggetto, deve essere invitato a portare l'attenzione sull'oggetto. Tende a giocare con i più piccoli. Le competenze linguistiche non sono adeguate all'età: le maestre riferiscono che sia in grado di rivolgersi ai genitori chiamandoli correttamente. Nel contesto in cui è stato osservato, si limita a produzioni vocaliche, non intellegibili. Spesso ripete "ia". In entrata, è in grado di comprendere richieste contestuali e anche di rispondere a queste con cenni della testa. Su ripetizione, sembra esserci un tentativo di accomodarsi al percepito, con una discreta modulazione degli aspetti paraverbali, ma senza imitare mai nessuna parola vera e propria.

Presentazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali

Scala I: permanenza dell'oggetto

Tappa di sviluppo 11: cerca un oggetto nascosto alternativamente sotto uno dei due schermi mediante uno spostamento invisibile prima nella scatola e poi direttamente sotto lo schermo giusto. La capacità di dedurre la collocazione di un oggetto dall'osservazione dello spostamento spaziale di un contenitore in cui l'oggetto è posto in posizioni diverse dello spazio implica la persistenza della costruzione differenziata degli oggetti ed il controllo del comportamento operato da questa costruzione. Età corrispondente: 14 mesi.

Scala II

Tappa di sviluppo 10: per ottenere un oggetto non direttamente visibile si serve di una cordicella legata ad esso tirandola verticalmente senza o dopo che gli venga mostrato come si fa. L'uso di un prolungamento dell'oggetto come mezzo mentre l'oggetto non è direttamente visibile implica un ulteriore progresso nella costruzione anticipatoria dei mezzi adatti ad un fine. Età corrispondente: 13 mesi.

Scala IIIa

Tappa di sviluppo 6: udendo suoni nuovi, vocalizza, ma non suoni simili. La vocalizzazione di suoni familiari in risposta a suoni nuovi implica l'incapacità di accomodarsi a nuovi modelli sonori. Età corrispondente: 12 mesi.

Scala IIIb

Tappa di sviluppo 7: risponde con qualche movimento, ma non riesce ad imitare un gesto facciale. L'inabilità a riprodurre gesti "invisibili" implica l'incapacità di accomodarsi a nuovi movimenti del corpo che richiedono la rappresentazione di parti del proprio corpo. Età corrispondente: 14 mesi.

Scala IV

Tappa di sviluppo 5: porge un giocattolo meccanico ad una persona, dopo che si è fermato, perché venga messo di nuovo in funzione. La sostituzione della richiesta con l'azione diretta a un adulto implica un apprezzamento di centri esterni di causalità. Età corrispondente: 12-15 mesi.

Scala V

Tappa di sviluppo 9: costruisce una torre ponendo due cubi in equilibrio l'uno sull'altro. L'anticipazione, a livello di comportamento, di forze naturali che agiscono sugli oggetti implica una maggiore costruzione delle interrelazioni spaziali tra essi. Età corrispondente: 15 mesi.

Scala VI

Tappa di sviluppo 9: mostra. Il riferimento ad oggetti in una interazione reciproca implica l'inizio della loro rappresentazione. Età corrispondente: 14 mesi.

Analisi dei dati

Dal confronto dell'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo con i marcatori dello sviluppo psicomotorio riportati nel Manuale di terapia psicomotoria dell'età evolutiva (Ambrosini-Wille, 2010) è possibile affermare che A. non rientra nella fascia d'età 18-24 mesi, come ci si aspetterebbe vista l'età anagrafica di 20 mesi. Le competenze previste sono infatti:

  1. La MP come controllo posturale si estende a sostegni diversi e con superfici limitate; in queste situazioni il bambino non perde la capacità dinamica della postura.
  2. Divengono importanti i superamenti dei dislivelli, i cambi posturali da seduto a in piedi senza sostegno, la stabilità del cammino, l'invenzione dei tragitti
  3. Gli schemi manuali procedono per invenzione, è nella capacità di risoluzione dei compiti motori che troviamo un marcatore importante di questo periodo
  4. Si affina l'espressività spontanea e gli stati interiori del bambino hanno svariate sfumatura corporee

In A. si tratta di caratteristiche emergenti, ma certamente non consolidate. Si può però affermare che è avviato ad entrare in questa fase; sono inoltre acquisite tutte le competenze previste per la fascia d'età precedente (13-18 mesi):

  1. Le posture acquisiscono un minor significato […]; l'uso dinamico delle posture è un segnale di salute.
  2. Dopo l'acquisizione del cammino è indispensabile il suo utilizzo come coordinazione cinetica della MS privilegiata, non unica però […].
  3. Schemi d'azione manuali diretti all'oggetto e alla scoperta delle sue caratteristiche fisiche, schemi d'azione manuali ripetuti e aperti alle variabili
  4. Capacità di interagire con l'altro e rispondere alle sollecitazioni dell'altro, suoni vocali significanti nel contesto ambientale in cui il bambino si trova.

I marcatori sono i seguenti, sottolineati anche nell'osservazione:

  • Cammino autonomo
  • Cambiamenti posturali
  • Coordinazioni cinetiche della MS non in postura eretta
  • Ripetizioni e variabilità degli schemi d'azione manuali

Dal punto di vista cognitivo, i risultati ottenuti dalla somministrazione delle prove collocano A. in una fascia d'età che va dai 12 ai 15 mesi, con dei punteggi omogenei tra le varie scale. La caduta più significativa la si trova nella scala IIIa, imitazione vocale.

Risultati

Dall'analisi dei dati emergono alcune difficoltà in A., sia dal punto di vista motorio che cognitivo. Queste, seppur mai indagate, sono già state segnalate dalle educatrici e in qualche modo vanno ad essere confermate da questi dati. Prendendo in considerazione le scale Uzgiris-Hunt si nota che la caduta più significativa si ha nella scala IIIa, imitazione vocale: qui le competenze mostrate dal bambino corrispondono ad un'età di 12 mesi, ossia distante 8 mesi dall'età anagrafica. Questo conferma le difficoltà soprattutto verbali che già le educatrici hanno riscontrato.

Il profilo è abbastanza omogeneo, ma A. risulta essere più competente dal punto di vista motorio: come evidenziato, le abilità della fascia 13-18 mesi sono state tutte acquisite e quelle della fascia 18-24 iniziano ad essere scoperte ed esercitate. Interessante però è il fatto che da un'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo sia stato possibile individuare un profilo "a rischio".

Nella proposta degli item ad A. è stata prestata un'attenzione particolare; a differenza degli altri bambini, ai quali è stata dedicata una sola sessione, in questo caso le prove sono state riproposte in più occasioni. Questo metodo di lavoro è giustificato:

  • dalla metodologia descritta dagli autori delle scale, Uzgiris e Hunt (1979): "è molto più importante che all'esaminatore sia ben chiara la gamma delle azioni di un bambino in ciascuna situazione piuttosto che il fatto che questa venga ripetuta un numero specifico di volte. Quindi, ogni volta che le implicazioni del comportamento di un bambino in qualsiasi situazione sono ambigue, la situazione dovrebbe essere ripetuta o immediatamente o in un momento successivo anche se le istruzioni non prevedono una ripetizione".
  • Dall'atteggiamento psicomotorio del bambino: come a livello motorio spesso dedica molto tempo a sperimentare abilità emergenti, anche dopo la prima somministrazione capita che A. richieda che l'attività venga riproposta.
  • Dai risultati ottenuti nelle riproposizioni: per diversi item, una riproposizione delle prove ha portato al completamento della prova.

