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IL “WALKED CORSI TEST” si ispira a uno degli strumenti più utilizzati per la valutazione della memoria di lavoro visuo-spaziale in ambito clinico, il test di Corsi (Corsi P., 1972)

Illustrazione 1: La tavoletta del test di CorsiIl “Walked Corsi Test” si ispira a uno degli strumenti più utilizzati per la valutazione della memoria di lavoro visuo-spaziale in ambito clinico, il test di Corsi (Corsi P., 1972). Questo test consiste nel ricordare una sequenza mostrata dall'esaminatore, il quale, con un bastoncino tocca sequenzialmente dei blocchi, disposti in modo irregolare su di una tavoletta: il soggetto deve riprodurre la sequenza toccando i blocchi nello stesso ordine. La sequenza che corrisponde al numero massimo di cubi ricordati correttamente, costituisce lo span di memoria visuo-spaziale del soggetto.

Il “Walked Corsi Test” ripropone il test di Corsi in un contesto di navigazione: la disposizione dei blocchi viene replicata su di un grande tappeto e il soggetto, dopo aver visto una sequenza di mattonelle illuminate deve ripercorrere, camminando, il percorso compiuto dalla sequenza. In questo test è quindi richiesto uno spostamento dell'intero soggetto nell'ambiente.

Il “Walked Corsi Test” è stato concepito e realizzato in collaborazione con l'équipe del “Laboratorio di Fisiologia della Percezione e dell'Azione” del Collège de France de Paris (prof. Alain Berthoz).

Apparato sperimentale

L'installazione dell'apparecchio ha avuto luogo in una stanza adibita allo scopo dell' IRCCS Stella Maris di Calambrone (Pisa): i muri sono stati coperti da pannelli grigio scuro in modo tale da coprire eventuali punti di riferimento (come finestre, quadri, etc...) che sarebbero stati in grado di influenzare l'esecuzione della prova.

L'apparecchio di cui ci siamo serviti è costituito da un tappeto (3,10 metri di lunghezza x 2,60 metri di larghezza) in cui sono incastrate 9 mattonelle quadrate ( 30 cm di lato), secondo una disposizione che replica quella dei blocchi del test di Corsi.

Illustrazione 2: Il tappeto del

Ciascuna mattonella contiene, sotto la superficie, una lampadina che ne permette l'accensione e dei rilevatori di pressione, in grado di rilevare il passaggio del bambino. Le mattonelle trasmettono il segnale a un centralino elettronico il quale riceve i segnali in output e li trasmette a un software, in grado di elaborarli. Il software a sua volta regola i tempi di accensione delle lampadine, trasmettendo al centralino i segnali in input per l'accensione delle mattonelle.

Svolgimento della prova

Sono previste due modalità di somministrazione dello stimolo da memorizzare.

Modalità “topografica”

Il soggetto viene fatto salire su di una mattonella collocata fuori dal tappeto, che funge da punto di partenza e da “base” di ritorno: da questa posizione deve osservare le mattonelle, che si illuminano in modo sequenziale al ritmo di 1,5 sec, secondo delle sequenze prestabilite dal software: la mattonella rimane illuminata per 0,5 sec. Dopo lo spegnimento dell'ultima mattonella della sequenza, un segnale acustico dà il via all'inizio della performance: il bambino deve ripercorrere la sequenza osservata, salendo sopra alle mattonelle che si sono illuminate, nello stesso stesso ordine; dopodichè deve far ritorno alla “base”. I rilevatori di pressione posti sotto alle mattonelle sono in grado di rilevare il passaggio del bambino e trasmettono l'informazione al computer, che verifica quindi se la sequenza è stata eseguita nel modo corretto e ne registra i risultati.

Modalità “topocinestesica”

In questa modalità il soggetto non deve rimanere fermo sopra alla “base”, ad osservare la sequenza delle mattonelle che via via si illuminano, ma deve camminare subito verso la mattonella che si è accesa e salirci sopra: in questo modo la memorizzazione del percorso avviene “strada facendo”, guidata dall'illuminazione sequenziale delle mattonelle. Una volta terminata la sequenza egli dovrà far ritorno alla “base” e dovrà cercare di ripercorrere il percorso compiuto senza più avere indicazioni visive.

Questa modalità è stata proposta solo a quattro soggetti del campione.

