Gioco
Il gioco è un'attività umana che coinvolge una o più persone in un'esperienza ludica, divertente e spesso competitiva. Il gioco può essere praticato per scopi diversi, come il divertimento, l'apprendimento, la socializzazione, lo sviluppo fisico e mentale, la sfida e la creatività.
Il gioco può assumere diverse forme, tra cui:
- Giochi di società: giochi che si svolgono all'interno di un tavolo, come gli scacchi, il monopoli o il gioco dell'oca.
- Giochi all'aria aperta: giochi che si svolgono all'aperto, come il calcio, il basket o il gioco della corda.
- Giochi di ruolo: giochi che coinvolgono l'interpretazione di personaggi immaginari, come il gioco di carte Magic the Gathering o il gioco di ruolo Dungeons & Dragons.
- Giochi elettronici: giochi che si svolgono attraverso l'uso di dispositivi elettronici, come i videogiochi, i giochi per computer o i giochi per smartphone.
Il gioco può essere influenzato da diversi fattori, come l'età, il sesso, la cultura, la personalità, l'interesse e la motivazione. Il gioco può avere benefici per la salute fisica e mentale, come il miglioramento della coordinazione, della memoria, dell'attenzione e della creatività. Inoltre, il gioco può essere utilizzato come strumento educativo per insegnare concetti complessi, come la matematica, la scienza e la storia.
Lo studio del gioco ha portato alla formulazione di diverse teorie del gioco, tra cui:
- Teoria dell'attività ludica: questa teoria sostiene che il gioco è un'attività spontanea e naturale che consente agli individui di esprimere la loro creatività, la loro fantasia e le loro emozioni.
- Teoria della competizione: questa teoria sostiene che il gioco è un'attività competitiva che consente agli individui di sviluppare la loro abilità, la loro strategia e la loro capacità di problem-solving.
- Teoria dell'apprendimento: questa teoria sostiene che il gioco è un'attività educativa che consente agli individui di apprendere nuove conoscenze, abilità e comportamenti.
Il gioco può essere migliorato attraverso la pratica, la competizione, la sfida e l'uso di tecnologie avanzate. Inoltre, il gioco può essere utilizzato come strumento per promuovere la cooperazione, la socializzazione e la solidarietà.
In sintesi, il gioco è un'attività umana che coinvolge una o più persone in un'esperienza ludica, divertente e spesso competitiva. Il gioco può assumere diverse forme e può essere praticato per scopi diversi, come il divertimento, l'apprendimento, la socializzazione, lo sviluppo fisico e mentale, la sfida e la creatività. Il gioco può essere influenzato da diversi fattori, come l'età, il sesso, la cultura, la personalità, l'interesse e la motivazione. Il gioco può avere benefici per la salute fisica e mentale e può essere utilizzato come strumento educativo e per promuovere la cooperazione, la socializzazione e la solidarietà.
Il gioco in neuropsicomotricità
Il gioco in neuropsicomotricità è un'attività terapeutica che utilizza il gioco come strumento per favorire lo sviluppo neuropsicomotorio dei bambini e dei ragazzi in difficoltà. Questo tipo di gioco viene utilizzato principalmente in ambito riabilitativo, per aiutare i bambini a superare difficoltà motorie, cognitive, emotive e relazionali.
Il gioco in neuropsicomotricità può assumere diverse forme, a seconda delle esigenze del bambino o del ragazzo. Alcuni esempi di giochi utilizzati in neuropsicomotricità includono:
- Giochi di movimento: giochi che coinvolgono il movimento del corpo, come la corsa, il salto, la danza o il gioco della statua.
- Giochi di equilibrio: giochi che coinvolgono l'equilibrio del corpo, come il camminare sui tacchi, sulle punte dei piedi o sul bordo di una linea.
- Giochi di manipolazione: giochi che coinvolgono la manipolazione di oggetti, come i puzzle, i mattoncini o le costruzioni in legno.
- Giochi di coordinazione: giochi che coinvolgono la coordinazione tra le diverse parti del corpo, come il lancio e la presa di una palla o il gioco con i cerchi.
Il gioco in neuropsicomotricità può essere utilizzato per raggiungere diversi obiettivi terapeutici, come migliorare la coordinazione motoria, l'equilibrio, la percezione spaziale, la memoria, l'attenzione e la socializzazione. Inoltre, il gioco in neuropsicomotricità può essere utilizzato per aiutare i bambini a superare difficoltà emotive e relazionali, come l'ansia, la timidezza, la difficoltà di relazione con gli altri o la bassa autostima.
Lo studio del gioco in neuropsicomotricità ha portato alla formulazione di diversi approcci terapeutici, tra cui:
- Approccio globale: questo approccio mira a favorire lo sviluppo neuropsicomotorio del bambino attraverso un lavoro globale sul corpo, la mente e le emozioni. Questo approccio utilizza il gioco come strumento per stimolare la creatività, la fantasia e l'immaginazione del bambino.
- Approccio psicomotorio: questo approccio mira a favorire lo sviluppo neuropsicomotorio del bambino attraverso un lavoro specifico sulla coordinazione motoria, l'equilibrio, la percezione spaziale e la memoria. Questo approccio utilizza il gioco come strumento per migliorare le abilità motorie del bambino.
