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Strumenti visivi per la comunicazione

Gli ausili visivi hanno la funzione di fornire l'informazione in una forma logica, strutturata e sequenziale. L'informazione data in forma visiva concreta aiuta le persone con bisogni comunicativi speciali a gestire meglio molti eventi che, durante la giornata, sono fonte di confusione e frustrazione. Pertanto, si è visto che presentare l'informazione in forma visiva facilita il disabile sotto numerosi punti di vista: lo aiuta a richiamare e mantenere l'attenzione, gli offre l'informazione in una forma che permette una facile e rapida interpretazione, rende più chiaro il messaggio verbale, fornisce una soluzione concreta per insegnare concetti di tempo, sequenza, causa ed effetto, permette di comprendere e accettare i cambiamenti e supporta il passaggio da una attività all'altra o da un luogo all'altro. Oltre a porre l'attenzione sul soggetto, sulle sue difficoltà e sulle motivazioni che lo spingono a mettere in atto alcuni comportamenti, è utile utilizzare e costruire strumenti adeguati a supportare la comunicazione. Infatti, è necessario preparare sia l'ausilio per uno scopo preciso, sia per definire il problema o una situazione specifica in cui esso possa funzionare. Prima di realizzare l'ausilio, pertanto, è opportuno riflettere sulle modalità d'uso e quindi sulla reale possibilità di efficacia. Una volta chiarito questo punto, la costruzione dello strumento deve prevedere l'utilizzo di una combinazione di immagini-parole scritte, con l'obiettivo dell'immediato riconoscimento dell'ausilio, il quale deve essere costruito in modo semplice e chiaro. Inoltre ciò che deve anche essere preso in considerazione è la dimensione dell'ausilio da utilizzare, in relazione alle modalità d'uso, all'età del soggetto, a livello delle sue abilità e delle abitudini e preferenze personali.

Le schede o agende visive

Le agende visive sono strumenti ideati per creare principalmente una prevedibilità di azione, vengono sfruttate per far comprendere al bambino con difficoltà comunicative ciò che si svolgerà nella giornata, secondo un ordine sequenziale di spazio e tempo. Possono essere costruite per ogni ambiente frequentato dal bambino, scuola, casa e terapia e a seconda delle sue necessità.

Quando si costruisce un'agenda visiva è fondamentale tenere in considerazione il sistema di rappresentazione del bambino, perciò a seconda delle sue capacità di comprensione e astrazione possiamo proporre parole scritte, simboli, immagini fotografiche o oggetti tridimensionali. Inoltre, è importante che la persona partecipi alla preparazione della scheda, poich´e ciò può aiutarla a orientarsi nelle diverse attività. Una volta messa a punto l'agenda visiva è opportuno sviluppare anche un'azione di routine per segnalare il passaggio da una attività all'altra; ad esempio si può cancellare o evidenziare ciò che è stato concluso, rigirare o coprire l'immagine, togliere l'immagine dal cartellone, identificare l'attività successiva, indicare l'attività successiva associando il gesto alla routine verbale o passare ad un'altra attività. Il passaggio da una attività all'altra deve essere accompagnato dal linguaggio verbale.

La scheda deve essere seguita affinchè sia uno strumento efficace e si deve ricorrere ad essa ogni volta che la comunicazione faccia riferimento ai suoi contenuti. Talvolta, poich´e la duttilità e la flessibilità dello strumento lo permettano, può essere modificata nel caso che non venga rispettata, deve essere considerata uno strumento appropriato, lasciare nella programmazione gli spazi di tempo sufficienti per poterla usare in modo efficace, sfruttarla come risorsa per stimolare la conversazione e l'arricchimento linguistico.

Le mini-schede

Le mini-schede costituiscono un valido sistema per dare informazioni più dettagliate su ciò che avviene in un breve arco di tempo o riferito ad una attività specifica. Questo strumento svolge diverse funzioni: dare informazioni sulle attività da svolgere, fornire una base eccellente per insegnare ai soggetti una maggiore autonomia nello svolgere le attività, discutere e condividere gli avvenimenti della giornata comunicando con maggiore facilità, migliorare il vocabolario e le abilità linguistiche, aiutare a sviluppare il concetto di tempo, insegnare la sequenza di prima e dopo e ridurre o eliminare i problemi comportamentali legati alla transizione e/o cambio di attività. Le mini schede possono avere due funzioni:

  • Aiutano a svolgere una routine regolare, non soggetta a cambiamenti
  • Informano quando una attività specifica subisce delle variazioni.

Inoltre offrono la possibilità di individualizzare le varie parti della giornata, perciò devono essere costruite in funzione agli obiettivi specifici dell'apprendimento della persona. Le mini-schede danno la possibilità di prevedere o di anticipare le attività del giorno fornendo ai soggetti un senso di controllo e di sicurezza, rendendoli indipendenti.

