Abilità Sociali

Le abilità sociali si riferiscono alla capacità di interagire con gli altri in modo efficace e appropriato. Queste abilità sono essenziali per lo sviluppo di relazioni positive e per la partecipazione alla società.

Durante l'infanzia, i bambini sviluppano gradualmente le loro abilità sociali attraverso una serie di tappe di sviluppo. In genere, le prime abilità sociali iniziano a svilupparsi intorno ai 6 mesi di età, quando i bambini iniziano a sorridere e a fare contatto visivo con le persone.

A 12 mesi, i bambini iniziano a sviluppare la capacità di comunicare con gli altri attraverso gesti e suoni. A 2 anni, i bambini iniziano a sviluppare la capacità di giocare con gli altri e di condividere i giocattoli. A 3 anni, i bambini iniziano a sviluppare la capacità di rispettare le regole e di aspettare il loro turno durante i giochi.

Durante i successivi anni di vita, i bambini continuano a sviluppare e raffinare le loro abilità sociali. A 4 anni, i bambini iniziano a sviluppare la capacità di empatia e di riconoscere le emozioni degli altri. A 5 anni, i bambini iniziano a sviluppare la capacità di risolvere i conflitti in modo pacifico e di lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune. A 6 anni, iniziano a sviluppare la capacità di stabilire e mantenere amicizie a lungo termine.

Inoltre, le abilità sociali sono strettamente legate allo sviluppo cognitivo e alla crescita emotiva dei bambini. Lo sviluppo delle abilità sociali è importante per la comunicazione, la comprensione degli altri e la cooperazione. Inoltre, queste abilità sono fondamentali per la salute mentale e per il benessere sociale ed emotivo dei bambini.

È importante notare che alcuni bambini possono avere difficoltà nello sviluppo delle abilità sociali, come ad esempio i bambini con autismo o con altre disabilità sociali. In questi casi, può essere necessario un supporto aggiuntivo per aiutare i bambini a sviluppare le loro abilità sociali e ad integrarsi nella società.

  • I Disturbi dello Spettro Autistico

    Definizione dei Disturbi dello Spettro Autistico

    L’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita.

    Le aree prevalentemente interessate da uno sviluppo alterato sono quelle relative alla comunicazione sociale, all’interazione sociale reciproca, al gioco funzionale

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  • Approcci riabilitativi di tipo evolutivo

    Intervento di sviluppo relazionale

    RDI è un acronimo per Relationship Development Intervention, che, tradotto, significa Intervento per lo Sviluppo Relazionale.

    Questa terapia è stata sviluppata dal Dr. Steven Gutstein e mira a risolvere i problemi di tipo relazionale e sociale presenti nelle persone ASD (= con un disturbo dello spettro autistico).

    L’intervento si

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  • Approccio “specifico” ai disturbi non Sociali

    Autismo a Basso Funzionamento

    Conoscere lo stato mentale del bambino è importante per determinare il suo livello futuro di funzionamento.

    Questa è una chiave di criterio importante nella diagnosi dell'autismo quando si prova a stabilire una discrepanza fra il livello delle funzioni sociali del bambino e le sue funzioni cognitive ed adattive totali. Come è vero per i

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  • Approccio  Farmacologico e Dietetico nei Disturbi dello Spettro Autistico

    Approccio  Farmacologico

    Nel vasto capitolo dei Disturbi Pervasivi di Sviluppo (sindromi autistiche e condizioni cliniche collegate) (DPS), gli studi sul versante farmacologico sono ancora pochi e molto raramente di tipo controllato; ciò appare dovuto alla scarsità di conoscenze tuttora presenti riguardo all'eziologia o anche solo ai meccanismi fisiopatogenetici implicati. In questo

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  • Approcci riabilitativi di tipo comportamentale

    Il metodo ABA

    "I disturbi autistici" Per disturbi autistici si intende tutta la gamma dei disturbi autistici, lievi o importanti che siano, che corrispondono ai criteri del manuale diagnostico DSM-IV per i Disturbi Autistici (PDD) oppure PDD-NOS. I disturbi autistici sono dei disturbi che si collocano all'interno di uno spettro, cioè esiste una gamma variabile di

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  • Disabilità intellettiva - ASPETTI GENERALI

    Introduzione

    Per poter parlare di disabilità intellettiva bisogna intanto definire l'intelligenza. Sono stati fatti molti tentativi nel corso del tempo per darne una definizione esaustiva: fino alla fine degli anni '90 si parlava ad esempio di fattore generale "g" e l'intelligenza veniva considerata come un'abilità generale, a sé stante, che l'individuo possiede o non possiede,

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  • BIBLIOGRAFIA - Il TNPEE nell’attività Educativo - Preventiva
    1. A.M.Wille. (2001, febbraio). La formazione corporea della Terapista della Psicomotricità (TPM). Psicomotricità , p. 58-59.
    2. Ainsworth, M. (1978). Patterns of attachment: a Psycological study of the strange situation. Hillsdale (NJ): Erlbaum.
    3. Ambrosini, C., Arcelloni, C., & Magnifico, E. (2002, Giugno). La promozione della salute e
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  • ALLA RICERCA DI UNA SPIEGAZIONE MOTORIA DELL’AUTISMO E DEI SUOI SINTOMI

    CENNI INTRODUTTIVI

    Oltre ai principali sintomi caratteristici dell'autismo descritti nella sezione dedicata, alcuni autori pongono l'attenzione sulle anomalie motorie precoci che potrebbero interferire con lo sviluppo di tappe motorie cruciali nello sviluppo del bambino con autismo e, addirittura spiegarne le peculiari anomalie nelle abilità sociali e comunicative. Infatti,

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  • MATERIALI, METODI e RISULTATI - Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’autismo

    PRESUPPOSTI TEORICI

    Nel loro studio del 2001, Gentilucci e collaboratori, dimostrarono che l'esecuzione di prensioni manuali di diverse dimensioni, cui pertanto corrispondevano differenti cinematiche e aperture delle dita, influenzava la contemporanea apertura della bocca, nonostante fosse richiesto ai partecipanti di aprirla di una quantità costante tra le prove. 

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  • L' AUTISMO

    DEFINIZIONE DI AUTISMO

    L'autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita (Linee Guida Nazionali, 2011). La decima revisione della classificazione ICD (International Classification of Disease) proposta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità si riferisce all'autismo nei termini di

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