L’esperienza: Autismo, la neurodiversità ed il golf - Lezioni, Materiali, Rapporto con i genitori, Questionario, Elaborazione dei dati

CAPITOLO 5 - L’esperienza: la neurodiversità ed il golf

CAPITOLO 6 - Elaborazione dei dati

CONCLUSIONI

INDICE PRINCIPALE

INDICE

 

L’esperienza: la neuro diversità ed il golf

Introduzione

Nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022, nasce “Golf4autism”, esperienza pilota da un’idea di Golfprogram, con il patrocinio della Federazione Italiana Golf (FIG) e la collaborazione dell’Associazione di volontariato “Una breccia nel muro”. Lo sport si conferma così lo strumento ideale per favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità ed il golf ed in particolare, grazie alla ripetitività del gesto tecnico e agli spazi aperti e rilassanti, risulta particolarmente congeniale per mettere a proprio agio i bambini con disturbo dello spettro autistico, coinvolgendo anche le loro famiglie.

Questo progetto è rivolto a bambini di età compresa fra i 6 e i 12 anni con diagnosi di disturbo dello spettro autistico e si propone come un aiuto per la socializzazione e l’integrazione grazie alla naturale propensione all’aggregazione di questo sport. Le lezioni si svolgeranno in un’atmosfera naturale, divertente e in totale sicurezza, che porterà i bambini a sfidarsi sul green annullando ogni barriera fra di loro.

La fase sperimentale è stata portata avanti nel 2017 presso il circolo romano Archi di Claudio Golf Club per circa dieci mesi e ha dato indicazioni molto incoraggianti con benefici per tutti i partecipanti, motivo per cui adesso questa attività sportiva si svolge ogni domenica pomeriggio per circa un’ora e mezza principalmente presso il circolo del golf e, qualora dovesse piovere, presso le play room dell'Associazione di volontariato “Una breccia nel muro”.

Nelle esercitazioni sul campo saranno usati kit specifici con supporti percettivi per l’utilizzo da parte di bambini autistici, i materiali utilizzati saranno modificati ad hoc, affinché l’apprendimento sia più facile e divertente e avvenga in totale sicurezza. Sono stati ridotti al minimo gli stimoli sensoriali distraenti disposti sugli attrezzi sportivi. I diversi materiali potranno essere adattati sul campo per garantire un tasso maggiore di efficacia per i diversi esercizi da svolgere.

L’obiettivo è rendere questo modello esportabile in altri contesti, al di fuori del Lazio, e di avvicinare grazie al golf i bambini con disturbo dello spettro autistico a bambini con sviluppo normotipico, utilizzando lo sport a scopo inclusivo.

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"Golf e autismo" - Organizzazione della lezione

Progetto Ryder Cup 2022, nasce “Golf4autism”, esperienza pilota da un’idea di Golfprogram, con il patrocinio della Federazione Italiana Golf (FIG) e la collaborazione dell’Associazione di volontariato “Una breccia nel muro”

Le lezioni si svolgono in una parte del circolo, ovvero il putting green, lontana da dove in genere si allenano gli altri soci del circolo; i bambini si recano al luogo dove si svolge l’attività accompagnati dai genitori i quali saranno presenti per tutta la durata della lezione.

La zona in cui si svolge la lezione è lontana dai rumori più forti che possono disturbare il bambino durante la sua attività e da altre distrazioni, quali il golf cart o gli altri golfisti del circolo.

Nelle prime lezioni si mostra al bambino come compiere il gesto tecnico del lancio della pallina e si guida il bambino nello svolgimento del gesto tecnico, generalmente posizionandosi dietro di lui, prestando molta attenzione.

Per favorire l’apprendimento dei colpi da eseguire vengono utilizzati i “rinforzi”, ovvero dei piccoli “premi” che vengono dato al bambino nel momento in cui riesce a svolgere l’esercizio richiesto al fine di aumentare la produzione del gesto corretto; inizialmente il rinforzo viene dato ad ogni colpo ben eseguito, successivamente sarà sfumato. Spesso il rinforzo viene collocato sul bersaglio che il bambino deve colpire con la pallina, in modo tale da far capire che quello è l’obiettivo e, se viene raggiunto, si avrà il premio. Il rinforzo viene scelto sia in base alle preferenze del bambino e sia in base ai consigli che possono dare i genitori o i terapisti; in genere si utilizzano rinforzi commestibili.

In base al funzionamento e all’attenzione del bambino si strutturano diversi tipi di lezione.

Svolgimento delle lezioni per bambini affetti da disturbo dello spettro autistico con disturbo di gravità media.

La lezione viene svolta in rapporto one to one (1:1) da un maestro di golf con l’ausilio, per tutto il gruppo dei partecipanti, di un terapista che lo aiuta a trovare il miglior canale di comunicazione possibile (che può essere diverso per ogni ragazzo) e che, insieme al maestro, si occupa della raccolta dati sportivi e clinici.

Nelle prime lezioni si presentano al bambino i materiali che userà per la sua nuova attività: gli si fa fare un giro del campo, gli si mostrano le palline e le mazze e si lascia che lui prenda confidenza con questo nuovo ambiente.

Per prima cosa si insegnano al bambino colpi più semplici, come il gesto del putter, che consiste nel far rotolare la pallina sul prato fino al bersaglio con un movimento delle braccia più lento e dolce. Inizialmente sarà il maestro ad effettuare il colpo, anche per più volte, in modo tale che il bambino capisca quali sono i movimenti da compiere; successivamente, dopo aver impostato grip e set up (l’impugnatura della mazza da golf) sarà il bambino a cimentarsi con la mazza da golf e ad effettuare i suoi primi colpi. Lo scopo di questo colpo è far rotolare la pallina fino al bersaglio che si trova davanti alla zona di tiro, che per i primi colpi sarà posto più vicino e, man mano che il bambino impara il colpo si allontanerà in modo tale da sviluppare anche una maggiore forza e precisione nel tiro.

Per prima cosa si insegnano al bambino colpi più semplici, come il gesto del putter, che consiste nel far rotolare la pallina sul prato fino al bersaglio con un movimento delle braccia più lento e dolce.

La zona dello stance, ovvero la zona in cui deve sostare il bambino per tirare la pallina, viene delimitata da un hoola hoop, in modo tale che il bambino abbia più chiaro quale sia la sua posizione. Inoltre, sarà delimitata con due tour sticks anche la zona dove deve rotolare la palla, in modo da far visualizzare meglio al bambino il percorso che deve far compiere alla pallina.

Nelle lezioni successive si cerca di consolidare il risultato delle prime lezioni. L’evoluzione consiste nel porre il bersaglio più lontano e più vicino in modo che il bambino sviluppi un miglior controllo della distanza e della forza.

Uno dei sintomi core del disturbo dello spettro autistico è la compromissione delle abilità di comunicazione e interazione sociale, motivo per cui, una volta imparato il colpo, si organizzano piccole gare tra più bambini, in modo tale che possano memorizzare meglio il colpo e al tempo stesso interagire.

Dopo le prime lezioni svolte interamente sul putter le lezioni saranno divise a metà, inserendo l’approccio, ovvero un tiro più lungo nel quale la pallina si alza da terra e arriva al bersaglio che sarà posto più lontano.

L’evoluzione consiste nel porre il bersaglio più lontano e più vicino in modo che il bambino sviluppi un miglior controllo della distanza e della forza

Per l’approccio, si delimita sempre una zona ben precisa e intuitiva: come per il putter il bambino dovrà posizionarsi all’interno dell’hoola hoop per tirare e la pallina da colpire sarà posta sul mirino rosso; l’unica cosa che varia è il bersaglio che questa volta sarà di forma circolare e posto più lontano. Il primo ad effettuare il colpo è sempre il maestro, che con un linguaggio chiaro spiega il nuovo colpo al bambino, il quale dopo averlo visionato diverse volte dovrà svolgerlo a sua volta.

In una fase successiva, come per il putter, si allontana e avvicina il bersaglio per il controllo della distanza e della forza.

Anche in questo caso dopo che più bambini hanno consolidato il colpo si effettuano delle gare per una maggiore socializzazione. È capitato più volte che ad assistere alla lezione ci fossero bambini con sviluppo normotipico, in quel caso le gare si svolgono anche con loro per promuovere una maggiore inclusione.

La terza fase delle lezioni è incentrata sull’apprendimento dello swing, ovvero l’intero movimento da compiere per effettuare un tiro ancora più lungo nel quale il bersaglio sarà più piccolo e più distante.

L’area viene predisposta nella maniera precedente in modo da non far sentire spaesato il bambino: hoola hoop per lo stance; bersaglio più lontano che viene sostituito da una bandierina. Allo stesso modo il maestro mostra sempre il colpo e poi insegna e aiuta il bambino nell’esecuzione.

Svolgimento delle lezioni per bambini affetti da disturbo dello spettro autistico con disturbo di gravità lieve.

