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La Paralisi Cerebrale Infantile - DEFINIZIONE

L' espressione Paralisi Cerebrale Infantile (PCI) definisce una turba persistente ma non immutabile della postura e del movimento, dovuta ad una alterazione organica e non progressiva della funzione cerebrale dovuta a cause pre-, per-i o postnatali prima che si completi la crescita e lo sviluppo del SNC del bambino (Bax, 1964).

La complessità nella descrizione di questa patologia merita dei chiarimenti, a partire innanzitutto dalla definizione.

Il termine turba indica una situazione, uno stato finale e quindi non si riferisce ad una malattia (condizione capace di evolvere in senso migliorativo o peggiorativo).

L'aggettivo persistente rinforza il concetto di turba come situazione stabile e definitiva, cioè non evolutiva e viene solo in parte attenuato dalla locuzione non immutabile che indice, come nei danni, motori e non, prodotti dalla PCI siano tuttavia possibili cambiamenti migliorativi o peggiorativi, spontanei o indotti.

Per postura intendiamo una definita relazione reciproca fra i segmenti che compongono il corpo, valutata in relazione alle coordinate dello spazio circostante.

Il termine movimento, invece, indica lo spostamento nello spazio e nel tempo di uno o più segmenti del corpo o di questo nel suo insieme, cioè il passaggio da una postura ad un'altra. L'espressione “alterazione della funzione cerebrale” sottolinea che la paralisi determina l'incapacità dell'intero SNC, piuttosto che il deficit di uno o più dei singoli organi o apparati che lo compongono (cervelletto, emisferi...). Il termine cerebrale va perciò inteso in modo olistico, come sinonimo di SNC. Nessuna funzione, infatti, è localizzata in una sola struttura 3 cerebrale, ma tutte risultano dalla cooperazione di strutture specifiche che costituiscono vie dove l’attività neuronale circola in maniera sequenziale effettuando le operazioni proprie di ogni struttura. (Berthoz, 1998)

Infine, l'espressione crescita e sviluppo del sistema nervoso vuol significare che la paralisi infantile si distingue dalla paralisi dell'adulto in quanto mancata acquisizione di funzioni e non perdita di funzioni già acquisite.

Indice

  INTRODUZIONE
   
Capitolo 1

1. LA PARALISI CEREBRALE INFANTILE

  1.1 DEFINIZIONE
  1.2 EPIDEMIOLOGIA
  1.3 DIAGNOSI DI LESIONE
  • 1.3.1 Il neonato pretermine
  • 1.3.2 Il neonato a termine
 

1.4 CLASSIFICAZIONI

  • 1.4.1 Hagberg e al. (1975)
  • 1.4.2 Rosembaum e al.(2007)
  • 1.4.3 Ferrari-Cioni (2010)
 

1.5 LE FORME SPASTICHE

  • 1.5.1 La tetraplegia
  • 1.5.2 La diplegia (Segni clinici caratteristici, Forme cliniche)
  • 1.5.3 L'emiplegia (Segni clinici caratteristici, Forme cliniche)
  1.6 DISTURBI E FATTORI ASSOCIATI - Ritardo mentale, Epilessia, Disturbi della funzione visiva, Disturbi psichiatrici
Capitolo 2 2. FUNZIONI NON VERBALI
  2.1 FUNZIONI NON VERBALI
  2.1.1 Le funzioni visuo-percettive
 

2.1.2 Le funzioni visuo-spaziali

2.1.2.1 I disturbi visuo-spaziali

  • Disturbi dell'esplorazione visiva
  • Disturbi della percezione spaziale
  • Disturbi del pensiero spaziale
  • Disturbi visuo-costruttivi
 

2.2 ASPETTI EVOLUTIVI

  • 2.2.1 Prima infanzia
  • 2.2.2 Seconda infanzia
  • 2.2.3 Terza Infanzia
  2.3 Vie anatomo-funzionali di elaborazione visiva:le vie del "What" e del "Where"
Capitolo 3 3. LA MEMORIA DI LAVORO
  3.1 LA MEMORIA E LE SUE SOTTOCOMPONENTI
 

3.2 LA MEMORIA DI LAVORO

  • 3.2.1 I modelli teorici
    • Il modello di Cornoldi e Vecchi (2003)
  • 3.2.2.1 La memoria di lavoro visuo-spaziale (MLVS), La MLVS nel bambino
  • 3.2.3 Aree cerebrali coinvolte nella memoria di lavoro
Capitolo 4 4. LO SPAZIO E IL MOVIMENTO
  4.1 LO SPAZIO
  4.2 Il movimento - LA NAVIGAZIONE
 

4.3 DUE TIPI DI STRATEGIE PER LA CODIFICA SPAZIALE

  • 4.3.1 Le strategie egocentriche
  • 4.3.2 Le strategie allocentriche
  4.4 ASPETTI EVOLUTIVI
 

4.4.1 ASPETTI EVOLUTIVI

  • 4.4.2 Il neonato e lo spazio, Il bambino e lo spazio
 

4.5 STUDI RECENTI

  • 4.5.1 Aree cerebrali coinvolte nella codifica spaziale
Capitolo 5 5. LO STUDIO: MATERIALI E METODI - Introduzione allo studio
  5.1 IL CAMPIONE
 
  • 5.1.1 Caratteristiche del campione
  • 5.1.1.1 Età gestazionale
  • 5.1.1.2 Lesione cerebrale
  • 5.1.1.3 Livello cognitivo
  • 5.1.1.3.1 Profilo cognitivo
 

5.2 IL "WALKED CORSI TEST"

  • 5.2.1 Apparato sperimentale
  • 5.2.2 Svolgimento della prova
  • 5.2.3 Le sequenze
  5.3 ANALISI DEI DATI
  6. LO STUDIO: RISULTATI
   
  7. DISCUSSIONI
  7.1 CONSIDERAZIONI
  CONCLUSIONI
   
  Tesi di Laurea di: Ylenia Capuzzo

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