Abilità Visuo-Spaziali
Le abilità visuo-spaziali sono una funzione cognitiva che permette di percepire, elaborare e utilizzare le informazioni visive relative allo spazio e alla posizione degli oggetti nello spazio. Queste abilità sono fondamentali per lo svolgimento di compiti complessi, come la lettura di mappe, la risoluzione di problemi geometrici e la realizzazione di disegni.
Le abilità visuo-spaziali si sviluppano gradualmente durante l'infanzia e l'adolescenza. I bambini più piccoli hanno una comprensione limitata dello spazio e delle relazioni tra gli oggetti nello spazio, ma queste abilità si sviluppano e migliorano con l'età e l'esperienza.
Le abilità visuo-spaziali si basano sulla capacità dei bambini di elaborare e organizzare le informazioni visive in modo da poterle utilizzare per risolvere problemi e compiti complessi. Questa abilità richiede la capacità di percepire le informazioni visive in modo accurato, di organizzarle efficacemente e di utilizzarle per risolvere problemi.
I bambini possono utilizzare le abilità visuo-spaziali per svolgere una serie di compiti, come la lettura di mappe, la risoluzione di problemi geometrici e la realizzazione di disegni. Ad esempio, un bambino che legge una mappa può utilizzare le sue abilità visuo-spaziali per interpretare le informazioni sulla mappa e determinare la posizione di un luogo sulla mappa.
Gli insegnanti e i genitori possono aiutare i bambini a sviluppare le loro abilità visuo-spaziali fornendo loro un ambiente di apprendimento stimolante e utilizzando tecniche di insegnamento specializzate. Ciò può includere l'uso di giochi e attività che richiedono l'uso delle abilità visuo-spaziali, come i puzzle, i giochi di costruzione e i disegni. Gli insegnanti e i genitori possono anche utilizzare tecniche di insegnamento specializzate, come la suddivisione dei compiti in parti più piccole e più facili da affrontare e l'uso di tecniche di visualizzazione per aiutare i bambini a comprendere le informazioni spaziali.
In sintesi, le abilità visuo-spaziali sono una funzione cognitiva fondamentale che permette di percepire, elaborare e utilizzare le informazioni visive relative allo spazio e alla posizione degli oggetti nello spazio. Gli insegnanti e i genitori possono aiutare i bambini a sviluppare le loro abilità visuo-spaziali fornendo loro un ambiente di apprendimento stimolante e utilizzando tecniche di insegnamento specializzate. Ciò può aiutare i bambini a raggiungere il loro potenziale e a sviluppare le abilità necessarie per avere successo nella vita.
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Funzioni non verbali - Vie anatomo-funzionali di elaborazione visiva:le vie del “What” e del “Where”
L'immagine che si forma sulla retina, attraverso le vie ottiche, giunge alla corteccia visiva primaria (V1 o area 17 di Brodman); le fibre, provenienti dal nucleo
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Funzioni non verbali - ASPETTI EVOLUTIVI - Prima infanzia, Seconda infanzia, Terza Infanzia
Le funzioni visuo-percettive e visuo-spaziali alla nascita sono fortemente immature e il loro sviluppo avviene in modo progressivo.
Possiamo suddividere lo sviluppo delle funzioni non verbali in diversi stadi :
- Prima infanzia (0-2 anni)
- Seconda infanzia (2-6 anni)
- Terza Infanzia (6-10 anni)
Prima Infanzia
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FUNZIONI NON VERBALI - Le funzioni visuo-percettive, Le funzioni visuo-spaziali
Le funzioni verbali e quelle non verbali sono componenti complementari e fondamentali per il funzionamento e lo sviluppo cognitivo, il quale è strettamente interconnesso a quello percettivo: la percezione, infatti, costituisce la modalità primaria e immediata di conoscenza.
Le funzioni visuo-percettive
La percezione è un processo attivo e dinamico mediante il quale gli input
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La Paralisi Cerebrale Infantile - DISTURBI E FATTORI ASSOCIATI - Ritardo mentale, Epilessia, Disturbi della funzione visiva, Disturbi psichiatrici
Ritardo mentale
L’incidenza di ritardo mentale nelle PCI è elevata rispetto a quella osservata nella popolazione normale. Dati epidemiologici indicano una frequenza di disturbi cognitivi che va dal 30 al 60 % (Hagberg e coll. 1975; Evans e coll. 1985; Pharoah e coll. 1998). La frequenza di ritardo mentale varia a seconda della forma della PCI. Il funzionamento cognitivo, valutato
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LE FORME SPASTICHE - La tetraplegia, La diplegia (Segni clinici caratteristici, Forme cliniche), L'emiplegia (Segni clinici caratteristici, Forme cliniche)
La tetraplegia
Nelle forme tetraparetiche il disturbo del tono e del movimento è di solito molto grave, interessa in egual modo sia gli arti inferiori che quelli superiori e si rende manifesto fin dalla nascita.Lo sviluppo posturo-motorio presenta un notevole ritardo e la prognosi è sfavorevole. Sono frequenti i disturbi visivi ( agnosia visiva, paralisi di sguardo, strabismo e
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La Paralisi Cerebrale Infantile - CLASSIFICAZIONI - Hagberg e al. (1975), Rosembaum e al.(2007), Ferrari-Cioni (2010)
La continua evoluzione del concetto di PCI e l'estrema eterogeneità dei quadri clinici ha dato origine a numerosi modelli di classificazione.
I primi tentativi di classificazione furono mossi da alcuni anatomopatologi che cercarono di correlare le diverse forme di PCI unicamente alla etiologia delle lesioni cerebrali: il limite di questo tipo di correlazione, sottolineato anche da S.
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La Paralisi Cerebrale Infantile - DIAGNOSI DI LESIONE - Il neonato pretermine - Il neonato a termine
Il danno del sistema nervoso centrale che si verifica nel corso delle ultime fasi della gravidanza e nel periodo perinatale costituisce la causa più frequente di deficit neurologico in età' evolutiva. Nel corso degli ultimi anni, sono stati compiuti molti passi in avanti, soprattutto grazie ai progressi scientifici di natura biotecnologica, con importanti ricadute nella clinica sia in termini
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La Paralisi Cerebrale Infantile - EPIDEMIOLOGIA
Gli studi epidemiologici sulla PCI presentano notevoli difficoltà, per la non uniformità dei criteri diagnostici e classificativi utilizzati e per la mancanza di dati su popolazioni definite.
I lavori epidemiologici più attendibili e recenti (Krägeloh- Mann I. et al, 1993; Hagberg G. e Hagberg B. 1996) riportano una prevalenza di PCI, nei Paesi con servizi sanitari avanzati, di circa
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La Paralisi Cerebrale Infantile - DEFINIZIONE
L' espressione Paralisi Cerebrale Infantile (PCI) definisce una turba persistente ma non immutabile della postura e del movimento, dovuta ad una alterazione organica e non progressiva della funzione cerebrale dovuta a cause pre-, per-i o postnatali prima che si completi la crescita e lo sviluppo del SNC del bambino (Bax, 1964).
La complessità nella descrizione di questa patologia
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INTRODUZIONE - Il movimento attivo nella memoria di lavoro visuo-spaziale in bambini con paralisi cerebrale infantile
Tesi di Laurea di: Ylenia
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