Lo svolgimento delle lezioni è molto più semplice e il programma è strutturato in questo modo (il numero di lezioni varia in base all’apprendimento del singolo bambino):

  • prime due lezioni: grip set up e roller con le stesse impostazioni utilizzate per i bambini con autismo di media gravità;
  • lezioni 3-5: ripasso roller e chip (tiro più forte del roller, con la pallina che rotola a terra);
  • lezioni 6- 8: roller, chip e pitch (tiro più potente che fa alzare la pallina da terra);
  • lezioni 9-10: swing (movimento più ampio e forte).

Dopo le prime dieci lezioni in generale si prova a predisporre sul campo una o più buche e giocare a golf inserendo colpi in relazione alle abilità del bambino. Progressivamente si cerca di sostituire il kit “Snag” con bastoni normali iniziando dal putter e seguendo lo stesso percorso compiuto col kit “Snag”.

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"Golf e autismo" - Materiali

Per la nostra attività non vengono utilizzati i normali ferri da golf, ma il maestro si avvale del kit “Snag Golf” con bastoni di plastica molto semplici e intuitivi da utilizzare e meno pericolosi rispetto alle mazze da golf comuni.

Per la preparazione del campo di allenamento in genere ci si mettono circa 15 minuti.

Vengono predisposte generalmente due/tre zone in base al livello e al numero dei bambini presenti:

  • putting green: area dove il bambino impara a far rotolare la palla verso un bersaglio più o meno vicino in base alla propria abilità;
  • approccio: area dove il bambino impara a far saltare la pallina e a farla atterrare su un bersaglio;
  • gioco lungo: area dove il bambino impara a fare lo swing completo.

Il kit “Snag Golf” comprende una serie di oggetti che sono simili ai normali attrezzi da golf ma sono più semplici da usare e meno pericolosi.

Il golf è uno dei pochi giochi in cui l'attrezzatura utilizzata dai principianti è esattamente la stessa dell'attrezzatura utilizzata dai professionisti. Il sistema di coaching SNAG® utilizza attrezzature appositamente progettate che aiutano il principiante a progredire attraverso la curva di apprendimento in modo più rapido ed efficace.

Il sistema di coaching SNAG® utilizza il "metodo di insegnamento intero integrale". Implica prima la dimostrazione dell'intera abilità, quindi la suddivisione dell'abilità nelle sue parti in modo che possa essere vista, compresa ed eseguita correttamente dal giocatore. Ogni parte è descritta da una frase o da un'immagine di parole e assegnata a una parola chiave. Inoltre, nel kit sono presenti molte associazioni visive, come per esempio il fatto che al termine della mazza sia presente lo stesso cerchio che è presente al centro del bersaglio, o la freccia che si trova sulla pallina e indica il bersaglio è presente anche sul mirino e così via; il che facilita molto i ragazzi con autismo.

Per la nostra attività non vengono utilizzati i normali ferri da golf, ma il maestro si avvale del kit “Snag Golf” con bastoni di plastica molto semplici e intuitivi da utilizzare e meno pericolosi rispetto alle mazze da golf comuni.

Il sistema contiene cinque strumenti di formazione creativa che miglioreranno il loro progresso. È importante notare che la maggior parte di noi apprende visivamente e risponde positivamente quando le istruzioni non sono meccaniche, ma divertenti. Un'altra qualità  unica del gioco consente al bambino di iniziare a giocare in un ambiente familiare in cui le distanze dei colpi sono relative alla vita di tutti i giorni. Questo ambiente più piccolo e più concentrato elimina la maggior parte delle paure e delle intimidazioni che implicano un campo da golf regolamentare e fornisce anche un quadro generale migliore dell'ambiente del corso per aiutare a costruire la fiducia del nuovo studente e rafforzare i suoi successi.

Il sistema consiglia sessioni di sviluppo di abilità didattiche e ripetitive che coincidono con sessioni di gioco immediato. Abilitando questa "componente di gioco" iniziale, i nuovi giocatori sono in grado di comprendere meglio le abilità di cui hanno bisogno e sono quindi motivati a sviluppare e mettere in pratica quelle abilità durante le sessioni didattiche.

Nelle lezioni di golf con i bambini con autismo vengono usati tutti gli attrezzi disponibili nel kit, ma in maniera adattata alle difficoltà dei bambini.

Nell’area dove si insegna inizialmente al bambino a far rotolare la palla, ovvero il putting green

Nell’area dove si insegna inizialmente al bambino a far rotolare la palla, ovvero il putting green, utilizziamo:

  • Un hoola hoop che delimita il luogo nel quale il bambino deve trovarsi al momento del lancio;
  • Un mirino posizionato accanto all’hoola hoop che servirà al bambino per capire dove deve direzionare la palla;
  • Un bersaglio posto davanti alla postazione del bambino che è dove il bambino deve far arrivare la palla
  • Una mazza scelta in base all’altezza del bambino;
  • Molte palline, non dure come quelle da golf ma simili a quelle da tennis.

Nella zona dove si insegna al bambino ad effettuare l’approccio e lo swing il materiale utilizzato è lo stesso

Nella zona dove si insegna al bambino ad effettuare l’approccio e lo swing il materiale utilizzato è lo stesso:

  • Un hoola hoop che delimita l’area in cui il bambino deve posizionarsi per tirare;
  • Un mirino rosso con disegnata sopra una freccia, che questa volta contiene un rialzo in modo tale che la pallina si alzi più facilmente da terra;
  • Una mazza con la parte finale piatta, scelta sempre in base all’altezza del bambino;
  • Un bersaglio circolare posto in verticale di fronte alla postazione del bambino;

Per insegnare ai bambini a dosare la forza e ad avere una maggiore precisione oltre alle attrezzature precedenti stiamo usando una bandierina posta al centro di un cerchio che delimita la zona nella quale la pallina deve fermarsi.

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"Golf e autismo" - Rapporto con i genitori

Il primo approccio allo studio delle famiglie dei bambini con disabilità si può considerare “patologico”: esso può essere sintetizzato nella frase o con l’espressione “l’handicap di un figlio rappresenta l’handicap della famiglia”, ipotesi secondo la quale un bambino con disabilità costituisce un fattore di stress, che incide negativamente ed inevitabilmente sul benessere generale e sul funzionamento della famiglia.

La famiglia è il nucleo primario in cui l’individuo trova risorse materiali ed affettive per crescere in modo sano ed equilibrato. Essa ha un ruolo fondamentale ed attivo nella presa in carico dei bisogni poiché si dedica alla cura dei soggetti più deboli (minori, anziani, disabili, ecc.).

La nascita di un figlio “diverso” rappresenta per i genitori la negazione del proprio futuro, non solo per le limitazioni che inevitabilmente questo comporta, ma anche in senso ideale, in quanto qualsiasi genitori prima della nascita del proprio figlio se lo è immaginato idealizzandolo e credendolo perfetto.

Motivo per cui è stato deciso che i nostri ragazzi siano accompagnati al campo dai rispettivi genitori, i quali rimarranno a bordo campo per l’intera lezione.

I genitori sono fondamentali durante le nostre lezioni, in quanto sono loro le migliori font i di informazioni sui propri figli e riescono ad aiutare il maestro a comunicare al meglio con il bambino e a fornire importanti notizie su di lui, come per esempio quale rinforzo preferisce, oppure ciò che può infastidirlo.

Nel corso dei vari incontri i genitori dei diversi bambini si fermano a bordo campo ad osservare la lezione e intervengono qualora ce ne sia bisogno: nel momento in cui un bambino compie un comportamento problema, qualora il maestro abbia bisogno d aiuto per spiegare un esercizio più complesso, nel momento in cui il bambino si sente spaesato e abbia bisogno del sostegno della figura di riferimento per riuscire nell’esercizio, o semplicemente per portare l’acqua o dare al bambino il rinforzo.

Il fatto che i genitori siano presenti offre loro anche un’opportunità di socializzazione in quanto mentre aspettano il termine della lezione possono discutere tra loro, esprimere le proprie opinioni e sentirsi più vicini al mondo delle famiglie con bambini “normali”.

Creare un rapporto di alleanza con le famiglie significa mettere insieme tutte le forze, sia dei maestri che dei genitori, verso un obiettivo comune, che è quello di far star bene il bambino e di renderlo partecipe all’attività sportiva proprio come i suoi coetanei a sviluppo normotipico.

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"Golf e autismo" - Elaborazione dei dati: Questionario

Nel giugno 2018, momento in cui l’esperienza del golf è partita, sono state spiegate ai genitori dei bambini partecipanti alla sperimentazione le procedure che sarebbero state seguite, sono stati mostrati il campo in cui i bambini avrebbero svolto l’attività, gli oggetti utilizzati e gli esercizi che sarebbero stati proposti ai ragazzi.