Le sequenze

La sequenza di partenza presentata al bambino è costituita da due mattonelle: se il bambino 61 ripete correttamente almeno tre sequenze composte da 2 mattonelle, gli verranno proposte quelle composte da tre: quando egli ripeterà esattamente tre sequenze di tre mattonelle si passerà a quattro e così via...Per ogni livello sono disponibili cinque sequenze con lo stesso numero di mattonelle: quando il soggetto arriverà a sbagliare tre sequenze su cinque la prova può considerarsi terminata. Questo test, come quello di Corsi, è' un test di tipo autoterminante: esso si arresta quando il soggetto non riesce a riprodurre correttamente almeno tre sequenze con lo stesso numero di mattonelle.

Indice

  INTRODUZIONE
   
Capitolo 1

1. LA PARALISI CEREBRALE INFANTILE

  1.1 DEFINIZIONE
  1.2 EPIDEMIOLOGIA
  1.3 DIAGNOSI DI LESIONE
  • 1.3.1 Il neonato pretermine
  • 1.3.2 Il neonato a termine
 

1.4 CLASSIFICAZIONI

  • 1.4.1 Hagberg e al. (1975)
  • 1.4.2 Rosembaum e al.(2007)
  • 1.4.3 Ferrari-Cioni (2010)
 

1.5 LE FORME SPASTICHE

  • 1.5.1 La tetraplegia
  • 1.5.2 La diplegia (Segni clinici caratteristici, Forme cliniche)
  • 1.5.3 L'emiplegia (Segni clinici caratteristici, Forme cliniche)
  1.6 DISTURBI E FATTORI ASSOCIATI - Ritardo mentale, Epilessia, Disturbi della funzione visiva, Disturbi psichiatrici
Capitolo 2 2. FUNZIONI NON VERBALI
  2.1 FUNZIONI NON VERBALI
  2.1.1 Le funzioni visuo-percettive
 

2.1.2 Le funzioni visuo-spaziali

2.1.2.1 I disturbi visuo-spaziali

  • Disturbi dell'esplorazione visiva
  • Disturbi della percezione spaziale
  • Disturbi del pensiero spaziale
  • Disturbi visuo-costruttivi
 

2.2 ASPETTI EVOLUTIVI

  • 2.2.1 Prima infanzia
  • 2.2.2 Seconda infanzia
  • 2.2.3 Terza Infanzia
  2.3 Vie anatomo-funzionali di elaborazione visiva:le vie del "What" e del "Where"
Capitolo 3 3. LA MEMORIA DI LAVORO
  3.1 LA MEMORIA E LE SUE SOTTOCOMPONENTI
 

3.2 LA MEMORIA DI LAVORO

  • 3.2.1 I modelli teorici
    • Il modello di Cornoldi e Vecchi (2003)
  • 3.2.2.1 La memoria di lavoro visuo-spaziale (MLVS), La MLVS nel bambino
  • 3.2.3 Aree cerebrali coinvolte nella memoria di lavoro
Capitolo 4 4. LO SPAZIO E IL MOVIMENTO
  4.1 LO SPAZIO
  4.2 Il movimento - LA NAVIGAZIONE
 

4.3 DUE TIPI DI STRATEGIE PER LA CODIFICA SPAZIALE

  • 4.3.1 Le strategie egocentriche
  • 4.3.2 Le strategie allocentriche
  4.4 ASPETTI EVOLUTIVI
 

4.4.1 ASPETTI EVOLUTIVI

  • 4.4.2 Il neonato e lo spazio, Il bambino e lo spazio
 

4.5 STUDI RECENTI

  • 4.5.1 Aree cerebrali coinvolte nella codifica spaziale
Capitolo 5 5. LO STUDIO: MATERIALI E METODI - Introduzione allo studio
  5.1 IL CAMPIONE
 
  • 5.1.1 Caratteristiche del campione
  • 5.1.1.1 Età gestazionale
  • 5.1.1.2 Lesione cerebrale
  • 5.1.1.3 Livello cognitivo
  • 5.1.1.3.1 Profilo cognitivo
 

5.2 IL "WALKED CORSI TEST"

  • 5.2.1 Apparato sperimentale
  • 5.2.2 Svolgimento della prova
  • 5.2.3 Le sequenze
  5.3 ANALISI DEI DATI
  6. LO STUDIO: RISULTATI
   
  7. DISCUSSIONI
  7.1 CONSIDERAZIONI
  CONCLUSIONI
   
  Tesi di Laurea di: Ylenia Capuzzo

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