Ti serve aiuto per la Tesi?

Ti serve aiuto per la TesiSei preoccupato/a perché non ti hanno ancora assegnato la tesi o non sai da dove cominciare? Hai in mente un argomento ma non sai come svilupparlo, dove cercare le fonti o come presentare i primi capitoli al relatore?
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In questo articolo puoi trovare alcuni consigli.

Schema generale da seguire nella stesura della tesi:
1) Titolo ed oggetto della tesi
2) Obiettivo che si vuole perseguire
3) Strumenti che si utilizzeranno per raggiungerlo
4) Metodo di ricerca che si intende utilizzare
5) Fonti di riferimento che si intendono consultare.
6) Principali risultati che si intende ottenere

1) L'oggetto della tesi va scelto cercando di ripercorrere la propria carriera universitaria, ripensando ai temi più stimolanti, favorendo le proprie propensioni culturali, eccetera. E' necessario far emergere un'idea. Fissato un tema, anche generale, la ricerca inizia consultando i libri o i saggi più recenti: aiutandosi con le note e con i riferimenti bibliografici reperiti, si risale ai lavori più vecchi. Ne segue lo sviluppo di una bibliografia che tende ad espandersi. All'inizio sembra che si espanda senza fine; ciò è dovuto a due elementi: l'inesperienza e la probabile genericità del tema iniziale.

2) L'obiettivo che ci proponiamo di perseguire può essere la dimostrazione o la contestazione di una tesi scientifica che verrà presentata grazie agli studi ed alle ricerche che verranno svolte. Ciò che verrà affermato dovrà essere dimostrato.

3) Gli strumenti che verranno impiegati potranno essere studi su libri di testo, internet, ma anche esperienze di tirocinio, indagini scientifiche, interviste ed altri elementi utili al raggiungimento degli scopi.

4) Il metodo di ricerca dipenderà dagli strumenti che avrete scelto per dimostrare la vostra tesi. Ci sarà chi visiterà tutte le biblioteche, chi si rinchiuderà in laboratorio e chi farà entrambe le cose.

5) Tra tutte le fonti , le biblioteche restano il primo luogo da visitare, anche se oggi le ricerche su internet sono molto valide; in essi si possono trovare le tracce per iniziare, i primi elementi bibliografici. In ogni caso sarà il relatore ad indicare i testi dai quali partire. Segnare sempre tutti i riferimenti trovati nei libri, indicati a lezione, trovati leggendo qua e là, scorrendo indici di riviste, ecc. E' utile mantenere sempre in ordine la bibliografia mano a mano che si procede. Per delimitare il campo di indagine bisogna passare da un argomento generico ad un argomento generale e da questo ad un argomento preciso, formulando un'ipotesi di lavoro. Fissarla in modo chiaro, scriverla in una pagina o in poche frasi e discuterla con il relatore. Scrivere un breve documento nel quale si chiariscono le ipotesi e si costruisce uno schema sulla base del quale si pensa di svolgere la tesi.

6) I risultati che si auspica di ottenere sono legati agli obiettivi che vi siete posti di raggiungere: la dimostrazione della vostra tesi dovrà avvenire in modo convincente, attraverso la presentazione degli elementi necessari a convincere il vostro futuro pubblico (innanzitutto la commissione di laurea) . E' quindi importante presentare nel modo più chiaro possibile come avete svolto l'attività di ricerca e quali sono state le vostre fonti.

Struttura
-Indice
-Introduzione
-Capitoli centrali
-Conclusioni
-Note
-Bibliografia
-Allegati centrali
-Riassunto

L'indice: dovrà essere una delle prime cose da fare, se non addirittura la prima in quanto questo è una rappresentazione dell'ipotesi di lavoro: essa può essere cambiata nel corso della stesura, ma è necessario dare la possibilità al relatore di avere in mente il tema e il suo sviluppo quando ne legge una parte, specie se relativamente breve.