Inoltre, sono stati somministrati due questionari: uno conoscitivo, per individuare la verbalità, i punti di forza e di debolezza del bambino, gli eventuali comportamenti problema, i possibili rinforzi da utilizzare e l’altro che indagava principalmente le competenze sportive, attentive e collaborative del bambino e la soddisfazione dei genitori prima di iniziare l’esperienza sportiva.

Questa scheda di presa dati sportivi e clinici ha costituito la baseline (tempo To), ovvero il punto di partenza dei bambini e verrà somministrata nuovamente circa un anno dopo (tempo T1) per vedere i miglioramenti dei bambini.

Le domande contenute nella scheda di presa dati sono organizzate in tre sezioni principali: attenzione, collaborazione e performance sportiva; altre tre sezioni sono destinate ai soli genitori i quali hanno fornito la propria valutazione sul progetto e le proprie opinioni sull’utilità del golf praticato da bambini con autismo.

Nella parte del questionario riservata alle qualità del bambino sono state indagate tra diverse aree, ovvero l’attenzione, la collaborazione e la performance sportiva, all’interno delle quali si sono evidenziate delle microaree volte ad indagare più in profondità le capacità del bambino.

Nell’ambito del monitoraggio dell’attenzione sono state valutate:

  • Mantenere l’attenzione per fare almeno un tiro;
  • Guardare l’obiettivo senza perdere l’attenzione;
  • Comprendere come focalizzare l’attenzione per fare un buon colpo;
  • Il contatto visivo con l’allenatore per prestargli attenzione;
  • Riuscire a guardare sia la buca che la pallina per effettuare un buon colpo;
  • Riuscire a mantenere l’attenzione per tutto il tempo dell’allenamento;
  • Riuscire a fare qualche tiro consecutivo senza distrarsi;
  • Ascoltare l’allenatore e seguire i suoi consigli.

Nell’ambito della valutazione della collaborazione e partecipazione del bambino alla lezione sono stati valutati:

  • La serenità del bambino durante la preparazione dei colpi;
  • La felicità del bambino quando intuisce che è ora di andare al campo di golf;
  • La tranquillità del bambino di lasciarsi guidare fisicamente dall’allenatore;
  • L’agitazione del bambino durante la preparazione di un colpo, come se non riuscisse a controllare l’emozione in quel momento;
  • Se riesce a rimanere nella postazione di tiro o attua comportamenti di fuga;
  • Il piacere nel lavorare insieme all’allenatore;
  • L’agitazione durante i vari colpi;
  • La presenza di comportamenti non adeguati nel momento in cui il bambino capisce che si sta andando al golf;
  • Se al genitore sembra che il bambino sia poco sereno nel corso dell’allenamento.

Infine, per quanto riguarda il bambino, è stata valutata la performance sportiva tramite questi parametri:

  • Mantenimento della giusta posizione delle mani sulla mazza da golf;
  • Se il bambino riesce a colpire l’obiettivo o ad andare in buca con la pallina;
  • Se il bambino riesce a fare dei colpi sia per brevi sia per lunghe distanze;
  • Se il bambino riesce a tenere una giusta postura durante il colpo;
  • Se il bambino riesce a imitare i gesti e i movimenti dell’allenatore;
  • Se il bambino sembra aver compreso qualche regola principale del golf;
  • Se il bambino riesce a compiere molti tiri durante l’allenamento;
  • Se il bambino mostra difficoltà a non alzare i piedi da terra durante un colpo.

Per ognuna delle microaree indagate è stato chiesto ai genitori di attribuire un punteggio che andava da 1 (considerando scarse le capacità del bambino) a 5 (considerando ottimali le capacità del bambino).

La seconda parte del questionario riguarda, invece, più strettamente i pensieri e le aspettative dei genitori dei bambini partecipanti al golf su questa loro nuova esperienza e i consigli che hanno per migliorarla ulteriormente.

Per quanto riguarda la soddisfazione generale dei genitori sono state poste le seguenti domande:

  • Per noi genitori gli allenamenti rappresentano dei momenti piacevoli della settimana;
  • Penso che sia utile diffondere il progetto ad altre famiglie;
  • Penso che il golf sia particolarmente adatto ai bambini con autismo;
  • Durante gli allenamenti noi genitori dobbiamo sempre stare dietro al bimbo come durante il resto della settimana;
  • Queste occasioni creano un’ulteriore difficoltà nel rapporto con il mio partner;
  • Mi è chiaro a chi rivolgermi nel caso avessi bisogno di assistenza;
  • Penso che il golf sia uno sport semplice da apprendere per un bambino con autismo
  • Lo staff è gentile e professionale;
  • L’allenamento si svolge in ambienti puliti e ben organizzati;
  • Non penso che gli allenamenti siano particolarmente utili per i genitori rispetto ai bambini;
  • Penso che il golf non sia uno sport difficile per un bambino con questa problematica;
  • Penso che il golf sia utile alla socializzazione del bambino con altri bimbi;
  • Gli allenamenti sono svolti all’interno di un’organizzazione adatta ed efficiente;
  • Penso che le famiglie con bambini con autismo avrebbero bisogno di tanti momenti come questo;
  • Penso che ci siano sport molto più adatti rispetto al golf per un bambino con autismo;
  • Credo che il golf sia un buon investimento da fare, anche in termini economici e di tempo, per un bambino con autismo;
  • Credo che l’attuale progetto possa essere migliorato in molte cose;
  • Penso che per un genitore sarebbe più facile trascorrere questo tempo a casa dove il bambino è più sereno e facilmente gestibile.

Anche in questo caso il genitore ha dovuto attribuire ad ogni domanda un punteggio da 1 (per indicare una scarsa soddisfazione) e 5 (per indicare che era pienamente soddisfatto dell’esperienza).

Oltre a queste domande chiuse, è stato chiesto ai genitori di esprimere con le loro parole ciò che pensavano dell’esperienza che i loro figli stavano vivendo tramite il golf. Per maggiori dettagli sul questionario visionare l’allegato 1.

Dopo un anno circa dalla prima somministrazione è stato riproposto lo stesso questionario ai genitori per valutare eventuali miglioramenti del bambino nelle aree indagate e per ottenere un ulteriore feedback sulla soddisfazione dei genitori.

Non essendo la nostra sperimentazione svolta in un ambito terapeutico per conoscere il campione che si è preso in esame sono stati proposti altri due questionari che indagavano il profilo di sviluppo del bambino (punti di forza e di debolezza del bambino, preferenze, abilità e autonomie) e le terapie da lui svolte.

Il primo questionario era strutturato come una carta di identità volta a presentare il bambino nel miglior modo possibile e con il maggior numero di informazioni possibili ai maestri e ai terapisti presenti in campo, in modo tale da sapersi comportare al meglio nei loro confronti.

La prima parte de questionario è volta a conoscere la parte più clinica del bambino, quindi le sue intolleranze e allergie, successivamente vengono indagati i comportamenti problema del bambino e da cosa sono maggiormente scaturiti.

Nella seconda parte si indagano le abilità del bambino, quindi se è presente il linguaggio e che tipo di linguaggio usa, le autonomie, ciò che sa fare e non sa fare e ciò che, invece, gli piace o non gli piace fare.

La parte finale riguarda il profilo di sviluppo del bambino, quindi viene chiesta la data di nascita, la diagnosi, il quoziente intellettivo, la capacità di fare richieste, il gioco eccetera.

Per maggiori dettagli sul questionario utilizzato si consulti l’allegato 2.

Per quanto riguarda il terzo ed ultimo questionario, questo riguarda esclusivamente la terapia che il bambino svolge, per quante ore settimanali, se sono coinvolti genitori e insegnanti e se sono previsi dei GLHO (gruppi di lavoro operativi per l’integrazione).

Per avere una visione integrale del questionario consultare l’allegato 3.

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"Golf e autismo" - Campione

Per analizzare il campione preso in esame sono stati utilizzati i questionari precedentemente descritti, i genitori di tutti e 5 i bambini partecipanti allo studio hanno risposto al questionario riguardante il tipo di terapia svolto (allegato 3), mentre solo 4 genitori su 5 hanno risposto al questionario che indagava principalmente il bambino e il suo sviluppo (allegato 2).

I bambini presenti in questo studio sono tre maschi e due femmine e hanno un’età che varia dai 7 ai 13 anni; di cui 4 bambini su 5 hanno avuto diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico, mentre uno ha avuto diagnosi di Disturbo Generalizzato dello Sviluppo Non Altrimenti Specificato (N.A.S.). Solo un bambino presenta una comorbidità con Disturbo di Apprendimento e un altro con Disabilità Intellettiva Lieve (con Quoziente Intellettivo di 52). Tutti i bambini sono regolarmente scolarizzati.

Nessun bambino presenta in famiglia parenti affetti da autismo o altri disturbi del neurosviluppo; inoltre, tre bambini sono figli unici mentre, uno ha una sorella più piccola ed un altro ha due sorelle più grandi (nate da due madri diverse, stesso padre).

