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Il Ritardo Psicomotorio - CONCLUSIONI

Il caso clinico preso in considerazione presentava inizialmente un quadro di Ritardo dello Sviluppo Psicomotorio e Difficoltà Relazionali.

I versanti particolarmente compromessi erano quelli delle competenze cognitive, del linguaggio verbale sia in input sia in output e della sfera affettivo-relazionale.

Il bambino ha cominciato la terapia psicomotoria mirata a migliorare tutti i settori dello sviluppo meno evoluti concentrando l'attenzione prevalentemente, sull'adattamento dei processi attentivi e sulle problematiche di natura socio-relazionale in modo da far emergere quei prerequisiti indispensabili (diminuzione dell'opposività e dell'instabilità emotiva, aumento dell'attenzione e della concentrazione) per permettere l'avvio all'intervento logopedico.

Il lavoro logopedico era mirato a favorire la comprensione, l'uso del linguaggio verbale e le abilità cognitive ( denominare, associare, seriare).

M., che attualmente ha quattro anni e mezzo, segue ancora un trattamento sia di logopedia che di psicomotricità.

Il profilo attuale del bambino è rappresentato da un notevole miglioramento sia del versante socio-relazionale che di quello motorio e ludico simbolico.

Infatti M. mostra una maggiore disponibilità allo scambio interattivo con l'altro, una buona accettazione dei tempi e delle regole sociali e un migliore adattamento alle richieste del contesto presentando una diminuzione dell'aggressività.

Risulta adeguata sia la motricità globale che la motricità fine, ed è presente l'investimento nelle attività senso-motorie.

Il bambino ora accede al gioco simbolico, tuttavia gli schemi organizzativi sono ancora immaturi e tendenti alla ripetitività. Non è presente l'interpretazione di ruolo.

Il versante comunicativo-linguistico e quello cognitivo risultano i meno evoluti. Nonostante ci sia stato un miglioramento delle capacità comunicative con un arricchimento del vocabolario (il bambino ora riesce ad esprimere alcune parole e semplici frasi) le capacità di comprensione risultano ancora molto inficiate.

Questo aspetto ha portato a spostare l'attenzione sulla compromissione delle funzioni cognitive del bambino, ipotizzando che le alterazioni affettive e comportamentali, il ritardo motorio e del linguaggio fossero strettamente dipendenti dal deficit primario.

Non si è ancora in grado di valutare il quadro evolutivo di M., ma risulta evidente che il quadro iniziale di Ritardo dello Sviluppo Psicomotorio si sta modificando evolvendo verso una condizione dove il deficit delle capacità cognitive sembra rappresentare il dato più significativo.

Attraverso questo caso clinico, emerge che la diagnosi d'entrata non può rimanere fissa nel tempo, in quanto la complessità dei processi di maturazione, sviluppo e apprendimento determinano "l'imprevedibilità" del processo diagnostico.

L'imprevedibilità del divenire neuropsichico rappresenta il limite del processo di diagnosi.

La diagnosi, rappresenta, soltanto il punto di partenza dell'intervento terapeutico.

L'intervento terapeutico non deve essere strettamente vincolato alla diagnosi ma deve focalizzare la propria attenzione sul bambino in terapia, tenendo presente i bisogni e i cambiamenti evolutivi.

Il caso clinico presentato, mette, proprio, in evidenza la complessità e l'imprevedibilità del processo di diagnosi, infatti, in questo caso specifico, il quadro iniziale di semplice Ritardo Psicomotorio si sta gradualmente modificando.

Indice

  INTRODUZIONE
   
Capitolo 1

LO SVILUPPO PSICOMOTORIO

  1.1 Aspetti Descrittivi
   
Capitolo 2

IL RITARDO PSICOMOTORIO

 

2.1 Aspetti Clinico-Descrittivi

 

2.2 Il Processo Diagnostico

  2.3 Il Progetto Terapeutico
   
Capitolo 3 ANALISI DI UN CASO CLINICO
 

3.1 Anamnesi e Osservazione

  3.2 Progetto Terapeutico e Modalità d'Intervento
   
   
 

CONCLUSIONI

  BIBLIOGRAFIA
   
  Tesi di Laurea di: Teresa Vitagliano

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