- Approccio relazionale: questo approccio mira a favorire lo sviluppo neuropsicomotorio del bambino attraverso un lavoro specifico sulla relazione con gli altri. Questo approccio utilizza il gioco come strumento per migliorare le abilità sociali e relazionali del bambino.
Il gioco in neuropsicomotricità può essere praticato da professionisti specializzati, come i neuropsicomotricisti, che utilizzano il gioco come strumento terapeutico per favorire lo sviluppo neuropsicomotorio dei bambini e dei ragazzi in difficoltà.
In sintesi, il gioco in neuropsicomotricità è un'attività terapeutica che utilizza il gioco come strumento per favorire lo sviluppo neuropsicomotorio dei bambini e dei ragazzi in difficoltà. Il gioco in neuropsicomotricità può assumere diverse forme e può essere utilizzato per raggiungere diversi obiettivi terapeutici, come migliorare la coordinazione motoria, l'equilibrio, la percezione spaziale, la memoria, l'attenzione e la socializzazione. Il gioco in neuropsicomotricità può essere praticato da professionisti specializzati, come i neuropsicomotricisti, che utilizzano il gioco come strumento terapeutico per favorire lo sviluppo neuropsicomotorio dei bambini e dei ragazzi in difficoltà.
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Ippoterapia - Esperienza presso il Centro di Riabilitazione Geo Agriturismo
In questo capitolo riporterò la mia esperienza personale, presso il Centro “Geo Agriturmo” di Caltanissetta, iniziata a Marzo 2010. Ho avuto l’occasione, e ringrazio per questo tutti coloro fanno parte del Centro, di approfondire le conoscenze su questa nuova realtà riabilitativa e di vedere da vicino i risultati che si possono ottenere con questa terapia. Di seguito riporto le
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Profili di Sviluppo Motorio nello Sviluppo Atipico
Disturbi dello Spettro dell’Autismo
Definizione
“L’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita. Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative alla comunicazione sociale, all’interazione sociale reciproca e al gioco funzionale e simbolico”. (ISS-SNLG,
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Descrizione del lavoro e Casistica - Dalla valutazione del profilo motorio all’intervento neuropsicomotorio
Materiale e metodo di valutazione
La casistica in osservazione per tale studio, svolto nel Centro di Riabilitazione e Prevenzione dell’età evolutiva “Il Cucciolo”, comprende 15 soggetti di età compresa tra 3 e 6 anni (età
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Trattamento neuropsicomotorio: Introduzione - Dalla valutazione del profilo motorio all’intervento neuropsicomotorio
Le capacità coordinative sono influenzate da condizioni neurologiche, ambientali e psicologiche, da qui la necessità di offrire al bambino tutti gli stimoli necessari affinché si verifichi un buon funzionamento del sistema nervoso e in particolare dell’apparato senso-motorio e un’adeguata integrazione delle informazioni dei diversi sistemi percettivi. Ciò si traduce attraverso un’educazione
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Test per la Valutazione Motoria
Un’attenta valutazione delle competenze del bambino consente di avere un quadro evolutivo di partenza del soggetto che abbiamo di fronte, sia per stilare un profilo psicomotorio del bambino utile a inquadrare meglio le problematiche manifestate contribuendo ad una eventuale diagnosi, sia quale fondamentale passo di approfondita conoscenza delle stesse al fine di predisporre un progetto di
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Lo sviluppo motorio dai 3 ai 6 anni
Il movimento è l’espressione vitale per eccellenza, permette lo spostamento, la conoscenza di ciò che ci circonda, di quello che possiamo fare e delle possibilità di relazione, ed è il motore del nostro comportamento, poiché implicato in ogni attività percettiva (Colina, 2015).
Studi neurofisiologici vanno a dimostrare che disponiamo di recettori-anticipatori capaci di produrre
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Dalla valutazione del profilo motorio all’intervento neuropsicomotorio dai 3 ai 6 anni in soggetti con sviluppo atipico
ABSTRACT
Il movimento è l’espressione vitale per eccellenza, rappresenta per ogni bambino la possibilità di apprendere grazie alla sperimentazione
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Revisione delle cartelle riabilitative dei bambini affetti da Atrofia Muscolare Spinale (SMA)
I seguiti presso l'ASO Città della Salute e della Scienza di Torino: metodologia della revisione
Per poter definire un percorso di presa in carico attuabile, in seguito alla revisione della letteratura, si è ritenuto importante osservare come venga impostato l'intervento riabilitativo dei bambini con SMA I nel presidio O.I.R.M. (Ospedale Infantile Regina Margherita) appartenente
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La valutazione e il trattamento riabilitativo neuropsicomotorio e respiratoria nell' Atrofia Muscolare Spinale (SMA)
La valutazione riabilitativa neuropsicomotoria e respiratoria nella SMA I
Alcune linee guida rispetto alla valutazione generale dei bambini con SMA I parlano di ulteriori ambiti di intervento (Tabella 1), come l'area gastrointestinale e dell'alimentazione, del linguaggio e quella cognitiva (17,19,26), aspetti da tenere in forte considerazione all'interno di un approccio che deve
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Proposta per un intervento riabilitativo integrato nella presa in carico del paziente con Atrofia Muscolare Spinale (SMA) I: l'esperienza dell'ospedale Infantile Regina Margherita
Premessa
La stesura di questo elaborato è scaturita dall'interesse di approfondire il ruolo e la specificità dell’intervento del Terapista della Neuro e psicomotricità dell'età evolutiva nella gestione
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