Competenze lavorative

Cosa davvero possiamo fare

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11 Anni 5 Mesi fa #209 da Alessia Leone
Cari terapisti della Neuropsicomotricità,
dopo l'ennesima discussione con la logopedia vorrei portare tutti voi a cercare il nostro inquadramento professionale, sancito dal Decreto Ministeriale 56 del 17 gennaio 1997.
La mia formazione ( mi sono laureata presso La Sapienza di Roma- Istituto di Neuropsichiatria Infantile) ha previsto lo studio e il tirocinio di tutte e con tutte le patologie dello sviluppo; ovvero PCI, Autismo e Disturbi Pervasivi, Disturbi del Linguaggio e Disturbi dell'Apprendimento. Ho imparato ad utilizzare tutti i test dell'età evolutiva, ad eccezione dei cognitivi che non siamo abilitati a somministrare.
Sono davvero stanca di combattere per somministrare e relazionare e trattare le patologie riguardanti linguaggio e apprendimenti scolastici. NOI siamo i terapisti dell'età evolutiva e non siamo tutelati da nessuno! Siamo la figura professionale in grado di trattare i bambini da pochi mesi ai 18 anni, con patologie acute e croniche, neuromotorie, neurocognitive e neuropsicologiche. Il logopedista lavora con disturbi del linguaggio, della fonazione, deglutizioni atipiche disfagie in età evolutiva adulta e geriatrica, ma solo noi TNPEE abbiamo nel nostro titolo ETA' Evolutiva, e per quel che mi riguarda io ho fatto solo un modulo che parlava di anziani non milioni di esami, e il tirocinio l'ho fatto con i bambini non con esiti di Parkinson e ICTUS! Perciò difendiamo il nostro profilo! :angry:

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11 Anni 5 Mesi fa #210 da marco pilutti
L'universo dei TNPEE è particolarmente variegato e non ha, malgrado tutti gli sforzi profusi in questi anni dalle associazioni di categoria, una omogeneità di formazione, di operatività nè di pensiero.
In base alla storia territoriale ed ai bacini di appartenenza le università hanno privilegiato chi la formazione fisioterapica chi quella psicomotoria funzionale chi quella psicomotoria relazionale chi quella logopedica, neuropsicologica, ...
Nel nord est (da cui provengo) storicamente erano sorte numerose scuole di psicomotricità relazionale di orientamento francese (brescia verona padova bassano mestre ... ) che in molti casi sono state centri di riferimento per il neonato corso universitario.
In Lombardia le università di pavia e milano hanno sviluppato una proposta formativa spostata più sul versante neuromotorio (fisioterapico) sganciandosi dalla storia delle scuole psicomotorie della zona. A Pisa la formazione è centrata sulle capacità ed esigenze operative del centro Stella Maris, così come alla sapienza di Roma la formazione specifica dei docenti responsabili del corso di laurea per TNPEE ha condizionato molto il piano formativo li proposto, quasi da sovrapporre questi terapisti a dei logopedisti e neuropsicologi dell'età evolutiva senza sapere però nulla di fisioterapia nè di psicomotricità.
E' da un anno che sono supervisore di una TNPEE uscita dalla sapienza nel 2008 ed è un anno che stiamo resettando 3 anni di studi sui disturbi di apprendimento e sulle difficoltà linguistiche come i vari tpl, tfl, peabody, prove MT che qui a nord est sono di sola competenza logopedica.
Abbiamo messo via test sulla torre di londra le matrici di raven e campanelle che fanno solo gli psicologi, e ci siamo messi a fare psicomotricità educativa negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia e a fare terapia psicomotoria con casi di autismo di iperattività difficoltà emotive ritardi cognitivi lievi, rispolverando in qualche caso M ABC TPV VMI PEP3 APCM Bayley 3.
Fossimo stati al Mayer di Firenze magari avremmo intrapreso una formazione specifica sul piede torto, sulla movimentazione del cingolo scapolare e sulle metodiche di inibizione e facilitazione, avremmo approfondito i deficit sensoriali nelle PCI...
Allo Stella Maris di Pisa magari staremmo perfezionando il floortime del modello DIR ...
A Roma forse avrebbe potuto andare avanti da sola con la vostra formazione, ma quanti centri in Italia cercano TNPEE con la vostra formazione??? Io e la mia collega romana non sapremmo rispondere.
L'età evolutiva è un campo vastissimo e complicatissimo, l'esperienza vale più di qualsiasi titolo di studio, se noi terapisti dell'età evolutiva fossimo realmente onniscenti di questa fascia d'età forse non cercherebbero più logopedisti, fisioterapisti, terapisti occupazionali per gli 0 -18 ed invece sembrerà strano ma loro continuano a fare il loro (per fortuna) e noi qui il nostro.
Ora non so se tutelare la nostra figura presupponga più una lotta di sgomitate con le altre categorie o una riflessione a livello formativo per vedere cosa siamo e cosa dovremmo essere. Perchè gli studenti della sapienza di roma non chiedono alla Dott.ssa Fabrizi il motivo cha ha spinto a dare al vostro corso un così ampio spazio al linguaggio rispetto a tor vergata, napoli, firenze, messina, palermo, pisa, pavia, torino, milano, padova? E' una scelta consapevole e coerente oppure è il campo di ricerca specifico della dottoressa e di alcuni suoi collaboratori che ha condizionato tutto il corso???
Bisogna difendersi dagli altri membri dell'equipe multidisciplinare o dalle scelte arbitrarie di alcuni docenti??? So che alcuni tuoi colleghi particolarmente interessati al linguaggio e apprendimento, hanno deciso di intraprendere il corso di laurea per logopedisti, con buone soddisfazioni lavorative.
I seguenti utenti hanno detto grazie : alessia maugliani