Tutti i bambini selezionati per lo studio svolgono, o hanno svolto, una terapia ABA (Applied Behavior Analysis), tre bambini svolgono la terapia presso lo stesso centro (Una Breccia nel Muro), altri presso centri diversi o domiciliare. Inoltre, due bambini oltre alla terapia ABA hanno effettuato psicomotricità, logopedia e/o CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa).

Nel questionario sono state indagate anche le autonomie presentate dai bambini ed è emerso che non tutti si girano al nome quando vengono chiamati e non sempre sono in grado di effettuare delle richieste: la maggior parte effettua le richieste verbalmente, solo un bambino utilizza le PECS (Picture Exchange Communication System). I tempi attentivi risultano buoni per tutti i bambini, il che si evidenzia anche sul campo da golf in quanto riescono a mantenere l’attenzione per quasi tutta la durata della lezione.

Per quanto riguarda il comportamento sociale, non tutti i bambini sono in grado di avere buone relazioni sociali: infatti il Bimbo3 è in grado di socializzare solo con la sorella, mentre il Bimbo2 ha difficoltà a relazionarsi con bambini normotipici; motivo per cui l’intervento tramite il golf ha anche lo scopo di promuovere l’inclusione e una maggiore socializzazione dei bambini sia tra loro che con bambini normotipici.

Tramite il questionario sono state indagate anche le abilità scolastiche dei bambini, i quali sono tutti normalmente scolarizzati. Dall’indagine è emerso che: tutti i bambini sono in grado di riconoscere le forme e i colori; tutti sono in grado di leggere anche se in maniera differente (1 per sillabe, 1 in CAA, 1 per parole, 1 interamente il testo ma non comprende il significato); non tutti sono in grado di contare autonomamente o fare i calcoli matematici e solo due bambini sono in grado di scrivere.

Oltre al golf tutti i bambini praticano almeno un altro sport:

  • Il Bimbo1 pratica calcio e nuoto;
  • Il Bimbo2 pratica calcio integrato;
  • Il Bimbo3 pratica rugby-TMA e nuoto;
  • La Bimba1 pratica danza;
  • La Bimba2 pratica nuoto, calcio, danza, equitazione e pattinaggio (sia artistico che sul ghiaccio).

Bambino

Bimbo1

Bimba1

Bimbo2

Bimbo3

Bimba2

Età

12 anni

10 anni

13 anni

10 anni

7 anni

Data di nascita

18/04/2007

 

27/06/2007

16/12/2010

17/11/2012

Primogenito

No

Fratelli o sorelle

No

No

Due sorelle più grandi da madre diversa.

Una sorella più piccola.

No

Diagnosi

Disturbo Generalizzato dello Sviluppo N.A.S.

Disturbo dello

Spettro Autistico

Disturbo dello Spettro Autistico

Disturbo dello Spettro Autistico

Disturbo dello Spettro Autistico

Comorbidità

No

 

Sì, con disturbo dell’apprendimen to

No

Ritardo Mentale

No

 

Sì, lieve (Q.I. 52)

No

No

Allergie

Nessuna

 

Nessuna

Polline, Carne bianca, Derivati delle uova

No

Comportamenti

Problema

Pianto, Alzarsi e andare via.

 

Piangere, Urlare, Parlare da solo.

Piangere, Urlare

Piangere, agitarsi quando vengono toccate le sue cose.

Richieste

Verbali

 

Verbali

PECS

Verbali (non sempre)

Terapia

ABA, Logopedia, psicomotricità, CAA.

ABA, Laboratorio di cucina, socialità e autonomie.

ABA

Psicomotricità, ABA

ABA

Per quante volte a settimana svolge terapia

2 volte logopedia e 2 volte CAA, per 2 ore

3 volte per 2 ore

2 volte per più di 2 ore

5 volte per 2 ore

1 volta per 2 ore

Sono previsti GLHO

No

1 volta l’anno

No

Inizio anno scolastico e inizio secondo semestre

Quando richiesto da parte di tutte le figure per un lavoro omogeneo

In un centro o a domicilio

In sede

 

In sede

In sede e domiciliare

In sede

Facilitazioni

Quaderno della CAA

Calcolatrice

No

Tastiera del PC

No

Rinforzi

Rinforzo Sociale

 

Videogiochi

Filo e molla

Rinforzi sociali e alimentari

Grado di Istruzione

Seconda Media

 

Terza Media

Quinta Elementare

Seconda Elementare

Comportamento con i pari

Buono

 

Scarso con i normotipici, buono con gli altri ragazzi autistici

Con la sorella buono, scarso con gli altri bambini

Buono

Comportamento con la famiglia

Ottimo

 

Molto buono

Ottimo

Affettuoso e di gioco

Abilità scolastiche

Sa leggere in CAA; riconosce forme e colori; conta fino a 50; scrive in stampatello

 

Sa leggere bene ma non comprende il significato; riconosce forme, colori, lettere; sa scrivere; sa contare fino a 1000 e fare addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni.

Sa leggere le parole; riconosce colori e forme; sa contare con le dita fino a 10

Riconosce colori, forme e numeri; legge le sillabe; sa scrivere; conta fino a 20

Cosa gli piace fare

Calcio, Nuoto, Golf, Passeggiate in auto.

 

Giocare a giochi di società

Guardare i video su YouTube con il cellulare

La musica, i balli, i giochi fisici e il nuoto

Altri sport praticati

Calcio, Nuoto

Danza

Calcio integrato

Rugby-TMA, Nuoto

Nuoto, calcio, danza, equitazione e pattinaggio artistico e sul ghiaccio

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"Golf e autismo" - Risultati

La sperimentazione di questo nuovo tipo di attività fisica è durata un anno, al termine del quale è stato riproposto ai genitori di compilare il questionario che era stato proposto a inizio trattamento, per evidenziare eventuali miglioramenti nelle aree indagate.

Nel momento in cui tutti i genitori hanno compilato e consegnato il questionario, i dati sia in ingresso che in uscita sono stati inseriti in una tabella per effettuare un confronto dei punteggi ottenuti nelle singole sotto aree prima e dopo il trattamento; successivamente è stata fatta una media di questi punteggi per avere un quadro più chiaro e sintetico di eventuali miglioramenti nelle macroaree di interesse.

Nome Bmbino

Attenzione Prima del Golf

AttenzioneDopo il Golf

Collaborazio ne Prima del Golf

Collaborazio ne Dopo il Golf

Performance Sportiva Prima del Golf

Performance Sportiva Dopo il Golf

Bimbo 1

3,8

4,5

2,7

2,8

3,7

4,2

Bimba 1

2,5

3

3,1

3,3

2,5

2,7

Bimbo2

3,7

4,1

2,7

2,9

3

3,4

Bimbo 3

2,5

3,8

2,2

3

2,5

3,7

Bimba 2

3,7

4

3,4

3,6

2,4

3,1

Per analizzare nel dettaglio i miglioramenti delle singole aree sono stati elaborati i seguenti grafici.

Autismo - ATTENZIONE VALUTATA DAL GENITORE - Attenzione Prima del Golf Attenzione Dopo il Golf

In questo primo grafico sono state analizzate le sotto aree riguardanti l’attenzione sia prima che dopo l’intervento sportivo e, dopo aver fatto la media di tutti i valori, è stato fatto un confronto tra il prima e il dopo e sono stati evidenziati i benefici ottenuti da tutti i bambini dopo aver partecipato alle lezioni di golf.

Autismo - COLLABORAZIONE VALUTATA DAL GENITORE - Collaborazione Prima del Golf Collaborazione Dopo il Golf

La seconda area indagata è stata quella della collaborazione.; anche in questo caso è stata fatta una media dei valori delle sotto aree riguardanti la collaborazione e, dopo aver fatto la media di tutti i valori, sono stati confrontati i punteggi ottenuti prima e dopo il trattamento, evidenziando anche in questo caso un miglioramento da parte di tutti i bambini.

Autismo - PERFORMANCE SPORTIVA VALUTATA DAL GENITORE - Performance Sportiva Prima del Golf Performance Sportiva Dopo il Golf

Nella parte di questionario riservata al bambino, l’ultima area analizzata è stata la performance sportiva e la motricità, anch’essa risulta migliorata in tutti i bambini presi in esame.

Per quanto riguarda la parte del questionario dedicata esclusivamente al genitore, alla sua soddisfazione e ai suoi pensieri sull’esperienza vissuta tramite il golf, sono state create due tabelle per ogni bambino: nella prima sono stati inseriti i punteggi dati dai genitori nelle singole aree prima di sperimentare il golf, nella seconda sono stati inseriti i punteggi dati dopo aver vissuto l’esperienza del golf.

