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Relazione Madre-Bambino

La relazione madre-bambino è una relazione unica e speciale che si sviluppa tra una madre e il suo bambino fin dalla nascita. Questa relazione è fondamentale per lo sviluppo socio-emotivo del bambino e ha un impatto duraturo sulla sua vita.

La relazione madre-bambino si basa sulla capacità della madre di rispondere alle esigenze del bambino in modo tempestivo ed efficace. La madre fornisce al bambino una fonte di comfort e sicurezza, creando un ambiente sicuro e protettivo in cui il bambino può crescere e svilupparsi.

Durante i primi mesi di vita, il bambino sviluppa una forte connessione emotiva con la madre, nota come attaccamento. Questo attaccamento è fondamentale per lo sviluppo socio-emotivo del bambino e fornisce una base sicura per l'esplorazione della sua identità e del mondo che lo circonda.

La relazione madre-bambino si sviluppa attraverso una serie di interazioni quotidiane, come il nutrimento, il cambio del pannolino, il gioco e l'interazione verbale. Queste interazioni aiutano il bambino a sviluppare le sue abilità sociali ed emotive, come la capacità di comunicare, di mostrare empatia e di formare relazioni significative con gli altri.

La relazione madre-bambino può essere influenzata da una serie di fattori, come la personalità e lo stile di attaccamento della madre, la storia familiare e l'ambiente socio-culturale. Le madri che forniscono un ambiente caldo e amorevole, che rispondono tempestivamente alle esigenze del bambino e che creano un ambiente sicuro e protettivo, hanno maggiori probabilità di sviluppare una relazione positiva con il loro bambino.

In sintesi, la relazione madre-bambino è una relazione unica e speciale che si sviluppa fin dalla nascita. Questa relazione è fondamentale per lo sviluppo socio-emotivo del bambino e ha un impatto duraturo sulla sua vita. Gli insegnanti e i genitori possono aiutare a favorire questa relazione fornendo un ambiente caldo e amorevole per il bambino, che risponda tempestivamente alle sue esigenze e che crei un ambiente sicuro e protettivo per il suo sviluppo.

  • BIBLIOGRAFIA - Confronto interculturale della comunicazione nella diade Mamma-Bambino attraverso il Neuropsychomotor Video Analysis
    1. Ainsworth M.A. Modelli di attaccamento e sviluppo della personalità. Scritti scelti. Milano: Raffaello Cortina Editore, 2006
    2. Albissini M. (a cura di) Gli stranieri nel mercato del lavoro. I dati della rilevazione sulle forze di lavoro in un’ottica individuale e familiare.Roma: Argomenti n. 36, Istat, 2008
    3. Balsamo E, Favaro G, Giacalone F, Pavesi
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  • CONCLUSIONI - Confronto interculturale della comunicazione nella diade Mamma-Bambino attraverso il Neuropsychomotor Video Analysis

    Questo studio ci ha permesso di osservare e valutare il tipo di relazione che intercorre tra diadi mamma-bambino di diverse culture ponendole a confronto con le modalità relazionali che sono presenti in diadi italiane.

    Si sono riscontrate difficoltà nel reperire un campione sufficientemente ampio anche se lo strumento è stato presentato alle mamme con le educatrici delle strutture

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  • PROGETTAZIONE E ATTUAZIONE DELLO STUDIO - Confronto interculturale della comunicazione nella diade Mamma-Bambino

    SCOPO DELLO STUDIO

    Lo studio effettuato parte dalla necessità di analizzare le modalità di relazione all’interno di diadi mamma-bambino di culture diverse da quella italiana e di valutare se le modalità di interazione materne influenzano i comportamenti del bambino.

    Un primo obiettivo è quello di verificare la possibilità di utilizzo dello strumento Neuropsychomotor

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  • LE BASI TEORICHE DELLO STRUMENTO DI OSSERVAZIONE DELLA RELAZIONE MAMMA - BAMBINO

    Negli ultimi trent’anni sono stati messi a punto diversi strumenti che permettessero di valutare la sensibilità materna all’interno della relazione mamma-bambino nel corso della prima infanzia.

    La prima ad ideare una scala unidimensionale di valutazione della sensibilità materna, che permettesse di differenziare modalità di comportamento sensibili o non sensibili, fu Mary Ainsworth...

  • ESSERE GENITORI NELLA MIGRAZIONE

    LA MIGRAZIONE

    Migrare è un fenomeno che non coinvolge solo l’individuo, ma anche la famiglia e la società in cui egli vive. È un evento sociologico nel quale, un individuo o una famiglia, lasciano il paese originario per trasferirsi in un altro luogo per ragioni multiple che possono essere politiche, economiche, personali, storiche: possono anche coesistere tutte queste ragioni.

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  • L’INTERAZIONE MAMMA - BAMBINO

    LA COSTELLAZIONE MATERNA

    Con la nascita di un bambino, la madre entra in una nuova organizzazione psichica, che Stern definisce “costellazione materna”1. Ponendosi come organizzatore psichico, questa “costellazione” determinerà nella madre una serie di nuove azioni, tendenze, sensibilità, fantasie, paure e desideri.