Introduzione: deve contenere gli elementi fondamentali che servono a far comprendere il lavoro, anche a chi non avrà il tempo di leggerlo in tutte le sue parti. Di conseguenza dovrà illustrare con chiarezza gli obiettivi e le ragioni sottostanti alla loro scelta, fornire alcuni cenni in merito alla letteratura rilevante, presentare gli strumenti utilizzati (la metodologia) e l'organizzazione essenziale in parti e in capitoli.

I capitoli centrali: avranno una struttura che varia in funzione dell'ambito disciplinare e della metodologia impiegata. Qui sarà opportuno proporre una rassegna della dottrina rilevante. E' però importate evitare l'analisi dettagliata di contributi solo marginalmente attinenti all'argomento trattato nella tesi. Se si ritiene che un certo argomento meriterebbe un maggiore approfondimento è meglio rinviare alla letteratura.

Le conclusioni: rappresentano l'ultimo capitolo della tesi ed il coronamento del lavoro svolto. Non devono sembrare un riassunto bensì un momento di verifica della struttura adoperata nell' elaborazione dei dati e delle informazioni. Saranno chiare e scientifiche ed in particolare, occorre richiamare il metodo di ragionamento seguito nel lavoro, riportando i risultati più importanti che sono emersi. Inoltre, bisogna menzionare i possibili futuri sviluppi della ricerca e fornire eventuali indicazioni di carattere normativo. Le conclusioni vanno armonizzate con l'introduzione; in esse si deve dare giustificazione e dimostrazione delle prese di posizione.

Come e dove si inseriscono le note? Vanno sempre utilizzate per documentare la fonte delle proprie conoscenze. Non vanno fatte affermazioni che non siano puntualmente documentate. In generale, la nota resta un rinvio breve, ma frequente e va fatta preferibilmente a piè di pagina. Se la nota vuole indicare semplicemente la fonte dell'idea o dell'informazione, si userà il riferimento direttamente nel testo; se la medesima indicazione richiede qualche specificazione o qualche spiegazione si userà la nota a piè di pagina, molto importante perché mostra al lettore l'approfondimento della trattazione.

Le note per le leggi? Con riferimento alle leggi e alle norme in genere, per non appesantire il testo, i riferimenti andranno in nota la prima volta che si citano, mentre nel testo rimarrà la sigla convenzionale. Ad esempio la prima volta che si cita il Testo Unico bancario, si scriverà nel testo "il Testo Unico bancario (D. Lgs. n. 353/93)" e in nota "D. Lgs. n. ... del ...: Titolo esteso e completo della legge o del decreto, in G.U. n. ..., del...)". Successivamente il riferimento sarà solo nel testo utilizzando indifferentemente T.U., oppure T.U. bancario, a seconda che il riferimento possa essere confuso con un altro Testo unico (ad esempio il T.U. finanziario, il Tuir o altro). Analogamente per le Circolari della Banca d'Italia, della Consob, dell'Abi, dell'Assonime, ecc.

Come fare la bibliografia
Ogni citazione (a piè di pagina, o nel corpo del testo) sarà successivamente riportata alla fine della tesi, in una parte appositamente intitolata "Riferimenti Bibliografici". Si tratta dell'elenco delle opere citate, in ordine alfabetico e descritte per esteso: gli esempi possono essere tratti dai libri o dagli articoli consultati. Con riferimento al caso appena esemplificato, si scriverà:
Rossi R., Ruberti E. (1993) "L'Italia dal 1861 al 1945", Mulini, Roma
Il formato carattere di autore, titoli dei libri o dei saggi, nomi delle riviste, ecc. possono essere desunti dai libri consultati. L'importante è che vi sia completa omogeneità nell'uso dei caratteri: tutto questo lavoro può essere fatto automaticamente da un programma apposito, del tipo EndNote o altro. Le tabelle e le figure vanno numerate progressivamente e titolate con un titolo breve e significativo. Nelle tabelle complesse, i cui dati sono poi usati direttamente nel testo, è bene numerare le colonne e poi all'occorrenza, fare riferimento alla tabella e alla colonna cui ci si richiama. Ogni tabella deve avere la fonte da cui è riportata o, nel caso di elaborazione personale, la fonte da cui sono derivati i dati. Nel caso i dati originari siano stati elaborati si userà la frase: "Nostra elaborazione ottenuta con il metodo ......". Nelle tabelle vanno sempre indicati gli anni di riferimento, le unità di misura (numero, quantità, valori ecc.). Anche in questo caso gli esempi possono essere tratti dai libri o dagli articoli consultati.