L'impressione generale rispetto ad A. è di un bambino che ha poco sperimentato alcune situazioni e che necessiti di alcune sollecitazioni perché certe abilità vengano elicitate. Così come dedica molto tempo a sedersi ed alzarsi senza sostegno, dando l'impressione di "allenare" questa abilità, così, il continuo nascondere e ritrovare oggetti risulta essere propedeutico al consolidamento della permanenza dell'oggetto. Prendendo proprio ad esempio questa abilità, dopo la prima sessione, A. si collocava alla tappa di sviluppo 5, in quanto in grado di trovare un oggetto completamente nascosto in due posti, ma perdeva poi interesse quando l'oggetto veniva nascosto in due posti alternativamente. Questo potrebbe anche far pensare ad una difficoltà attentiva sostenuta che le riproposizioni in situazioni successive riescono ad eliminare.

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Rilevazioni nei servizi di neuro e psicomotricità

Vengono presentate per tre dei quattro bambini del secondo campione le osservazioni effettuate e i risultati della presentazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali di sviluppo psicologico Uzgiris-Hunt. Una bambina è stata esclusa in quanto la gravità della condizione patologica presentata non ha permesso di valutare i parametri previsti dall'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo, né tantomeno la presentazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali. Questo secondo campione si è quindi, nella pratica, ristretto a 3 componenti; tuttavia, l'esclusione di questa bambina si è rivelato un importante dato nella definizione teorica delle caratteristiche dello strumento e, in particolare, dei limiti che presenta.

Di ciascun bambino viene riportata la diagnosi e l'età.

La presentazione dell'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo è strutturata avendo come guida il modello presentato nei capitoli precedenti (cfr. figura 1).

INDICE

F. R., 17 mesi

S. è una bambina nata prematura con un'età cronologica, al 20/06/2018, di 1 anno, 4 mesi e 20 giorni ed un'età corretta di 1 anno, 1 mese e 5 giorni. Nasce infatti il 28/01/2017 da taglio urgente per alterazione del tracciato. Il peso alla nascita è di 710 g e gli indici Apgar 5/7. Presenta un importante deficit visivo caratterizzato da esotropia ed astigmatismo ipermetropico corretto con lenti. Alla valutazione psicometrica con Griffiths III presenta un QG 69/100.

Osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo

MP: F. ha acquisito le posture seduta e sdraiata; la postura eretta è mantenuta per qualche secondo solamente con un supporto e risulta inficiata in termini di equilibrio statico. I passaggi posturali da sdraiata a seduta e viceversa sono acquisiti, non quello per alzarsi in piedi; anche con un supporto ha bisogno dell'aiuto di un'altra persona che la aiuti ad alzarsi. Seduta a terra ha un buon controllo del capo, il che le permette di utilizzare gli arti superiori per manipolare oggetti. Orienta correttamente la mano e la apre prima del contatto con l'oggetto, mentre la prensione vera e propria e la manipolazione risultano immature e qualitativamente scarse con deficit a livello di MF.

MS: F. non deambula; compie gli spostamenti a carponi con un movimento ormai ben acquisito ma qualitativamente deficitario. Lo spostamento è sicuro, con rare perdite di equilibrio e con possibilità di modulare la velocità e controllare i cambi di direzione. Si rileva tuttavia un posizionamento di anche e arti inferiori eccessivamente abdotte e una scarsa motilità degli arti inferiori. Si tratta dunque dell'unica coordinazione cinetica semplice acquisita, deficitaria nei parametri qualitativi di scioltezza, dissociazione e regolarità e nell'organizzazione motoria.

ATTI MANUALI: non è presente una preferenza di lato. L'avvicinamento dell'arto superiore all'oggetto è generalmente discreto, con una preparazione della mano prima del contatto con l'oggetto ma una modulazione della velocità non altrettanto buona. La prensione vera e propria è invece immatura, spesso inefficace, con una scarsa dissociazione delle dita e di conseguenza una motricità fine grossolana. È in grado di coordinare tra loro gli arti superiori, qualora sia necessario. Perde facilmente interesse ed attenzione quando gli atti compiuti non risultano efficaci per l'attivazione di un oggetto.

SCHEMI D'AZIONE: risultano essere semplici e ripetitivi. È in grado di afferrare un oggetto e lasciarlo cadere, non è presente un tentativo di lancio. Batte sia con una che con due mani, solleva un coperchio, mettere dentro e tirare fuori da un contenitore un oggetto per volta; su imitazione, schiaccia con un solo dito. Tra gli schemi d'azione complessi, è presente il battere due oggetti tra loro. Non si registrano schemi d'azione socialmente motivati, nemmeno con oggetti che potrebbero richiamarli (ad esempio, un piatto o un bicchiere). Spesso mostra oggetti agli altri. Non si registrano atti parassiti.

SGUARDO: l'aspetto visivo risente del limite e della presenza di occhiali. Utilizza comunque molto lo sguardo, sia rivolto agli oggetti che usa, sia alle persone con cui comunica; talvolta, però, il tempo da lei impiegato per organizzare e finalizzare anche la direzionalità degli occhi risulta non funzionale, o troppo lento o troppo veloce. È in grado di triangolare lo sguardo tra sé, un oggetto ed un'altra persona. Raramente lo rivolge a parti del proprio corpo. Il linguaggio risulta immaturo dal punto di vista fonologico, semantico e morfosintattico: produce solo pochi vocalizzi e qualche semplice lallazione (pa-pa-pa).

Presentazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali

Scala I: permanenza dell'oggetto

Tappa di sviluppo 8: trova un oggetto nascosto sotto una serie di schermi sovrapposti. Il perseverare nella ricerca di un oggetto attualmente non percepito, quando una singola azione non porta a trovarlo, implica una maggiore persistenza dei processi centrali relativi alla costruzione degli oggetti. Età corrispondente: 10 mesi.

Scala II: sviluppo di mezzi per ottenere eventi ambientali desiderati

Tappa di sviluppo 9: è presente una certa costruzione anticipatoria di mezzi alternativi per il conseguimento di un determinato scopo. Tira una cordicella per ottenere l'oggetto. Età corrispondente: 12 mesi.

Scala IIIa: imitazione vocale

Tappa di sviluppo 4: vocalizza alcuni suoni dopo aver udito modelli sonori famigliari. Questo implica il riconoscimento di tali suoni. Età corrispondente: 4 mesi.

Scala IIIb: imitazione gestuale

Tappa di sviluppo 4: dopo alcuni tentativi, imita atti complessi. Questo implica un certo accomodamento a movimenti nuovi del corpo. Età corrispondente: 9 mesi.

Scala IV: causalità operazionale

Tappa di sviluppo 5: porge un giocattolo meccanico ad una persona, dopo che si è fermato, perché venga messo di nuovo in funzione. Questo implica un apprezzamento di centri esterni di causalità. Età corrispondente: 12-15 mesi.

Scala V: relazioni spaziali tra gli oggetti

Tappa di sviluppo 8: si serve di un oggetto come contenitore di un altro. L'utilizzazione di interrelazioni spaziali tra gli oggetti implica la costruzione di tali interrelazioni. Età corrispondente: 9 mesi.

Scala VI: schemi di relazioni con gli oggetti

Tappa di sviluppo 7: fa cadere e lancia. Età corrispondente: 8-9 mesi.

Analisi dei dati

Confrontando le osservazioni del comportamento spontaneo con i marcatori dello sviluppo psicomotorio riportati nel Manuale di terapia psicomotoria dell'età evolutiva (Ambrosini-Wille, 2010), per l'età d'interesse (12/13-18 mesi) si trovano:

  1. Le posture acquisiscono un minor significato […]; l'uso dinamico delle posture è un segnale di salute.
  2. Dopo l'acquisizione del cammino è indispensabile il suo utilizzo come coordinazione cinetica della MS privilegiata, non unica però […]
  3. Schemi d'azione manuali diretti all'oggetto e alla scoperta delle sue caratteristiche fisiche, schemi d'azione manuali ripetuti e aperti alle variabili
  4. Capacità di interagire con l'altro e rispondere alle sollecitazioni dell'altro, suoni vocali significanti nel contesto ambientale in cui il bambino si trova.