Bimbo1

Prima dell’intervento del golf

Completamente d’accordo

Borderline

Completamente in disaccordo

Penso che per noi genitori gli allenamenti rappresentano dei momenti piacevoli della settimana

5

   

Penso che sia utile diffondere il progetto ad altre famiglie

5

   

Penso che il golf sia particolarmente adatto ai bambini con autismo

   

2

Durante gli allenamenti noi genitori NON dobbiamo stare sempre dietro a nostro figlio come nel resto della settimana

   

1

Queste occasioni NON creano difficoltà con il mio partner

   

2

Mi è chiaro a chi rivolgermi in caso avessi bisogno di assistenza

5

   

Penso che il golf sia uno sport semplice da apprendere per un bambino con autismo

   

2

Lo staff è gentile e professionale

5

   

L'allenamento si svolge in ambienti puliti e ben organizzati

5

   

Penso che gli allenamenti siano utili sia per i bambini che per i genitori

   

1

Penso che il golf non sia uno sport difficile da imparare per un bambino con autismo

   

2

Penso che il golf sia utile alla socializzazione del bambino con altri bimbi

   

2

Gli allenamenti sono svolti all'interno di un'organizzazione adatta ed efficiente

5

   

Penso che le famiglie con bambini con autismo avrebbero bisogno di tanti momenti come questo

5

   

Penso che NON ci siano sport più adatti a bambini con autismo

 

3

 

Credo che il golf sia un buon investimento da fare, anche in termini economici e di tempo

5

   

Credo che non ci sia necessità di modificare l'attuale progetto

5

   

Penso che per il genitore non sia più facile trascorrere questo tempo a casa

4

   
       

Bimbo1

Dopo dell’intervento del golf

Completamente d’accordo

Borderline

Completamente in disaccordo

Penso che per noi genitori gli allenamenti rappresentano dei momenti piacevoli della settimana

5

   

Penso che sia utile diffondere il progetto ad altre famiglie

5

   

Penso che il golf sia particolarmente adatto ai bambini con autismo

5

   

Durante gli allenamenti noi genitori NON dobbiamo stare sempre dietro a nostro figlio come nel resto della settimana

 

3

 

Queste occasioni NON creano difficoltà con il mio partner

5

   

Mi è chiaro a chi rivolgermi in caso avessi bisogno di assistenza

5

   

Penso che il golf sia uno sport semplice da apprendere per un bambino con autismo

 

3

 

Lo staff è gentile e professionale

5

   

L'allenamento si svolge in ambienti puliti e ben organizzati

5

   

Penso che gli allenamenti siano utili sia per i bambini che per i genitori

 

3

 

Penso che il golf non sia uno sport difficile da imparare per un bambino con autismo

 

3

 

Penso che il golf sia utile alla socializzazione del bambino con altri bimbi

 

3

 

Gli allenamenti sono svolti all'interno di un'organizzazione adatta ed efficiente

5

   

Penso che le famiglie con bambini con autismo avrebbero bisogno di tanti momenti come questo

5

   

Penso che NON ci siano sport più adatti a bambini con autismo

4

   

Credo che il golf sia un buon investimento da fare, anche in termini economici e di tempo

5

   

Credo che non ci sia necessità di modificare l'attuale progetto

5

   

Penso che per il genitore non sia più facile trascorrere questo tempo a casa

5

   

Analizzando la tabella relativa alla soddisfazione dei genitori del Bimbo1 si nota che, a seguito dell’intervento sportivo, tutte le aree in cui i genitori erano in disaccordo sono passate alla zona “d’accordo” o “borderline”. Inizialmente i genitori si sono mostrati titubanti in quanto ritenevano che il golf non fosse uno sport di facile comprensione per il loro bambino, ma dopo aver assistito alle lezioni essersi resi conto che il bimbo apprendeva con facilità anche colpi più complessi hanno cambiato la loro opinione. Dalla tabella si evince inoltre che ancora non sono totalmente d’accordo sull’utilità del golf per la socializzazione del bambino e sul fatto che lo sport aiuti tanto i bambini quanto i genitori, infatti consigliano di creare più momenti di scambio sia tra bambini che tra adulti.

Bimba1

Prima dellintervento del golf

Completamente d’accordo

Borderline

Completamente in disaccordo

Penso che per noi genitori gli allenamenti rappresentano dei momenti piacevoli della settimana

5

   

Penso che sia utile diffondere il progetto ad altre famiglie

5

   

Penso che il golf sia particolarmente adatto ai bambini con autismo

   

1

Durante gli allenamenti noi genitori NON dobbiamo stare sempre dietro a nostro figlio come nel resto della settimana

 

3

 

Queste occasioni NON creano difficoltà con il mio partner

   

2

Mi è chiaro a chi rivolgermi in caso avessi bisogno di assistenza

5

   

Penso che il golf sia uno sport semplice da apprendere per un bambino con autismo

 

3

 

Lo staff è gentile e professionale

5

   

L'allenamento si svolge in ambienti puliti e ben organizzati

5

   

Penso che gli allenamenti siano utili sia per i bambini che per i genitori

   

2

Penso che il golf non sia uno sport difficile da imparare per un bambino con autismo

 

3

 

Penso che il golf sia utile alla socializzazione del bambino con altri bimbi

5

   

Gli allenamenti sono svolti all'interno di un'organizzazione adatta ed efficiente

5

   

Penso che le famiglie con bambini con autismo avrebbero bisogno di tanti momenti come questo

5

   

Penso che NON ci siano sport più adatti a bambini con autismo

 

3

 

Credo che il golf sia un buon investimento da fare, anche in termini economici e di tempo

 

3

 

Credo che non ci sia necessità di modificare l'attuale progetto

 

3

 

Penso che per il genitore non sia più facile trascorrere questo tempo a casa

 

3

 
       

Bimba1

Dopo dellintervento del golf

Completamente d’accordo

Borderline

Completamente in disaccordo

Penso che per noi genitori gli allenamenti rappresentano dei momenti piacevoli della settimana

5

   

Penso che sia utile diffondere il progetto ad altre famiglie

5

   

Penso che il golf sia particolarmente adatto ai bambini con autismo

5

   

Durante gli allenamenti noi genitori NON dobbiamo stare sempre dietro a nostro figlio come nel resto della settimana

 

3

 

Queste occasioni NON creano difficoltà con il mio partner

5

   

Mi è chiaro a chi rivolgermi in caso avessi bisogno di assistenza

5

   

Penso che il golf sia uno sport semplice da apprendere per un bambino con autismo

 

3

 

Lo staff è gentile e professionale

5

   

L'allenamento si svolge in ambienti puliti e ben organizzati

5

   

Penso che gli allenamenti siano utili sia per i bambini che per i genitori

5

   

Penso che il golf non sia uno sport difficile da imparare per un bambino con autismo

4

   

Penso che il golf sia utile alla socializzazione del bambino con altri bimbi

 

3

 

Gli allenamenti sono svolti all'interno di un'organizzazione adatta ed efficiente

5

   

Penso che le famiglie con bambini con autismo avrebbero bisogno di tanti momenti come questo

5

   

Penso che NON ci siano sport più adatti a bambini con autismo

 

3

 

Credo che il golf sia un buon investimento da fare, anche in termini economici e di tempo

5

   

Credo che non ci sia necessità di modificare l'attuale progetto

 

3

 

Penso che per il genitore non sia più facile trascorrere questo tempo a casa

5

   

Anche i genitori della Bimba1 inizialmente hanno avuto dubbi sulla facilità di apprendimento del golf per la loro bambina, ma si sono ricreduti in quanto lei è stata da subito in grado di apprendere il giusto modo di tenere la mazza ed effettuare buoni colpi. Al termine del trattamento la bambina tendeva comunque a non avere rapporti con gli altri bambini e intrattenersi solamente con i maestri, motivo per cui i genitori hanno richiesto più momenti liberi nei quali i bambini possano confrontarsi tra loro. Inoltre, hanno riportato che la loro presenza sul campo tende a distrarre la bambina che cerca spesso la loro approvazione.

