Mio figlio presenta disturbi nell'area della NEURO e PSICOMOTRICITÀ - Che cosa devo fare?

INTRODUZIONE - La CAA nel trattamento neuropsicomotorio: l'importanza della comunicazione e dell’interazione nello sviluppo del bambino con Disturbo dello Spettro Autistico

Tesi di Laurea di: Federica LINGUAGLOSSA - La CAA nel trattamento neuropsicomotorio: l'importanza della comunicazione e dell’interazione nello sviluppo del bambino con Disturbo dello Spettro Autistico - Università degli Studi di Messina - Anno Accademico 2018-2019.

Alla base di questo elaborato di tesi vi è come tema principale l’intervento neuropsicomotorio che viene effettuato nel bambino con Disturbo dello spettro autistico. In particolare si pone l’attenzione su una strategia che permette di dare al bambino stesso i mezzi per poter sviluppare le proprie deficitarie capacità comunicative ed entrare così in interazione con l’ambiente circostante.

Ciò che infatti è noto è che, tra le problematiche principali che si manifestano in questo disturbo, può essere più o meno accentuata la difficoltà comunicativa annessa alle problematiche relative alla socializzazione.

L’interesse verso questo tema è nato principalmente diversi anni fa, quando una persona a me cara ha iniziato ad avere problemi e difficoltà a comunicare, fino ad arrivare al giorno d’oggi che non parla più. Sin dall’inizio si sono cercate tutte le possibili strategie per comunicare, e allo stesso tempo mi chiedevo come fanno i bambini che non sviluppano del tutto questa immensa capacità che è la comunicazione e come interagiscono con l’ambiente circostante?

In che modo si possono dar loro i mezzi per comunicare?

Queste sono alcune delle infinite domande che mi sorgevano, alcune delle quali, durante il tirocinio universitario, hanno iniziato a riscontrare delle iniziali risposte, e anche un sempre crescente interesse verso l’argomento in questione.

L’attenzione verso questo argomento mi ha quindi spinta ad approfondire la mia conoscenza al riguardo e sottolineare l’efficacia di alcuni metodi di comunicazione alternativa. Questi metodi possono migliorare la qualità di vita di questi bambini, avendo inoltre come conseguenza fondamentale una riduzione dei comportamenti problema, poiché vanno ad attenuarsi le difficoltà comunicativo-relazionali e di conseguenza anche la frustrazione del bambino.

Lo scopo di questo elaborato è quindi quello di evidenziare l’importanza dello sviluppo delle capacità comunicative, anche in maniera alternativa, per consentire uno sviluppo più armonico e funzionale possibile per il bambino.

Ciò gli consentirà un adeguato adattamento all’ambiente circostante ed una migliore qualità di vita. Infatti la comunicazione, intesa non solo come linguaggio verbale, ma anche gestuale, corporea, visiva, è fondamentale per assicurare una corretta interazione.

La stretta relazione tra comunicazione e interazione è inoltre un pilastro all’interno della terapia neuropsicomotoria, poiché affinché la relazione sia adeguata e il trattamento sia efficace, ci deve essere alla base un adeguato e funzionale scambio comunicativo.

Il presente elaborato è pertanto suddiviso in quattro parti.

Nella prima parte viene approfondito il disturbo principale, che determina poi la problematica comunicativo-interattiva, ovvero il disturbo dello spettro autistico, un disturbo del neurosviluppo, ad esordio precoce e con prevalenza sempre crescente, caratterizzato da una sintomatologia ad ampio spettro, anche se principalmente c’è una compromissione dell’area della socializzazione e dell’area comportamentale.

In questo primo capitolo viene quindi descritto il disturbo, la frequenza e le cause, la sintomatologia e le possibili traiettorie di sviluppo, le possibili comorbidità, ed inoltre un aspetto caratteristico di questi bambini che è la sensorialità. 

La seconda parte è caratterizzata dalla messa in evidenza del trattamento per questi bambini. Si parte dal trattamento neuropsicomotorio generale, spiegandone inoltre l’iter e le sue caratteristiche, fino ad arrivare ad approcci e metodiche più innovative e tecnologiche.

Attraverso un filo conduttore che inizia nel secondo capitolo, la terza parte si addentra nella tematica centrale della tesi, ovvero la comunicazione aumentativa alternativa. Viene quindi sviluppato questo argomento, partendo dalla sua storia risalente alla metà del ‘900, passando per la sua descrizione e le sue caratteristiche, per arrivare alle numerose modalità di comunicazione aumentativa che verranno elencate, soffermandosi su alcune di esse che saranno sfruttate come esempio.

Infine, nel quarto capitolo di questo elaborato, viene presentata la descrizione di un caso clinico osservato durante il periodo di tirocinio svolto presso la “Società Servizi Riabilitativi” (SSR) di Messina. Attraverso il confronto tra la valutazione della bambina al momento della presa in carico e la valutazione della bambina oggi, si vuole quindi mettere in evidenza l’efficacia del trattamento associato a comunicazione aumentativa alternativa, e di conseguenza i miglioramenti che si sono registrati nella bambina in questione e nella sua qualità di vita.

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