INTRODUZIONE - Sistemi a confronto di Comunicazione Aumentativa Alternativa nella Disabilità Intellettiva e nel Ritardo Neuropsicomotorio per lo Sviluppo dei Prerequisiti Logico-Matematici

Tesi di Laurea di: Danila PENZO  - Sistemi a confronto di Comunicazione Aumentativa Alternativa nella Disabilità Intellettiva e nel Ritardo Neuropsicomotorio per lo Sviluppo dei Prerequisiti Logico-Matematici - Università degli Studi di Genova - Anno Accademico 2017-2018.

La disabilità intellettiva può essere definita come una grave alterazione dello sviluppo che si manifesta sotto forma di sindromi globali, legate al deficit di sviluppo delle abilità intellettive e della conoscenza, sociali e dell’adattamento, che originano prima dei 18 anni. Tale condizioni di povertà e di insufficienza compromettono in modo duraturo la conquista delle funzioni più elevate della specie. Con l’espressione abilità intellettive si include un ampio numero di funzioni cognitive, come il ragionamento, la pianificazione, la soluzione di problemi, l’astrazione, la comprensione di idee complesse, l’apprendimento rapido e l’apprendimento dall’esperienza. In quest’ottica, l’intelligenza riflette le abilità di rappresentazione della realtà, di comprensione e di attribuzione dei significati al fine di realizzare un efficace adattamento all’ambiente. Il deficit cognitivo incide sulla comunicazione e il suo sviluppo, portando ad una limitazione delle capacità comunicative, pur non esistendo una relazione di causalità, è spesso riscontrato un ritardo nello sviluppo del linguaggio in persone con una disabilità intellettiva, in particolare quando siano compromesse le zone cerebrali specificatamente preposte alle funzioni linguistiche e, anche nei casi in cui ci sia un adeguato sviluppo verbale, si manifesta una difficoltà nella padronanza comunicativa e nelle forme più astratte del pensiero.

Si è deciso di potenziare le competenze visuo-cognitive, le quali risultano avere un ruolo cruciale nello sviluppo dei prerequisiti dell’apprendimento. Lo studio si è svolto su bambini poco verbali o non verbali con diagnosi di Disabilità Intellettiva o Ritardo Neuropsicomotorio. Più nello specifico si è voluto mettere a confronto un nuovo software di Comunicazione Aumentativa Alternativa, Alospeak, ad altri sistemi di CAA per verificare se quest’ultimo possa portare a risultati migliori nello sviluppo delle abilità comunicative rispetto ad altri sistemi di comunicazione, per poter sviluppare i prerequisiti dell’apprendimento.

Lo studio è stato condotto presso il centro “Boggiano Pico” di Genova tra maggio e novembre 2018, tale studio ha incluso 10 bambini, non verbali o poco verbali, con diagnosi di Disabilità Intellettiva o Ritardo Neuropsicomotorio. I soggetti sono stati suddivisi in due gruppi a seconda del sistema di Comunicazione Aumentativa Alternativa utilizzato: 3 soggetti hanno utilizzato Alospeak, 1 soggetto ha utilizzato Mind Express, 1 soggetto ha utilizzato il PECS, 5 soggetti hanno utilizzato le tabelle comunicative cartacee.

Inizierò la mia tesi presentando il concetto di Disabilità intellettiva, le sue caratteristiche, i quadri clinici e la relazione che intercorre tra la Disabilità Intellettiva e il comportamento adattivo, concluderò il primo capitolo esponendo il significato di Ritardo Neuropsicomotorio. Nel secondo capitolo verranno spiegati i prerequisiti dell’apprendimento, in particolare la relazione tra percezione visiva, abilità visuo- spaziali e apprendimento, di seguito verranno presentati i prerequisiti della letto- scrittura e del calcolo. Nel terzo capitolo verrà introdotto il concetto di Comunicazione Aumentativa Alternativa, la relazione tra la Disabilità intellettiva e la comunicazione e un riferimento a ciò che viene proposto nell’ICF-CY riguardante i fattori ambientali facilitanti. Infine nel quarto capitolo presenterò il mio studio: razionale della ricerca, materiali e metodi utilizzati, il campione di studio con i risultati dei test a T0, gli strumenti utilizzati, i risultati dello studio, le discussioni e le conclusioni.

ABSTRACT (italiano)

Razionale della ricerca: Lo scopo di questo studio è quello di comparare se il programma di comunicazione Alospeak, che si struttura sul concetto di reggenza, sia più efficace rispetto ad altri metodi di comunicazione aumentativa alternativa, basati sulla struttura a tabelle concatenate (Mind Express, Tabelle comunicative cartacee) e rispetto al metodo PECS, per lo sviluppo dei prerequisiti visuo-spaziali e logico- matematici in bambini con Disabilità Intellettiva e Ritardo Neuropsicomotorio.

