Mio figlio presenta disturbi nell'area della NEURO e PSICOMOTRICITÀ - Che cosa devo fare?

Il Ritardo Psicomotorio - Progetto Terapeutico e Modalità d'Intervento

Al termine del periodo di osservazione (tre-quattro sedute) si procede alla formulazione del progetto terapeutico specifico in cui si propongono:

  • il tipo d'intervento (individuale o di gruppo);
  • le modalità e le aree d'intervento;
  • gli obiettivi da raggiungere;
  • la scansione delle sedute e la previsione della durata;
  • i tempi delle verifiche;
  • le modalità di rapporto con i genitori, la scuola e le altre istituzioni socio-sanitarie coinvolte.

Le osservazioni vanno confrontate con quelle degli altri componenti del gruppo interprofessionale per compiere una valutazione più precisa della situazione attuale e confrontarla con quella passata.

Ciò al fine di giungere alla stesura di un progetto generale che comprenderà tutti gli altri interventi ritenuti possibili ed utili.

In questo caso specifico è stato previsto un progetto terapeutico costituito inizialmente da un trattamento psicomotorio, rimandando la terapia logopedica a causa della presenza di problematiche di natura socio-relazionale e di deficit delle capacità attentive.

L'obiettivo iniziale era orientato pertanto, a fornire al bambino sicurezza, protezione, e ad aiutarlo a sentirsi compreso e più disponibile alla relazione.

Solo in seguito ad un percorso psicomotorio mirato anche all'adattamento dei processi attentivi è stato possibile avviare la terapia logopedica.

Gli obiettivi dell'intervento psicomotorio prevedevano:

  • favorire l'evoluzione degli schemi motori immaturi;
  • potenziare le capacità interattive e relazionali;
  • potenziare il livello cognitivo-prestazionale;
  • l'integrazione tra le funzioni comunicative-linguistiche;
  • l'evoluzione degli schemi ludico-simbolici;
  • l'evoluzione degli schemi grafico-rappresentativi.

Gli obiettivi dell'intervento logopedico prevedevano: 

  • favorire la comprensione e l'uso del linguaggio verbale;
  • favorire le abilità cognitive (associare, discriminare, seriare).

E' stata compilata una scheda di valutazione, al fine di avere un quadro d'inizio del bambino da cui partire per la programmazione, le verifiche e le relazioni trimestrali.

Il progetto terapeutico ha previsto: il contatto con la scuola attraverso la programmazione di tre-quattro incontri da effettuare durante l'arco dell'anno con eventuali incontri aggiuntivi ogni qualvolta se ne presentasse l'opportunità; e il contatto con i genitori attraverso incontri da definire ed in comune accordo.

Gli obiettivi degli incontri con la scuola sono:

  • conoscenza approfondita del bambino;
  • scambio delle informazioni raccolte dagli operatori delle diverse istituzioni;
  • programmazione di interventi e strategie in relazione all'area comportamentale e didattica.

Gli obiettivi degli incontri con i genitori sono:

  • avere e fornire, secondo un modello di trasparenza, informazioni sul bambino;
  • fornire informazioni sul percorso terapeutico, sugli obiettivi, sulle verifiche, sulle modifiche del progetto terapeutico;
  • fornire sostegno psico-pedagogico.

La metodologia d'intervento psicomotorio utilizzata ha tenuto conto della specificità del quadro patologico emerso e della fascia d'età, mirando all'individuazione del lavoro terapeutico, all'integrazione delle funzioni deficitarie e all'integrazione degli interventi operativi.

Essa ha previsto l'attivazione di un setting di lavoro articolato all'interno di uno spazio interattivo, comunicativo e rappresentativo. il setting psicomotorio in genere assume come elementi fondamentali per  la maturazione del bambino l'azione e il gioco, in una dimensione di disponibilità empatica in cui il ruolo del terapista è quello dell'attesa vigile: l'adulto guarda, registra, si propone, si ritrae, agisce, in un gioco di equilibrio tra avvicinamento e allontanamento.

In questo caso sono state garantite tutte le caratteristiche del setting:

  • un ambiente facilitante dove il bambino poteva essere riconosciuto e compreso nelle sue manifestazioni e dunque nel suo modo di essere;
  • una sala ampia ed accogliente;
  • materiale fisso (specchio, lavagna e spalliera);
  • materiale non strutturato (cuscini morbidi, materassini, teli di diverse misure e colore, corde, palle, etc.) utilizzato per favorire l'evoluzione degli schemi motori, l'organizzazione spaziale, le capacità interattive e relazionali, etc;
  • materiale strutturato (costruzioni in legno, puzzle, plastilina, matite, pennarelli, colori, fogli, automobiline, strumenti musicali flauto, xilofono, tamburo ed ogni materiale ritenuto necessario), utilizzato per attivare competenze cognitivo prestazionali ad es. attività di associazione, discriminazione, classificazione, seriazione, rappresentazione, etc.;
  • un dispositivo spazio-temporale che divide la seduta in due luoghi e due tempi, con rituali di entrata e di uscita, che consentono un lavoro sull'organizzazione di sequenze spazio-temporali.
  • Durante il percorso terapeutico il setting ha subito delle modifiche e delle variazioni in relazione ai dati che emergevano nel corso delle verifiche trimestrali, come la sostituzione di un certo tipo di materiale, o la variazione dei tempi della seduta. 

Indice

  INTRODUZIONE
   
Capitolo 1

LO SVILUPPO PSICOMOTORIO

  1.1 Aspetti Descrittivi
   
Capitolo 2

IL RITARDO PSICOMOTORIO

 

2.1 Aspetti Clinico-Descrittivi

 

2.2 Il Processo Diagnostico

  2.3 Il Progetto Terapeutico
   
Capitolo 3 ANALISI DI UN CASO CLINICO
 

3.1 Anamnesi e Osservazione

  3.2 Progetto Terapeutico e Modalità d'Intervento
   
   
 

CONCLUSIONI

  BIBLIOGRAFIA
   
  Tesi di Laurea di: Teresa Vitagliano

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