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11 Anni 5 Mesi fa #212 da Alessia Leone
ho letto molto attentamente la tua risposta... per quanto riguarda me ho avuto una formazione in tutte le patologie e abbamo effettuato dei corsi di psicomotricità durante l'università e io in seguito ho fatto dei corsi prettamente psicomotori... il punto è questo.. e la mia rabbia scaturisce da ciò... c'è un decreto ministeriale che indica il nostro profilo e che purtroppo non è stato tutelato... quando ho scelto questa laurea l'ho scelta perchè negli sbocchi professionali vi era il trattare tutte le patologie dell'età evolutiva croniche e acute; allora con tutte si deve indicare tutte! e non perchè vi sia onniscenza... semplicemente dovevano permettere ad un tnpee di laurearsi e poi fare master per specializzarsi nel settore che maggiormente interessava... altrimenti perchè fare il Bobath ( prettamente fisioterapia) oppure corsi sulla deglutizione atipica o le disfagie ( aperte anche a TNPEE) o Master sui disturbi dell'apprendimento ( dove a detta di una collega c'era una logopedista e 30 TNPEE)? Mi rendo conto che il nostro problema è proprio il nostro nome... se ci fossimo chiamati Terapisti pediatrici forse questo non sarebbe accaduto... perchè un bambino va dal pediatra... dal neurochirurgo pediatrico... dal neuropsichiatra e quant'altro... specializzazioni dell'età evolutiva! Trovo assurdo che alcuni colleghi ( e credimi ne conosco a bizzeffe) laureati in logopedia o in fisioterapia non hanno mai e dico MAI visto un bambino e si ritrovino a trattare bambini! Trovare logopediste che non sanno lavorare sulle deglutizioni, sulla masticazione o sulle disfagie ( cose che fanno nei loro corsi di studio) e TNPEE che sanno farlo perchè hanno fatto corsi... e mesi e mesi di lavoro non retribuito nel reparto di terapia intensiva all'umberto primo. Francamente è frustrante... è frustrante che passi che il neuropsicomotricista è quello che fa fare ginnastica mentre le altre figure portano i bambini a parlare e a camminare. Dalla mia esperienza ho avuto moltissimi successi in ambito riabilitativo, bambini che non parlavano parlano, bambini che non camminavano camminano , bambini che in quarta elementare non sapevano leggere ora leggono e comprendonno, e questo lo devo alla mia formazione che mi ha portato ad essere poliedrica e pertanto non voglio sentirmi dire tu questo non lo puoi fare.
I seguenti utenti hanno detto grazie : sara nadali

