Atteggiamenti

Gli atteggiamenti in età evolutiva si riferiscono alle opinioni, alle credenze e ai valori che un bambino o un adolescente ha nei confronti di persone, oggetti, eventi o idee. Gli atteggiamenti in età evolutiva possono influenzare la percezione, l'emozione e il comportamento del bambino o del ragazzo, e possono influenzare il suo benessere psicologico e la sua capacità di interagire con gli altri.

Gli atteggiamenti in età evolutiva possono essere positivi o negativi, e possono essere formati attraverso l'esperienza diretta, l'apprendimento sociale e la comunicazione verbale e non verbale. Ad esempio, gli atteggiamenti nei confronti delle persone possono essere influenzati dall'esperienza con i membri della famiglia, con i coetanei e con gli adulti significativi, mentre gli atteggiamenti nei confronti degli oggetti possono essere influenzati dall'apprendimento della loro funzione e del loro valore.

Gli atteggiamenti in età evolutiva possono essere suddivisi in diverse dimensioni, tra cui:

  • Cognitiva: la componente cognitiva degli atteggiamenti si riferisce alle credenze e alle opinioni che un bambino o un adolescente ha nei confronti di un oggetto o di una persona.
  • Emotiva: la componente emotiva degli atteggiamenti si riferisce alle emozioni che un bambino o un adolescente prova nei confronti di un oggetto o di una persona.
  • Comportamentale: la componente comportamentale degli atteggiamenti si riferisce alle azioni che un bambino o un adolescente compie nei confronti di un oggetto o di una persona.

La promozione degli atteggiamenti positivi in età evolutiva può essere utile per migliorare il benessere psicologico, l'interazione sociale e l'apprendimento del bambino o del ragazzo. La promozione degli atteggiamenti positivi in età evolutiva può essere effettuata attraverso diversi metodi, tra cui la formazione degli insegnanti, la formazione dei genitori, la promozione di programmi di educazione socio-emotiva e la promozione di programmi di mentoring.

In sintesi, gli atteggiamenti in età evolutiva si riferiscono alle opinioni, alle credenze e ai valori che un bambino o un adolescente ha nei confronti di persone, oggetti, eventi o idee. Gli atteggiamenti in età evolutiva possono influenzare la percezione, l'emozione e il comportamento del bambino o del ragazzo, e possono influenzare il suo benessere psicologico e la sua capacità di interagire con gli altri. Gli atteggiamenti in età evolutiva possono essere positivi o negativi e possono essere formati attraverso l'esperienza diretta, l'apprendimento sociale e la comunicazione verbale e non verbale. La promozione degli atteggiamenti positivi in età evolutiva può essere utile per migliorare il benessere psicologico, l'interazione sociale e l'apprendimento del bambino o del ragazzo, e può essere effettuata attraverso diversi metodi.

  • Il caso clinico - dall'imitazione all'apprendimento

    Presentazione

    Il caso clinico affrontato all’interno della presente tesi è un bambino di cinque anni che presenta un ritardo psicomotorio generale con particolare compromissione della competenza imitativa, comunicativa ed emotiva, associata a un marcato deficit delle abilità visuo-percettive.

    Il bambino, infatti, non è in grado di imitare su richiesta esplicita dell’altra

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  • La Comunicazione

    Definizione

    La comunicazione può essere definita come l’attività che permette di trasmettere informazioni mediante simboli, scambio di idee, sentimenti, intenzioni, atteggiamenti. Comprende qualsiasi comportamento verbale o non verbale (intenzionale o non intenzionale) che influenza l’atteggiamento, le idee e le attitudini di un altro individuo. La comunicazione è fondamentale per

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  • INTRODUZIONE - Fai come me: imitazione ed ampliamento delle competenze comunicative

     Fai come me: imitazione ed ampliamento delle competenze comunicative - Giulia GASPERINI

    L’idea di questa tesi nasce quando, durante il mio tirocinio, conosco un bambino che, tra tutti

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  • Premi per Tesi di Laurea su Neuropsicomotricista.it - selezione del 1 ottobre 2018
    Gentile collega,
     

    Ti informiamo che, in collaborazione con Teseo Formazione abbiamo deciso di

    offrire periodicamente n°3 accessi ai corsi

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  • Discussione - Conclusione - Considerazioni personali - "VALUTAZIONE FUNZIONALE SECONDO ICF-CY" in una casistica di bambini con cerebrolesione acquisita severa

    Discussione

    La griglia creata, favorisce il passaggio di informazioni tra gli operatori del centro, permette di monitorare il lavoro d’equipe ed i progressi di questi bimbi particolarmente compromessi, valorizzando il lavoro dell’intero team. La costituzione dello strumento ha rilevato ancora una volta quanto sia complesso trovare sistemi di valutazione/misurazione in bambini così

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  • Intervento riabilitativo - Le cerebro lesioni acquisite

    Prima del 1980, data nella quale il Consiglio Mondiale della Sanità ha dato una precisa definizione di “disabilità”, “menomazione” ed “handicap”, con il termine “disabilità”, si intendeva un puro problema riguardante gli organi e le funzioni correlate ad essi.(48) Il concetto di persona era ridotto a processi bio-funzionali tralasciando gli aspetti soggettivi, relazionali e motivazionali:

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  • LE CEREBROLESIONI ACQUISITE

    Cosa sono

    Con il termine “cerebrolesione acquisita” si intende una patologia cerebrale acuta avvenuta in epoca postnatale. Nei casi più gravi provoca uno stato di coma rilevato dalla scala di valutazione Glasgow Coma Scale (GCS) < 8 per una lasso di tempo superiore a 24 ore. Proprio la compromissione dello stato di coscienza costituisce un indice di gravità e di severità

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  • Basi emotive dell’apprendimento e risvolti in Terapia Neuropsicomotoria

    “ Un ambiente facilitante deve avere qualità umane, non perfezione meccanica”.

    (Winnicott - Dal luogo delle origini 1990; pag. 149)

    “Sperimentare i limiti del proprio vissuto corporeo aiuta a capire le nostre possibilità, con chi ci è consentito usarle e quando è necessario tirarsi indietro”…

    (Libera traduz. da: “La formazione in neuro e psicomotricità dell’età

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  • La Sindrome di Mowat Wilson: caratteristiche cliniche

    La sindrome di Mowat Wilson (MWS) è una sindrome congenita rara, caratterizzata da anomalie multiple e da un particolare fenotipo (Garavelli,2007).

    Fu descritta per la prima volta nel 1998 da due medici australiani, D.R. Mowat e M.J. Wilson e il gene responsabile della condizione, denominato ZEB2, è stato scoperto nel 2001 contemporaneamente da Cacheux in Francia e Wakamatsu in

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  • CASI CLINICI - Caratteristiche della relazione madre-bambino in bambini con disturbi del Neurosviluppo in corso di trattamento riabilitativo

    CASISTICA E METODOLOGIA

    Sono stati seguiti due casi, entrambi di sesso maschile, un bambino di 11 mesi e l’altro di 12 mesi. Al primo bambino è stata diagnosticata una Lissencefalia di tipo 1 con anomalie del gene LIS1, il secondo caso clinico è ancora in fase di accertamento diagnostico per la sindrome di Silver Russell.

    Entrambi i bambini sono stati valutati e seguiti

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