    Durante il suo periodo di permanenza, diventa la linea

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  • INTRODUZIONE - Confronto interculturale della comunicazione nella diade Mamma-Bambino attraverso il Neuropsychomotor Video Analysis

    Tesi di Laurea di: Valentina VERGANI - Confronto interculturale della comunicazione nella diade Mamma-Bambino attraverso il Neuropsychomotor Video Analysis - Università degli Studi di Milano-Bicocca - Anno Accademico</p class=...

  • Le teorie dell'ATTACCAMENTO

    ATTACCAMENTO

    L’essere umano, come gli altri esseri viventi, possiede una tendenza innata a ricercare e mantenere la vicinanza di un adulto in particolare in presenza di un pericolo, di paura o sofferenza (Bowlby, 1979).

    Uno dei bisogni fondamentali del bambino è la vicinanza della figura materna che comprende e risponde ai suoi bisogni, che gli dà protezione

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  • ADHD - Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattività (DDAI, nella letteratura italiana)

    Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (DDAI, nella letteratura italiana), conosciuto anche con l'acronimo inglese ADHD (attention deficit hyperactivity disorder), è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da problematiche nel mantenere l'attenzione,

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  • INTRODUZIONE - ADHD e Attaccamento - Valutazione di due casi

    ADHD e Attaccamento - Valutazione di due casi Tesi di Laurea di: Rosa PASTORE - ADHD e Attaccamento - Valutazione di due casi - Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" - Anno Accademico 2018-2019.

    Lo

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  • I disturbi dello Spettro Autistico

    Definizione

    Con il termine Autismo si fa riferimento ad una sindrome comportamentale, manifestazione di un disordine dello sviluppo cerebrale e risultante di processi biologicamente e geneticamente determinati.

    Si tratta di un disturbo neuroevolutivo, caratterizzato generalmente dalla comparsa dei primi sintomi in un arco di tempo precedente al compimento del terzo anno

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  • IL LEGAME DI ATTACCAMENTO MADRE-BAMBINO - L’ATTACCAMENTO INSICURO

    IL LEGAME DI ATTACCAMENTO MADRE-BAMBINO

    Il termine attaccamento rappresenta il calco della parola inglese “attachment” la cui declinazione “to attach” assume il significato di “affezionarsi a…”. Appare evidente, dunque, che con il suddetto si faccia riferimento a quella particolare relazione che si instaura, già dai primi mesi di vita, tra il bambino e la persona che, fisicamente ed

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  • I DISTURBI DELLA REGOLAZIONE

    In questo capitolo verranno descritti i disturbi della regolazione, ovvero un insieme complesso di disordini, che comprendono difficoltà riguardanti la sfera emotiva e comportamentale, con particolare riferimento al Disturbo da Deficit dell’Attenzione/Iperattività (DDAI), che rappresenta la più importante manifestazione di tali disturbi.

    Il presente lavoro di tesi si propone infatti

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  • Il ruolo del TNPEE tra clinica e prevenzione: modelli teorici di riferimento

    Il progetto BEST si colloca all’interno di un quadro teorico che fa riferimento principalmente a due tipi di metodologie rivelatesi particolarmente adatte al raggiungimento degli obiettivi preposti.

    La metodologia di B. Aucouturier

    E’ solo da poco più di due secoli che, in Europa, si è cominciato a guardare al mondo infantile e al corpo con più attenzione, riconoscendo loro

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  • Prematuri: Fattori di rischio e sequele nei bambini nati pretermine; Indice di Apgar; Sviluppo motorio e TIN; Follow up; Esami clinici; Pazienti a rischio

    Prematuri

    Con il termine PREMATURITA’ si definisce una condizione caratterizzata da un parto che avviene prima della 37° settimana di gestazione. La nascita di un bambino prematuro rappresenta il fattore più decisivo nel determinare morbilità, mortalità e possibili conseguenze a lungo termine sullo sviluppo del bambino. (S Beck et al., 2010)

    L’ OMS definisce e descrive la

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  • Madre "sufficientemente buona”, nascita del desiderio, nuove acquisizioni motorie, i divieti, i capricci, il “no”

    UNA PROGRESSIVA DISILLUSIONE

     

    Le risposte non immediate che rientrano nell’essere “sufficientemente buona” da parte della madre

    Se in un primo periodo l’onnipotenza del bambino (volere e ottenere tutto subito) è alimentata da quella che si potrebbe definire onnipotenza materna (poter dare tutto subito), in un secondo tempo (indicativamente tra le 6 e le 8

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  • I primi due mesi - Il pianto, primo dialogo; Il seno e la fame - Neurobiologia dell’onnipotenza infantile

    L’illusione di essere onnipotente

    I primi due mesi: abbozzo d’ordine dal caos e onnipotenza

    Come ha definito Sander1, il compito primario di un datore di cure nei primi due mesi di vita è di regolare e stabilizzare i cicli sonno-veglia, fame-sazietà, giorno-notte (regolazione fisiologica o, come dice Greenspan, omeostasi). Generalmente i genitori, ai compiti primari di

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  • BIBLIOGRAFIA - Dall’idiozia mongoloide alla Trisomia 21: l’approccio terapeutico neuropsicomotorio in funzione dell’evoluzione della persona. Riflessioni sull’area emotivo-affettiva

    Bibliografia

    • Ainsworth M.D.S., Blehar M., Waters E. e Wall S.(1978), Patterns of attachment: Assessed in the strange situation and at home, Hillsdale, N.J.: Erlbaum in Camaioni L., Di Blasio P. (2007), Psicologia dello sviluppo,Bologna: Il Mulino
    • Ambrosetti, U. and Gualandri, V. (2008). Inquadramento clinico,
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  • La dimensione emotivo-affettiva

    Che cos’è un’emozione?