Bimbo2

Prima dellintervento del golf

Completamente d’accordo

Borderline

Completamente in disaccordo

Penso che per noi genitori gli allenamenti rappresentano dei momenti piacevoli della settimana

5

   

Penso che sia utile diffondere il progetto ad altre famiglie

5

   

Penso che il golf sia particolarmente adatto ai bambini con autismo

   

2

Durante gli allenamenti noi genitori NON dobbiamo stare sempre dietro a nostro figlio come nel resto della settimana

   

1

Queste occasioni NON creano difficoltà con il mio partner

   

2

Mi è chiaro a chi rivolgermi in caso avessi bisogno di assistenza

5

   

Penso che il golf sia uno sport semplice da apprendere per un bambino con autismo

4

   

Lo staff è gentile e professionale

5

   

L'allenamento si svolge in ambienti puliti e ben organizzati

5

   

Penso che gli allenamenti siano utili sia per i bambini che per i genitori

5

   

Penso che il golf non sia uno sport difficile da imparare per un bambino con autismo

4

   

Penso che il golf sia utile alla socializzazione del bambino con altri bimbi

   

2

Gli allenamenti sono svolti all'interno di un'organizzazione adatta ed efficiente

4

   

Penso che le famiglie con bambini con autismo avrebbero bisogno di tanti momenti come questo

5

   

Penso che NON ci siano sport più adatti a bambini con autismo

   

2

Credo che il golf sia un buon investimento da fare, anche in termini economici e di tempo

4

   

Credo che non ci sia necessità di modificare l'attuale progetto

   

2

Penso che per il genitore non sia più facile trascorrere questo tempo a casa

4

   
       

Bimbo2

Dopo dellintervento del golf

Completamente d’accordo

Borderline

Completamente in disaccordo

Penso che per noi genitori gli allenamenti rappresentano dei momenti piacevoli della settimana

5

   

Penso che sia utile diffondere il progetto ad altre famiglie

5

   

Penso che il golf sia particolarmente adatto ai bambini con autismo

4

   

Durante gli allenamenti noi genitori NON dobbiamo stare sempre dietro a nostro figlio come nel resto della settimana

4

   

Queste occasioni NON creano difficoltà con il mio partner

5

   

Mi è chiaro a chi rivolgermi in caso avessi bisogno di assistenza

4

   

Penso che il golf sia uno sport semplice da apprendere per un bambino con autismo

4

   

Lo staff è gentile e professionale

5

   

L'allenamento si svolge in ambienti puliti e ben organizzati

5

   

Penso che gli allenamenti siano utili sia per i bambini che per i genitori

5

   

Penso che il golf non sia uno sport difficile da imparare per un bambino con autismo

4

   

Penso che il golf sia utile alla socializzazione del bambino con altri bimbi

 

3

 

Gli allenamenti sono svolti all'interno di un'organizzazione adatta ed efficiente

5

   

Penso che le famiglie con bambini con autismo avrebbero bisogno di tanti momenti come questo

5

   

Penso che NON ci siano sport più adatti a bambini con autismo

4

   

Credo che il golf sia un buon investimento da fare, anche in termini economici e di tempo

4

   

Credo che non ci sia necessità di modificare l'attuale progetto

5

   

Penso che per il genitore non sia più facile trascorrere questo tempo a casa

5

   

Il Bimbo2 è il bambino che, in termini sportivi, ha avuto i maggiori risultati poiché da subito ha mostrato una grande propensione per questo sport, venendo al campo volentieri e mostrandosi bendisposto ad apprendere di volta in volta colpi sempre più complessi. In generale i genitori nella compilazione del questionario si sono mostrati molto soddisfatti dell’esperienza del loro bambino, infatti si trovano completamente d’accordo in tutte le aree.

Bimbo3

Prima dellintervento del golf

Completamente d’accordo

Borderline

Completamente in disaccordo

Penso che per noi genitori gli allenamenti rappresentano dei momenti piacevoli della settimana

4

   

Penso che sia utile diffondere il progetto ad altre famiglie

5

   

Penso che il golf sia particolarmente adatto ai bambini con autismo

   

2

Durante gli allenamenti noi genitori NON dobbiamo stare sempre dietro a nostro figlio come nel resto della settimana

 

3

 

Queste occasioni NON creano difficoltà con il mio partner

   

2

Mi è chiaro a chi rivolgermi in caso avessi bisogno di assistenza

   

2

Penso che il golf sia uno sport semplice da apprendere per un bambino con autismo

4

   

Lo staff è gentile e professionale

5

   

L'allenamento si svolge in ambienti puliti e ben organizzati

5

   

Penso che gli allenamenti siano utili sia per i bambini che per i genitori

4

   

Penso che il golf non sia uno sport difficile da imparare per un bambino con autismo

 

3

 

Penso che il golf sia utile alla socializzazione del bambino con altri bimbi

5

   

Gli allenamenti sono svolti all'interno di un'organizzazione adatta ed efficiente

4

   

Penso che le famiglie con bambini con autismo avrebbero bisogno di tanti momenti come questo

5

   

Penso che NON ci siano sport più adatti a bambini con autismo

   

1

Credo che il golf sia un buon investimento da fare, anche in termini economici e di tempo

5

   

Credo che NON ci sia necessità di modificare l'attuale progetto

 

3

 

Penso che per il genitore non sia più facile trascorrere questo tempo a casa

4

   
       

Bimbo3

Dopo dellintervento del golf

Completamente d’accordo

Borderline

Completamente in disaccordo

Penso che per noi genitori gli allenamenti rappresentano dei momenti piacevoli della settimana

5

   

Penso che sia utile diffondere il progetto ad altre famiglie

5

   

Penso che il golf sia particolarmente adatto ai bambini con autismo

5

   

Durante gli allenamenti noi genitori NON dobbiamo stare sempre dietro a nostro figlio come nel resto della settimana

4

   

Queste occasioni NON creano difficoltà con il mio partner

5

   

Mi è chiaro a chi rivolgermi in caso avessi bisogno di assistenza

5

   

Penso che il golf sia uno sport semplice da apprendere per un bambino con autismo

5

   

Lo staff è gentile e professionale

5

   

L'allenamento si svolge in ambienti puliti e ben organizzati

5

   

Penso che gli allenamenti siano utili sia per i bambini che per i genitori

5

   

Penso che il golf non sia uno sport difficile da imparare per un bambino con autismo

5

   

Penso che il golf sia utile alla socializzazione del bambino con altri bimbi

5

   

Gli allenamenti sono svolti all'interno di un'organizzazione adatta ed efficiente

5

   

Penso che le famiglie con bambini con autismo avrebbero bisogno di tanti momenti come questo

5

   

Penso che NON ci siano sport più adatti a bambini con autismo

5

   

Credo che il golf sia un buon investimento da fare, anche in termini economici e di tempo

5

   

Credo che NON ci sia necessità di modificare l'attuale progetto

4

   

Penso che per il genitore non sia più facile trascorrere questo tempo a casa

5

   

Anche il Bimbo3 ha mostrato grandi miglioramenti: le prime volte che doveva recarsi al campo di golf per la lezione piangeva a strillava, rendendo difficile ai genitori portarlo e gestirlo nel corso della lezione. Al termine del trattamento ha però mostrato di riuscire a comprendere le regole principali del golf e ad effettuare alcuni colpi; infatti i genitori in tutte le aree indagate al questionario si trovano nella zona “completamente d’accordo”.

Bimba2

Prima dellintervento del golf

Completamente d’accordo

Borderline

Completamente in disaccordo

Penso che per noi genitori gli allenamenti rappresentano dei momenti piacevoli della settimana

5

   

Penso che sia utile diffondere il progetto ad altre famiglie

5

   

Penso che il golf sia particolarmente adatto ai bambini con autismo

   

1

Durante gli allenamenti noi genitori NON dobbiamo stare sempre dietro a nostro figlio come nel resto della settimana

 

3

 

Queste occasioni NON creano difficoltà con il mio partner

   

2

Mi è chiaro a chi rivolgermi in caso avessi bisogno di assistenza

5

   

Penso che il golf sia uno sport semplice da apprendere per un bambino con autismo

 

3

 

Lo staff è gentile e professionale

5

   

L'allenamento si svolge in ambienti puliti e ben organizzati

4

   

Penso che gli allenamenti siano utili sia per i bambini che per i genitori

 

3

 

Penso che il golf non sia uno sport difficile da imparare per un bambino con autismo

 

3

 

Penso che il golf sia utile alla socializzazione del bambino con altri bimbi

5

   

Gli allenamenti sono svolti all'interno di un'organizzazione adatta ed efficiente

4

   

Penso che le famiglie con bambini con autismo avrebbero bisogno di tanti momenti come questo

5

   

Penso che NON ci siano sport più adatti a bambini con autismo

 

3

 

Credo che il golf sia un buon investimento da fare, anche in termini economici e di tempo

5

   

Credo che non ci sia necessità di modificare l'attuale progetto

5

   

Penso che per il genitore non sia più facile trascorrere questo tempo a casa

4

   
       

Bimba2

Dopo dellintervento del golf

Completamente d’accordo

Borderline

Completamente in disaccordo

Penso che per noi genitori gli allenamenti rappresentano dei momenti piacevoli della settimana

5

   

Penso che sia utile diffondere il progetto ad altre famiglie

5

   

Penso che il golf sia particolarmente adatto ai bambini con autismo

5

   

Durante gli allenamenti noi genitori NON dobbiamo stare sempre dietro a nostro figlio come nel resto della settimana

 

3

 

Queste occasioni NON creano difficoltà con il mio partner

5

   

Mi è chiaro a chi rivolgermi in caso avessi bisogno di assistenza

5

   

Penso che il golf sia uno sport semplice da apprendere per un bambino con autismo

 

3

 

Lo staff è gentile e professionale

5

   

L'allenamento si svolge in ambienti puliti e ben organizzati

5

   

Penso che gli allenamenti siano utili sia per i bambini che per i genitori

5

   

Penso che il golf non sia uno sport difficile da imparare per un bambino con autismo

 

3

 

Penso che il golf sia utile alla socializzazione del bambino con altri bimbi

 

3

 

Gli allenamenti sono svolti all'interno di un'organizzazione adatta ed efficiente

4

   

Penso che le famiglie con bambini con autismo avrebbero bisogno di tanti momenti come questo

5

   

Penso che NON ci siano sport più adatti a bambini con autismo

4

   

Credo che il golf sia un buon investimento da fare, anche in termini economici e di tempo

5

   

Credo che non ci sia necessità di modificare l'attuale progetto

5

   

Penso che per il genitore non sia più facile trascorrere questo tempo a casa

5

   

I genitori della Bimba2 erano quelli che inizialmente si sono mostrati maggiormente in disaccordo sull’utilità del golf come intervento integrato per la loro bambina con autismo, ma a seguito del trattamento anche loro hanno capito la validità di questo intervento nell’aiutare la bambina ad avere un migliore funzionamento globale. Nonostante ciò, in alcune aree, come la facilità di apprendimento del golf per bambini con autismo o l’aiuto alla socializzazione dato nelle lezioni di golf, si trovano comunque in una zona di dubbio.

