Mio figlio presenta disturbi nell'area della NEURO e PSICOMOTRICITÀ - Che cosa devo fare?

Autismo: Linea Guida ISS (2023) per bambini e adolescenti - cosa cambia rispetto alla LG21 e cosa significa nella pratica

Autismo, Linea Guida ISS 2023 per bambini e adolescenti, cosa cambia e cosa fare

Autismo: Linea Guida ISS (2023) per bambini e adolescenti - cosa cambia rispetto alla LG21 e cosa significa nella pratica

Ultimo aggiornamento redazionale: Agosto 2025 — Questo testo sostituisce la versione storica (2011/2015) e recepisce le raccomandazioni 2023 del Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG-ISS).

Contesto: Le raccomandazioni ISS 2023 per età evolutiva raccolgono 27 raccomandazioni e 2 indicazioni di buona pratica su diagnosi, interventi abilitativi/riabilitativi e gestione farmacologica, con metodo GRADE e forte centralità di famiglia e scuola. L’obiettivo è rendere i percorsi più standardizzati, misurabili e accessibili.

27 raccomandazioni
2 buone pratiche cliniche
Team multiprofessionale
Famiglia coinvolta in ogni fase

Prima (LG21 2011/2015) e dopo (ISS 2023): il confronto

AmbitoLG21 (2011/2015)ISS 2023 (bambini e adolescenti)
Struttura e metodo Focalizzata su trattamenti; aggiornamento saltuario. Diagnosi + trattamenti con 27 raccomandazioni e 2 buone pratiche, metodo GRADE, materiali supplementari e quesiti clinici.
Interventi abilitativi ABA e interventi mediati dai genitori evidenziati; cautela su approcci senza prove. Conferma ABA (comprensivo/target) soprattutto in età prescolare; riconoscimento e raccomandazione degli Interventi Naturalistici Evolutivi Comportamentali (NDBI/ICEN, es. ESDM); centralità parent-mediated.
Diagnosi Indicazioni generiche su strumenti e setting. Percorso diagnostico standardizzato, strumenti validati, team multiprofessionale, restituzione condivisa (profilo di funzionamento + obiettivi).
Farmaci Uso per sintomi associati (irritabilità/iperattività) con prudenza. Prima psicoeducazione, poi eventuali farmaci per comorbidità/sintomi severi con monitoraggio e revisione periodica.
Implementazione Riferimento nazionale con disomogeneità territoriali. PDTA, mappatura dei servizi, integrazione scuola–sanità–sociale, attenzione a esigibilità/continuità.

 

Diagnosi: principi, strumenti e organizzazione

La diagnosi è clinica e integra osservazione strutturata, colloqui e strumenti standardizzati (scale/test validati) all’interno di un team multiprofessionale che include, secondo i bisogni, Neuropsichiatra Infantile, Psicologo, Logopedista, Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE) ed altre figure. La famiglia partecipa alla raccolta di informazioni, alla definizione del profilo di funzionamento e degli obiettivi.

  • Sorveglianza precoce nei bilanci di salute e attenzione ai segnali di rischio su comunicazione sociale, gioco, interessi/ritualità.
  • Valutazione estesa: osservazioni in setting e contesti naturali; funzionamento comunicativo, motorio-prassico, sensoriale, cognitivo e adattivo; raccolta video/diari delle routine.
  • Comorbidità: screening strutturato (ADHD, ansia/depressione, sonno, epilessia, gastrointestinali, DI) e piano integrato.
  • Restituzione alla famiglia: obiettivi SMART, indicatori di esito e calendario di monitoraggio.

Interventi abilitativi raccomandati

Il cuore della presa in carico è rappresentato da interventi psicoeducativi, evolutivi e comportamentali con forte aderenza alle evidenze, intensità adeguata all’età e generalizzazione nelle routine (casa, scuola, comunità).

  • Interventi mediati dai genitori: coaching ai caregiver per comunicazione, regolazione e partecipazione; aumentano intensità e continuità nelle attività quotidiane.
  • NDBI/ICEN (es. ESDM e modelli affini): integrazione di principi comportamentali con obiettivi evolutivi (attenzione congiunta, imitazione, gioco condiviso, comunicazione pragmatica) in contesti naturali.
  • ABA (comprensivo o a target): utile soprattutto in età prescolare se personalizzato, data-driven e con supervisione specialistica; obiettivi funzionali e misurabili.
  • Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA), Logopedia e Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE) in integrazione per favorire accesso alla comunicazione, regolazione e autonomie.

Monitoraggio dell’efficacia. Uso di misure di esito validate (comunicazione, abilità adattive, partecipazione, regolazione, autonomie) con revisioni periodiche del piano e dei target.

Farmaci e comorbidità: quando e perché

I farmaci non trattano i sintomi nucleari dell’autismo. Possono essere considerati per comorbidità o comportamenti-problema severi non responsivi agli interventi psicoeducativi: es. irritabilità/aggressività (valutazione specialistica in regime time-limited), ADHD, disturbi del sonno. La decisione è parte di un progetto integrato e prevede monitoraggio e revisione periodica.