     

    “Tutti sanno cos’è un’emozione,

    finché non gli viene chiesto di darne una definizione”

    (Fehr & Russell, 1984)

     

    Le emozioni costituiscono un’importante componente nel percepire se stessi, le persone, l’ambiente e gli oggetti nella quotidianità (Camaioni, 2007 p.203) e sono patrimonio di

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  • Premi per Tesi di Laurea su Neuropsicomotricista.it - selezione del 1 ottobre 2018
    Gentile collega,
     

    Ti informiamo che, in collaborazione con Teseo Formazione abbiamo deciso di

    offrire periodicamente n°3 accessi ai corsi

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  • Cos'è l' Autismo: definizione, cause, significato, sintomi

    Cenni storici

    L’autismo è stato considerato in un primo momento di origine, prevalentemente, psicosociale o psicodinamica, ma le evidenze degli ultimi anni chiariscono sempre più l’aspetto predominante del substrato biologico nel disturbo. Il concetto di autismo venne introdotto da Kanner (1943) per descrivere undici bambini dalla sintomatologia molto caratteristica. Il termine 

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  • ABSTRACT - PREMESSA - INTRODUZIONE - LA STORIA - "VALUTAZIONE FUNZIONALE SECONDO ICF-CY": studio preliminare per l'applicazione di uno strumento internazionale in una casistica di bambini con cerebrolesione acquisita severa

    "VALUTAZIONE FUNZIONALE SECONDO ICF-CY": studio preliminare per l'applicazione di uno strumento internazionale in una casistica di bambini con cerebrolesione acquisita severa - Valentina Carla VIGANO’...

  • BIBLIOGRAFIA - La relazione Tonico-Emotiva precoce nella costruzione dell’Io Corporeo e delle capacità di apprendimento
    1. Cannevaro: “I bambini che si perdono nel bosco”. Identità e linguaggi nell’infanzia. La Nuova Italia, Milano Marzo 2000. Cap. V, sintesi pag. 94-96 L’identità negata e riconquistata.
    2. A cura di G. Palo: Il ponte tra psicomotricità e psicoterapia. Autori vari. Tirrenia Stampatori, Torino Giugno 2004. Il mio specifico psicomotorio. Emozionarsi per comprendere di Francesco Pucci,
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  • Basi emotive dell’apprendimento e risvolti in Terapia Neuropsicomotoria

    “ Un ambiente facilitante deve avere qualità umane, non perfezione meccanica”.

    (Winnicott - Dal luogo delle origini 1990; pag. 149)

    “Sperimentare i limiti del proprio vissuto corporeo aiuta a capire le nostre possibilità, con chi ci è consentito usarle e quando è necessario tirarsi indietro”…

    (Libera traduz. da: “La formazione in neuro e psicomotricità dell’età

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  • La costruzione dell’io Corporeo e delle capacità di apprendimento

     

    “ Non si accede al mondo se non percorrendo quello spazio che il corpo dispiega attorno a sé nella forma della prossimità o della distanza dalle cose”.

    (Umberto Galimberti – Il corpo pag. 73)

    “Lo sviluppo delle abilità della mano va di pari passo con lo sviluppo dell’intelligenza: la mano è così l’organo di prolungamento dell’intelligenza”.

    (Maria Montessori

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  • La relazione Tonico - Emotiva precoce

    “Il lattante è qualcosa che non esiste: se mi mostri un bambino, certamente mi mostrerai anche qualcuno che si prende cura di lui, o almeno una carrozzina cui qualcuno tende occhi e orecchi…” (Donald Woods Winnicott 1896-1971).

    L’ipotesi di lavoro che vado ad affrontare è forse così sintetizzabile: il corpo, l’azione, l’interazione, quindi l’esperienza non verbale e le interazioni

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  • Premessa introduttiva - La relazione Tonico-Emotiva precoce nella costruzione dell’Io Corporeo e delle capacità di apprendimento: risvolti in terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva

    La relazione Tonico-Emotiva precoce nella costruzione dell’Io Corporeo e delle capacità di apprendimento: risvolti in terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva - Maria Elisa RIZZOTTO...

  • BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA - Caratteristiche della relazione madre-bambino in bambini con disturbi del Neurosviluppo in corso di trattamento riabilitativo
    • Ainsworth M.D.S., Bell S.M., Stayton D. (1971) Individual differences in Strange Situation behavior of one year old, in H.R. Schaffer (a cura di), The origins of humans social relations. Academic Press, New York.
    • Ainsworth M.D.S, Blehar M., Waters E. e Wall S. (1978) Patterns of attachment: assessed in the strange situation and at home. Erlbaum,
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  • DISCUSSIONE e CONCLUSIONI - Caratteristiche della relazione madre-bambino in bambini con disturbi del Neurosviluppo in corso di trattamento riabilitativo