I ponti visivi

I ponti visivi sono strumenti che permettono la comunicazione mediata tra gli ambienti. Possono essere costituiti da combinazione di parole scritte, di immagini o di oggetti. Funzionano per dare sostegno allo scambio di informazioni tra due o più ambienti, quando il soggetto non è in grado di gestire questa comunicazione autonomamente. Gli obiettivi da tenere in considerazione sono:

  • Mediare la comunicazione tra casa e scuola o altri ambienti significativi
  • Stimolare ed espandere il linguaggio funzionale, la comunicazione, la lettura, la scrittura e lo sviluppo cognitivo
  • Favorire il coinvolgimento dello studente in una comunicazione o conversazione relativa alla sua esperienza.

Tabelle comunicative tradizionali e strumenti visivi a confronto

Per avere un confronto più immediato delle tipologie di ausili finora proposti, di seguito riporta la tabella descritta da L. Hodgdon in cui vi è un confronto tra le tabelle comunicative tradizionali e gli strumenti visivi per la comunicazione.

TABELLE COMUNICATIVE TRADIZIONALI

STRUMENTI VISIVI PER LA COMUNICAZIONE

   
Obiettivo Obiettivo
Aumentare o supportare la comunicazione espressiva verso altri. Migliorare la comprensione della comunicazione; migliorare la comprensione dell'ambiente; incrementare l'attenzione e la partecipazione; supportare l'organizzazione e l'elaborazione sia della comunicazione che dell'informazione; rinforzare l'intenzionalità e ampliare le abilità comunicative; favorire l'apprendimento; insegnare l'autocontrollo; sviluppare una comunicazione espressiva più efficiente e aumentare l'autonomia delle prestazioni.
Utenti Utenti
Persone non verbali o con un linguaggio verbale limitato Persone con difficoltà comunicative e coloro che interagiscono con esse; terapisti ed insegnanti per sostenere la comunicazione con il soggetto; persone per facilitare la comprensione.
Scopi Scopi
Usate come forma espressiva della comunicazione; facilitare le funzioni comunicative espressive come chiedere, affermare, informare; richiedono livello cognitivo funzionale e la comprensione uditiva della comunicazione; possono diventare la forma comunicativa più affidabile. Fissare l'attenzione del soggetto; dare informazioni alla persona; fornire indicazioni sotto forma di aiuti e suggerimenti per l'individuo, per favorire l'apprendimento e l'acquisizione di abilità e compiti in sequenza; aumentare le abilità di interazione comunicativa; supportare le funzioni espressive; essere parte di un sistema comunicativo più ampio.
   
Aspetto Aspetto
Spesso sono altamente tecnologiche; possono richiedere il posizionamento di simboli in uno spazio limitato e accessibile alla persona. Sono generalmente a bassa tecnologia; non richiedono la limitazione dello spazio; spesso i simboli sono suddivisi per categorie e attività separate.
Collocazione Collocazione
Sono collocate in un raggio limitato o a breve distanza dallo studente. Gli ausili devono essere portatili in modo da essere trasportati da un luogo all'altro; possono essere disposti in modo permanente su pareti o porte; devono essere facilmente accessibili e collocati strategicamente negli ambienti dove sono usati.
Aspetto specifico Aspetto specifico
La persona può essere limitata nei movimenti e necessitare di un aiuto costante da parte di altri; gli ausili sono di dimensioni ridotte per essere messi in tasca e presumono un buon livello di comprensione e quindi usano sistemi simbolici astratti. Possono essere raccolti in grandi varietà di segni individuali; possono includere movimento fisico; le dimensioni sono determinate dai bisogni e possono variare; generalmente si utilizzano simboli molto concreti e universalmente comprensibili.
Struttura linguistica Struttura linguistica
Sviluppano la struttura del linguaggio con verbi e sostantivi e i simboli sono organizzati secondo criteri linguistici. Enfatizza i concetti comunicativi; raccomanda l'uso di un solo simbolo per un concetto essenziale; supporta le strutture del linguaggio più limitate.
Audience Audience
può essere limitata ai familiari inizialmente; la velocità di interazione è importante, ma l'ambiente può mostrarsi tollerante nei confronti della persona e delle sue necessità. Può includere i terapisti, i compagni, la famiglia e la comunità; la velocità di interazione è importante per mantenere un naturale flusso comunicativo.
Uscita in voce Uscita in voce
Si utilizza per attirare l'attenzione o chiarire la comunicazione e spesso è considerata un fattore importante per mantenere l'interesse e l'interazione. Generalmente non è necessaria.
Come si usano Come si usano
Vengono usate dalla persona per rispondere, commentare, chiedere, mentre il partner comunicativo usa il linguaggio verbale. Usati nell'interazione sia in modo recettivo che espressivo; la comunicazione del messaggio avviene per uso simultaneo dell'ausilio visivo e di altre forme comunicative; per l'autoregolazione e per l'istruzione.