La casistica è composta da 10 bambini di età compresa tra i 3 anni e mezzo e gli 8 anni, con QST compreso tra 28 e 83. Tutti bambini compresi nel campione di studio hanno diagnosi di Disabilità Intellettiva, Funzionamento Intellettivo Borderline o Ritardo globale dello sviluppo. La casistica è stata suddivisa secondo il metodo di Comunicazione Aumentativa Alternativa: 3 soggetti hanno utilizzato Alospeak, 1 soggetto ha utilizzato il Mind Express, 1 soggetto ha utilizzato il PECS, 5 soggetti hanno utilizzato le tabelle comunicative.

In particolare, si è voluto sperimentare se un sistema di CAA si possa rivelare più efficace di un altro nel facilitare l’apprendimento dei prerequisiti in area logico- matematica, collegati alle competenze comunicative. Il linguaggio, infatti, facilita il passaggio da un apprendimento concreto ad uno formale, costruendo le regole essenziali per svolgere operazioni mentali e organizzare la realtà. Questo ci permette, così, di lavorare, sui prerequisiti dell’apprendimento logico-matematici e sull’area visuo-spaziale, strettamente correlate tra loro. Seguendo quanto detto in letteratura, le competenze visuo-spaziali svolgono un ruolo fondamentale in vista degli apprendimenti scolastici, in cui gli aspetti visuo-cognitivi ne costituiscono il prerequisito.

Materiali e metodi: Ad ogni soggetto sono state somministrate le Scale Griffiths, con la supervisione della Dott.ssa Tiziana Priolo, ottenendo così un il quoziente di sviluppo totale per ogni bambino.

Sono stati somministrati test standardizzati, come l’APCM-2 (Sabbadini L., 2015) per le abilità prassiche e la coordinazione motoria, il BAFE (Valeri G. et al., 2015) per la valutazione delle funzioni esecutive e il TNP (Giuseppe C., Emanuela P., 2008), test neuropsicologico prescolare. Le prove scelte dei vari test sono state somministrate qualitativamente o quantitativamente in base all’età dei bambini e alle fasce d’età previste dai test. È stato utilizzato anche un altro strumento, la scala di valutazione ABAS-II (Patti L. Harrison, Thomas Oakland, 2014), per l’analisi del comportamento adattivo. Per completare la valutazione di abilità specifiche in ambito visuo-spaziale e logico-matematico è stato utilizzato un Assessment Criteriale, redatto da me personalmente.

Si è poi svolto un periodo di trattamento della durata di sei mesi, con attività volte allo sviluppo dei prerequisiti logico-matematici. In una prima fase, inoltre, si è proceduto a lavorare direttamente con la start up produttrice del sistema di comunicazione Alospeak, per ottimizzare la funzionalità dello strumento. I test sono stati poi risomministrati dopo sei mesi di trattamento.

Risultati: Tutti i soggetti indipendentemente dal sistema di Comunicazione Aumentativa Alternativa utilizzato sono migliorati dal punto di vista comunicativo e logico-matematico, ad eccezione di un soggetto (Caso 5) in cui le abilità logico- matematiche non si sono sviluppate. In questo studio, però, non ci sono elementi sufficienti per evincere una maggiore assoluta validità di un sistema di comunicazione rispetto ad un altro, poiché la casistica non è sufficientemente omogenea e numerosa.

Successivamente alle modifiche apportate, il programma Alospeak, è risultato funzionale in 3 soggetti su 4: in uno di questi si è passati all’utilizzo di Alospeak, in quanto il precedente metodo di comunicazione PECS non risultava idoneo alle sue caratteristiche sensoriali. Tuttavia, anche l’utilizzo di Alospeak non è risultato adeguato al soggetto, a causa di un’incapacità a supportare cognitivamente la struttura della frase: il soggetto è in valutazione per la scelta di un altro sistema di CAA.

Nei soggetti, in cui il nuovo software è risultato funzionale, si è deciso di proporre il suo utilizzo in tutti i contesti di vita, poiché l’uso esclusivo in stanza di trattamento non aiuterebbe la generalizzazione delle abilità apprese in tale luogo. In questi soggetti, che hanno dimostrato buona abilità nell’utilizzo di Alospeak, si è notato  che in passato avevano utilizzato il sistema di comunicazione PECS, basato sullo scambio o un altro sistema di CAA.

Per quanto riguarda il gruppo di 6 bambini che hanno utilizzato altri sistemi di CAA: in un soggetto l’utilizzo di Mind  Express è risultato funzionale ma, a causa di un guasto avvenuto al programma, si è proposto un passaggio temporaneo a Alospeak, in cui il soggetto si è dimostrato abile e flessibile nel suo utilizzo; cinque soggetti hanno utilizzato le tabelle comunicative, le quali solo in tre soggetti sono risultate funzionali; due soggetti necessitano di un sistema di comunicazione più completo e strutturato.

Nel complesso i miglioramenti percentuali risultano quasi equivalenti nei due gruppi di soggetti, quelli che hanno utilizzato Alospeak e quelli che hanno utilizzato altri sistemi di CAA. In particolare, il miglioramento percentuale ai test risulta essere maggiore per i soggetti che hanno utilizzato sistemi di CAA “non Alos”. Alospeak risulta, invece, più efficace per quanto riguarda lo sviluppo del comportamento adattivo, valutato attraverso la somministrazione della scala ABAS-II.