    DISCUSSIONE

    Riporterò alcune riflessioni che derivano dall’esperienza riabilitativa con entrambe le diadi prese in esame per questo lavoro. In particolar modo è utile soffermarsi a ragionare su come abbia influito sulla relazione tra madre e bambino il lavoro terapeutico e sullo sviluppo del bambino e viceversa, considerando anche che ruolo ha avuto, in questa diade, la presenza di

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  • CASI CLINICI - Caratteristiche della relazione madre-bambino in bambini con disturbi del Neurosviluppo in corso di trattamento riabilitativo

    CASISTICA E METODOLOGIA

    Sono stati seguiti due casi, entrambi di sesso maschile, un bambino di 11 mesi e l’altro di 12 mesi. Al primo bambino è stata diagnosticata una Lissencefalia di tipo 1 con anomalie del gene LIS1, il secondo caso clinico è ancora in fase di accertamento diagnostico per la sindrome di Silver Russell.

    Entrambi i bambini sono stati valutati e seguiti

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  • Relazione: nascita prematura o patologica

    Aspettative genitoriali

    La gravidanza è il momento in cui il genitore, in relazione al vissuto emotivo personale, costruisce nella sua mente una immagine ipotetica del bambino atteso, inizia a farsi un’idea del piccolo corpo che stringerà tra le braccia e con il quale condividerà il tempo necessario perché diventi un individuo autosufficiente, dal punto di vista fisico e da quello

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  • Relazione: sviluppo emotivo-affettivo

    Interazione nel periodo prenatale

    La vita prenatale è il periodo di preparazione del feto, alla vita da neonato. Durante i nove mesi di gestazione, infatti, si assiste alla maturazione neurologica e fisica del feto, grazie alla cooperazione tra il background genetico trasmesso all’individuo dai genitori e le continue interazione ed esposizione del feto con l’ambiente intrauterino

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  • Introduzione - Caratteristiche della relazione madre-bambino in bambini con disturbi del Neurosviluppo in corso di trattamento riabilitativo: classificazione secondo la Scala PIR-GAS

    Caratteristiche della relazione madre-bambino in bambini con disturbi del Neurosviluppo in corso di trattamento riabilitativo: classificazione secondo la Scala PIR-GAS - Francesca PANNOZZO...

  • LO SVILUPPO COMUNICATIVO - SOCIALE: strumenti di screening e criteri semeiologici nel corso dei primi tre anni di vita.

    LO SVILUPPO COMUNICATIVO-SOCIALE

    Con il termine di sviluppo comunicativo-sociale viene indicato il processo mediante il quale il bambino acquisisce progressivamente quelle competenze che gli permettono di “capire” e di

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  • Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva - INQUADRAMENTO TEORICO

    Core Competence

    Indice

    Il Core Competence del Corso di Laurea in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva è stato costruito a partire dalle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle Linee Guida Nazionali inerenti la Professione, proponendo

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  • Il ruolo sociale dell’imitazione

    Ci sono elementi di prova che l’imitazione passiva ha effetti sociali, e che l'imitazione di azioni di un bambino può essere utilizzata come strategia per promuovere l'impegno sociale. L'osservazione di qualcuno che ci imita interessa, infatti, le aree neurali coinvolte nella cognizione sociale. La strategia dell’imitazione passiva migliora gli sguardi sociali, i comportamenti sociali

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  • Lo sviluppo sociale del bambino

    “I bambini normali vengono al mondo con la motivazione e la capacità per cominciare a stabilire un’immediata relazione sociale con chi li cura.”

    [Volkmar et al., 1997]

    Qualunque aspetto della vita infantile, affettivo o cognitivo, può essere considerato in prospettiva sociale: dalle esperienze con gli adulti che si

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  • Lo spazio come medium

    E’ alla base della neuropsicomotricità che mente e corpo non sono due entità distinte e che ogni conoscenza non può prescindere dall’esperienza corporea; questo è stato recentemente confermato dalle nuove scoperte neuroscientifiche, quali i neuroni specchio e canonici ( I ), e la conseguente teoria dell’embodied cognition.  Infatti la conoscenza che abbiamo del mondo reale, anche quella che

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  • “Equitazione Terapeutica” - Dal mito alla Terapia

    Essere meraviglioso difficilmente domabile, almeno nella propria essenza, è facilmente comprensibile come abbia conquistato un posto così rilevante nel corso dei secoli: che sia bianco come la luce a rispecchiare la divinità che incarna, oppure nero come gli inferi di cui pure si fa talvolta messaggero, che sia quindi legato all’acqua, al fuoco oppure all’aria nella quale vola

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  • Lo sviluppo del bambino secondo la psicologia genetica

    Questo sviluppo può essere misurato con procedimenti diversi ed essere inserito nelle scale di sviluppo equivalenti a quelle che Binet e Simon hanno realizzato per l’intelligenza. Le scale più conosciute sono quelle di Charlotte Biìhler e di A. Gesell, sistematizzate per mesi o per anni di età. Esse ci forniscono un valore statistico che permette di misurare nel bambino, con relativa

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  • Corporea-Mente in relazione

    La nascita di un’idea

    Ho sempre pensato sin dall’inizio del percorso di tirocinio universitario che, indipendentemente dal quadro clinico a carico del bambino considerato, tutto quello che accade nella sala di neuropsicomotricità non può e non dove prescindere dal contesto esterno, quello familiare e quello sociale in particolare.

