Abilità Sociali
Le abilità sociali si riferiscono alla capacità di interagire con gli altri in modo efficace e appropriato. Queste abilità sono essenziali per lo sviluppo di relazioni positive e per la partecipazione alla società.
Durante l'infanzia, i bambini sviluppano gradualmente le loro abilità sociali attraverso una serie di tappe di sviluppo. In genere, le prime abilità sociali iniziano a svilupparsi intorno ai 6 mesi di età, quando i bambini iniziano a sorridere e a fare contatto visivo con le persone.
A 12 mesi, i bambini iniziano a sviluppare la capacità di comunicare con gli altri attraverso gesti e suoni. A 2 anni, i bambini iniziano a sviluppare la capacità di giocare con gli altri e di condividere i giocattoli. A 3 anni, i bambini iniziano a sviluppare la capacità di rispettare le regole e di aspettare il loro turno durante i giochi.
Durante i successivi anni di vita, i bambini continuano a sviluppare e raffinare le loro abilità sociali. A 4 anni, i bambini iniziano a sviluppare la capacità di empatia e di riconoscere le emozioni degli altri. A 5 anni, i bambini iniziano a sviluppare la capacità di risolvere i conflitti in modo pacifico e di lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune. A 6 anni, iniziano a sviluppare la capacità di stabilire e mantenere amicizie a lungo termine.
Inoltre, le abilità sociali sono strettamente legate allo sviluppo cognitivo e alla crescita emotiva dei bambini. Lo sviluppo delle abilità sociali è importante per la comunicazione, la comprensione degli altri e la cooperazione. Inoltre, queste abilità sono fondamentali per la salute mentale e per il benessere sociale ed emotivo dei bambini.
È importante notare che alcuni bambini possono avere difficoltà nello sviluppo delle abilità sociali, come ad esempio i bambini con autismo o con altre disabilità sociali. In questi casi, può essere necessario un supporto aggiuntivo per aiutare i bambini a sviluppare le loro abilità sociali e ad integrarsi nella società.
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La dimensione emotivo-affettiva
Che cos’è un’emozione?
“Tutti sanno cos’è un’emozione,
finché non gli viene chiesto di darne una definizione”
(Fehr & Russell, 1984)
Le emozioni costituiscono un’importante componente nel percepire se stessi, le persone, l’ambiente e gli oggetti nella quotidianità (Camaioni, 2007 p.203) e sono patrimonio di
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INTRODUZIONE - Valutazione dei Disturbi di Regolazione in bambini con Disturbo Pervasivo dello Sviluppo in corso di trattamento
L’autismo infantile rappresenta una delle sindromi più angoscianti e
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La relazione Tonico - Emotiva precoce
“Il lattante è qualcosa che non esiste: se mi mostri un bambino, certamente mi mostrerai anche qualcuno che si prende cura di lui, o almeno una carrozzina cui qualcuno tende occhi e orecchi…” (Donald Woods Winnicott 1896-1971).
L’ipotesi di lavoro che vado ad affrontare è forse così sintetizzabile: il corpo, l’azione, l’interazione, quindi l’esperienza non verbale e le interazioni
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Presentazione del caso clinico - Favorire la comunicazione nella Sindrome di Mowat Wilson
- Nome: Giulio
- Data di nascita: 24/11/2004
- Diagnosi: Sindrome di Mowat Wilson
- Test cognitivo Leither-R: QI 58
Anamnesi
Giulio nasce a termine da gravidanza normodecorsa da genitori sani e non consanguinei (PN 2790gr, L49 cm, CC 32 cm) con fratello maggiore sano. Alla nascita si riscontra criptorchidismo
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Mosse del terapista nella pratica neuro psicomotoria e nell’Early Start Denver Model
Dopo aver presentato in modo analitico l’Early Start Denver Model, ritengo ora importante metterlo a confronto con l’approccio neuropsicomotorio e il ruolo del TNPEE.
Saranno evidenziate le caratteristiche, le affinità e le differenze, mettendo in luce come la metodologia ESDM sia
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Early Start Denver Model - STUDIO OSSERVAZIONALE: materiali e metodi dello studio, descrizione casi clinici
STUDIO OSSERVAZIONALE
Nei capitoli teorici introduttivi è stato illustrato come sia di fondamentale importanza all’interno del trattamento dei disturbi dello spettro autistico un intervento precoce e individualizzato; ma allo stesso tempo come non sia stato ancora individuato un metodo riabilitativo risolutivo e adatto per
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NELLA PRATICA: DOBBIAMO GIOCARE ASSIEME!
Per chiarire la metodologia che il TNPEE può utilizzare all’interno del suo intervento neuro psicomotorio ispirandosi ai principi e al modello dell’ESDM, riporto la descrizione di alcune attività esemplificative della metodologia di lavoro
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Early Start Denver Model
L’Early Start Denver Model
In questo capitolo verrà presentato l’Early Start Denver Model, approccio evolutivo per l’autismo, in quanto, dato che l’intervento del TNPEE deve essere sempre costruito, personalizzato e modificato in base
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Early Start Denver Model: RISULTATI, DISCUSSIONE, CONCLUSIONI
RISULTATI
A luglio 2017 (identificato come momento t2), dopo 4 mesi dalla prima osservazione, sono stati valutati i progressi dei bambini che hanno continuato il loro percorso riabilitativo con il metodo integrato. I risultati del loro percorso riabilitativo verranno mostrati attraverso un’osservazione descrittiva qualitativa nel momento di T2 e i
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Difficoltà e deficit visuo-spaziali
I deficit visuo-spaziali possono essere definiti come disordini che determinano un'erronea stima degli aspetti spaziali fra diversi oggetti, che riguardano il rapporto tra la persona e
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