In F. non è possibile osservare queste competenze: la postura privilegiata è quella seduta a terra e non è ancora in grado di alzarsi in stazione eretta, di conseguenza non è acquisito nemmeno il cammino. I suoni vocali sono molto limitati sia in termini di repertorio che di frequenza in cui vengono proposti. Gli schemi d'azione manuali diretti all'oggetto sono forse l'unica competenza che può rientrare in questa fascia d'età, anche se si caratterizzano maggiormente per la ripetizione che per l'apertura alle variabili. Risulta invece aver acquisito le competenze della seguente fascia d'età 9-10/11 mesi:

  1. Postura seduta definitivamente stabilizzata, centralità della postura seduta nella vita del bambino, flessioni anteriori e laterali marcate del busto oltre il limite del mantenimento dell'equilibrio (con intervento degli AS come sostegno), rotazioni del tronco.
  2. Cambi posturali seduto-supino/prono e viceversa, seduto-quadrupedia e viceversa, seduto-in piedi e viceversa […] e spostamenti diversi non in postura eretta.
  3. Prensione con opposizione di polpastrelli tra pollice, indice e altre dita, dissociazione netta tra l'uso differenziato delle due mani, differenziazione tra schemi d'azione mezzo e fine.
  4. Espressività corporea sempre più raffinata nell'attenzione al linguaggio verbale.

I marcatori della seguente fascia d'età, sottolineati nella descrizione, sono dunque:

  • Postura seduta acquisita, stabile e mobile nei confronti delle sollecitazioni di equilibrio
  • Opposizione del pollice alle altre dita, dissociazione tra le mani e combinazione degli schemi
  • Attenzione posturale al linguaggio verbale

F. è a buona ragione collocabile in questa fascia d'età, con due doverose precisazioni: il passaggio da seduta in piedi avviene, anche in autonomia, ma solamente con un sostegno; rispetto alla motricità fine, sono acquisite le competenze previste, tuttavia è una motricità fine grossolana, dovuta alla scarsa dissociazione tra le dita della mano e risente del limite visivo.

Per quanto riguarda i risultati delle scale Uzgiris-Hunt, F. si colloca in un range molto ampio, che va dai 4 ai 12-15 mesi.

Risultati

Dall'analisi dei dati di cui sopra, quello che emerge è un profilo cognitivo molto disomogeneo, che abbraccia un range di 8/11 mesi. La scala in cui F. ha fornito la prestazione peggiore è la scala IIIa, imitazione vocale; questo è dovuto al fatto che, non solo non produce alcuna parola spontaneamente, ma nemmeno su imitazione dell'adulto. Le uniche produzione verbali sono alcuni, sporadici vocalizzi spontanei e raramente la lallazione "pa-pa-pa". Fatta eccezione per questa competenza, il profilo è molto più omogeneo, in quanto varia dagli 8/9 mesi ai 12/15 mesi e va quasi a coincidere con la fascia d'età in cui è stata inserita F. per le competenze psicomotorie dimostrate.

La caduta importante nella scala IIIa, distante tanto dai risultati delle altre scale, quanto dal profilo generale del bambino, è un dato da tenere in considerazione ed approfondire.

Come accaduto anche in altre valutazioni, è risultata fondamentale l'adozione di un metodo di lavoro che, all'interno di una valutazione cognitiva, tenesse conto di quegli aspetti motori che possono influenzare la prestazione. Questo è risultato evidente, ad esempio, nella scala I: permanenza dell'oggetto, nella quale F., a seguito della presentazione del compito come da manuale, ha ottenuto un punteggio molto più basso di quello che si è rivelato poi essere il suo potenziale. Oltre alla metodologia di lavoro, è fondamentale che ad occuparsene sia stata la figura del TNPEE, non solo in quanto la motricità è il campo di sua prerogativa, ma anche per l'attitudine e la formazione che possiede nel prendere in considerazione il paziente nella sua globalità.

INDICE

B. M., 24 mesi

B. è un bambino di 24 mesi cui è stata diagnosticata la sindrome di Down. Nasce il 27/04/2016, primogenito, a 34 settimane di gestazione per rottura prematura delle membrane. Sottoposto a follow-up cardiologico, senza riscontro di anomalie severe. Presenta in generale un buon accrescimento staturo-ponderale ed uno sviluppo psicomotorio in linea con i tempi previsti dalla patologia.

Osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo

MP: B. ha acquisito tutte le posture; mantiene in autonomia le posture seduta e sdraiata. La postura eretta è inficiata nel parametro dell'equilibrio statico, ha base allargata e guardia medio-alto negli arti superiori. Seduto a terra il buon controllo del capo gli permette di utilizzare gli arti superiori per manipolare oggetti. La prensione degli oggetti è discreta nell'avvicinamento dell'arto al target e nella preparazione alla prensione: orienta per lo più correttamente la mano e la apre prima del contatto. La prensione vera e propria e la manipolazione sono qualitativamente scarse per un deficit a livello di MF.

MS: ha acquisito da poco la deambulazione autonoma; risulta deficitaria in tutti i parametri della QM. L'equilibrio dinamico è precario e compensato da una base molto larga; rispetto a scioltezza e dissociazione c'è un coinvolgimento di tutto il corpo, soprattutto a livello degli arti superiori, che risulta rigido; la regolarità è assente. In generale è un cammino lento, che presenta difficoltà soprattutto a partire. Spesso inizia infatti con un supporto (ad esempio il tavolino o il muro) e i primi passi sono accelerati. B. sta scoprendo il cammino e investe spesso in questa coordinazione cinetica; tuttavia predilige gli spostamenti a terra per raggiungere oggetti interessanti fuori dalla sua portata. Non sono presenti altre coordinazioni cinetiche. I passaggi posturali sono acquisiti ed eseguiti in maniera discretamente abile, ad eccezione del passaggio dalla postura seduta a quella in piedi, deficitario in termini di OM, fluidità ed equilibrio.

ATTI MANUALI: non è presente una preferenza di lato. Prensione e manipolazione degli oggetti sono qualitativamente deficitarie; l'avvicinamento dell'arto all'oggetto, seppur ben indirizzato, è spesso scarsamente modulato in termini di forza e velocità. La dissociazione delle dita non è buona, di conseguenza la motricità fine risulta grossolana. È in grado di coordinare entrambi gli arti superiori, qualora sia necessario. La coordinazione oculo manuale, osservabile nel lancio della palla in MP, presenta un controllo visivo costante sull'azione al quale non corrisponde però precisione nel gesto motorio.

SCHEMI D'AZIONE: semplici e ripetitivi, ma in continuo arricchimento specie su imitazione dell'adulto. È in grado di afferrare un oggetto e lasciarlo cadere, lanciare la palla, far rotolare, battere sia con una che con due mani, sollevare un coperchio, mettere dentro e tirare fuori da un contenitore. Nell'utilizzare una macchinina giocattolo compare anche lo schema motorio complesso del far scorrere sul pavimento. Rispetto agli schemi socialmente motivati sono principalmente legati al contesto del mangiare: porta alla bocca una forchetta, finge di bere con il bicchiere. Spesso mostra oggetti agli altri. Non si registrano atti parassiti.

SGUARDO: è un canale molto utilizzato da B., sia come parametro della comunicazione non verbale che come controllo dell'azione. Lo sguardo è rivolto sia agli oggetti che usa, sia alle persone con cui sta comunicando per un lasso temporale per lo più adeguato. All'occorrenza è in grado di triangolare lo sguardo tra sé, l'altro ed un oggetto. Lo sguardo è principalmente rivolto all'esterno, raramente a parti del proprio corpo, se non quando viene posta l'attenzione da un'altra persona ("ecco i piedini di B."). Il linguaggio risulta in ritardo dal punto di vista fonologico, semantico e morfosintattico: le produzioni verbali si limitano a vocalizzi e lallazione, per lo più su imitazione.

Presentazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali

Scala I: permanenza dell'oggetto

Tappa di sviluppo 8: trova u oggetto nascosto sotto una serie di schermi sovrapposti. Il perseverare nella ricerca di un oggetto attualmente non percepito, quando una singola azione non porta a trovarlo, implica una maggiore persistenza dei processi centrali relativi alla costruzione degli oggetti. Età corrispondente: 10 mesi.

Scala II: sviluppo di mezzi per ottenere eventi ambientali desiderati

Tappa di sviluppo 9: è presente una certa costruzione anticipatoria di mezzi alternativi per il conseguimento di un determinato scopo. Tira una cordicella per ottenere l'oggetto. Età corrispondente: 12 mesi.

Scala IIIa: imitazione vocale

Tappa di sviluppo 6: udendo suoni nuovi, vocalizza, ma non suoni simili. Questo implica l'incapacità di accomodarsi a nuovi modelli sonori. Età corrispondente: 12 mesi.

Scala IIIb: imitazione gestuale

Tappa di sviluppo 7: risponde con qualche movimento, ma non riesce ad imitare un gesto facciale. L'incapacità a riprodurre gesti "invisibili" implica l'incapacità di accomodarsi a nuovi movimenti del corpo che richiedono la rappresentazione di parti del proprio corpo. Età corrispondente: 14 mesi.

Scala IV: causalità operazionale

Tappa di sviluppo 5: porge un giocattolo meccanico ad una persona, dopo che si è fermato, perché venga messo di nuovo in funzione. Questo implica un apprezzamento di centri esterni di causalità. Età corrispondente: 12-15 mesi.

Scala V: relazioni spaziali tra gli oggetti

Tappa di sviluppo 9: costruisce una torre ponendo due cubi in equilibrio l'uno sull'altro. L'anticipazione di forze naturali (gravità) che agiscono sugli oggetti implica una maggiore costruzione delle interrelazioni spaziali tra di essi. Età corrispondente: 15 mesi.

Scala VI: schemi di relazioni con gli oggetti

Tappa di sviluppo 9: mostra oggetti. Il riferimento ad oggetti in una interazione reciproca implica l'inizio della loro rappresentazione. Età corrispondente: 14 mesi.

Analisi dei dati

B. ha 24 mesi, di conseguenza è interessante il confronto con il campione di bambini nella norma della stessa età raccolto in asilo nido. Il confronto con i marcatori dello sviluppo della fascia d'età 18-24 mesi prevede l'acquisizione delle seguenti competenze:

  1. La MP come controllo posturale si estende a sostegni diversi e con superfici limitate; in queste situazioni il bambino non perde la capacità dinamica della postura.
  2. Divengono importanti i superamenti dei dislivelli, i cambi posturali da seduto a in piedi senza sostegno, la stabilità del cammino, l'invenzione dei tragitti
  3. Gli schemi manuali procedono per invenzione, è nella capacità di risoluzione dei compiti motori che troviamo un marcatore importante di questo periodo
  4. Si affina l'espressività spontanea e gli stati interiori del bambino hanno svariate sfumature corporee

In B. queste competenze non sono presenti: ha da poco iniziato a deambulare, di conseguenza il suo cammino è ancora instabile, anche su superfici piane; così come gli schemi manuali risultano essere semplici e ripetitivi. B. si colloca invece nella fascia d'età precedente per le competenze psicomotorie che ha acquisito, 12/13-18 mesi:

  1. Le posture acquisiscono un minor significato […]; l'uso dinamico delle posture è un segnale di salute.
  2. Dopo l'acquisizione del cammino è indispensabile il suo utilizzo come coordinazione cinetica della MS privilegiata, non unica però […]
  3. Schemi d'azione manuali diretti all'oggetto e alla scoperta delle sue caratteristiche fisiche, schemi d'azione manuali ripetuti e aperti alle variabili
  4. Capacità di interagire con l'altro e rispondere alle sollecitazioni dell'altro, suoni vocali significanti nel contesto ambientale in cui il bambino si trova.

I marcatori sono i seguenti, sottolineati anche nell'osservazione:

  • Cammino autonomo
  • Cambiamenti posturali
  • Coordinazioni cinetiche della MS non in postura eretta
  • Ripetizioni e variabilità degli schemi d'azione manuali

In realtà non tutte le caratteristiche di questa fascia d'età sono anche caratteristiche di B.: ad esempio, il cammino è sì autonomo ma non si configura ancora come la modalità di spostamento privilegiata. Così come gli schemi d'azione che risultano poco aperti alle variabili. Si tratta comunque di abilità che ha tutte sperimentato e nelle quali mostra un continuo progresso tra una seduta e l'altra oltre che un investimento costante. Si può quindi a buona ragione inserirlo in questa fascia d'età per quanto riguarda le competenze psicomotorie.

Dal punto di vista cognitivo abbraccia un range che va dai 10 ai 15 mesi.

Risultati

Nella somministrazione delle situazioni stimolo a B. e nella ricerca del suo vero potenziale nelle varie situazioni è stato importante l'intervento del TNPEE. I risultati della prima somministrazione, eseguita seguendo le indicazioni del manuale, hanno fornito prestazioni molto più basse, in particolare nella scala I: permanenza dell'oggetto; B. si collocava infatti nella quinta tappa di sviluppo, corrispondente ad un'età di 7 mesi, molto distante dalla sua età anagrafica ma anche dai risultati delle altre scale. La valutazione psicomotoria è stata importante per comprendere ed approfondire aspetti della motricità di B. che inficiavano la prestazione che, seppur cognitiva, è veicolata da minime competenze motorie. Una volta ipotizzati quali potessero essere i limiti motori alla prestazione cognitiva, si è proceduto con una modifica del setting delle prove ottenendo un risultato più veritiero.

In generale, i risultati delle scale delineano un profilo abbastanza omogeneo, che si muove in un range compreso tra i 10 e i 15 mesi, non distante dalla fascia d'età attribuita per le competenze psicomotorie: 12/13-18 mesi. A maggior ragione, se si considera che le abilità previste non sono completamente raggiunte, ha senso pensare che B. tenda maggiormente ai 12-13 mesi piuttosto che ai 18.

Competenze motorie e cognitive rivelano la loro stretta correlazione ed influenza reciproca in B.

INDICE

S. R., 36 mesi

S. è un bambino di 36 mesi con diagnosi di ritardo generale dello sviluppo in sindrome non diagnosticata. Nasce il 03/05/2018 da gravidanza decorsa regolarmente, con indici Apgar 9/10. A 7 mesi compare microcefalia. È stato sottoposto a diverse indagini genetiche senza esito positivo; si registra un generale ritardo nell'acquisizione delle tappe psicomotorie. Alla valutazione con Griffiths III del novembre 2017 ottiene GC=71.

Osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo

MP: ha acquisito tutte le posture che riesce a mantenere in maniera autonoma ed è in grado di effettuare tutti i passaggi posturali. È presente un buon equilibrio statico e un controllo completamente acquisito di tronco e capo che gli permette di utilizzare gli arti superiori liberamente. In MP ha una discreta coordinazione oculo-manuale supportata da un'attenzione visiva per lo più costante sull'azione. Su superfici ridotte fatica a mantenere stabile la postura eretta (ad esempio, sedia da cui "si tuffa"). Se a terra, si muove carponi per raggiungere un oggetto.