    Mi spiego: il bambino in sala deve avere la

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  • La Pratica Neuropsicomotoria Socio-Preventiva

    Il quadro normativo

    • Legge 285\97: "Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza".

    Art. 3. (Finalità dei progetti)

    1. Sono ammessi al finanziamento del Fondo di cui all'articolo 1 i progetti che perseguono le seguenti finalità:
    • a) realizzazione di servizi
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  • Le basi teoriche della psicologia dello sviluppo

    Sviluppo tipico e atipico: aspetti storici e nuove prospettive di ricerca

    La psicologia dello sviluppo è una disciplina che indaga i cambiamenti che si verificano nel comportamento e nelle capacità di un individuo con il progredire dell’età; si focalizza, in particolare, sui processi biologici e sociali.

    Lo sviluppo riguarda tutto il ciclo di vita, ma i cambiamenti più

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  • LA COMUNICAZIONE

    La comunicazione è un processo che nasce da un desiderio, un bisogno o da una condizione di necessità, ed è definita, nel senso più ampio, come "qualsiasi atto mediante il quale una persona dà o riceve da un'altra persona informazioni sui bisogni di quella persona, i desideri, le percezioni, le conoscenze, o gli stati affettivi" ²⁰. Questo processo prevede lo scambio di messaggi tra due o più

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  • Disturbi Generalizzati dello Sviluppo (DGS)

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  • La prevenzione in psicomotricità

    Secondo la Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la salute viene definita come“stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia", pertanto nell’ambito della sanità viene considerato come prevenzione ciascun atto volto

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  • BIBLIOGRAFIA - Il TNPEE nell’attività Educativo - Preventiva
    1. A.M.Wille. (2001, febbraio). La formazione corporea della Terapista della Psicomotricità (TPM). Psicomotricità , p. 58-59.
    2. Ainsworth, M. (1978). Patterns of attachment: a Psycological study of the strange situation. Hillsdale (NJ): Erlbaum.
    3. Ambrosini, C., Arcelloni, C., & Magnifico, E. (2002, Giugno). La promozione della salute e
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  • Lo sviluppo del bambino da 0 a 3 anni nella letteratura scientifica in relazione a diversi autori

    Lo sviluppo del bambino da 0 a 3 anni

    Prima della nascita della Psicologia dello sviluppo l’infanzia non era pensata come una fase autonoma dell’età evolutiva e i bambini venivano considerati degli adulti

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  • PREMESSE TEORICHE - Oltre la diagnosi

    Processo diagnostico e diagnosi nosografica

    Roberto Militerni (2009) sottolinea che quando ci si trova di fronte a un bambino in difficoltà è necessario porsi una serie di quesiti, dalla cui risposta ha inizio l'organizzazione di un complesso procedimento che ha per risultato la diagnosi e, in un momento immediatamente successivo, la pianificazione dei provvedimenti terapeutici da

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  • Caso clinico - Coinvolgimento della famiglia nel Progetto Riabilitativo del bambino con danno neurologico

    Introduzione

    Durante la mia esperienza di tirocinio presso il polo territoriale dell’U.O.N.P.I.A. dell’A.O. San Gerardo di Monza ho avuto l’occasione di seguire il percorso terapeutico di una bambina con diagnosi di paralisi cerebrale infantile.

    Nel

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  • Il progetto Educativo-Riabilitativo di soggetti con Sindrome di Down

    Linee generali del trattamento

    Come abbiamo visto lo sviluppo neuropsichico del soggetto con sindrome di Down ha delle sue caratteristiche peculiari e come quello di qualsiasi altra persona è condizionato e determinato da molti fattori che interagiscono tra di loro. Abbiamo rilevato, inoltre, l’importanza dell’incidenza dei fattori ambientali e cognitivi sul patrimonio genetico,

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  • Terzo stadio: dal nono al diciottesimo mese

    Il periodo dai nove ai diciotto mesi è dominato dall’acquisizione della deambulazione autonoma. Con questa viene definitivamente superata la “schiavitù della stasi”. Il bambino diventa padrone del suo corpo e della sua motricità e si lancia alla conquista dello spazio intorno a lui e anche più lontano. Finalmente il mondo circostante, perennemente tentatore e

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  • Primo stadio: dalla vita intrauterina al terzo mese

    Nel corso della vita intra-uterina i bisogni metabolici del feto sono automaticamente soddisfatti. La sua attività motoria si esprime attraverso un vero comportamento posturale, che si manifesta molto precocemente attraverso il suo riequilibrarsi nel liquido amniotico grazie alla stimolazione labirintica. Nel corso dello stadio fetale, lo sviluppo è sorretto

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  • Revisioni su alcune delle principali Terapie Alternative e Complementari nella riabilitazione delle PCI

    Nel capitolo seguente verranno presentate alcune delle principali terapie alternative e complementari utilizzate nella riabilitazione delle PCI, analizzando per ciascuna le basi teoriche e le prove di efficacia; il tutto è attinto dalla letteratura scientifica e dal Congresso intersocietario SINPIA-SIMFER tenuto a Bologna nel giugno 2010.