Le tabelle sono state strutturate in questo modo:

  • Nelle linee orizzontali sono state riportate tutte le domande che sono state proposte ai genitori;
  • Nelle colonne sono stati riportati i punteggi che i genitori avevano attribuito alle domande, suddivisi in tre categorie:
    • Completamente d’accordo: i punteggi che andavano da 5 a 4;
    • Borderline: il punteggio 3;
    • Completamente in disaccordo: i punteggi che andavano da 1 a 2.

Partendo da queste tabelle è stato poi creato un grafico con la media dei punteggi attribuiti dai genitori di ogni bambino, nel quale si confrontata visivamente il prima e il dopo.

SODDISFAZIONE DEL GENITORE SUL PROGETTO DEL GOLF - Soddisfazione del Genitore Prima del Golf Soddisfazione del Genitore Dopo il Golf

Al termine del questionario proposto i genitori hanno trovato una domanda aperta nella quale si chiedeva loro di esprimere, con poche parole il loro pensiero su questa esperienza.

Dall’analisi di ciò che è stato scritto da ogni genitore è emersa una generale idea positiva da parte di tutti i genitori.

Le parole di una mamma: “Estremamente piacevole sia per il cotesto che per la bravura dello staff, che riesce a coinvolgere mia figlia e farla stare 1 ora abbondante in una situazione serena e divertente.”

INDICE

"Golf e autismo" - Discussione

Lo scopo della presente ricerca è quello di evidenziare come, oltre alla normale terapia ri- abilitativa, sia importante per i bambini con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico praticare uno sport, in quanto anch’esso può apportare significativi miglioramenti al funzionamento del bambino.

Le aree indagate dalla presente ricerca sono state: l’attenzione, la collaborazione e la performance sportiva nell’ambito della pratica sportiva.

Nel dettaglio, nell’area dell’attenzione tutti i bambini hanno avuto miglioramenti significativi dopo l’intervento sportivo. Inizialmente i bambini mostravano difficoltà a comprendere di dover rimanere nella zona di tiro per l’intera durata della lezione, spesso scappavano o dopo pochi tiri non riuscivano più a colpire la palla. Nel corso dei vari incontri si è registrata un maggiore tempo attentivo anche nell’ascoltare il maestro che spiegava loro come colpire correttamente la pallina per colpire il bersaglio. Alcuni bambini sono stati anche in grado di capire che per compiere un tiro ottimale bisognava focalizzare l’attenzione sia sulla pallina che sul bersaglio.

Al termine della sperimentazione tutti i bambini presi in esame sono stati in grado di mantenere l’attenzione per tutta la durata della lezione, anche tramite l’utilizzo di rinforzi, e hanno capito come focalizzare al meglio l’attenzione sul bersaglio al fine di effettuare un buon tiro.

Quando ci occupiamo di bambini è importane tener conto delle opinioni dei genitori in quanto sono parte integrante di ogni azione sui propri figli, attraverso i questionari testimoniano anche una maggiore concentrazione dei bambini nello svolgere attività casalinghe (come compiti o giochi) e una riduzione dei comportamenti ripetitivi e stereotipati.

Per i primi incontri di golf i bambini mostravano uno scarso interesse e anche un leggero timore verso la nuova esperienza che stavano intraprendendo, molto spesso tendevano a scappare dalla posizione di tiro o a lanciare via la mazza da golf e le palline. Dopo un anno dall’inizio del trattamento si sono evidenziati miglioramenti anche nell’ambito della collaborazione: i bambini hanno iniziato ad andare volentieri alle lezioni di golf, a non piangere più prima di effettuare un tiro. Inoltre, è capitato che i genitori di alcuni bambini riportassero che durante la settimana i bambini hanno iniziato più volte a richiedere quando sarebbero andati a giocare a golf.

Anche all’interno della lezione il maestro ha riscontrato una maggiore propensione dei bambini a farsi guidare fisicamente per avere una maggiore percezione del colpo da effettuare e mostravano piacere nell’allenarsi tutti insieme.

Infine per quanto riguarda i bambini si sono riscontrati miglioramenti anche nell’ambino della performance sportiva. Inizialmente, era difficile per loro capire come posizionare correttamente le mani sulla mazza da golf e quanta forza avrebbero dovuto utilizzare per la riuscita di un buon colpo, ma a seguito dell’intervento tutti sono stati in grado di farlo e sono riusciti a colpire senza difficoltà il bersaglio.

Il coinvolgimento in attività sportive di bambini con disturbo dello spettro autistico risulta comunque importante in quanto questa patologia si presenta frequentemente in associazione con disturbi della motricità e della coordinazione170; infatti, alcuni bambini nel momento in cui sono arrivati mostravano una difficoltà maggiore nella coordinazione motoria, motivo per cui sono stati svolti esercizi specifici che li hanno aiutati ad avere movimenti più fluidi e una maggiore coordinazione occhio-mano.

L’attività fisica aiuta il bambino autistico ad avere una maggiore consapevolezza del proprio corpo e di questo in rapporto all’ambiente, per cui diventa maggiormente in grado di utilizzarlo, anticipando gli eventi e pianificando strategie alternative alle stereotipie; gli sport dai quali il bambino riesce ad avere maggiori miglioramenti sono le arti marziali, la corsa e l’equitazione171.

Per un individuo con autismo il golf ha rappresentato, inoltre, un’importante occasione per lo sviluppo di abilità funzionali, in particolare nelle aree che risultano maggiormente compromesse dal disturbo: l’area della comunicazione, dell’interazione sociale, degli interessi e del comportamento.

I bambini con Disturbo dello Spettro Autistico spesso incontrano difficoltà a decodificare i segnali sociali dei loro coetanei che causano una barriera per un'interazione sociale di successo (Webb, Miller, Pierce, Stawser, & Jones, 2004). La precedente letteratura aveva suggerito che queste barriere sociali possono essere mitigate in un ambiente acquatico attraverso l'integrazione di fratelli o di coetanei di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico nell'intervento acquatico (Chu, et al., 2012) o tramite altri sport, come il calcio. I risultati della presente ricerca hanno suggerito che simili guadagni sociali possono essere raggiunti dai bambini con Disturbo dello Spettro Autistico anche durante le lezioni di golf, in quanto sono presenti contemporaneamente più bambini che possono confrontarsi e giocare tra loro anche tramite alcune gare organizzate sia tra loro che con bambini a sviluppo normotipico.

I genitori dei bambini partecipanti alla ricerca oltre a rispondere alle domande sullo sviluppo del proprio figlio hanno risposto anche a delle domande che riguardavano le loro opinioni in merito all’intervento del golf.

Tutti i genitori hanno avuto un approccio positivo a questa esperienza già prima di iniziare l’attività sportiva. Sin da subito hanno ritenuto che recarsi al circolo per vedere i loro bambini giocare a golf fosse un momento piacevole della settimana sia per gli adulti, che potevano così confrontarsi tra loro, socializzare con le altre famiglie e avere una parvenza di “normalità” nella loro vita; sia per i bambini, che potevano così sfogarsi e svolgere un’attività diversa e in un ambiente aperto, non come nelle sedute di terapia abituali.

Analizzando le tabelle precedentemente riportate si evidenzia che, sebbene già in partenza molte aree fossero state considerate positive dai genitori, anche le aree alle prima di sperimentare il golf era stato attribuito un punteggio negativo, al termine del trattamento sono state valutate positivamente da tutti i genitori, segno che le aspettative sono state rispettate.