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11 Anni 5 Mesi fa #213 da Giulia Gasparotto
ho letto le vostre discussioni. sono d'accordo con marco su quanta diversità ci sia e sul fatto che dipende molto dalla propria esperienza, sopratutto fa la differenza la struttura in cui si lavora e dove fai esperienza (dove lavoro io si fa solo psicomotricità relazionale, niente PCI etc) ma credo che noi siamo davvero la figura più completa per l'età evolutiva e che dovremo trattare noi i bimbi spt la fascia 0-2 che non vediamo quasi mai! credo che ognuno deve ascoltare la propria vocazione e formarsi su quello...io tratto anche i DSA in modo cognitivo e credo come terapista e dopo 5 anni e molti corsi di perfezionamento di non essere meno di una logo visto che molti test che fanno loro li possiamo fare benissimo anche noi se non addirittura le insegnanti! e la categoria logo che adesso va molto di moda ( andare dalla logo da figo!) non si faccia problemi a fare anche "altro" pur di far soldi (spt chi ha lo studio privato ) e ci sn molti che si fingono psicomotricisti e magari fanno yoga ai bambini...io credo che sia da difendere molto la nostra professione visto la sua particolarità peculiarità e quanto sia la più mirata per l'età evolutiva, e per far capire che quello che facciamo è molto delicato e complesso e non solo una pura e semplice ginnastica ;) buon lavoro a tutti...per Alessia il termine poliedrica mi piace molto e lo condivido!è proprio cosi che dovremo essere!

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11 Anni 5 Mesi fa #215 da Alessia Leone
Marco per quel che riguarda i test..pensa c'è un macello anche lì perché il TPV e il VMI lo fanno gli psicologi.. L'Abc movement il terapista occupazionale l APCM i logopedisti il Pep3 gli educatori.. Decisamente non possiamo fare nulla..secondo l'erickson solo il Bhk stop..però poi organizzano i corsi ecm sull'apprendimento..sarà

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11 Anni 5 Mesi fa #218 da alessia maugliani
Salve a tutti. Mi sono laureata all'università La Sapienza, dove, passatemelo, tutto si fa tranne ricevere una formazione completa, nè sui disturbi d'apprendimento e di linguaggio, nè sulla psicomotricità. Psicomotricità che ho scoperto solo qualche anno dopo, grazie al confronto di terapiste come me, laureatesi a Tor Vergata (e parliamo sempre di Roma!!), tramite le quali ho scoperto che esistono persone come Anne-Marie Wille, Cristina Vaquer, ecc, che lavorano anche nell'ambito della formazione post universitaria, ed ho dovuto anche io resettare, spendendo un sacco di denari tra l'altro, una formazione che tra le altre cose non credo mi competesse.
Al contempo, mi confronto giornalmente con Logopediste che hanno scelto di lavorare con i bambini ed hanno la formazione adeguata a farlo.
Ora, condivido in pieno il discorso di Marco, secondo me non si può essere tuttologi, perchè si rischia di cadere nella superficialità e a farne le spese sarebbero i nostri pazienti. Sento anche io l'esigenza di un inquadramento professionale maggiormente definito, in modo da poter mettere ogni cosa al suo posto. E soprattutto chiederei alla professoressa Fabrizi se ne ha avuto abbastanza, o se non le è ancora sufficiente continuare a sfornare tenpee che si credono logopedisti, visto il caos e la confusione che regna e che abbiamo ben rappresentato qui!!!
Secondo me, per tornare al discorso iniziale, tutto dipende da cosa si vuole essere. Cerchiamo di formarci seriamente, non con i corsetti di uno o due giorni, o non semplicemente affidandoci alla lettura delle professioni cui è rivolto questo o quel corso. La logopedia è una professione tanto quanto la terapia neuro psicomotoria e la fisioterapia, ognuno deve avere un ruolo e stare al suo posto. Se tu, Alessia, "fai parlare bambini che prima non parlavano" o insegni a deglutire correttamente, non credi di avere un po' preso il posto di una logopedista? Altrimenti che lei ci starebbe a fare? La capacità di lavorare con i bambini rientra in un ambito diverso, quello delle propensioni personali, ma entreremmo in un altro argomento.
In sintesi, la nostra professione è già di suo abbastanza ampia, proprio a partire dal nome, che non è solo terapista dell'età evolutiva, come dici tu Alessia, ma Terapista della Neuro e Psicomotricità dell'età evolutiva (ed è evidente che il linguaggio non viene citato).
Saluti a tutti, Alessia

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