     


     

    Metodo ADELI suit

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  • Obiettivi del trattamento - Il dialogo tonico e il dialogo sonoro

    L’osservazione e l’interazione con i bambini durante il tirocinio ha fatto emergere quali siano gli obiettivi principali nel trattamento neuro e psicomotorio di cui, indipendentemente dalla diagnosi e dalla patologia del paziente, si cerca di promuovere il raggiungimento.

    Quando ho avuto la possibilità di inserirmi direttamente nel trattamento di questi bambini, ho concentrato la mia

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  • INTRODUZIONE - Il dialogo tonico e il dialogo sonoro

    copertina-tesi-maria-vittoria-berno

    Il non-verbale espresso dal linguaggio del corpo e il non verbale espresso dagli aspetti prosodici del

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  • La voce in Terapia - Il Dialogo tonico e sonoro

    Nella prima parte di questo lavoro è stato analizzato lo sviluppo della voce. E’ stato così possibile giungere alla consapevolezza del rilievo della voce nei rapporti vissuti dalla triade, già durante l’età gestazionale. Il percorso di crescita e di integrazione della voce con tutte le altre componenti dello sviluppo si identifica come un percorso naturale, fatto di interscambi, di variazioni

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  • CONCLUSIONI - Il dialogo tonico e il dialogo sonoro

    Al termine di questo percorso sembra opportuno ripercorrere brevemente il cammino svolto.

    La prima parte del lavoro è stata dedicata ad approfondire lo sviluppo della voce.

    E’ emerso in questo modo come la voce sia connessa allo sviluppo emozionale, relazionale e dialogico fin dalla fase gestazionale. La diade madre-bambino si struttura sul contatto corporeo, sul

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  • Genitorialità, famiglia e disabilità

    La nascita di un bambino e, di conseguenza, la trasformazione della coppia coniugale a quella genitoriale, comporta quasi sempre un periodo di crisi, poiché questo evento richiede di mettere in gioco le capacità di adattamento dei singoli individui e della precedente relazione.

    Il modo in cui la coppia affronta tale cambiamento e riesce a riorganizzarsi, includendo nel proprio mondo

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  • Presentazione del Centro - Il Centro A.P.R. (Associazione Pistoiese per la Riabilitazione)

    Il Centro A.P.R. (Associazione Pistoiese per la Riabilitazione) di Montecatini Terme è un distaccamento dell’Associazione A.P.R di Pistoia, un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS), costituita dal 1963, con lo scopo di svolgere attività di assistenza sanitaria finalizzata a favorire il pieno sviluppo di coloro che si trovano in situazioni di

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  • Introduzione - L’importanza del gioco nella relazione madre-bambino

    copertina-tesi-rachele-sforzi

    Ho iniziato a seguire N., un bambino di 3 anni e 4 mesi con un quadro

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  • Commento al video- L’importanza del gioco nella relazione madre-bambino

    La prima sequenzadi video (primi 35 sec.) è un estratto della seduta di osservazione in stanza di terapia.

    Vediamo la madre di N. che mostra un libro al bambino, limitandosi però ad indicare gli oggetti raffigurati nelle pagine e a chiedere a N. di dire come si chiamano; si nota come il bambino sia, in realtà, poco interessato a questo tipo di attività e come, alle

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  • Anamnesi e informazioni cliniche - Il caso di N.

    N. è nato il 9 gennaio 2008 da una prima gravidanza normodecorsa con parto spontaneo eutocico espletato alla 38° settimana. Il peso alla nascita era 3600 g, lunghezza 50 cm, circonferenza cranica 34 cm e indice di Apgar 9-10.

    È stato eseguito un tampone vaginale che è risultato positivo per infezione da Streptococco, per cui madre e bambino hanno effettuato una terapia antibiotica. È

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  • Il progetto riabilitativo - Intervento neuropsicomotorio individuale

    Il principio fondamentale di ogni terapia consiste nell’accompagnare il bambino nel suo personale percorso di sviluppo, facilitando l’acquisizione di nuove competenze, a partire dal livello di competenza già raggiunto. Per questo è molto importante, per progettare ed attuare un intervento valido, basarsi sull’osservazione del comportamento spontaneo del bambino, in modo tale da individuare e

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  • Il progetto riabilitativo - Intervento parallelo sulla coppia madre-bambino

    In seguito alle nostre osservazioni ed alle problematiche emerse nella relazione fra N. e la mamma abbiamo valutato la possibilità di proporre un intervento parallelo all’intervento individuale, rivolto specificatamente alla coppia madre-bambino.

    Il nostro obiettivo era quello di coinvolgere la madre di N. chiedendole di presenziare ad alcune sedute insieme al bambino e di partecipare

    ...
  • Descrizione dell’intervento - L’importanza del gioco nella relazione madre-bambino

    Prima di presentare nel dettaglio il lavoro che ho svolto con N. e la madre, vorrei fare alcune premesse che costituiscono, in un certo senso, lo sfondo comune a tutte le sedute da me condotte e la base razionale del mio progetto d’intervento.

    Il gioco, come ho già detto precedentemente, è stato l’ingrediente primario di ogni seduta, nonché lo

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  • Prima seduta “ Il corpo”

    La proposta

    Per la prima seduta di terapia con N. e la madre ho pensato di proporre un’attività che integrasse un lavoro sul riconoscimento delle parti del corpo con un gioco di manipolazione di materiale plastico.