MS: presenta una deambulazione autonoma con base leggermente allargata; è emergente la corsa, che si configura più come un cammino rapido, senza stacco dei piedi da terra. Non è presente il salto: quando gioca a buttarsi sul materasso da un livello rialzato si lascia cadere senza che ci sia una fase di volo. L'equilibrio dinamico non è ben consolidato e risulta precario soprattutto nei cambi di direzione "in corsa" e durante il cammino su superfici instabili (materasso). Per quanto riguarda la MS la qualità motoria risulta deficitaria anche in termini di regolarità e scioltezza.

S. investe più nella MS.

ATTI MANUALI: non è presente una preferenza di lato. La prensione si caratterizza per una dissociazione tra i due arti, un approccio all'oggetto quasi sempre ben modulato e una prensione bi-digitale con pinza superiore emergente, con una scarsa dissociazione delle dita durante la manipolazione. È in grado di passare gli oggetti da una mano all'altra.

SCHEMI D'AZIONE: semplici e ripetitivi. Esplora gli oggetti che tiene in mano con lo sguardo. A questa esplorazione associa schemi motori semplici, quali battere leggermente con la mano, scuotere, agitare; raramente introduce schemi motori complessi, se non il far scorrere su una superficie. Le azioni motivate socialmente sono principalmente legate all'area del mangiare e del costruire. Di frequente mostra gli oggetti che tiene in mano ad altre persone che condividono lo spazio con lui. In generale, gli schemi d'azione risultano essere poveri e ripetitivi. Non si registrano atti parassiti di alcun tipo.

SGUARDO: il canale visivo è molto utilizzato da S. In termini di temporalità ha una durata adeguata all'azione che sta supportando; è in grado di alternarlo tra due stimoli, siano essi due oggetti o una persona ed un oggetto. Principalmente direzionato verso l'esterno, a persone od oggetti, raramente verso zone del proprio corpo. Il capo risulta allineato rispetto all'asse corporeo. I muscoli facciali, in particolare quelli del distretto orale, risultano ipotonici: le labbra sono leggermente aperte. Il linguaggio è povero in termini di comunicazione verbale dal punto di vista morfosintattico, semantico e fonologico: le parole pronunciate sono poche, scarsamente intellegibili e legate all'oggetto concreto.

Presentazione delle situazioni stimolo delle scale ordinali

Scala I: permanenza dell'oggetto

Tappa di sviluppo 13: mostra di avere un controllo continuo del comportamento in presenza di numerosi spostamenti successivi di un oggetto all'interno di un contenitore, quando è visibile lo spostamento del solo contenitore e i concomitanti spostamenti dell'oggetto devono essere inferiti. Età corrispondente: 17 mesi.

Scala II: sviluppo di mezzi per ottenere eventi ambientali desiderati

Tappa di sviluppo 10: è in grado di utilizzare un prolungamento dell'oggetto come mezzo mentre l'oggetto non è direttamente visibile: il riferimento è all'utilizzo verticale della cordicella. Età corrispondente: 13 mesi.

Scala IIIa: imitazione vocale

Tappa di sviluppo 5: accorda le proprie vocalizzazioni ai suoni familiari uditi; non si accomoda a nuovi modelli sonori. Età corrispondente: 9 mesi.

Scala IIIb: imitazione gestuale

Tappa di sviluppo 9: imita immediatamente gesti invisibili. Età corrispondente 14-20 mesi.

Scala IV: causalità operazionale

Tappa di sviluppo 6: riconosce i metodi diretti di attivazione degli oggetti, il che implica una oggettivazione della causalità; questo comportamento è rilevabile nel cercare di attivare un oggetto meccanico da solo dopo che gli è stato fatto vedere come si fa. Età corrispondente: 18 mesi.

Scala V: relazioni spaziali tra gli oggetti

Tappa di sviluppo 11: mostra di avere memoria del luogo in cui si trovano persone familiari e riconosce la loro assenza. Ha acquisito anche tutte le competenze delle tappe precedenti. Età corrispondente: 18 mesi.

Scala VI: schemi di relazioni tra gli oggetti

S. si colloca tra la nona e la decima tappa; infatti, se da una parte la competenza della nona tappa, ossia inizio della rappresentazione degli oggetti visibile dallo schema motorio del "mostrare", è acquisita, dall'altra, la rappresentazione degli oggetti in un sistema simbolico attraverso l'espressione verbale è solo accennata. L'età a cavallo di queste due tappe è 14-18 mesi.

Analisi dei dati

Confrontando le osservazioni con i marcatori dello sviluppo psicomotorio riportati nel Manuale di terapia psicomotoria dell'età evolutiva (Ambrosini-Wille, 2010), S. non risulta collocabile in una fascia d'età precisa. Sicuramente, non dimostra di aver acquisito le competenze proprie della fascia d'età 24-36 mesi, nella quale rientrerebbe per età anagrafica. L'unica abilità emergente è la corsa che si configura più come cammino veloce che come corsa vera e propria in quanto è assente una fase di volo. 

Rispetto alla fascia precedente (18-24 mesi), non si ritrovano abilità consolidate, quanto piuttosto emergenti, specialmente per le categorie di marcatori I e II:

  1. La MP come controllo posturale si estende a sostegni diversi e con superfici limitate; in queste situazioni il bambino non perde la capacità dinamica della postura. In S. il controllo posturale su superfici ridotte è emergente, non stabile e consolidato.
  2. Divengono importanti i superamenti dei dislivelli, i cambi posturali da seduto a in piedi senza sostegno, la stabilità del cammino, l'invenzione dei tragitti. Anche in questo caso, S. supera dislivelli ed esegue cambi posturali da seduto in piedi senza sostegno; tali azioni sono però eseguite in maniera non ancora consolidata. Inoltre il cammino non è sempre stabile.

Rispetto alle categorie III e IV, risulta invece immaturo. S. non è dunque collocabile in questa fascia d'età, per le competenze della quale dimostra solamente un accesso e delle abilità emergenti. Risultano invece acquisite le competenze previste per la fascia d'età 13-18 mesi. Le caratteristiche dei marcatori sono le seguenti:

  1. Le posture acquisiscono un minor significato […]; l'uso dinamico delle posture è un segnale di salute.
  2. Dopo l'acquisizione del cammino è indispensabile il suo utilizzo come coordinazione cinetica della MS privilegiata, non unica però […]
  3. Schemi d'azione manuali diretti all'oggetto e alla scoperta delle sue caratteristiche fisiche, schemi d'azione manuali ripetuti e aperti alle variabili
  4. Capacità di interagire con l'altro e rispondere alle sollecitazioni dell'altro, suoni vocali significanti nel contesto ambientale in cui il bambino si trova.

I marcatori, dunque, sono i seguenti:

  • Cammino autonomo
  • Cambiamenti posturali
  • Coordinazioni cinetiche della MS non in postura eretta
  • Ripetizioni e variabilità degli schemi d'azione manuali

Come risulta dalle annotazioni sottolineate nell'osservazione, S. rientra perfettamente in questa fascia d'età e mostra un accesso a delle competenze tipiche della fascia d'età successiva.

Per quanto riguarda i dati ricavati dalla somministrazione delle prove delle scale Uzgiris-Hunt, S. si colloca in un range molto ampio, che va dai 9 ai 20 mesi.

Risultati

Dall'analisi dei dati emergono diverse considerazioni interessanti. Innanzitutto, S. risulta aver acquisito competenze molto inferiori rispetto a quella che è la sua età anagrafica; questo sia per quanto riguarda l'aspetto motorio, sia quello cognitivo.

Inoltre, quello che emerge è un profilo molto poco omogeneo; dalle osservazioni non è stato immediato ricavare una fascia d'età nella quale collocare S. rispetto ai marcatori di sviluppo psicomotorio. La disomogeneità è ancora più evidente se si considerano i risultati delle prove delle scale Uzgiris-Hunt: risulta un'età corrispondente a 9 mesi per la scala IIIa, imitazione vocale e 14-20 mesi per la scala IIIb, imitazione gestuale.

