Perché il termine “NEUROPSICOMOTRICISTA” viene associato al "Terapista della NEURO e PSICOMOTRICITÀ dell’Età Evolutiva" ?

INTRODUZIONE - Disturbi dello Spettro Autistico e atipie dell’integrazione sensoriale: realizzazione di un training sensoriale individualizzato

Tesi di Laurea di: Laura TUNDO - Disturbi dello Spettro Autistico e atipie dell’integrazione sensoriale: realizzazione di un training sensoriale individualizzato - Sapienza Università di Roma "Tor Vergata" - Anno Accademico 2020-2021.

Il Disturbo dello Spettro Autistico (Autism Spectrum Disorder – ASD) è un disturbo del neurosviluppo a insorgenza precoce caratterizzato da difficoltà nell’interazione e comunicazione sociale e dalla presenza di interessi ristretti e comportamenti ripetitivi e stereotipati (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, American Psychiatric Association, 2013). Come si evince dalla presenza del termine ombrello “spettro” già all’interno della definizione, ASD è un disturbo estremamente eterogeneo, sia per la grande varietà di soggetti, sia per il gran numero di caratteristiche cliniche e funzionali che possono essere raggruppate sotto il suddetto termine. Tra le innumerevoli caratteristiche e condizioni concomitanti ai disturbi dello spettro autistico, molto diffuse sono le atipie dell’integrazione sensoriale.

L'integrazione sensoriale è un processo neurobiologico automatico e inconsapevole che permette a ciascun soggetto di organizzare nel proprio sistema nervoso centrale tutte le sensazioni, per trasformarle in percezioni e trarre dalle stesse un’unica ed integrale esperienza, producendo così una risposta utile (Ayres, A.J., 2012). I 7 sistemi sensoriali di cui siamo in possesso sono imprescindibili per raccogliere informazioni sensoriali e avviare il processo integrativo, che permette ad ogni individuo di svilupparsi e apprendere a livello motorio, cognitivo ed emotivo.

Come qualsiasi altro processo neurobiologico, tuttavia, anche quello dell’integrazione sensoriale può essere soggetto ad atipie e disfunzioni su più livelli. Per disfunzioni dell’integrazione sensoriale si intendono inefficienze o malfunzionamenti cerebrali nelle attività di processazione ed organizzazione dei flussi di impulsi sensoriali, in assenza di danni o menomazioni strutturali del sistema nervoso o dei sistemi sensoriali: per questo motivo, disfunzioni di questo genere possono essere trattate e superate. Difficoltà a questo livello possono essere concomitanti con vari disturbi dello sviluppo e/o determinarne alcuni tratti caratteristici.

Le atipie o disfunzioni dell’integrazione sensoriale sono molto diffuse tra i soggetti con diagnosi di disturbo dello spettro autistico, al punto che la presenza di un profilo di iper o iporeattività a stimoli sensoriali e/o interessi inusuali rispetto all’ambiente, sono un aspetto menzionato tra i criteri diagnostici nella quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, pubblicato dall'American Psychiatric Association. (DSM-5, APA, 2013). Ad oggi si stima che tra il 90 e il 95% dei bambini con ASD abbia difficoltà di elaborazione sensoriale e che le alterazioni dei processi di integrazione sensoriale potrebbero essere alla base di molte peculiarità dei soggetti con ASD: problemi comportamentali, stereotipie motorie, tendenza all’evitamento del contatto visivo e molte altre (Guardado et al.,2020). Esistono molte tipologie di disfunzioni sensoriali e ciascuna di esse può influire sullo sviluppo del soggetto colpito, influenzandone una o più aree di funzionamento.

Un intervento mirato sulle atipie dell’integrazione sensoriale su un bambino con disturbo dello spettro autistico può significativamente modificarne le competenze sensori-motorie, cognitive, sociali ed emotive, influendo anche sulle sue autonomie personali e sulle sue capacità e possibilità di apprendimento (Ayres, A.J., 2012). Il trattamento clinico attualmente più noto per le atipie dell’integrazione sensoriale è la Terapia di Integrazione Sensoriale (SIT), teorizzata dalla Dott.ssa J. Ayres: essa costituisce una specializzazione della terapia occupazionale e impiega attività ludiche e “sfide” con precise implicazioni sensoriali. Oltre alla SIT esistono, tuttavia, anche altre tipologie di trattamento, appannaggio di altre figure professionali. Tra questi possiamo annoverare interventi sensoriali generici e training sensoriali individualizzati, spesso inseriti all’interno di pre-esistenti progetti terapeutici. Nel caso specifico di bambini con disturbo dello spettro autistico, in Italia, l’intervento sulle atipie sensoriali è appannaggio del terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva.

Considerato il substrato teorico esistente, l’obiettivo di questa tesi è stato valutare l’efficacia di un training sensoriale individualizzato, mirato a ridurre dei pattern sensoriali atipici e a modificare gli impatti negativi sulle attività di vita quotidiana e sulle autonomie personali del bambino scelto come caso clinico. Il caso clinico è un bambino di 5 anni con diagnosi di disturbo dello spettro autistico, con il quale è stato messo in atto un training sensoriale di desensibilizzazione, al termine del quale abbiamo voluto confrontare il profilo sensoriale del bambino pre-training con quello post-training, osservandone anche le modificazioni e le implicazioni cliniche correlate. 

 

Indice
 
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N.B.

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13/07/2022 - Redazione web

 
CONCLUSIONI
 
BIBLIOGRAFIA
 
Tesi di Laurea di: Laura TUNDO
 

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