    All’inizio della seduta ho utilizzato un librino per bambini con le illustrazioni delle varie parti del corpo  che ho mostrato a N. chiedendogli di indicare ogni

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  • Seconda seduta “Il percorso”

    La proposta

    Per il secondo incontro con N. e la madre ho pensato di proporre un’attività di tipo prevalentemente motorio che favorisse l’esperienza corporea sia nella motricità di spostamento sia nella motricità fine.

    Allo stesso tempo, però, non

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  • Terza seduta “Il mare”

    La proposta

    Ho deciso di incentrare la terza seduta con N. e la madre su un’attività di tipo grafico-pittorico, scegliendo come cornice di gioco il tema del mare.

    Per costruire un contesto simbolico all’interno del quale introdurre, poi, l’attività, ho scelto di iniziare la seduta guardando insieme al bambino un libro con le illustrazioni dei pesci, che aveva anche alcune

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  • Quarta seduta “La cucina”

    La proposta

    Per questa quarta seduta avevo intenzione di introdurre il gioco simbolico, utilizzando come oggetti o le macchinine, o i coccini, o i bambolotti, o qualsiasi altra cosa adatta al gioco del “far finta di”.

    Sapevo bene che questa modalità di gioco era ancora molto immatura nel bambino e che, quindi, per riuscire a giocare, sarebbe stato necessario un intervento

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  • Conclusioni - L’importanza del gioco nella relazione madre-bambino

    Al termine del periodo di tirocinio, mi trovo a riflettere su quanto il mio lavoro con N. e la madre, che si è svolto, comunque, in un tempo considerevole di circa cinque mesi, appaia, in realtà, appena iniziato.

    La fase osservativa-valutativa ha richiesto uno sforzo notevole, che ci ha permesso, però, di riuscire ad inquadrare la problematica in termini piuttosto precisi e realistici

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  • Bibliografia - L’importanza del gioco nella relazione madre-bambino
    • Abidin R.R. (2010),PSI Parenting Stress Index. Manuale. Adattamento italiano a cura di Guarino A., Di Blasio P., D’Alessio M., Camisasca E. e Serantoni G., Firenze, Giunti O.S. Organizzazioni Speciali.
    • Bailey D.B., Skinner
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  • Ringraziamenti - L’importanza del gioco nella relazione madre-bambino

    Ho deciso di aggiungere questa paginetta finale nel rispetto di un’usanza che, oramai, sembra essere entrata definitivamente nella prassi, ma che sento di condividere solo a patto che venga lasciata a chi scrive l’assoluta libertà di personalizzarla come meglio crede.

    Non voglio fare ringraziamenti forzati, imposti da una qualsiasi ipotetica “buona norma”, ma voglio ringraziare

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  • Prima seduta di osservazione in stanza di terapia

    Abbiamo voluto integrare l’osservazione fatta durante il soggiorno estivo a Marina di Massa con un’osservazione in stanza di terapia, durante una prima seduta di gioco libero a cui ha partecipato anche la madre di N.

    All’inizio della seduta, la terapista ha fornito alla signora delle indicazioni sul tipo di attività e sulle caratteristiche del

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  • Oltre la patologia: un nuovo approccio alle famiglie con figli disabili

    Lo stress, come affermano Knussen e Cunningham (1988),“emerge dalla relazione fra la persona e l’ambiente, che viene valutato come troppo esigente rispetto alle proprie risorse e minaccioso per il proprio benessere”.

    Considerando però che, in molti casi, le fonti di

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  • Le famiglie, protagoniste dell’intervento

    In passato il ruolo delle famiglie nel rapporto con i servizi era considerato in modo spesso ambiguo. Kershow, nel 1965, scriveva che la collaborazione dei genitori nei confronti del percorso riabilitativo del proprio bambino poteva consistere in un impegno concreto, finalizzato a facilitare lo sviluppo armonico del piccolo, ma anche in una semplice

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  • Osservazione e valutazione - Il caso di N.

    Il bambino presenta un quadro funzionale di ritardo globale dello sviluppo associato ad un importante disturbo del linguaggio espressivo e recettivo.

    La funzione attentiva risulta piuttosto fragile ed incostante: è sempre necessario il contenimento dell’adulto per aiutare il bambino a concentrarsi su un compito e a portarlo a termine senza

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  • Applicazione della scheda Berti-Comunello

    Competenze del bambino

     

    Competenze motorie

    Per quanto riguarda la motricità di base, N. ha acquisito tutte le competenze in modo adeguato all’età: esegue i passaggi posturali con facilità e senza bisogno di aiuto o di appoggi, gli spostamenti vengono effettuati utilizzando un

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  • Osservazione e valutazione - Relazione madre-bambino

    La presa in carico di un bambino deve trovare il suo fondamento in uno sguardo “panoramico” verso la persona, facendo in modo che l’attenzione al dettaglio (che deve sempre esserci) non lasci sfuggire la totalità, cioè la globalità di un individuo che non deve essere frammentato ma che, con il nostro aiuto, possa rafforzare la sua integrità. È per questo che,

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  • L’intervento centrato sulla famiglia - Riassumendo…

    Volendo riassumere sinteticamente i concetti espressi in questo capitolo, possiamo dire che la presenza di un figlio con una condizione di disabilità richiede alla famiglia di mettere in atto processi di adattamento non facili. È necessario che i genitori siano capaci di ristrutturare le loro modalità di interpretazione degli eventi e di ridefinire le loro

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  • Il setting

    Il setting è lo spazio/tempo definito da regole che delimitano e rendono significativo l’intervento di un  qualsiasi  professionista e che qualificano esattamente chi opera in quel contesto. Ogni professione è tale per il suo setting (Boscaini, 1992), espressione dell'offerta professionale, un luogo dal quale il paziente cerca di comprendere cosa aspettarsi.