Non considerando la scala IIIa, il range tuttavia si ridurrebbe di molto andando grossomodo a coincidere con la fascia d'età ricavata dai marcatori dello sviluppo psicomotorio: 13-20 mesi e 13-18. Si tratta di un dato interessante sul quale ragionare, in quanto anche in altri casi la scala dell'imitazione vocale, che implica competenze verbali, risulta essere la più deficitaria e distante dai risultati delle altre scale.

INDICE

ELABORAZIONE DEI RISULTATI OTTENUTI

Il capitolo precedente rappresenta la parte più consistente del lavoro, con l'esposizione dei risultati ottenuti in entrambi i campioni di bambini. Al termine di ognuno dei gruppi in cui i campioni sono stati suddivisi sono presenti alcune immediate conclusioni che in questo spazio verranno riprese, approfondite ed integrate con altre considerazioni. Queste riflessioni si concentreranno sui seguenti temi fondamentali: le correlazioni individuate tra sviluppo della motricità, degli schemi d'azione e sviluppo cognitivo in entrambi i campioni; la possibilità di impiego della metodologia di lavoro presentata in ambito clinico-valutativo; la possibilità di impiego della medesima in ambito educativo-preventivo.

INDICE

Correlazioni tra sviluppo della motricità, degli schemi d'azione e dello sviluppo cognitivo

Verranno ora analizzate le correlazioni individuate; queste saranno sia di carattere teorico sia rispetto agli strumenti impiegati. In particolare, lo scopo che si è cercato di perseguire è stato quello di individuare particolari aspetti emersi dall'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo che potessero suggerire un approfondimento con uno strumento di valutazione cognitiva che è in stretta relazione con lo sviluppo degli schemi d'azione e della motricità. La ricerca di queste correlazioni ha ricevuto un contributo importante dai risultati ottenuti dai due bambini del primo campione e dai bambini del secondo campione: i loro dati sono stati elaborati e presentati anche in forma grafica al fine di fornire un confronto immediato e chiaro con il primo campione.

Una prima, importante considerazione è stata possibile formularla non appena terminate le rilevazioni ed elaborati i risultati del primo campione, quello dei bambini con sviluppo tipico: sia l'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo, sia le scale ordinali dello sviluppo psicologico hanno permesso di raccogliere dati perfettamente in linea con quella che è l'età anagrafica dei bambini considerati. Se questo era possibile darlo per scontato per il primo strumento, dato il suo attuale impiego nelle realtà cliniche ed educative, lo stesso non si può dire per il secondo. Come già detto, si tratta di uno strumento solamente citato in alcuni lavori, peraltro non recenti, presenti nella letteratura scientifica, ma che non trova un riscontro pratico in nessun servizio. Non esiste inoltre una standardizzazione delle scale e le stesse tabelle di conversione utilizzate per ricavare una tappa di sviluppo ed un'età corrispondente alla prestazione non hanno alcun valore normativo. Trovare quindi una conferma attraverso una prima correlazione diretta tra l'età di un bambino a sviluppo tipico e l'età ricavata tramite lo strumento dà valore ai risultati ottenuti.

Una seconda considerazione che è possibile fare nell'immediato è la concordanza di risultati ottenuti dai due strumenti; per l'intero primo campione i dati ricavati sono sostanzialmente sovrapponibili; nello specifico, vengono raccolti e messi a confronto nella tabella 1 la fascia d'età relativa ai marcatori psicomotori e il range dei valori minimi e massimi ottenuti dalla conversione dei risultati delle situazioni stimolo delle scale ordinali.

 

Fascia d'età ricavata dall'OPMS

Range di età ricavate dalle scale ordinali

Sottogruppo A

13-18 mesi

12-15 mesi

Sottogruppo B

13-18 mesi

14-18 mesi

Sottogruppo C

13-18 mesi

14-18 mesi

Sottogruppo D

18-24 mesi

17-22 mesi

Sottogruppo E

18-24 mesi

17-22 mesi

S., 14 mesi

13-18 mesi

9-15 mesi

A., 20 mesi

13-18 mesi

12-15 mesi

Tabella 1 Confronto dei risultati ottenuti nell'utilizzo dei due strumenti nel primo campione

Questa concordanza conduce alla seguente considerazione: per il campione di bambini con sviluppo tipico è diretta la correlazione tra sviluppo della motricità, degli schemi d'azione e sviluppo cognitivo.

È possibile costruire una tabella analoga (Tabella 2) per confrontare i risultati ottenuti con il secondo campione, in cui sono raggruppati 3 bambini con sviluppo atipico; per questo campione, si ricorda, il solo criterio d'inclusione è stato quello relativo all'età che è stata estesa fino ai 36 mesi; il criterio di esclusione è la diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Non è possibile dunque elaborare un discorso relativo ad una sindrome o ad un disturbo in particolare.

 

Fascia d'età ricavata dall'OPMS

Range d'età ricavato dalle scale orinali

F. R., 17 mesi

9-11 mesi

4-12/15 mesi

B., 24 mesi

12/13-18 mesi

10-15 mesi

S. R., 36 mesi

12/13-18 mesi

9-20 mesi

Tabella 2 Confronto dei risultati ottenuti nell'utilizzo dei due strumenti nel secondo campione

Per quanto riguarda il secondo campione, la correlazione non risulta essere diretta come accaduto per il primo; specialmente rispetto ai limiti inferiori dei range d'età considerati si trovano le principali discordanze: i risultati sono infatti molto più bassi per il range d'età ricavato dalle scale ordinali. A questo proposito è bene riprendere alcune considerazioni esposte anche nell'analisi dei risultati del capitolo precedente. La principale "causa" di discordanza dei risultati è la scala IIIa: imitazione vocale. Sia per quanto riguarda F. R. che S. R. il limite inferiore del range ricavato dalle scale ordinali corrisponde al risultato ottenuto nella presentazione delle situazioni stimolo della scala IIIa. Non volendo considerare quest'ultima scala si otterrebbero infatti dei risultati molto differenti ed una sostanziale concordanza tra gli strumenti: F. R. rientrerebbe infatti in un range di 9-12/15 mesi, S. R. in 12-20 mesi. Si tratta ovviamente di un'azione impropria e difficilmente giustificabile dal punto di vista scientifico ma che suggerisce una discordanza di questa scala dalle altre, piuttosto che dei risultati ottenuti. A sostegno di questa ipotesi intervengono anche le seguenti considerazioni:

  • il passaggio dalla quarta tappa di sviluppo alla quinta, in questa scala, vede uno scarto di ben 5 mesi (solitamente tra una tappa e l'altra c'è un mese di differenza, talvolta due, raramente tre). Questo testimonia una mancanza di competenze intermedie che i bambini in questione potrebbero in realtà possedere.
  • L'accordo tra gli osservatori che hanno costruito le scale e le tabelle di conversione, rispetto alla quinta tappa di sviluppo è del 73,7% (solitamente supera il 90%, talvolta è anche del 100%).
  • Nel calcolo delle intercorrelazioni tra i punteggi scalari nelle sette sequenze i risultati più bassi si hanno nelle intercorrelazioni tra la scala IIIa e le altre (vedi ALLEGATO C).

Oltre alle seguenti considerazioni, relative allo strumento, è possibile ipotizzare anche che sia la natura stessa dello sviluppo indagato da questa scala a possedere caratteristiche peculiari. Trattasi infatti della scala di imitazione vocale che prende in considerazione gli aspetti dello sviluppo linguistico; si tratta di un semplice spunto di riflessione che meriterebbe un approfondimento in successivi lavori.

In conclusione, è possibile affermare che, fatta eccezione per le competenze linguistiche, anche nel secondo campione è stata riscontrata una correlazione diretta tra lo sviluppo della motricità, degli schemi d'azione e lo sviluppo cognitivo.