  • Prima gli interventi psicoeducativi; poi eventuale supporto farmacologico mirato.
  • Sicurezza: valutare effetti avversi/benefici e impatto sulla qualità di vita.
  • Minima esposizione efficace e obiettivi clinici chiari.

Interventi non raccomandati o privi di prove

Non raccomandati (o con evidenze insufficienti/rapporto rischio-beneficio sfavorevole): chelazione, ossigeno iperbarico, secretina, diete di esclusione glutine/caseina per “curare” l’autismo senza specifiche indicazioni mediche, e forme di comunicazione facilitata non validate. Impiegare risorse in pratiche senza prove sottrae tempo agli interventi efficaci.

Scuola, servizi, diritti e accesso

Le raccomandazioni guidano l’organizzazione di PDTA e l’integrazione scuola–sanità–sociale. È disponibile la Mappa nazionale dei servizi. Il quadro di tutele include la Legge 134/2015 e l’inserimento dell’autismo nei LEA, a sostegno di diagnosi, presa in carico e interventi appropriati.

  • PEI su base ICF coerente col profilo di funzionamento e con obiettivi funzionali e misurabili.
  • Formazione continua degli operatori e parent training.
  • Transizioni (nido→infanzia→primaria→secondaria): pianificazione anticipata, obiettivi di partecipazione e strategie condivise.

Qualità del servizio e obiettivi: checklist utile

  • Il servizio definisce obiettivi SMART (specifici, misurabili, accessibili, rilevanti, temporizzati)?
  • Esiste un piano di monitoraggio con misure validate e revisioni calendarizzate?
  • È previsto il coaching ai genitori e il raccordo stabile con la scuola?
  • Gli interventi sono ecologici (NDBI/ICEN, ABA a target) e centrati su partecipazione, regolazione e autonomie?
  • Il team include il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE) con ruolo operativo nella generalizzazione delle abilità?

Il contributo del Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE)

Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE) è parte integrante del team: conduce valutazioni ecologiche (motricità fine/globale, prassie, integrazione sensoriale, autoregolazione, attenzione congiunta, gioco, autonomie) e implementa interventi NDBI/ICEN, ABA a target e parent-mediated nelle routine di vita. Con famiglia e scuola, promuove la generalizzazione degli apprendimenti, le funzioni esecutive emergenti e la partecipazione reale del bambino nelle attività significative.

Dalla diagnosi alla presa in carico: una timeline pratica

  1. Invio e valutazione → anamnesi, osservazioni in setting e contesti naturali, strumenti standardizzati, screening comorbidità.
  2. Restituzione → profilo di funzionamento, obiettivi e indicatori di esito condivisi con la famiglia.
  3. Presa in carico → scelta interventi (parent-mediated, NDBI/ICEN, ABA a target, CAA/logopedia/Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE)), raccordo scuola-servizi.
  4. Monitoraggio → verifiche periodiche con misure validate e aggiornamento del piano.
  5. Transizioni → preparazione anticipata a cambi di scuola/contesto con obiettivi e strategie condivise.

Per i genitori: tutto in poche parole

Che cos’è l’autismo?

L’autismo riguarda il modo di comunicare, giocare e partecipare. Ogni bambino è diverso: serve una valutazione personalizzata fatta da più professionisti insieme a voi.

Come si fa la diagnosi?

  • Si osserva il bambino e si usano strumenti affidabili (test/scale).
  • Voi siete parte della valutazione: portate esempi, video e obiettivi di vita quotidiana.

Cosa funziona davvero?

  • Interventi con i genitori: vi insegniamo strategie utili nelle routine (gioco, pasti, sonno, vestirsi, scuola).
  • Approcci evolutivi e comportamentali (NDBI/ICEN, ABA mirata): lavoriamo su comunicazione, attenzione congiunta, gioco, autonomie.
  • Comunicazione: se serve, usiamo la CAA (simboli/tabelle/dispositivi) per aiutare vostro/a figlio/a a farsi capire.

E i farmaci?

Non “curano” l’autismo. Il medico può proporli per problemi specifici (per esempio irritabilità importante, ADHD, sonno) e per periodi controllati, insieme agli interventi educativi.

Attenzione a…

  • Evitate trattamenti senza prove (chelazione, ossigeno iperbarico, diete per “curare” l’autismo, “comunicazione facilitata”).
  • Chiedete sempre: quali obiettivi? quali prove? come misuriamo i progressi?

Come scegliere un servizio

  • Obiettivi chiari, verifiche periodiche e collaborazione scuola–famiglia.
  • Coinvolgimento attivo dei genitori: siete parte della terapia.
  • Usate la Mappa nazionale dei servizi per trovare i centri nella vostra Regione.

Il ruolo del Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE)

Aiuta vostro/a figlio/a a sviluppare gioco, movimento, comunicazione pratica, autoregolazione e autonomie, insegnandovi come portare queste abilità nella vita di tutti i giorni.

Risorse pratiche

Redazione a cura di professionisti sanitari. Questo testo ha finalità informative e non sostituisce il parere clinico specialistico né i documenti ufficiali.

Per i genitori: tutto in poche parole Che cos’è l’autismo?

Tratto da www.neuropsicomotricista.it  + Titolo dell'articolo + Nome dell'autore (Scritto da...) + eventuale bibliografia utilizzata

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