    Il setting psicomotorio

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  • Disturbi della Regolazione: 0-3 anni ed oltre - Valutazione e Trattamento - 26 11 2011 - Catanzaro

    2011-11-26-lamezia-termeTitolo del corso: DISTURBI DELLA REGOLAZIONE: 0-3 ANNI ED OLTRE - Valutazione e trattamento - Crediti ecm 18

    Data Inizio: 26 11 2011

    Altre

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  • L’utilizzo della metodologia ”Neuropsychomotor Video Analysis” ( n.v.a. ) nella valutazione delle interazioni genitore - bambino da zero a tre anni - 3° EDIZIONE 28, 29, 30 novembre 2011 - Milano

    2011-11-28-milanoL’utilizzo della metodologia ”Neuropsychomotor Video Analysis”    ( n.v.a. ) nella valutazione delle interazioni genitore - bambino da zero a tre anni - 3° EDIZIONE 28, 29, 30 novembre 2011 - Milano

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  • Psicomotricità e Comunicazione. Efficacia della terapia psicomotoria nel trattamento della triade sintomatologica dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo

    Psicomotricità e Comunicazione. Efficacia della terapia psicomotoria nel trattamento della triade sintomatologica dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo

    Carmela Giordano, Psicomotricista, TNPEE

    Premessa

    Un argomento come la comunicazione, studiato ed approfondito da diverse discipline, racchiude in sé il desiderio e la volontà dell’essere umano di

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  • Seminari o-3 - Essere mamme e bambini in culture diverse - Introduzione all’approccio transculturale - 17 settembre 2010

    isam-idrisDOTT. ISAM IDRIS - coterapeuta nel consultorio transculturale di M. Rose Moro presso l’Ospedale Avicenna di Bobigny, docente nei corsi di diploma universitario di psichiatria transculturale e di psicopatologia neonatale presso l’Università di Paris

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  • Problematiche nell’apprendimento del linguaggio nel bambino ipovedente

    I più recenti studi di psicologia evolutiva sottolineano la capacità che il neonato ha fin dai primi giorni di vita di orientarsi verso fonti di stimolazione visiva, e nei primi mesi, di conoscere l’immagine di un oggetto che si sposta.

    Il contatto visivo tra madre e bambino costituisce un canale di comunicazione fondamentale ed il primo  scambio preverbale tra loro. Altre modalità di

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  • ALCUNI ASPETTI DELL’ EVOLUZIONE - Evoluzione dello schema corporeo

    Un bambino di pochi mesi di vita riceve numerose sensazioni dovute alle varie afferenze tattili, propriocettive, enterocettive legate alla funzione alimentare, e poi visive, uditive, olfattive, ma non vi è ancora una coscienza di unità corporea. Gli psicanalisti riguardo a questo periodo parlano di “corpo spezzettato”. Del resto sappiamo che il bambino di questa età investe

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  • Master 0-3 - Crescere con il movimento - L’osservazione e la cura del bambino da 0 a 3 anni - gennaio-dicembre 2010

    Crescere con il movimento

    MASTER 0-3

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  • La Storia della Pratica Psicomotoria: fonte di esperienza per giungere alla concezione di una Terapia d’aiuto in gruppo

    La Storia della Pratica Psicomotoria: fonte di esperienza per giungere alla concezione di una Terapia d’aiuto in gruppo

     

    La Storia della Pratica Psicomotoria: fonte di esperienza per giungere alla

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  • Strange Situation

    Strange Situation

    Strange Situation - Si tratta di una seduta di osservazione strutturata, organizzata, cioè, secondo modalità, tempi e spazi predefiniti. Essa permette di valutare la qualità

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  • Lo Sguardo Referenziale

    Lo Sguardo Referenziale

    Comportamento riscontrabile a partire dai 5 mesi, caratterizzato dalla ricerca da parte del bambino di leggere le emozioni dell'altro (in genere la madre) nei confronti di un oggetto, di uno stimolo o di

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  • La Produzione Fonica

    La produzione fonica è intesa come tutto l’insieme di espressioni e sonorità prodotte dal mezzo vocale.

    Per  quanto possa sembrare un controsenso anche la voce e la parola possono essere introdotte nella comunicazione non verbale.

    Così come per il movimento, la voce è patrimonio del bambino alla nascita: il pianto non è forse il mezzo con cui egli

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  • Comunicazione non verbale nei bambini - INTRODUZIONE

    Nella vita di tutti i giorni, nei rapporti con gli altri, viviamo momenti in cui siamo consapevoli di come stiamo, come agiamo, ed altri in cui invece le motivazioni o i sentimenti che ci spingono ad agire rimangono nel nostro inconscio. Il corpo registra emozioni di tutti i tipi e risponde attraverso messaggi non verbali che vengono chiaramente recepiti dagli altri, anche se non sono emessi

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