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Confronto tra i risultati dei due campioni

Una volta definita la presenza di una correlazione diretta tra sviluppo della motricità e sviluppo cognitivo, è interessante confrontare i risultati ottenuti nei due campioni. In questa analisi verranno esclusi i due bambini del primo campione che hanno costituito due casi particolari e ai quali è dedicato il paragrafo successivo. Lo scopo di questo confronto è duplice: verificare quanto i bambini con sviluppo atipico si scostino dai risultati attesi per la loro età anagrafica; per questa finalità verranno quindi confrontati i risultati ottenuti da entrambi gli strumenti, per ciascun bambino del secondo campione, con quelli del primo campione della stessa età anagrafica. Per S. R. il confronto avverrà con i bambini di 24 mesi. La seconda finalità è mettere in evidenza quali parametri ricavati dall'osservazione psicomotoria possano suggerire un approfondimento cognitivo.

Per rendere il più possibile chiaro ed immediato il confronto sono stati costruiti dei grafici (Grafico 1, Grafico 2, Grafico 3), uno per ciascun bambino del secondo campione. Sull'asse delle ascisse si trova la scala considerata, su quello delle ordinate l'età in mesi cui corrisponde la tappa di sviluppo ricavata dalle situazioni stimolo. Con la linea blu sono indicati i risultati ottenuti dal primo campione, con la linea arancione quelli del secondo; è stata poi evidenziata in azzurro la fascia in cui rientrano le abilità previste per età anagrafica, ricavate dai marcatori dello sviluppo psicomotorio; in arancione è stata evidenziata la fascia in cui i bambini del secondo campione si sono collocati.

Grafico 1 Confronto dei risultati ottenuti da F.R. e dal campione 1 a 16 e 14 mesi

Grafico 1 Confronto dei risultati ottenuti da F.R. e dal campione 1 a 16 e 14 mesi

Grafico 2 Confronto dei risultati ottenuti da B. M. e dal campione 1 a 24 mesi

Grafico 2 Confronto dei risultati ottenuti da B. M. e dal campione 1 a 24 mesi

Grafico 3 Confronto dei risultati ottenuti da S. R. e dal campione 1 a 24 mesi

Grafico 3 Confronto dei risultati ottenuti da S. R. e dal campione 1 a 24 mesi

Dall'analisi dei seguenti grafici possono essere tratte diverse considerazioni. Innanzitutto, si nota una certa omogeneità di risultati tra sviluppo motorio e cognitivo; se questo è vero per il primo campione, per il secondo, e specialmente per i grafici 1 e 3, ritorna la considerazione fatta in precedenza: è evidente una disomogeneità data esclusivamente dai risultati della scala IIIa. Fatta esclusione per questi, c'è una sostanziale coincidenza tra la fascia d'età individuata tramite l'osservazione psicomotoria e i risultati delle scale ordinali.

Per i grafici 1 e 2 è possibile fare alcune osservazioni più specifiche, considerando la condizione definita dei due bambini. Per quanto riguarda F. R., si ricorda che si tratta di una bambina nata prematura; il confronto dei suoi risultati è avvenuto con quello dei bambini di 16 mesi del campione 1 in quanto la sua età cronologica, all'inizio delle osservazioni, è di 16 mesi e 20 giorni. Si è pensato di rappresentare graficamente anche un confronto con il campione di bambini a 14 mesi, che si avvicina maggiormente all'età corretta di F. R. Si è così osservato che ovviamente si riduce lo scarto tra i due risultati; allo stesso tempo, tuttavia, non si tratta di una riduzione significativa, specialmente per quanto riguarda quelli che possono essere definiti i punti di forza e di debolezza nel profilo di F.R., ossia le abilità in quelle scale in cui sono stati ottenuti i risultati migliori e peggiori: la scala IV per i primi, che mostra una perfetta coincidenza con entrambi i gruppi del campione 1; la scala IIIa per i secondi, con lo scarto più significativo.

Considerando invece B., il suo profilo risulta il più armonico, sia per quanto riguarda la corrispondenza tra i risultati dell'osservazione e delle scale ordinali, sia rispetto all'omogeneità di risultati delle scale. È interessante inoltre fare alcune riflessioni in considerazione della sindrome di cui B. è affetto; i risultati ottenuti sono in linea con quelle che sono le caratteristiche della sindrome di Down. Renzo Vianello nei suoi studi sulle disabilità intellettive, indica infatti ad un'età di 20 mesi la capacità di compiere azioni con intenzionalità sociali e a 23 mesi quella di trovare oggetti dopo uno spostamento invisibile, tappa successiva al ritrovamento di oggetti sotto schermi sovrapposti, abilità mostrata da B. Anche dal punto di vista motorio, a 18 mesi è prevista l'abilità di stare in piedi da solo senza appoggio e a 20 mesi quella di camminare da solo senza aiuto. Queste considerazioni confermano ulteriormente la validità degli strumenti utilizzati e aprono la strada ad interessanti lavori di approfondimento specifici per la sindrome, non giustificabili in questo contesto dato il campione ridotto.

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Analisi dei risultati di due casi particolari

Nel capitolo precedente sono stati presentati singolarmente due bambini, che per i risultati ottenuti sono stati definiti particolari. Di seguito si illustrano in forma grafica (Grafico 4 e Grafico 5) i loro profili, confrontandoli con il campione di riferimento per età anagrafica. Si ricorda che entrambi i bambini non hanno ricevuto alcuna segnalazione di sviluppo atipico.

Grafico 4 Confronto dei risultati ottenuti da S. e dal campione 1 a 14 mesi

Grafico 4 Confronto dei risultati ottenuti da S. e dal campione 1 a 14 mesi

Grafico 5 Confronto dei risultati ottenuti da A. e dal campione 1 a 20 mesi

Grafico 5 Confronto dei risultati ottenuti da A. e dal campione 1 a 20 mesi

Il primo dato interessante è che sia stato possibile individuare attraverso la metodologia di lavoro impiegata dei profili "a rischio", cosa che apre la strada a possibili futuri approfondimenti per l'impiego di questi strumenti in ambito preventivo.

Rispetto alle considerazioni più strettamente legate ai dati ottenuti, il Grafico 4 illustra l'unica situazione in cui non si è verificata una coincidenza tra fascia d'età ricavata dai marcatori psicomotori dello sviluppo e range d'età dei risultati delle scale ordinali. Un esito di questo tipo è indicativo di un profilo poco armonico; tuttavia, è importante ricordare una precisazione già esposta nel capitolo precedente. I 14 mesi rientrano in una fascia d'età psicomotoria compresa tra i 12 e i 18: si collocano quindi all'inizio di un range ampio 6 mesi. S. ottiene comunque dei risultati nelle scale ordinali molto vicini alla fascia d'età in cui si colloca per competenze psicomotorie.

Quest'ultima considerazione si può estendere anche all'analisi del profilo di A.: la differenza più importante rispetto ai bambini con uno sviluppo atipico diagnosticato è lo scostamento lieve dai valori attesi per età anagrafica. Un risultato coerente con la realtà delle situazioni, in quanto si tratta di bambini senza alcuna segnalazione.

È importante infine sottolineare che il punto di partenza dall'osservazione psicomotoria si dimostra valido. Anche per S., le cui competenze motorie analizzate dal punto di vista quantitativo rientrano in una fascia d'età coerente con l'età anagrafica, un'analisi qualitativa, quale è l'OPMS, di alcuni parametri suggerisce un possibile approfondimento cognitivo. Su quali siano questi parametri, essi sono gli stessi analizzati nel paragrafo seguente.