Le citazioni degli autori...
Quando si citano altri autori per esteso, le parti di una certa lunghezza (almeno tre righe di testo) o quelle che si vogliono evidenziare, dovranno essere tenute separate e fatte rientrare in modo visibile, con spaziature sopra e sotto.

Lo stile
La tesi non è un romanzo, una novella, un articolo di un quotidiano oppure un elenco di informazioni. Deve essere un saggio : aiutarsi allora osservando la forma e la struttura dei libri di testo, cercare di capire come sono strutturati e come sono scritti, ispirarsi alle forme che si preferiscono o che appaiono più consone all'argomento prescelto. In ogni caso sarà opportuno utilizzare frasi brevi, semplici e incisive, con poche subordinate. Aggettivi e avverbi con grande parsimonia e non utilizzare mai i superlativi. Utilizzare spesso il condizionale perché forse non siamo ben sicuri di quello che affermiamo. Non utilizzare frasi di collegamento fra paragrafi o fra capitoli (frasi finali del tipo: "fino ad ora abbiamo parlato di..."; oppure frasi iniziali del tipo: "qui si parlerà di..."): il titolo del capitolo, del paragrafo, della sezione debbono essere sufficientemente esaurienti. In caso contrario, spezzare ulteriormente il tema in un nuovo paragrafo.

I termini in lingue estere che non sono entrati nel linguaggio corrente (verificare in un vocabolario) vanno scritti sempre in corsivo e di norma al singolare. In corsivo i termini del tipo in primis, tout court, cash management, ecc. Si scriverà "le option" e non "le options"; "gli swap" piuttosto che "gli swaps".

Per l'ammissione all'esame finale di laurea lo studente dovrà:
- al momento della richiesta di assegnazione della tesi deve essere consegnato in Segreteria di Presidenza un modulo col titolo provvisorio, firmato dal relatore.
-quaranta giorni prima dell'inizio della sessione di laurea, lo studente deve presentare alla Segreteria Studenti la domanda di ammissione e il libretto universitario, completo di tutti gli esami sostenuti in base all'ultimo piano di studio approvato dal Consiglio di Corso di Laurea.
-entro trenta giorni dalla sessione di laurea, lo studente è tenuto a presentare alla Segreteria di Presidenza il modulo col titolo definitivo della tesi.
-almeno venti giorni prima della sessione di laurea, tutti gli esami del proprio piano di studio devono essere stati superati.

Entro il quindicesimo giorno dalla discussione, il laureando dovrà:
-presentare in Segreteria Studenti quattro copie della tesi da timbrare.
-consegnare personalmente al relatore, ai due correlatori e in biblioteca le copie timbrate della tesi.

Pubblicazioni sull'argomento:
Umberto Eco: "Come si fa una tesi di laurea" -Bompiani, 1995
P. Melograni: "Guida alla tesi di laurea" -Bur Rizzoli, Milano, 1993
L.G. Brusati, P. Rondo Brovetto: "Come si fa una tesi di laurea in Economia Aziendale", EGEA, Milano, 1996
M.Bustreo, Scrivere e argomentare - Guida alle tesi di laurea, Gedit Edizioni - Bologna 2006