 

Gesti del linguaggio e del corpo

Oltre alle strategie visive, non bisogna dimenticare lo strumento più conveniente e più facilmente reperibile per la comunicazione, cioè il corpo umano. L'interpretazione e l'utilizzo dei segnali non verbali per sostenere la comunicazione sono fondamentali al fine di sviluppare uno scambio comunicativo efficace. I gesti e il linguaggio del corpo sono quindi elementi chiave per richiamare l'attenzione e chiarire la comunicazione. Le abilità non verbali diventano così utili mezzi per ampliare un'interazione comunicativa e l'efficacia del discorso. La comunicazione non verbale comprende l'uso e l'interpretazione di diversi atteggiamenti del corpo: l'orientamento, la vicinanza o l'allontanamento e i cambiamenti di distanza, il contatto visivo, la fissazione e lo spostamento di sguardo, l'espressione del viso e il movimento delle mani e del corpo. Proprio grazie all'uso del corpo e della propria gestualità è possibile catturare l'attenzione del soggetto e comunicare in modo più incisivo il messaggio.

Molto spesso, individui affetti da autismo o da grave deficit comunicativo non comprendono e non utilizzano la gestualità in modo adeguato. Le difficoltà nell'ambito della comunicazione non verbale incidono negativamente sull'efficacia della comunicazione. Infatti si è visto che coloro che manifestano delle carenze in tale area, traggono grande benefici dall'insegnamento di queste abilità. è importante insegnare a questi soggetti come interpretare il linguaggio del corpo e come usare la gestualità per sostenere i loro sforzi comunicativi. Gli aspetti positivi che possono essere riscontrati dall'insegnamento di tali abilità sono: incrementare la spontaneità della comunicazione; favorire la relazione; implementare la comprensione e rendere la comunicazione globale più efficace.

Quando si comunica con il soggetto con deficit di comunicazione bisogna:

  • Scegliere un gesto e usarlo per comunicare lo stesso significato rimanendo sempre nel campo visivo del soggetto e usando gesti chiari e definiti.
  • Esaltare il gesto e il linguaggio che lo accompagna, prolungandone la durata e verbalizzare lo stretto necessario con semplicità.

Grazie all'integrazione tra CAA, strategie visive e utilizzo dei gesti del corpo è possibile sviluppare nel soggetto con deficit di comunicazione le abilità comunicative e determinare l'integrazione sociale della persona. è possibile potenziare le diverse abilità solo se i bisogni comunicativi sono stati individuati, sostenuti e ampliati.

 

Indice

INTRODUZIONE
 

La Comunicazione Aumentativa Alternativa e le Strategie Visive 

La Comunicazione Aumentativa Alternativa

  1. La Comunicazione
  2. La CAA
  3. La storia della CAA
  4. Strumenti di CAA
    1. Dispositivi di CAA
    2. PECS
  5. La valutazione della CAA
Strategie visive comportamenti problematici
  1. Strumenti visivi per la comunicazione
    1. Le schede o agende visive
    2. Le mini-schede
    3. I ponti visivi
  2. Tabelle comunicative tradizionali e strumenti visivi a confronto
  3. Gesti del linguaggio e del corpo 

Disabilità Intellettiva e Autismo a confronto

  1. Disabilità intellettiva o ritardo mentale
    1. Criteri diagnostici
    2. Prevalenza, Eziologia e Caratteristiche Principali
    3. Gradi di Ritardo Mentale
  2. Autismo
    1. Criteri Diagnostici e Diagnosi Differenziale
    2. Sintomi primari nell'Autismo
    3. DSM-IV vs DSM-V
    4. La Disabilità Intellettiva nei Disturbi dello Spettro Autistico

Casi clinici

  1. Caso clinico A
    1. Profilo funzionale e la presa in carico del minore
    2. Proposte ri-abilitative
    3. Obiettivi della presa in carico neuropsicomotoria e logopedica
    4. Osservazioni a scuola e in piscina
    5. A. oggi
  2. Caso clinico R
    1. Profilo funzionale
    2. Proposte ri-abilitative
    3. Obiettivi neuropsicomotori e logopedici
    4. Osservazioni a scuola e in piscina
    5. R. oggi
  3. Caso clinico F
    1. Profilo funzionale
    2. Proposte ri-abilitative
    3. F. oggi
 
CONCLUSIONI

Allegati

  1. Immagini CAA
  2. Riferimenti teorici Autismo
    1. Criteri Diagnostici dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo del DSM-IV
    2. La sindrome autistica di Kanner (1943)
    3. La triade (Wing e Gould, 1979)
  3. Strumenti testistici
    1. Le scale Griffiths (Griffiths R., 1954)
    2. Il Pep-3(Schopler E., Lansing M.D., Reichler R. J., Marcus L.M., 1979) .
BIBLIOGRAFIA
 
Tesi di Laurea di: Francesca REBORA

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