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Correlazioni tra sviluppo della motricità, degli schemi d'azione e sviluppo cognitivo

Resta ora da stabilire se sia possibile individuare dei parametri ricavati dall'osservazione psicomotoria del comportamento spontaneo che suggeriscano un approfondimento cognitivo e quali essi siano. Il punto di partenza è l'osservazione psicomotoria e non viceversa per i seguenti motivi:

  • si tratta di uno strumento peculiare del terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva;
  • si svolge in condizioni più favorevoli sia per il bambino che per il professionista: non viene richiesta infatti alcuna prestazione, quanto piuttosto viene lasciato spazio alla spontaneità del bambino;
  • costituisce un mezzo per stabilire una prima relazione con il bambino;
  • è più semplice da utilizzare, non solo per le condizioni in cui si svolge ma anche per le tempistiche che richiede.

Individuare questi parametri significa non solo giustificare un utilizzo combinato di questi strumenti, ma indagare anche quali siano i parametri motori più direttamente connessi con l'area cognitiva. Tenendo comunque in considerazione i limiti che possono derivare da un campione dalle ridotte dimensioni, sono stati individuati due parametri motori, peraltro molto interconnessi tra loro, indicativi del funzionamento cognitivo:

  • Gli schemi d'azione manuali; essi sono da considerare sia in termini quantitativi che qualitativi. Una costante, sia nei bambini del secondo campione, che nei due bambini del primo campione, è stata la rilevazione di schemi d'azione ripetitivi e poco aperti alle variabili. Il repertorio risulta costituito principalmente da schemi d'azione semplici, con un accesso minimo o assente a schemi d'azione complessi o socialmente motivati. La definizione di ripetitivi si riferisce sia alla dimensione temporale (lo stesso schema d'azione ripetuto più volte sullo stesso oggetto) sia a quella spaziale (lo stesso schema con oggetti differenti). Questo parametro trova una corrispondenza diretta con le competenze indagate dalle scale ordinali; la scala VI: lo sviluppo di schemi di relazione con gli oggetti, approfondisce infatti questo aspetto dello sviluppo. E sono infatti inferiori, rispetto a quelle previste per età cronologica, le competenze rilevate dalle situazioni stimolo. La riproposizione degli stessi schemi d'azione su vari oggetti è un comportamento tipico della prima infanzia, quando i bambini sembrano dedicarsi all'esercizio di schemi famigliari senza una connessione con le caratteristiche degli oggetti che li hanno evocati. Al contrario, un graduale accomodamento di schemi alle caratteristiche peculiari dei vari oggetti contribuisce allo sviluppo di schemi nuovi e ad un interesse per gli oggetti in sé stessi. Una svolta, in questo sviluppo, è rappresentata dallo schema dell'esaminare gli oggetti, ovvero la loro osservazione durante la manipolazione: è importante, perché così il bambino inizia ad applicare gli schemi in modo selettivo. Avvenuta la differenziazione degli schemi, è possibile considerare non solo le caratteristiche fisiche, ma anche il significato sociale degli oggetti.

Si nota quindi come la quantità e la qualità degli schemi d'azione sia un importante indice delle competenze cognitive del bambino; anche perché sono questi che permettono un'interazione con l'ambiente ed un adattamento dell'organismo. Piaget definisce il comportamento intelligente come una forma di adattamento all'ambiente fisico o sociale; dove per adattamento si intende la capacità dell'organismo di modificare l'ambiente stesso, o i propri rapporti con l'ambiente, in modo favorevole per lui. Un repertorio il più ampio possibile permette una maggiore varietà di modificazioni e quindi un migliore adattamento.

  • La motricità fine; si tratta di un parametro che è risultato essere non adeguato all'età cronologica, sia nei bambini del secondo campione che nei due bambini del primo. In particolare, quello che è stato possibile rilevare dall'osservazione psicomotoria è un'immaturità generale di questo parametro. La motricità fine riguarda i movimenti digitali necessari alle attività manuali e necessita di precisione e rapidità; sono stati considerati due atti svolti in motricità fine, la prensione e la manipolazione. Il primo si compone di due fasi: una fase visiva che implica la localizzazione visiva dell'oggetto, il trasporto del braccio, l'orientazione della mano, la presa; una fase tattile che distingue l'afferramento e il sollevamento. La prensione segue poi delle tappe evolutive precise: è presente un afferramento riflesso fino ai 3 mesi, che scompare per lasciare il posto ai primi tentativi di prensione volontaria con presa cubito-palmare, poi radiale (5-6 mesi), pluridigitale (8-9 mesi) che permette la manipolazione, bidigitale ed infine, dopo l'anno vede la comparsa della pinza superiore.

L'immaturità con cui è stato descritto questo parametro nei bambini considerati deriva da: un avvicinamento all'oggetto (il trasporto del braccio della fase visiva) spesso scarsamente regolato in termini di velocità e, nello specifico, di decelerazione quando la mano è nelle vicinanze dell'oggetto; una prensione scorretta in termini di funzionalità rispetto all'oggetto afferrato, parametro questo che si ricollega anche alla povertà di schemi d'azione manuali e al tema dell'adattamento alle caratteristiche dell'ambiente; la scarsa regolazione della forza, anche in considerazione della regolazione tonica di base, a partire, ad esempio per B., dal dato ipotonico caratteristico della sindrome e della velocità nell'afferramento e nel sollevamento dell'oggetto, sempre dipendente dalle caratteristiche dell'oggetto.

Come il parametro precedente, si tratta anche in questo caso di immaturità nello sviluppo di un'abilità che comporta una ridotta possibilità di adattamento all'ambiente. A differenza degli schemi d'azione manuali, strettamente connessi con lo sviluppo di schemi di relazione con gli oggetti, la motricità non ha una corrispondenza diretta con una delle scale ordinali. Vero è però che una difficoltà nel regolare l'approccio ad un oggetto in base alle caratteristiche di quest'ultimo ha inevitabilmente delle conseguenze.

Una delle più frequenti, riscontrate durante lo svolgimento di questa indagine, è relativa allo sviluppo della permanenza dell'oggetto; a titolo esemplificativo viene riportata l'esperienza avuta con B., in quanto è la più evidente, ma si tratta di una situazione che si è declinata in maniera simile per tutti i bambini considerati nel secondo campione. La prima presentazione delle situazioni stimolo a B. ha portato ad un risultato nettamente inferiore rispetto a quello che si è poi rivelato essere il livello di sviluppo registrato: si collocava infatti alla sesta tappa di sviluppo, corrispondente ad un'età di 7 mesi in quanto non concludeva con successo la ricerca di un oggetto sotto più schermi sovrapposti. Le descrizioni raccolte rispetto al parametro della motricità fine, e in particolare le difficoltà che mostrava nell'avvicinamento all'oggetto e nella dissociazione delle dita per adattare la prensione alle caratteristiche fisiche, hanno permesso di ipotizzare che il risultato ottenuto in questa scala fosse certamente legato ad un deficit dello sviluppo cognitivo, ma aggravato dalla componente motoria specifica. Questa ipotesi, poi confermata dai risultati, ha condotto ad una modifica del setting in cui la situazione stimolo veniva presentata. È stato quindi progettato un modo differente di nascondere l'oggetto: non più coperto da schermi che necessitassero una buona regolazione della motricità fine con dissociazione delle dita (es., un fazzoletto di stoffa), ma inserito all'interno di un contenitore chiuso da un solido che potesse essere spostato con il semplice schema d'azione manuale del colpire.

Sono quindi gli schemi d'azione manuali e la motricità fine i due parametri che al termine delle osservazioni sono stati individuati come maggiormente rappresentativi di una correlazione tra lo sviluppo della motricità, degli schemi d'azione e lo sviluppo cognitivo.

[1] Il numero tra parentesi indica il numero di bambini presenti nel gruppo considerato

[2] Vedi nota 1

[3] Vedi nota 1

[4] Vedi nota 1

[5] Vedi nota 1

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