Diverse erano le domande su cui inizialmente i genitori si sono mostrati titubanti; infatti tutti i genitori prima di far praticare ai loro figli il golf sostenevano che fosse uno sport difficile da imparare per i loro bambini, ma a seguito dell’esperienza e vedendo come i bambini nel corso degli incontri migliorassero i loro colpi, riuscendo ad arrivare a compiere anche colpi difficili, si sono trovati d’accordo con l’ipotesi che il golf possa migliorare il funzionamento del bambino. Anche nell’ambito della socializzazione, inizialmente, alcuni genitori erano in disaccordo, ma dalle lezioni è emersa una grande possibilità sia per bambini che per genitori di stare insieme, confrontarsi e parlare, motivo per cui al termine del trattamento tutti i genitori sono stati d’accordo sull’efficacia dell’intervento anche in questo ambito.

Al termine del questionario è stato chiesto ai genitori di rispondere in poche parole ad una domanda aperta nella quale dovevano esprimere il loro pensiero, i loro dubbi e perplessità, le loro critiche (o lodi) e consigli su come migliorare questa nuova esperienza sportiva.

Nei loro commenti tutti i genitori si sono mostrati generalmente soddisfatti da questa esperienza, tutti hanno attribuito al golf aggettivi positivi, lodando l’impegno mostrato da maestri e volontari nel cercare di rendere il più piacevole possibile questa esperienza per i loro figli. Dai commenti è emerso che tutti i genitori sono contenti di poter trascorrere la domenica pomeriggio in un parco così bello, all’aria aperta con i propri figli, sia per avere un pomeriggio diverso da quelli della routine quotidiana, sia per avere un’occasione per loro rispettivi figli richiedano costantemente di recarsi al circolo per giocare a golf e di come nel momento in cui capiscono che “è arrivata l’ora del golf” non vedano l’ora di arrivare al campo.

Le parole di una mamma: “Trovo il progetto, che mio figlio ha la fortuna di seguire, a dir poco eccezionale. È migliorato tantissimo proprio nell'apprendimento delle tecniche del golf e i legami fra le famiglie e gli altri bambini sono diventati belli e profondi. Penso sia adeguata anche la divisione in due gruppi dei ragazzi in base al differente funzionamento, ho solo parole di ammirazione ed encomio per gli insegnanti: sia per i professionisti che per i volontari. Il contesto di gioco è unico al mondo. Un luogo spettacolare. Impiego molti chilometri per raggiungerlo la domenica, ma mille volte meglio delle giornate trascorse a casa in attività affatto utili e creative per mio figlio.

INDICE

"Golf e autismo" - Limiti

Questo studio ha agito per dare un’immagine qualitativa circa l’impatto e i benefici ottenuti dalle lezioni di golf su bambini con questa condizione di neurodiversità. Naturalmente, sono presenti delle limitazioni: il campione preso in esame è ristretto, il che ha ridotto al minimo l'opportunità di triangolare o incrociare i risultati e ha impedito la generalizzazione ad altre situazioni. Inoltre, i risultati si basano sulla percezione dell’esperienza da parte dei genitori e non da parte dei bambini stessi. Le indagini future dovrebbero includere campioni di dimensioni maggiori, magari promuovendo l’utilizzo di questo sport anche in altre regioni e coinvolgendo più bambini, al fine di rendere accessibile a tutti i bambini affetti da Disturbo dello Spettro Autistico un intervento integrato con il golf da cui possono trarre grandi benefici.

Un’azione che potrebbe migliorare l’esperienza del golf sarà quella di modificare l’ambiente attraverso l’uso di sistemi visivi, personalizzando i materiali per ogni bambino in modo da dare la possibilità di partecipare ad un numero più ampio e con caratteristiche fenotipiche differenti.

INDICE

"Golf e autismo" - CONCLUSIONI

Lo scopo di questa ricerca è quello di dimostrare che, per bambini con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico, è utile affiancare un intervento sportivo, svolto in contesti meno strutturati e ricchi di stimolazioni, alle normali terapie svolte presso i centri diurni.

Nella letteratura scientifica sono presenti molti dati rivolti a favore dell’utilità della pratica sportiva per migliorare il funzionamento globale dei bambini con autismo.

È noto che gli individui con autismo siano maggiormente sedentari rispetto ai loro coetanei con sviluppo normotipico, motivo per cui possono avere serie ripercussioni a livello medico, dal punto di vista cardiologico, pericolo di diabete o di obesità, per cui l’attività fisica rappresenta per loro (come per gli individui normotipici) un buon investimento anche in senso di salute fisica.

Per un bambino con Disturbo dello Spettro Autistico l’attività sportiva può rappresentare, inoltre, un’importante occasione per migliorare il proprio sviluppo funzionale, in particolare nelle aree che risultano maggiormente compromesse dal disturbo: l’area della comunicazione, dell’interazione sociale, degli interessi ristretti e del comportamento.

Nella letteratura gli sport maggiormente indagati sono: la corsa, il nuoto, l’equitazione, le arti marziali, la danza o lo yoga e il calcio. In nessuno studio si evidenziano benefici ottenuti tramite il golf, motivo per cui è stato scelto di svolgere questa ricerca proprio su questo sport.

Dallo studio effettuato al termine di una sperimentazio ne di un anno su cinque bambini con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico tramite lo sport del golf, si evince che tutti i bambini hanno avuto miglioramenti sia nell’ambito della triade sintomatologica propria del disturbo, sia nell’ambito della performance sportiva e la collaborazione con l’istruttore.

I benefici ottenuti dai bambini si sono rivelati in diverse aree:

  • Un maggiore sviluppo nella coordinazione motoria;
  • Una riduzione dei comportamenti ripetitivi e stereotipati;
  • Una maggiore attenzione sia durante le lezioni di golf (che progressivamente si è ampliata fino ad avere un’attenzione per l’intera durata della lezione), sia nella vita quotidiana;
  • Una maggiore collaborazione del bambino verso l’insegnante di golf e verso gli altri bambini;
  • Una maggiore socializzazione sia dei bambini con i loro pari con disturbo o normotipici sia dei loro genitori, che mentre sono in attesa del termine della lezione possono confrontarsi tra loro;
  • Una maggiore inclusione sociale, in quanto le lezioni in un ambiente diverso e meno strutturato, dove spesso partecipano anche bambini con sviluppo normotipico, donano ai genitori una maggiore idea di “normalità” e di sentirsi inclusi anche nelle attività quotidiane dalle quali in genere sono esclusi.

Inoltre, i genitori dei bambini partecipanti allo studio si sono mostrati nel complesso favorevoli e soddisfatti da questa nuova esperienza.

Nel descrivere l’attività svolta dai loro bambini, i genitori hanno utilizzato diversi aggettivi positivi. Per tutti è stata un’attività proficua perché ha permesso ai bambini di provare un’esperienza nuova e diversa dalla solita routine, nella quale i bambini si sono potuti confrontare con uno sport più complesso rispetto a quelli svolti normalmente, ma riuscendo comunque a dimostrarsi degli abili giocatori.

I genitori sono rimasti colpiti dalla bravura e professionalità dello staff presente in campo, in quanto si è dimostrato sempre in grado di trovare il modo migliore di comunicare con i bambini e le loro famiglie e si è impegnato al massino al fine di riuscire ad istruire al meglio i bambini.

Commenti positivi sono stati fatti anche sul luogo dove sono state svolte le lezioni di golf “Il contesto di gioco è unico al mondo. Un luogo spettacolare.” Scrive una mamma, lodando l’idea di svolgere l’attività all’aria aperta e non nei soliti ambienti protetti e chiusi.

Inizialmente molti genitori si sono mostrati incerti, in quanto ritenevano che il golf fosse uno sport difficile da imparare per i loro bambini, ma a seguito delle lezioni si sono ricreduti e hanno capito che il golf è uno sport che si affianca bene ai bambini con autismo per le sue caratteristiche di ripetitività e precisione del gesto: “Penso che il golf, nella sua precisione e ripetitività, sia uno sport che calzi molto bene col modo di pensare dei nostri bambini autistici.”

Per le ricerche future è utile ampliare il campione al fine di poter avere maggiori dati quantitativi, oltre a quelli qualitativi sopraelencati, e per poter generalizzare i risultati ottenuti anche ad altre situazioni.

Un’azione che potrebbe migliorare l’esperienza del golf sarà quella di modificare l’ambiente attraverso l’uso di sistemi visivi, personalizzando i materiali per ogni bambino in modo da dare la possibilità di partecipare ad un numero più ampio e con caratteristiche fenotipiche differenti.

Sarebbe opportuno, per le prospettive future, poter estendere la piccola realtà che è oggi il golf su tutto il territorio nazionale in modo tale da poter proporre questa meravigliosa esperienza anche ad altri bambini con neurodiversità.


  • 170 L. MAZZONE Sport, campus e inclusione. Modelli di organizzazione e gestione per bambini e ragazzi con disturbi del neurosviluppo. Erickson, 2017.
  • 171 M.P. Riccio, L. Croce et al (2016), Autism spectrum disorders and sports activity: swimming to rescue as implementation of skills. Journal of Developmental Neuropsychiatry, Volume 36, pag. 55-61.

 

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