Conclusioni: al termine di questo studio, è emerso che nella nostra casistica il nuovo software di comunicazione Alospeak risulta funzionale in particolare per gli aspetti legati al comportamento adattivo e maggiormente in soggetti con Livello Cognitivo Borderline o con Disabilità Intellettiva lieve; ipotizziamo che questo sia perché quest’ultimi supportano la strutturazione dell’enunciato con maggior facilità.

In generale, però, possiamo affermare che non esiste un sistema di Comunicazione Aumentativa Alternativa migliore di un altro: ogni metodo, se scelto accuratamente sulla base delle caratteristiche individuali del bambino e del suo ambiente di vita, può essere il migliore.

In conclusione, dal lavoro svolto in questi mesi, posso sostenere essere importante condividere sempre gli obiettivi e le strategie in tutti gli ambienti di vita del bambino per creare un lavoro di rete che permetta il potenziamento e la generalizzazione delle abilità.

ABSTRACT (english)

Rational research: The purpose of this study is to consider whether the Alospeak communication program, structured on the concept of regency, is more effective than other alternative augmentative communication systems, based on a linked tables structure (Mind Express, paper communication tables) and compared to the PECS method. For the development of visuo-spatial and logical-mathematical prerequisites, in children with Intellectual Disability and global development delay.

The case series consists of 10 children between 3 and a half years old and 8 years old, with total development quotient between 28 and 83. All children included in the study are diagnosed with Intellectual Disability, Borderline Intellectual functioning and Neuropsychomotor delay.The series was subdivided according to the Alternative Augmentative communication method used: 3 subjects used Alospeak, 1 subject used Mind Express, 1 subject used the PECS, and 5 subjects used the communication tables.

In particular, we wanted to test if a CAA system can prove more effectively than another, in facilitating the learning of the prerequisites in the logical-mathematical area, connected to communication skills. Language facilitates the transition from a concrete learning to a formal one, building the essential rules for carrying out mental operations and organizing reality, allowing us to work on the prerequisites of logical- mathematical learning and on the visuo-spatial area, that are linked to each other. Visuospatial skills, as said in literature, play a fundamental role in the following scholastic learning, in which the visuo-cognitive aspects constitute a prerequisite.

Materials and methods:  we administrated the Griffiths scales, under the supervision of Dr. Tiziana Priolo, to each child to get the total development quotient.

We administered standardized tests, such as APCM-2 (Sabbadini L., 2015), for praxic skills and motor coordination, the BAFE (Valeri G. et al., 2015) for the evaluation of executive functions and TNP (Giuseppe C., Emanuela P., 2008), a pre-school neuropsychological test. The items chosen by the tests were given qualitatively or quantitatively based on the age of the children and the age range of the tests. Also another tool was used, the ABAS-II evaluation scale (Patti L. Harrison, Thomas Oakland, 2014) for the analysis of adaptive behavior. To complete the evaluation of specific abilities in the visuo-spatial and logical-mathematical area we used a criterial assessment written by me.

A six-month treatment period was then held, with activities aimed at developing the logical-mathematical prerequisites. In a first phase, moreover, we proceeded to work directly with the production start-up to optimize the functionality of the instrument. The tests were then re-administered after six months of treatment.

Results: All subjects regardless of the Alternative Augmentative Communication system used have improved from the communicative and logical-mathematical point of view, except for a subject (Case 5). In this study, however, there are not enough elements to evoke a more absolute validity of a communication system than another, because the casuistic is not sufficiently homogeneous and numerous.

Following the changes, the Alospeak program was functional for 3 subjects out of 4: one of these used Alospeak, because the previous PECS communication method was not suitable for its sensory characteristics. Also the use of Alospeak was not adequate to the subject, for an inability to cognitively support the sentence structure: the subject is in evaluation for the choice of another CAA system.

In subjects in which the new software was functional, we decided to propose it in all life contexts, because the exclusive use in the treatment room would not help the generalization of the skills learned. We realized that in the past these subjects had used the PECS communication system based on the exchange or another CAA system.

As for the group of 6 children who have used other CAA systems: in one subject the use of Mind Express was functional but due to a failure in the program, a temporary transition to Alospeak has been proposed, the subject proved to be skilled and flexible in its use; five subjects used the communication tables, of which only in three subjects were functional; two subjects needed a more complete and structured communication system.

The percentage improvements are almost equivalent in the two groups of subjects, those that used Alospeak and those that used other CAA systems. The percentage improvement in tests is greater for those who have used non-alos CAA systems. Alospeak is more effective for the development of adaptive behavior, assessed through the ABAS-II scale.

Conclusions: at the end of this study, it emerged that in our case series the new Alospeak communication software is functional in particular for aspects related to the adaptive behavior and it is more functional in subjects with Cognitive Borderline Level or with a slight Intellectual Disability; we hypothesize that it is because they support the structuring of the sentence with greater ease.

Generally, we can state that there is no Alternative Augmentative Communication system better than another: each method, if chosen based on the individual characteristics of the child and his living environment, may be the best.

From the work done in these months, I can sustain the importance of sharing the goals and strategies in all the environments of the child's life to create a professional network that allows the strengthening and the generalization of the skills.

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